Gay & Bisex
Il nuovo locale
di Hotthommy
27.12.2023 |
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"Mi fece alzare e mi mise a pecora sul divano e tenendomi le mani sui fianchi iniziò a scoparmi a ritmo forsennato..."
Era la prima volta che andavo in un locale del genere, ma l’astinenza e la troppa voglia mi convinsero. Suonai il campanello a fianco del portone di legno, segui un corridoio e mi trovai davanti a una seconda porta. Spinsi ed entrai. Un ragazzo era seduto dietro un desk, mi salutò, mi spiegò come funzionava il tutto e mi indicò gli spogliatoi. Le regole erano chiare e semplici: niente droga e fumo all’interno del locale, niente cellulari, niente scazzottate e obbligo di girare in mutande o addirittura nudi. Mi recai nello spogliatoi, mi svestii rimanendo in slip, misi tutte le mie cose nell’armadietto che mi avevano assegnato e superai delle tende rosse che separavano lo spogliatoio dall’altra stanza. La stanza aveva una luce soffusa, vedevo poco niente e la musica ad alto volume mi faceva cadere ancora di più in uno stato di vede non vedo. Sforzandomi con gli occhi intravedevo delle figure ballare, altre intente a baciarsi ed altre ancora in atteggiamenti ancora più intimi. Senza accorgermene ero praticamente al centro della sala, qualcuno iniziava a toccarmi e palpeggiarmi, mi stavo eccitando dalla situazione e lo si poteva capire anche dal rigonfiamento che cresceva nei miei slip. Qualcuno mi afferrò da dietro e senza che potessi dire o fare nulla mi ritrovai una lingua in bocca. Era alto, fisicato e già nudo! Mi piaceva, ci sapeva fare. Col buoi non capivo che tipo di uomo avevo davanti, ma in fondo neanche mi importava. Mentre mi limonava mi ritrovai le sue mani nei mie slip, mi stava palpando in culo e non solo, stava affondando le sue dita nel mio buco. Sentivo il suo cazzo in erezione battere sul mio petto. Mi trascinò in un angolo della stanza, mi fece inginocchiare. Già sapevo quello che voleva e come negare che non lo volessi neanche io. Aprii la bocca e iniziai a gustarmi la sua asta. Era lunga ma non troppo larga ma comunque non riuscivo ad averla tutta in bocca. Aumentavo e diminuivo il ritmo, mi fermavo leccavo le palle e tornavo dalla sua magnifica asta. Stava godendo lo capivo dal precum che stava fuoriuscendo oltre che dai versi che faceva. Mi fermò dal mio lavoretto, mi fece alzare la testa e senza che capissi nulla sentii del liquido cadere dall’alto. Mi aveva appena sputato in faccia, lo fece ancora e mi disse ora succhiami e ingoia tutto. Non me lo feci ripetere due volte, tornai ad accogliere il suo cazzo nella mia bocca umida e da lì a poco sentii un liquido caldo in tutta la mia bocca. Era venuto e anche tanto e io non avevo sprecato neanche una sua goccia. Mi fece alzare in piedi mi sussurrò all’orecchio: sei stato bravo magari dopo torno a trovarti. Mi baciò mi diede una sculacciata sul sedere e scomparì nell’ombra.Cercai di ricompormi un pò e tornai in mezzo la sala e subito sentii delle altre mani afferrarmi. Una voce giovane mi disse: ti ho visto darci dentro poco fa te la senti di replicare?
Come risposta infilai una mano verso il suo cazzo, notai che aveva i boxer, stuzzicai prima da fuori e poi infilai la mano dentro. Potevo sentire il suo cazzo già barzotto, era largo, lo sentivo e alla base c’era del pelo al contrario del ragazzo di prima. Lo stavo segando in mezzo alla sala da ballo mentre lui giocavano col mio buchetto da fuori dei miei slip. Vieni sui divanetti mi disse. Non sapevo neanche dove fossero, ma facendo finta di nulla fu lui a portarmi in una parte della stanza. Sembrava ancora più buio in questa zona, ma capivo che nelle vicinanze c’era altra gente e che stavano scopando. I versi erano inconfondibili e questo mi eccitava ancora di più. A tastoni sentii il divano, il ragazzo era già seduto e si era spogliato, con le mani mi tolse gli slip, mi girò e si porto il buco vicino la sua bocca. Mi chinò e iniziò a leccarmi il mio buchetto che già pulsava. Che goduria! Ci sapeva proprio fare, a un certo punto sentii un dito entrare mentre ancora la sua lingua scorreva, poi fu la volta di due. Mi stava scopando il culo con le dita, ero in estasi e il mio cazzo era duro e puntato all’insù. Aveva preparato il mio buchetto a dovere. Mi girò e mi disse di sedermi su di lui ma che lo avrebbe fatto solo protetto. Si era già infilato un preservativo preso chissà dove. Sentii la sua cappella suo mio buco, lui spingeva il busto all’insù mentre io scendevo. Mugulavo di piacere mentre il suo cazzo si faceva strada dentro di me. Nonostante un pò di resistenza iniziale dovuta alla sua circonferenza, entrò tutto dentro di me. La sensazione era fantastica ed iniziò la cavalcata del piacere. Erano passati ormai diversi minuti quando decise di cambiare posizione. Mi fece alzare e mi mise a pecora sul divano e tenendomi le mani sui fianchi iniziò a scoparmi a ritmo forsennato. Sentivo che stava godendo e beh anche io. Mi disse che stava per venire ma voleva farlo così. Neanche il tempo di ribattere che tirò un ultimo sospiro e rallentò il ritmo. Era venuto e la sua cavalcata era finita. Mi baciò il collo, uscì da me e se ne andò nell’ombra. Stavo ricomponendomi quando della mani mi assalirono. Mi trovai a pancia in su con le gambe sulle spalle di qualcuno e un cazzo che sentivo puntare sul mio culo. Una voce mi sussurrò all’orecchio: te l’ho detto che sarei tornato a trovarti. Era il ragazzo di prima.
Tentò di affondare in un colpo secco tutto il suo cazzone dentro di me ma, nonostante il buco largo non riuscì ad entrare tutto. Provò con una seconda spinta poi una terza fino a quando non sentii dentro di me un dolore misto piacere. Dalla sua bocca uscì solo un: ah ora ci siamo.
Mi sembrava di avere un martello pneumatico dentro di me, mi scopava come se fosse l’ultima volta della sua vita, il ritmo saliva sempre di più. Ero frastornato ma eccitata tant’è che venni senza neanche toccarmi mentre questo uomo era intento ad affondare sempre di più il suo cazzone nelle mie viscere. Si accorse che ero venuto, mi mise una mano intorno al collo, uscì dal mio buco e schizzò sopra di me. Mi baciò e se ne andò. Ancora in credulo mi alzai, cercai di tornare nello spogliatoio, mi cambiai e tornai a casa. Ero felice e soddisfatto. Avevo trovato il locale adatto a me
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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