Gay & Bisex
Ripetizioni e tennis
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26.01.2024 |
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"Aveva un corpo asciutto e tonico, pelo sulla parte alta del petto e in mezzo alle gambe una bella mazza barzotta depilata..."
Era da più di 5 mesi che andavo a far ripetizioni da Giulio, un ragazzino di quattordici anni che aveva problemi con matematica e scienze. Il padre mi aveva contattato tramite amici comuni per aiutare suo figlio. Al primo incontro mi aveva raccontato che lui e la moglie non riuscivano ad aiutare Giulio in quelle due materie e quindi cercavo qualcuno. Erano entrambi genitori giovani, ma erano persone super affidabili e premurose verso il figlio. Marco il padre aveva 38anni e lavorava come esperto di comunicazione digitale, mentre la moglie Federica aveva 37 anni ed era responsabile di un negozio in centro città. Dopo qualche settimana di ripetizioni, la media di Giulio era notevolmente migliorata e i genitori erano molto felici del mio lavoro. Andavo a casa loro 2/3 volte a settimana e spesso mi invitavano a rimanere a cena da loro dopo lo studio con Giulio. Un pomeriggio mentre stavo studiando in camera con Giulio, Marco entrò in camera e mi disse:“Fabio volevo chiederti se questa sera dopo le lezioni con Giulio vuoi venire a giocare a tennis con me e degli amici? Purtroppo il mio socio mi ha dato buca e se no devo annullare il tutto. Giochi a tennis anche tu se non ricordo male vero?”
“Ah si si gioca a tennis ogni tanto, però non posso Marco mi spiace, non ho niente dietro con me. Racchetta, scarpe cambio e non riuscirei ad andare a casa a prendere il tutto” dissi.
“Ma va tranquillo ti presto tutto io! Ti preparo una borsa con dei calzoncini una maglia e dell’intimo, poi ho sempre una racchetta di riserva e per le scarpe le troviamo sicuro al centro sportivo. Dai quando hai finito con Giulio andiamo, ti porto io e poi ti ri accompagno a casa senza problemi” esclamò. E senza darmi tempo di contro battere mi lasciò proseguire i compiti con Giulio.
Alle 18 finii la mia lezione con Giulio, Marco mi stava già aspettando in salotto, si era già preparato in tenuta tennistica, maglietta bianca aderente e pantaloncini rossi che segnavano il suo pacco. Varie volte mi ero soffermato a guardaglielo e quella tenuta sottolineava ancora di più il suo fisico. Con sé aveva due borsoni, non potevo più tirarmi indietro.
Salii in macchina con lui e ci dirigemmo verso il centro sportivo. Durante il tragitto parlammo del più e del meno e si scusò di avermi praticamente obbligato ad andare a giocare con lui, però non voleva dare vinta la partita ai suoi amici. Io risposi che non era un problema che mi andava tranquillamente, ma mi sentivo un pò in imbarazzo per non avere nulla dietro. Lui non sembrò neanche curarsi della cosa. Arrivati al centro sportivo, Marco mi procurò delle scarpe e mi indicò dove cambiarmi, lui era già pronto e mi avrebbe aspettato al campo. Nel borsone che mi aveva dato trovai dei pantaloncini verdi e una maglietta bianca, le nostre corporature erano simili infatti il tutto mi andava perfettamente. Nella borsa notai anche un asciugamano, delle ciabatte, dei calzini e slip neri. Una volta cambiato andai in campo e iniziammo il nostro match. Le partite furono molto combattute, ma alla fine vincemmo noi. Marco era stra felice delle cosa e non smise di ringraziarmi. Io e Marco tornammo sudati nello spogliatoio, gli altri due ragazzi si erano soffermati con altri amici al bar. Marco si spogliò in un secondo e si fiondò sotto la doccia. Fu talmente veloce a spogliarsi che l’unica cosa che intravidi fu il suo culetto sodo. Con un pò di imbarazzo lo raggiunsi nelle docce, era lì che si insaponava. Aveva un corpo asciutto e tonico, pelo sulla parte alta del petto e in mezzo alle gambe una bella mazza barzotta depilata. Un brivido mi salì su tutto il corpo. Inizia a lavarmi, Marco mi lanciò lo shampoo e mi disse: “dai non stare così lontano, mettiti nella doccia qui accanto, che se no sto shampoo dobbiamo lanciarlo modi palla da baseball”.
Mi avvicinai a lui e inizia a insaponarmi dando le spalle a Marco. Tenevo gli occhi chiuso e lo sguardo verso il muro quando sentii delle mani palparmi il sedere. Prima piano e poi sempre più forte. Era Marco! Aprii subito gli occhi e mi giraii verso di lui. Tentai di dire qualcosa ma Marco si fiondò sulla mia bocca mettendomi la lingua dentro. Non stavo capendo più nulla. La cosa mi piaceva e molto e non feci nulla per interrompere quel momento. “Scusa Mattia, non vorrei rovinare il rapporto che hai con la mia famiglia e con Giulio sopratutto, ma devo confessarti che dal primo giorno che ti ho visto, sei diventato una ossessione. Ti desidero, come desidero mia moglie” mi disse.
A quelle parole non capii più nulla; piacevo al mio sogno erotico. Misi un dito sulla bocca di Marco e mi inginocchiai, presi il suo cazzo in mano che orami si era fatto duro e lungo. Era sui 19cm e oltre che lungo era largo con una cappella rosso vivo. Lo segai piano con la mano e poi lo presi in bocca. All’inizio feci un pò fatica ma poi presi il ritmo. Iniziai a pomparlo e segarlo contemporaneamente, Marco godeva e anche io, infatti con una mano mi segavo. Andammo avanti per un pò alternando momenti lenti a momenti pi veloci dove Marco preso dall’eccitazione teneva le mani sulla mia testa e mi scopava profondamente la gola; sentimmo poi dei rumori. Marco cercò di staccarsi da me, ma io affrettai la mia mano e il movimento della mia bocca. Marco mi disse che stava per venire e da lì a poco esplose sulla mia faccia riempiendomi labbra e un occhi mentre io venni su i suoi piedi. Tornai in piedi, Marco mi baciò, e mi diede una sculacciata. Ci pulimmo e poi ci cambiammo, giusto in tempo per non farci scoprire. Risaliti in macchina Marco tenne una mano sulle mie gambe e mi accompagnò a casa. Lo invitai ad entrare ma mi disse: “Non stasera, ma nel weekend mia moglie e Giulio saranno via. Se ti va vieni a stare da me e avremo tutto il tempo per divertirci”. Annuii con la testa, lo salutai e lui ripartì. Non vedevo l’ora del weekend.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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