Gay & Bisex
Da militare mi fanno prostituire
di Rosalinda
14.09.2024 |
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"Cosa che quello fece con gusto, leccandomi tutta la bocca, io risposi con belle slinguate e Mario godeva vedendo come i due froscetti si sbavavano con la sua..."
Il cazzo mi è sempre piaciuto, chi avrà letto i miei racconti sa che già a dieci anni quattro miei coetanei, alcuni poco più grandi, m'inchiappettavano tutti i giorni. Spesso ero io che mi abbassavo il pantaloncino e le mutandine, mostrando il culetto, voglioso.
Parto militare, dopo il car, la destinazione.
Al car avevo visto, durante le docce tanti bei cazzi, avevo anche ricevuto qualche proposta, ma non avevo accettato, con rammarico.
Dopo un paio di giorni che ero arrivato in caserma, durante una doccia, vedo un mio collega, appena arrivato anche lui, che in ginocchio stava facendo un bocchino a un ragazzo scuro di carnagione, piccolo di statura, ma con un cazzo notevole, certamente più di 25 cm.
Eravamo solo noi tre, sono rimasto a guardare fisso, il finocchio lavorava bene il cazzo, ci sapeva fare, era biondino, snello, quasi senza peli, aveva un pisellino piccolissimo e due belle natiche.
Si vedeva che era esperto.
Il maschio un pò se lo faceva succhiare e un pò gli scopava lui la bocca.
Quando ha visto che guardavo con interesse, mi ha ordinato di avvicinarmi, era un anziano, ho obbedito subito.
Mi disse " il cazzo piace anche a te ?
Sei una puttanella come lui ? "
Io non risposi, rapito dalla scena super eccitante.
Allora il maschio, che chiamiamo Mario, mi mise una mano in testa e mi fece inginocchiare vicino allo sponpinatore, dicendomi " leccami le palle ricchione ".
Io cercai con difficoltà di arrivare ai suoi coglioni, in quanto l'altro non mi dava spazio.
Dopo poco Mario gli sborrò in bocca e gli disse, non la bere subito, tienila in bocca.
Quando finì di sborrare, disse al finocchietto biondo di baciarmi e passarmi un pò di sborra in bocca.
Cosa che quello fece con gusto, leccandomi tutta la bocca, io risposi con belle slinguate e Mario godeva vedendo come i due froscetti si sbavavano con la sua sborra.
Mentre succedeva tutto questo, in doccia entrarono altri due anziani e vedendo la scena chiesero a Mario se potevano approfittare delle nostre bocche.
Lui gli disse di si, però avrebbero dovuto pagargli 100 lire a testa, per il bocchino, liberi di sborrarci in bocca.
Così dopo due giorni dal mio arrivo feci il primo bocchino da prostituta.
Mario ci mise sotto la sua protezione, eravamo le sue femmine.
100 lire per la bocca e 500 per il culo.
Si sa che i militari non hanno soldi, quindi non lavoravamo molto, due o tre bocchini a settimana e un cazzo in culo.
Questo a pagamento.
Ma Mario ci offriva, gratis, ai suoi amici, che ci fottevano, quasi sempre in gruppo.
Sia io che il biondino avevamo bei culetti, molto stretti.
Andammo avanti così per circa tre mesi.
Arrivò l'estate.
Un giorno Mario era euforico, aveva conosciuto un signore, molto ricco che cercava finocchietti giovani per allietare le domeniche con i suoi amici in una villa che aveva sul mare.
Lui offrì noi due.
Ci accompagnò da questo tipo, che ci fece spogliare, ispezionò il buco del culo e ci fece fare un bocchino, senza venire, ci fece, anche, non lo avevamo mai fatto, leccare il suo buco del culo.
A me un pò fece schifo, mettere la lingua dove esce la merda, ma ormai avevo capito che per fare la puttana dovevo accettare tutto.
Il nostro protettore che sino ad ora si era tenuto il 100% degli incassi, sulle fottute in caserma, ci disse che avremmo fatto a metà.
Noi eravamo contenti, ci disse anche che durante quelle domeniche, in villa, avremmo conosciuto tanti maschi, che ci avrebbero usati, e alcuni sicuramente ci avrebbero voluto vedere durante la settimana, sarebbero state altre marchette.
Potevamo guadagnare bene. Importante era essere ubbidienti e soddisfare questi uomini.
La prima domenica arrivammo in villa alle 8.
Ci accolse una donna, bella, di mezza età e ci addestrò.
Per prima cosa ci fece la ceretta, in tutto il corpo, ci fece fare un bel clistere, e dopo la doccia ci fece spalmare una crema per il corpo.
Ci vestì con una tunichetta, molto corta, con degli spacchi laterali.
Ci profumò, dovevamo stare scalzi.
Dovevamo camminare ancheggiando.
Ci spiegò dove erano i liquori, cosa c'era nel frigo, e tutto il resto, lei sarebbe stata in casa tutto il giorno a disposizione in caso di difficoltà.
Dovevamo fare anche i camerieri oltre che le puttane della casa.
Ci disse che quel giorno sarebbero arrivati una ventina di uomini, quasi tutti sopra i 50 anni e che dovevamo essere gentili con tutti.
Sicuramente tutti ci avrebbero fatto il culo.
E così fu ...
Intorno alle 11 arrivarono i primi, i più maialoni, che non vedevano l'ora di fottersi i nostri culi.
Erano quattro, amici di orge.
Ci misero in ginocchio e si fecero succhiare il cazzo, ben bene, poi leccare palle, inguine e buco del culo, uno ricordo mi scoreggiò in bocca, con grande risate di tutti.
Poi ci sistemarono su di un divanetto, a pecora e ci stantuffarono per almeno una mezz'ora, sborrandoci in culo.
Dopo la sborrata ci fecero leccare il cazzo per pulirlo, mentre il padrone di casa, che era arrivato in quel momento, dovendo pisciare, ci fece aprire la bocca e ci orinò in gola, ordinandoci di bere tutto, fino all'ultima goccia.
Cosa che, entrambi, facemmo, con grande disgusto, era la prima volta che sia io che il biondino bevevamo piscio.
Dopo quella domenica bere piscio fu una cosa normale, a quei porconi piaceva molto umiliarci così.
Nei mesi a venire più di una volta alcuni maschi ci minacciarono di cacarci in bocca se non li soddisfavamo come volevano, ma non lo fecero mai, fortunatamente.
Il piscio invece in bocca e in culo era frequente.
Noi da brave puttanelle ci abituammo subito.
Diventammo brave, gli uomini erano quasi sempre gli stessi, a volte una decina a volte il doppio, non stavano tutto il giorno, alcuni venivano chiavavano e se ne andavano, altri rimanevano tutta la giornata e con questi stabilimmo dei buoni rapporti.
Alcuni volevano solo essere baciati, con la lingua, altri ci facevano fare spogliarelli, vestite da femmine, altri ci ficcavano in culo dei dildo e godevano vederci andare in giro, sculettando con quei cazzi di gomma che ci uscivano dal culo.
Quando la domenica ritornavamo in caserma, avevamo un bel pò di soldi e la bocca e il buco del culo slabbrati.
IL nostro magnaccia, Mario, non ci faceva scopare da nessuno durante la settimana, per dar modo allo sfintere di richiudersi.
Come era previsto alcuni ci dettero appuntamento durante la settimana e siccome pagavano bene noi ci andavamo di corsa, a volte tutti e due a volte uno solo.
Lo facevamo in macchina, in campagna, in alberghetti di terza categoria, al cinema.
Uno, molto anziano, tutti i giovedì mi portava al cinema, ci sedevamo nell'ultima fila e si faceva succhiare il cazzo, ma quello che preferiva era quando qualcuno se ne accorgeva e si sedeva accanto a me, dall'altra parte.
Mi faceva succhiare anche quello.
Una volta lo sconosciuto di turno, non contento della bocca, mi abbassò i pantaloni e mutande e mi fece impalare sul suo cazzo.
M'ingravidò con due litri di sborra.
Con grande godimento del vecchietto che durante la mia inculata, da parte di questo sconosciuto, si fece una gran sega.
Poi dovetti leccare, bere e ripulire tutto.
Alla fine dell'estate, mi arrivò il trasferimento, così il mio culo riposò.
Con i soldi che avevo messo da parte facendo la prostituta estiva l'anno dopo mi comprai la mia prima macchina, una cinquecento nuova.
Una macchina comprata con il lavoro del mio culo.
Sono o non sono un CULATTONE !!!
Questo è un racconto totalmente inventato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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