Gay & Bisex
Barcellona 4°parte
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27.02.2025 |
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"Nel pomeriggio di lunedì però arrivo la conferma che mi avrebbero prolungato il periodo di lavoro a Barcellona, sarei rientrato il venerdì in italia per poi..."
Passai quell'ultimo week end ospite di Marco, il sabato mattina mentre lui dormiva mi feci in giro per negozi nei dintorni, ero di splendido umore, non avevo dormito molto, il cazzo del siciliano era molto impegnativo ma non avevo mai goduto come quella notte.Rientrai che erano le 14, Marco stava pranzando sul tavolo della cucina e mi disse che sarebbe uscito per lavoro fino a sera tardi, era sua abitudine girare per casa nudo ed era uno spettacolo vedere quel fisico muscoloso con quella proboscide tra le gambe.
" questa sera sul tardi vengono Antonio e Matias e si fermano per la notte" ingenuamente chiesi se erano una coppia, Marco scoppio a ridere " Non ci crederai davvero? Credo che Matias si sia scopato mezza barcellona è Antonio è sposato, probabilmente la moglie è andata in vacanza" "Mi ha chiamato perchè ieri sera, gli sei piaciuto molto e vuole scoparti ancora" pensai che dopotutto Antonio, fisicamente mi piaceva molto, ma mi diede un pò fastidio perchè pensavo di passare la notte con Marco, " ok, una cosa a quattro?"
" No, stanotte tu stai con Antonio nella camera degli ospiti, Matias starà nella mia" nel frattempo si era rivestito e in tutta fretta si diresse verso la porta " Mi raccomando Antonio e un mio grande amico e tra l'altro gli devo dei soldi, fallo divertire, ciao a stasera" non riuscii a replicare che era già fuori dalla porta " grandissimo stronzo".
Passai il resto della giornata tra barceloneta e il porto olimpico, arrivata sera passai in hotel a farmi una doccia e a cambiarmi, indossai un paio di slip, dei pantaloncini in cotone e una maglietta, in uno zaino infilai una maglietta aderente e degli short presi sull'isola, tanto aderenti e così mini che arrivavano a coprire le chiappe solo per metà.
Alle 21 entrai nell'appartamento usando le chiavi datemi da Marco, mi spogliai nudo infilai i mini short e la maglietta aderente, non sarebbero arrivati prima delle 23 quindi mi misi comodo sul balcone ad aspettare bevendo birra e fumando.
Per primo rientro Marco, erano ormai le 23 e 30 , ero già leggermente ubriaco ed eccitato quando lui uscì sul balcone, lo salutai afferrandogli il pacco e infilandogli la lingua in bocca ma il campanello della porta suonò proprio mentre inginocchiato stavo per abbassargli i pantaloni.
Matias era molto eccitante, un paio di pantaloncini in cotone aderentissimi e una maglietta altrettanto stretta mettevano in evidenza il suo corpo perfetto, aveva un culo duro come il marmo, anche lui era molto su di giri e si butto immediatamente su Marco, i due se ne andarono subito in camera.
Rimasi solo con Antonio, era veramente enorme oltre che alto aveva due spalle larghe, non sembrava palestrato ma aveva gambe e braccia molto muscolose, lavorava come muratore e giocava in una squadra di rugby, ma in quel momento mentre avevo il suo cazzo in bocca e la sua lingua tra le chiappe ancora non lo sapevo.
Dopo un lungo 69 sul divano ci spostammo nella camera degli ospiti , dall'altra camera arrivava il rumore del letto che cigolava e le urla di Matias, eccitato ma intontito dalle birre mi buttai sul letto, avevo bevuto troppo ma i 150kg sdraiati sopra di me non avevano intenzione di lasciarmi dormire, Antonio mi scopava tenendosi alla testiera del letto, teneva le mie gambe strette tra le sue coscie , a faccia in giù con le braccia larghe sentivo il suo cazzo durissimo dentro di me , stavo godendo e lo incitavo a incularmi, quando temevo che il letto cedesse sentii la sua sborrata schizzarmi la schiena , Antonio si alzò e uscì per andare in bagno, quando tornò a letto già dormivo.
Quando mi svegliai alle dieci ero solo, dalla finestra entrava la luce quasi abbagliante di una splendida giornata di sole, mi alzai e andai in bagno a farmi una doccia.
Con solo l'asciugamano sui fianchi entrai in cucina per farmi un caffè, Antonio era seduto su uno sgabello vicino alla finestra e stava fumando una sigaretta, lo salutai con un sorriso "buon giorno " indossava un paio pantaloncini bermuda di una taglia in cui io ci sarei stato 2 volte ma che su di lui erano non aderenti ma quasi, ricambiò il mio saluto e mentre preparavo il caffè scambiammo due chiacchiere sul tempo , parlava poco l'Inglese e il mio spagnolo era ancora pessimo, commentò ridendo il fatto che Marco è Matias stavano ancora dormendo e che durante la notte mentre io dormivo per una buona mezz'ora era rimasto ad ascoltare i rumori che venivano dalla loro camera, ripensai alla mia notte passata con Marco e mentre con un brivido quasi sentivo i suoi 23 cm nel culo Antonio mi arrivò alle spalle e mi sollevò l'asciugamano, credevo e speravo volesse scoparmi ma mi sussurò in un orecchio che mi avrebbe aspettato in camera.
Finalmente il caffè inizio a gorgogliare nella caffettiera, ingoiai l'ultimo pezzo di croissant mentre versavo il caffè , bevvi in fretta cercando di non scottarmi e tornai in camera.
Antonio era sdraiato a pancia in su sul letto e mi fece segno di salire, montai su quella montagna di muscoli, con le mani appoggiate ai pettorali iniziai a cavalcarlo con foga fino a godere sui suoi addominali. In ginocchio sul letto menavo e ingoiavo il suo cazzo per farlo sborrare, all'improvviso sentii afferrarmi per i fianchi, capii subito le intenzioni di Marco che senza dire niente stava salendo sul letto, appoggiato con il petto sul corpo di Antonio cercai di aprirmi il più possibile per farlo entrare, la sensazione di quel palo piantato nel culo mi provocò un ondata di brividi e di eccitazione, ingoiai di nuovo il cazzo di Antonio mentre Marco mi sfondava .
Passai il pomeriggio della domenica a barceloneta.Mi ero sdraiato sull'asciugamano all'inizio della spiaggia vicino alla recinzione di una zona chiusa ai bagnanti, la brezza che proveniva dal mare dava un pò di sollievo in quel caldo pomeriggio, nudo a pancia in giù mi godevo il sole in uno stato di totale relax, Antonio e Marco mi avevano distrutto. Il cazzo di Marco mi dava delle sensazioni incredibili di piacere e al solo pensarci provavo eccitazione. Quando la mattina mi aveva proposto di passare l'intera settimana a casa sua avevo subito accettato, avrei dormito in albergo solo la sera della domenica.
Già la mattina del lunedì però iniziarono i miei soliti dubbi, sicuramente avrei rivisto Antonio ma poi c'era Daniel e chi sà chi altro avrebbe frequentato quella casa.
Nel pomeriggio di lunedì però arrivo la conferma che mi avrebbero prolungato il periodo di lavoro a Barcellona, sarei rientrato il venerdì in italia per poi tornare dopo una settimana a Barcellona, frequentando anche un corso di spagnolo, ero euforico, quella settimana avrei preso tutti i cazzi che sarebbero passati a casa di Marco.
Uscito dal lavoro andai come al solito in palestra, poi avrei preso qualche cambio in albergo e sarei andato a casa di Marco. Rientrò tardi verso le 23 con lui c'era anche Antonio.
Marco se ne andò subito a dormire , ero molto eccitato, rimasto solo con Antonio aprii due birre, gliene passai una poi gli infilai la mano sotto la maglietta, accarezzavo gli addominali salendo fino ai pettorali , evitai il suo tentativo di baciarmi e mi inginocchiai abbassandogli i pantaloni della tuta insieme alle mutande, lo presi in bocca mentre con le mani stringevo il suo culone.
Antonio in piedi beveva la sua birra e con una mano sulla nuca accompagnava il ritmo del pompino.
Presi dalla tasca la bustina del lubrificante e la strappai con i denti mi tolsi i pantaloni e mi misi carponi sul divano passandomi il gel sul buchetto.
Sentii le sue manone afferrarmi per i fianchi e il suo cazzo scivolare tutto dentro.
I suoi colpi mi schiacciavano contro lo schienale, fu una lunga scopata, Antonio inculava come un martello pneumatico era un ottimo amante e mi faceva godere molto, ero piegato sulle ginocchia con il culo completamente aperto.
Quando venne mi schizzo sul culo e la sua sborrata mi colava sulle chiappe, presi uno straccio dalla cucina per pulirmi, intanto Antonio si era aperto un altra birra.
Lo raggiunsi e ripresi la birra che avevo appoggiato durante il pompino, chiesi ad Antonio dove era finito Mattias, mi rispose che il cubano si sarebbe trasferito per un periodo in un appartamento di un suo amico sulla costa a Tarragona ma sarebbe passato la sera successiva a salutarci
Ci misi parecchio ad addormentarmi, mi era venuta l'idea di rimandare a martedi il rientro in italia e chiedere a Mattias se poteva ospitarmi a Tarragona, lo avrei raggiunto venerdì per poi rientrare martedi per prendere il volo nel pomeriggio. Mi addormentai convinto, dovevo vedere assolutamente Mattias.
Il Martedi uscito dalla palestra passai da Manuel in hotel per saldare il conto e a prendere il resto della mia roba.
Quando entrai a casa , Mattias era già li con Marco in cucina , lo salutai e lui mi venne incontro con i suoi modi leggermente effemminati e mi baciò sulla bocca,
Gli chiesi subito di Tarragona e mi disse che aveva il treno due ore dopo e avrebbe passato quasi un mese in un appartamento di un suo amico che era in viaggio per lavoro, ridendo gli dissi che sarei stato felice di andare a trovarlo, Mattias era entusiasta della cosa, aveva degli amici a Tarragona ma non voleva stare in appartamento da solo, alla fine mi pregò di accompagnarlo, gli spiegai che potevo raggiungerlo solo venerdi e che martedi mattina dovevo rientrare a Barcellona.
Mattias era felicissimo aveva l'orario dei treni da Barcellona Saint, sarebbe passato a prendermi alla stazione di Tarragona la mattina di venerdì alle 11.
Marco accompagnò Mattias in stazione e poi sarebbe rientrato molto tardi, ero molto contento, quando Antonio arrivò mi trovò nudo nel letto ad aspettarlo.
Mercoledì al lavoro feci prenotare il volo per il martedì pomeriggio in serata.
La sera uscii con alcuni colleghi e rientrai molto tardi, Marco e Antonio già dormivano per non svegliarli dormìi sul divano, la mattina come sempre uscivo prima di loro per andare al lavoro.
Il giovedì incontrai Marco come al solito in palestra ma stavolta non ci saremmo fermati nel solito parcheggio, arrivati nella cucina giusto il tempo di preparare e bere un caffè ed ero in ginocchio a leccare quel ben di dio che aveva tra le gambe.
Quando mi piegai sul tavolo Marco dovette tapparmi la bocca con una mano per evitare che mi sentisse tutto il palazzo gridare mentre mi sfondava il culo.
La mattina del venerdì presi la mia roba raccolta in uno zaino e un borsone e Marco mi accompagno in stazione, alle 11 sarei arrivato a Tarragona.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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