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Gay & Bisex

Tutto merito di mia moglie se sono ricchione


di Rosalinda
28.01.2024    |    2.703    |    9 9.6
"Andai a trovare un mio amico gay, da sempre, gli dissi che anche io ero finocchio e che avevo bisogno di fare esperienza..."
Che sono un finocchietto l'ho scoperto a dieci anni e sino ai sedici ho continuato a prendere i cazzi dei miei compagni, sempre più grandi, che notavano come fossi contento di dare loro il mio culo.

Poi nulla, da militare mi venne una gran voglia, vedendo, durante le docce, tutti quei cazzi, ma il timore di diventare la puttana della caserma mi frenò dall'offrire il culo.

Poi mi sono sposato sui venticinque anni, lei più giovane. sapevo che era puttana, era scappata a quindici anni con un uomo, molto più grande, sposato.

Mi raccontò, dopo alcuni anni dal matrimonio, che a quattordici anni l'avevano sverginata, il cazzo gli era piaciuto subito.

A quindici un vicino di casa l'aveva chiavata, disse che aveva un cazzo molto grosso e la pompava benissimo.

A venti una sua amica più grande l'aveva portata a battere in casa di un'altra amica, battevano anche loro, ma la mia futura moglie era la più giovane, era una gran fica, con un gran culo e due tette misura quarta.

Quindi era la più richiesta, mi confidò, dopo alcuni anni di matrimonio che si faceva cinque clienti in una mattinata.

Prezzo normale per la fica, compreso il bocchino, se richiesto, il doppio per fica e culo. Prezzi speciali se i maschi erano due o tre.

Il cazzo gli piaceva e mi disse, con molta tranquillità, dopo la sborrata, mi lavavo e tornavo come prima.

Era una troia nata.

Io la sposai e notai che aveva un amico, più giovane di lei con cui si sentiva sempre e ogni tanto invitava a pranzo a casa.
Una domenica erano le dodici, lui era già arrivato, era estate, lei era con la minigonna, maglietta aderente, scollata, senza reggiseno, lo portava raramente.

Io dissi che uscivo per comprare dei dolci.

Chiusi la porta, facendo rumore, e scesi le scale.

Era una casa singola al primo piano.

Poi tornai indietro e girando intorno alla casa arrivai alla porta finestra della cucina, dove l'avevo lasciata.

Guardai dentro e vidi mia moglie a 90 gradi sul tavolo, tondo, con la minigonna alzata e lui dietro che la chiavava, lei guaiva, nonostante la finestra chiusa si sentiva che godeva.

Avrei dovuto incazzarmi, invece il mio cazzettino, devo ammettere piccolo e sempre moscio, era duro, ero eccitatissimo, rimasi ad ammirare, per un pò quella gran chiavata e dopo poco tornai indietro ed uscii per comprare i dolci.

Ritornai dopo circa trenta minuti.

Lei era in cucina che finiva di preparare il pranzo. Lui era in salotto.

Misi le mani sotto la gonnellina di mia moglie e gli toccai la fica, tutta bagnata !!! dissi.

Si sono eccitata, disse lei.

No sei sborrata, risposi.

Mi guardò con uno sguardo preoccupato, ma io subito la rassicurai dicendole, ti ho visto mentre ti chiavava su questo tavolo e mi sono eccitato, mi è piaciuto moltissimo vederti sotto ad un maschio.

Lei mi fece un gran sorriso e mi diede un bacio, dicendomi, amore mio tu si che mi capisci, ho bisogno di un vero cazzo, grosso e duro e non come il tuo che è sempre mollo.

Gli proposi dopo il pranzo, di andare in camera da letto, spogliarsi, lasciare una luce soffusa, e mettersi a letto nuda, con le gambe aperte.

Io avrei portato il suo amico in camera, avrei aperto la porta e gli avrei offerto mia moglie, dicendogli che se la poteva chiavare quando voleva, anche davanti a me.

Così abbiamo fatto, ovviamente, la sua faccia alla vista di mia moglie nuda a letto che lo invitava a montarla era stupefatta, quando ha capito che io ci stavo e ero contento che si fotteva la mia mogliettina, capì subito che ero un gran cornutone.

Gli chiesi il permesso di poter infilare il mio pisellino nella fica di mia moglie dopo che lui l'aveva sborrata.

Mi disse di si, inizialmente, poi però queste mie fottutine, duravano pochi secondi, sborravo subito, si ridussero a due o tre al mese.

Però quando loro erano d'accordo, potevo guardare e farmi una sega, senza sborrare.

Mi permettevano, quando lei stava a cavallo, impalata sul suo cazzo, che era di venticinque centimetri, enorme, anche perchè molto grosso, dicevo, mi permettevano, quando il cazzo usciva dalla fica, di prenderlo in mano e ficcarlo di nuovo dentro.

Lui si accorse che mi piaceva toccarlo e cominciò a dirmi che ero un pò finocchio oltre che cornuto contento.

Io lo avrei succhiato e una volta, che eravamo soli glielo dissi, mi rispose che i ricchioni non gli piacevano, ma che potevo pulire la fica di mia moglie dopo che l'aveva sborrata.

Cominciai con le leccate di sborra, in fica, sulle tette, sulle natiche, dovunque.

Non mi permise mai di pulirgli il cazzo dalla sborra con la bocca.

Io lo desideravo moltissimo.
Andammo avanti così per un paio d'anni.

Tutti sapevano che era l'amante di mia moglie, era sempre a casa nostra.

Quando andavamo in vacanza prendevamo una matrimoniale e una singola, nella matrimoniale dormivano loro e io nella singola.

Poi vinse un concorso e dovette accettare un posto al nord Italia.

Continuò a scoparsi mia moglie sia quando veniva in ferie che quando noi andavano al nord.

Ovviamente la mia mogliettina, da brava puttana si trovò subito altri, più di uno.

Era una gran chiavona.
Quando andavamo a Milano voleva essere portata in un club di scambisti.

Veniva chiavata in continuazione, e io guardavo.

Ricordo che certe notti le coppie non pagavano.

In più di un'occasione qualche maschio, mi fece toccare e anche assaggiare il suo cazzo, davanti mia moglie che era contenta e mi diceva che ero ricchione.

Poi conobbe un uomo che per il tipo di lavoro che faceva, aveva una settimana libera ogni tre, non lavorava dove abitavamo noi.

Quando veniva ed era il maschio di casa.

Un giorno lei dopo un gran bel bocchino, io ero presente, nudo, che me lo menavo, con la bocca piena mi fece segno di stendermi sul letto, appoggiò le labbra sulle mie e mi passo un fiume di sborra.

Subito dopo mi disse di non ingoiarla subito ma di gustarla.

Io ubbidii, poi mi disse di ingoiare.

Com'era ? mi chiese, buonissima, gli risposi, contenta mi disse, domani la bevi direttamente dal cazzo.

Il giorno dopo mi diede lezioni di come spompinare un cazzo, lei era bravissima.

E io comincia a succhiare il cazzo del suo bull.

Quasi sempre lo succhiavo per drizzarlo, me lo diceva lui, poi la chiavava.

E ripresi a pulire la fica e il resto dalla sua sborra.

Ero proprio contento.

Un giorno, in vacanza, dopo che si era fatta fottere, senza che lui sborrasse, scendendo dal letto disse

" METTIGLIELO NEL CULO "

Lui mi guardò e mi disse di mettermi a pecora sul letto.

Io ubbidii immediatamente, aspettavo da mesi questo momento, ero eccitatissimo.

Lui mi fece aspettare qualche minuto, poi si sistemò dietro di me, puntò il suo cazzo nel mio buco, e lei gli ordinò

" ROMPIGLI IL CULO "

e lui me lo infilò di colpo tutto, sentii dolore, ma fu niente rispetto al grande piacere che provai ad essere fottuto davanti a mia moglie e su sua decisione.

ERO DIVENTATO RICCHIONE.

Con mio grandissimo piacere.

Ovviamente a quel punto la cosa non poteva durare all'infinito, perchè conosciuto il cazzo in culo, lo volevo sempre più spesso. Lei diceva che quello era il suo e che me lo dovevo trovare fuori casa.

E così feci. Andai a trovare un mio amico gay, da sempre, gli dissi che anche io ero finocchio e che avevo bisogno di fare esperienza.

Lui fu bravissimo, aveva tantissime conoscenze, andavo a casa sua, due o tre volte la settimana e mi faceva trovare sempre maschi nuovi, che dovevo spompinare e poi mi fottevano.

Le prime due settimane anche lui si faceva inculare per prima e quando il maschio usciva il cazzo dal suo culo, mi ordinava di succhiarlo, dicendo

" DEVE ABITUARSI AL SAPORE DEL CULO IN BOCCA ".

Io ubbidivo. Venivo chiavato a pelle e sborrato.

Il buchetto era stretto, ed i vari maschi, lo gradivano, molto. Il mio amico diceva di allargarmelo.

Dopo tre mesi di questi esercizi, un giorno mi fece trovare un maschio molto più giovane di me, un toro da monta, cazzo grosso, arcuato.

Mi chiavò in un modo che a distanza di quaranta anni, me lo ricordo ancora.

Una fottuta memorabile.

Il mio amici di diceva di guaire più piano perchè mi sentivano in tutto il palazzo che mi stavano fottendo.

Io ero a pecora sul letto, alla fine i colpi erano tanto forti che mi butto giù, sdraiato, con lui sempre dentro che pompava, sino al godimento.

Me lo tenne dentro ancora alcuni minuti, io continuavo a guaire come una cagna in calore, con lo sfintere che si stringeva e si apriva.

Poi lui tirò fuori il cazzo, scese dal letto e fece qualche passo verso il bagno, io sempre guaivo, tornò indietro, mi aprì le natiche, guardò il buco del culo, sborrato, e disse

" TI HO ROTTO IL CULO E L'HO SBORRATO TROIA " .

Andò in bagno a lavarsi.

Al ritorno io mi ero alzato dal letto con uno scottex nel culo per non sporcare le lenzuola di sborra e stavo in piedi, nudo, con le natiche strette.

Il mio amico mi disse

" IO TI HO INSEGNATO A DIVENTARE UNA PUTTANA, DI PIU' NON POSSO FARE, DA QUESTO MOMENTO IL TUO CULO E' SUO, TI FOTTERA' QUANDO VUOLE E TI FARA' FOTTERE DAI SUOI AMICI, HAI CAPITO !!! "

Io ho risposto si certo, farò tutto quello che vuole.

In effetti per circa cinque/sei anni lui è stato il mio fidanzato, mi chiavava in continuazione e mi ha fatto fottere da centinaia di maschi, a volte anche cinque o sei per volta.

Con alcuni da ricchione con altri da travestito.

Prima d'incontrarmi con certi mi diceva, se vogliono il tuo numero di telefono devi dire

" CHE IL TUO CULO E' MIO, E CHE PER FOTTERTI DEVO PARLARE CON ME " .

Io non ho mai visto passaggio di soldi, ma penso proprio che tante volte vendeva il mio culo.

Concludo raccontando che una volta ero travestito per essere chiavata da due maschi. Uno dei due lo conoscevo, era un idraulico che veniva a casa per dei lavori.

Aveva un bel cazzo e mi trattò da puttana, quale ero.

Dopo alcuni giorni mi chiavò nuovamente da solo, e mentre era sopra di me col suo cazzo nel culo, mi disse all'orecchio

" MI SONO INCULATO ANCHE TUA MOGLIE PIU' DI UNA VOLTA, E' UNA GRAN PUTTANA, LA PRIMA VOLTA E' STATA LEI A CHIEDERMI IL CAZZO, TU ERI SOTTO E NOI NEL BAGNO DI SOPRA E SI E' FATTA SCOPARE E SBORRARE "

In quaranta e più anni di attività da froscio, penso di aver preso più di mille cazzi e ancora non ho finito... i cazzi mi piacciono sempre... tutti !!!

Questo racconto è in gran parte vero.
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