Gay & Bisex
Barcellona
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29.01.2025 |
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"Quando mi alzai era appoggiato al bancone e si stava fumando una sigaretta, mi avvicinai a lui ancora intontito dalla sensazione di piacere, presi in mano il..."
Il taxy si fermò tra le macchine parcheggiate all'angolo con carrer nou e per raggiungere l'hotel dovetti attraversare la rambla affollata di turisti. Mi sarei fermato per un mese ed ero riuscito a trovare una camera in un 2 stelle con ingresso direttamente su una delle zone più frequentate di Barcellona.Feci il check-in con un simpatico uomo spagnolo di nome Manuel.
La stanza era piccola e senza balcone ma visto il periodo e la posizione, era impossibile trovare di meglio, inoltre non era molto lontano dalla via dove si trovavano gli uffici della società dove il lunedì avrei dovuto iniziare un periodo di formazione/lavoro.
Erano quasi le 19 e disfatti i bagagli, mi preparai per il venerdì sera nella città che in quegli anni era nota come una delle più trasgressive d'europa.
Indossai scarpe da ginnastica, jeans e camicia e scesi sulla rambla. Avevo preso informazioni su qualche locale dove si potevano fare incontri e decisi di provare un pub non lontano, su una via vicino a piazza catalunya.
Raggiunsi il locale a piedi , l'atmosfera era quella di un pub inglese, mi avvicinai al bancone e mi sedetti su uno degli sgabelli imbottiti, era ancora presto e il locale era semi vuoto.
Il barista non aveva l'aria molto rassicurante, sui 40 molto alto e magro aveva un gilet e un paio di pantaloni di pelle nera , sotto il gilet era a torso nudo e tra i pochi peli sul petto una collana di cuoio con un ciondolo in avorio. Il leggero pizzetto e lo sguardo un pò troppo serio rendevano il suo aspetto un pò inquietante.
Il sorriso con cui mi servì il panino e la birra che avevo ordinato mi mise più a mio agio, nel frattempo nel locale erano entrati alcuni clienti, capii subito dagli sguardi che era un locale frequentato da uomini maturi in cerca di sesso, era anche un pò squallido ma non avevo voglia di cercare un altro locale e decisi di fermarmi.
Ordinai un altra birra, l'aspetto del barista ora mi sembrava molto più interessante, il volume della musica si era alzato, scesi dallo sgabello e mi misi a ballare sulla piccola pista in mezzo a un paio di ragazzi e alcuni uomini più grandi, dopo una ventina di minuti l'atmosfera era già molto calda, ballando finii per appoggiarmi ad uno degli uomini che stava dietro di me e sentii le sue mani stringermi i fianchi, lasciai fare finchè non sentii il suo respiro nell'orecchio, allora mi staccai sorridendo e andai a sedermi su uno dei divanetti in pelle, dopo un paio di minuti lo vidi venire verso di me con 2 birre in mano, mi porse la birra accennando un brindisi, sedendosi accanto iniziò a parlare in una lingua incomprensibile e ad allungare le mani dietro la mia schiena, lo assecondai anche perchè era chiaramente ubriaco poi quando scese lungo la schiena cercando di infilarsi nei pantaloni mi alzai lentamente, lo salutai e tornai al bancone.
Chiesi il conto al barista che, ridendo mi chiese come mai me ne stavo già andando, risposi che ero appena arrivato a Barcellona ed ero un pò stanco, si chiamava Paul ed era argentino, mi propose di tornare l'indomani nel pomeriggio verso le 16 all'orario di apertura, perchè gli avrebbe fatto piacere rivedermi, sorridendo dissi che ci avrei pensato e uscii dal locale.
La mattina del sabato mi alzai verso le 12, volevo approffitare della giornata non bellissima per girare un pò per la città..
Salutai Manuel alla reception e mi fermai per chiedere dove trovare una palestra per allenarmi in questo mese, mi consigliò quella di un suo amico distante solo 10 minuti a piedi poi mi convinse ad acquistare il biglietto per la corrida che si teneva il sabato successivo.
Uscii in strada in mezzo al caos della rambla, seguii le indicazione di manuel, percorsi un centinaio di metri verso il porto poi presi la via laterale che portava all'indirizzo della palestra, in meno di 10 minuti arrivai all'ingresso, a quell'ora era vuota e dovetti aspettare una ventina di minuti prima che una signora scendesse dal piano superiore per sedersi alla scrivania del piccolo ufficio, chiesi di poter iscrivermi per 1 mese, diedi i miei documenti, mi rilascio una tesserina da timbrare all'ingresso, dopodichè me ne andai.
Passai un paio di ore seduto ai tavolini del fast food dove mi ero fermato per pranzare leggendo un settimanale acquistato nella vicina edicola, aspettavo le 16 per poi andare al locale di Paul.
Non era mia abitudine entrare così presto in un pub ma ero interessato a conoscere Paul, non necessariamente per farci del sesso.
Arrivato all'ingresso vidi un cartello che indicava come orario di apertura le 20 ma la porta era aperta ed entrai.
Paul uscì da una porta vicino al bancone, era a torso nudo e indossava degli scarponi anfibi e un paio di jeans, notai i suoi addominali ben definiti, mi salutò stringendomi la mano, era molto alto con un fisico asciutto i capelli tirati indietro e raccolti in un codino, un leggero pizzetto e due occhi neri molto stretti, mi piaceva ma allo stesso tempo mi intimoriva un pò.
Mise due birre sul bancone poi vi si appoggiò con la schiena e mi fece cenno di sedermi vicino. Gli sgabelli non erano molto alti, sedendomi a cavalcioni potevo appoggiare i piedi sul pavimento e avevo il bancone all'altezza del collo.
Mentre mi raccontava del suo lavoro al pub eravamo molto vicini e mi fece capire subito le sue intenzioni, mi palpava il culo che sporgeva interamente dallo sgabello, quando si allontanò per chiudere la porta del locale rimasi fermo ad aspettarlo.
Appoggiato su un fianco al bancone mi palpava forte il culo con la mano destra mentre con l'altra mi stringeva al petto facendomi leccare i capezzoli.
Vedermi così passivo lo eccitava molto, si mise dietro e mentre mi sfilava la maglietta, con una mano cercai di palpare il suo cazzo da sopra i pantaloni.
Mi fece scendere dallo sgabello, mi inginocchiai e tirai giù i suoi jeans già slacciati, non indossava le mutande e il suo cazzo mi balzo fuori diritto davanti alla faccia, non ebbi tempo di stare ad ammirarlo, tenendomi la testa con entrambe le mani iniziò a scoparmi in bocca, lo sentivo diventare duro mentre sbattevo il naso contro il suo ventre.
Mi costrinse ad un lungo pompino, ero eccitatissimo e gli dissi che lo volevo in culo.
Finalmente mi fece alzare e girare, mi tolsi i pantaloni e le mutande e mi misi seduto sullo sgabello con il culo in fuori, le braccia e la faccia appoggiate al bancone.
In quella posizione, con Paul che mi allargava con le mani ero completamente aperto, lo sentii sputare e subito il cazzo entrarmi dentro, cercai di scappare in avanti ma Paul mi teneva schiacciato con la faccia contro il bancone, godevo mentre mi inculava brutalmente.
A pecorina appoggiato con la pancia sullo sgabello avevo le sue mani che mi stringevano i fianchi ,cercavo di tenermi al bancone per evitare di sbatterci la testa quando spingeva, il suo ventre sbatteva sul culo, ero eccitatissimo,sentivo il cazzo entrare tutto fino alle palle. Continuava a scoparmi senza sosta, quando lo tolse dal culo aspettavo la sua sborrata e mi girai, stava in piedi con il cazzo in mano, mi inginocchiai per prendere la sborra in viso ma tirandomi per le spalle mi fece piegare carponi con la faccia sul pavimento e ricominciò a montarmi.
sentii la sua mano afferrarmi il cazzo per masturbarmi e venni quasi subito, le contrazioni dell'ano sul suo cazzo mi provocarono delle convulsioni di piacere e caddi in avanti sdraiandomi sul pavimento, Paul si inginocchio davanti a me, presi il suo cazzo in bocca per succhiarlo finchè masturbandosi mi riempi la faccia di sborra.
Rimasi qualche minuto sul pavimento dopo che Paul si era alzato in piedi.
Quando mi alzai era appoggiato al bancone e si stava fumando una sigaretta, mi avvicinai a lui ancora intontito dalla sensazione di piacere, presi in mano il suo cazzo e mi chinai a baciarlo poi presi una sigaretta dal pacchetto appoggiato sul bancone, la accesi e mi appoggiai coi gomiti allo sgabello.
Avevo ancora la sborra sul viso e Paul mi passo un asciugamano per pulirmi, mi chiese se andava tutto bene e sorridendo risposi che non ero mai stato meglio.
Ridendo mi disse che però ora doveva prepararsi per aprire il locale, guardai l'orologio sulla parete e faceva le 19, avevamo scopato per più di due ore.
Andai in bagno a darmi una rinfrescata, mentre mi rivestivo Paul mi chiese se potevamo rivederci, gli risposi che non vedevo l'ora, il martedì era il suo giorno libero e casa sua era a duecento metri dal locale, mi segnai il suo numero di telefono lo salutai con un bacio e uscii dal locale.
Prenderlo nel culo mi dava lo stesso effetto di una canna, ero molto rilassato e avevo voglia di divertirmi, girai per la città per un paio d'ore era sabato sera e i locali si stavano riempiendo nonostante fosse ancora presto, tirai fuori dal portafoglio gli indirizzi dei posti che mi ero segnato e fermai un taxi.
La via era piena di gente, dall' esterno il disco pub sembrava la classica discoteca, sotto l' insegna al neon un cartello indicava chiaramente che si trattava di un locale "man only" , nonostante fossero solo le 22 era già mezzo pieno, entrai preceduto da un gruppetto di 5 ragazzi forse appena maggiorenni e tutti effemminati , molto allegri e carini.
Dentro era molto grande con 2 piste da ballo un grande bancone bar e una ampia zona con divanetti tutta intorno al locale.
Attraversai entrambe le piste ancora vuote per avvicinarmi al bar dove erano radunate la maggior parte delle persone.
Dietro al bancone 4 ragazzi molto sexy e allegri preparavano cocktail , la musica era molto alta e dovetti quasi gridare per ordinare un gin tonic che arrivò molto velocemente.
Appoggiato con la schiena al bancone osservavo le persone presenti, l'età andava dai 18 ai 40 ma c'era anche qualche 50enne, l'atmosfera era molto meno squallida del locale di Paul.
Era una discoteca frequentata sia da gente elegante che da gay un pò più esuberanti in abbigliamento provocante e con l' intimo e non solo quello, in bella vista, c'era molta allegria e aria di festa.
Le piste da ballo iniziavano a riempirsi, i ragazzi con cui ero entrato erano proprio di fronte a me e mi fecero cenno di unirmi a loro, sembravano molto carini e decisi di buttarmi in pista.
Erano molto divertenti gridavano per capirsi e ridevo ai loro commenti su tutti gli uomini presenti, commenti anche molto osceni.
Quando però iniziarono ad essere un pò troppo esuberanti li salutai con un sorriso e tornai verso il bancone, i ragazzi nominavano un piano superiore e quando vidi un uscita in fondo al bar con delle scale capii che il locale aveva una zona cabine e probabilmente una dark room, non ero mai stato in un posto del genere e la cosa mi incuriosiva, decisi di salire.
Le scale erano illuminate ma arrivato al piano c'era solo una soffusa luce rossa, ero da solo su un corridoio molto lungo con delle porte ad entrambi i lati, superate le prime due porte chiuse sentivo dei rumori inconfondibili.
Nella terza stanza la porta era aperta e un signore elegante in piedi con i pantaloni e le mutande calate alle caviglie si stava scopando un bel ragazzo nudo piegato in avanti, appesa al muro una tv stava trasmettendo dei film porno gay. Continuai sul corridoio, la maggior parte delle porte erano chiuse ma in fondo in una stanza più grande c'era un grande materasso con 5 uomini, due erano carponi e gli altri 3 se li scopavano a turno, rimasi un pò a guardare la scena eccitato, finchè alle mie spalle qualcuno mi chiese di entrare, mi girai mi trovai davanti due signori completamente nudi, feci cenno con la testa che non ero interessato e tornai di sotto.
Davanti al bancone del bar fui avvicinato da un uomo sui 40 che mi offrì da bere, vestito sportivo in jeans e maglietta aveva l'aria molto sexy, ero ancora eccitato dalla scena dell'orgia e disinibito dall'alcool, lui capì che ero disponibile e dopo alcuni convenevoli, si chiamava Mark ed era inglese, mi propose di salire al piano di sopra, gli dissi che accettavo ma che gli avrei fatto solo un pompino.
Lo seguii di sopra è dopo vari tentativi trovammo una cabina libera, dentro c'erano un lettino una TV e un piccolo lavandino era tutto molto squallido.
Mark tentò di baciarmi ma mi accovacciai e tenendomi alle sue gambe aspettai che si sbottonasse i pantaloni , tirai fuori il suo cazzo già duro dalle mutande , era un bel cazzo di carnagione molto chiara con i peli rossicci .
Mi impegnai in un pompino molto appassionato spingendolo fino in gola tirandolo verso di me con entrambe le mani sul culo, dovetti darmi da fare parecchio perchè l'Inglese era molto resistente, mi piaceva succhiare il cazzo ma ero in una posizione scomoda mentre Mark si stava godendo il pompino con le mani sui fianchi
Quando stava quasi per venire mi alzai e masturbandolo gli infilai la lingua in gola, sentii le contrazioni del suo cazzo e la sborra sulla mano.
Mi lavai le mani mentre lui si sistemava i pantaloni, era entusiasta del pompino e ridendo disse che gli dispiaceva molto non poter scoparmi il culo e mi chiese almeno di poterlo vedere, lo accontentai tirando giù i pantaloni e piegandomi in avanti sul lettino, mi afferrò per i fianchi e sentii il suo cazzo ancora duro appoggiato tra le chiappe, tentai di girarmi ma poi cedetti strinsi i denti e lo assecondai. Qualcuno stava tentando di aprire la porta ma avrebbe dovuto aspettare ancora finche Mark avesse finito di incularmi.
Passai il resto della serata a bere al bar con Mark e alcuni suoi amici, eravamo tutti molto su di giri, si erano fatte le 2 di notte e uno di loro propose di continuare la serata nel suo appartamento, uscii con loro dal locale ma poi dissi che sarei tornato in albergo a dormire, salutandomi Mark mi diede il suo numero di telefono.
Mi svegliai a mezzogiorno con il rumore dei tuoni e della pioggia con ancora i fumi della sbornia mi alzai e mi infilai sotto la doccia.
Passai la domenica in camera a leggere e uscii solo per cenare con un panino ad uno dei bar lungo la rambla.
Il lunedì dopo 11 ore passate in ufficio, alle 20 andai in palestra, una mezz'ora di tappeto, qualche esercizio per gli addominali e le gambe, era un ambiente molto pulito con macchine abbastanza nuove, entrando negli spogliatoi incontrai un paio di ragazzi della mia età che stavano uscendo , all' interno qualcuno era sotto la doccia ma le panchine erano vuote, mi spogliai e entrai in una delle cabine doccia quando uscii due uomini erano seduti a chiacchierare, passai davanti e mi sedetti vicino, cercavo di capire mentre si stavano rivestendo che tipi frequentavano la palestra, ma si rivestirono in fretta e uscirono, era solo il primo giorno avrei avuto modo di approfondire quindi tornai in albergo.
Appena uscito dal palazzo dove lavoravo trovai una cabina telefonica e inserite le monetine composi il numero di Paul, erano le 19 e speravo di trovarlo a casa. Rispose subito e mi chiese di raggiungerlo a casa sua per le 22 perchè prima doveva sistemare alcuni affari, mi segnai l'indirizzo e riattaccai.
Tornato in albergo mi preparai all'incontro con Paul. Feci una doccia e mi depilai le parti intime, indossai un perizoma, dei pantaloncini in jeans molto corti e stretti e una maglietta, infilai un paio di scarpe da tennis e uscii.
Non mi curai dello sguardo di Manuel e scesi in strada, avrei raggiunto casa di Paul a piedi.
Mi fermai a bere un caffè e alle 22 ero sotto il palazzo, suonai al citofono e la porta si aprì.
Arrivato al secondo piano vidi una porta socchiusa ed entrai.
Sentii la voce di Paul e percorso un piccolo corridoio con un paio di porte chiuse raggiunsi un grande soggiorno aperto su una cucina, in accappatoio stava preparando qualcosa da bere sul banco della cucina.
Mi sedetti sul grande divano appoggiato alla parete, il soggiorno dava su un terrazzino e si sentiva il traffico della via sottostante.
Paul si avvicinò porgendomi un bicchiere, sentii forte l'odore del whisky, poi si sedette a fianco con un braccio dietro la mia schiena.
Chiesi se mi voleva ubriacare, ridendo mi rispose che voleva solo scaldarmi un pò e, aprendo le gambe e l'accappatoio aggiunse " tu sei venuto qui per questo no ?".
Appoggiai il bicchiere, mi chinai per prenderlo in bocca e iniziai a succhiarlo .
Ero eccitatissimo mi tolsi scarpe pantaloncini ,maglietta e perizoma e mi inginocchiai tra le sue gambe passando la lingua sulle palle sul cazzo e su quei stupendi addominali scolpiti.
Con le mani strette sulle sue cosce pompavo quel cazzo durissimo fino in gola riempiendolo di saliva aspettando che Paul si decidesse a scoparmi.
Finalmente dopo mezzora di pompino, dopo essersi sdraiato sul divano, mi fece salire a cavalcioni afferrai il cazzo lo puntai sul buco del culo, con tutta quella saliva fece solo un pò di resistenza all'inizio e poi scivolo tutto dentro, chinandomi in avanti iniziai a cavalcarlo.
Paul con le mani sui fianchi mi sollevava fino ad uscire per poi farmi ricadere sbattendolo tutto dentro, mentre gemevo e godevo da impazzire.
"Sei proprio una gran vacca, vieni che adesso te lo sfondo" , rotolai per terra e mi misi carponi con il culo sollevato e la faccia sul grande tappeto, lo sentii entrare con violenza strinsi i denti e il tappeto con le mani mentre mi martellava il culo. Ero completamente suo, bloccato a terra con un piede sulla faccia leccavo le sue dita.
Sentii la sua sborra schizzarmi sulla schiena, e mi accasciai esausto sul pavimento.
Paul dopo essere andato a lavarsi si mise al bancone della cucina "Faccio due spaghetti ti và?" risposi che mi era venuta una gran fame e mi alzai per andare a sistemarmi in bagno.
Dopo aver cenato passammo un oretta a chiacchierare era quasi l'una e il giorno dopo avrei dovuto cambiarmi per l' ufficio, quindi tornai a dormire in albergo.
Quel sabato pomeriggio non avevo idea di cosa aspettarmi mentre salivo i gradini della monumental la plaza de toros, mi sedetti circa a metà della gradinata in mezzo ai molti turisti che aspettavano l'inizio dello spettacolo.
Credevo di vedere quello che tutti si aspettano, cioè un torero che vuole domare un toro con una specie di mantello, ma stavo assistendo ad una vera mattanza con dei cavalieri che infilzavano i tori con delle lance mentre alcune orchestrine accompagnavano l'ingresso del torero che sfidava un toro ormai esausto, incitato dalle urla degli anziani spagnoli mezzi ubriachi che lo insultavano quando si rifugiava dietro la palizzata di protezione.
Mentre stavo per alzarmi per andarmene il mio vicino di posto rivolgendosi a me in inglese mi chiese se sapevo cosa urlavano gli spagnoli al torero, allora gli tradussi le frasi di scherno e gli insulti ai toreri meno disposti a farsi infilzare dal toro inferocito che menava colpi a qualsiasi cosa si avvicinasse. Molto divertito dallo spettacolo mi disse di essere australiano e di chiamarsi Alan era un architetto di 45 anni e stava facendo un tour in Europa e dopo la Spagna avrebbe visitato Francia italia e Grecia.
Alan era molto divertente e chiaccherone e anche un bell'uomo, assistetti all'intera corrida e dopo la mattanza di ben sei tori il pubblico iniziò ad alzarsi per uscire, rimasi seduto per capire cosa avrebbe fatto l'australiano e se era con qualcuno, quando mi chiese se volevo fargli compagnia per una birra accettai immediatamente.
Uscendo mi disse che amava l'Italia e gli italiani e che avrei potuto aiutarlo per la sua visita, mi chiese di seguirlo in un locale di sua conoscenza e prendemmo un taxi.
Seduti ai tavolini di un elegante bar su una piazzetta ascoltavo Alan raccontarmi vari aneddoti delle sue due settimane in Spagna e ben presto capii che stava diventando un sempre più esplicito tentativo di portarmi a letto.
Alan era un bell'uomo alto e grosso aveva un grande sedere ma non era grasso, lasciavo che sotto il tavolino la sua mano appoggiata sulla mia coscia salisse fino a toccarmi il fianco, sorridendo mi chiese se volevo salire in camera con lui, mi aveva portato al bar sotto all'albergo dove alloggiava, ridendo dissi che non vedevo l'ora.
Arrivati in camera ero molto eccitato , mi spogliai nudo e sdraiato sul letto presi in bocca il suo cazzo già bello duro, dopo un breve pompino Alan si infilò un preservativo salì sul letto mi allargò le gambe e iniziò a scoparmi.
Mentre stringevo le gambe intorno al suo culone e le braccia intorno alle spalle gli sussurravo nelle orecchie di incularmi forte , i suoi colpi entravano sempre più a fondo, finché si irrigidi e venne sborrando con il cazzo piantato nel culo.
Dopo una doccia mi rivestii e salutai Alan con la promessa di rivederci presto, erano quasi le 21, avevo ancora voglia di divertirmi e decisi di continuare la serata in un locale vicino, era un disco pub molto di moda che mi aveva consigliato Mark, entrai sperando di incontrarlo.
Trovai posto vicino all'entrata ad un tavolino con due sgabelli e ordinai una birra.
Passavo il tempo osservando un pò il passaggio sulla strada dalla vetrina, un pò i clienti del locale, dopo quasi un ora stavo pensando di tornare in hotel quando vidi entrare due bei manzi sulla quarantina, lì seguii con lo sguardo sedersi sugli sgabelli del grande bancone bar.
Erano entrambi alti e con un bel fisico definito e un gran bel culo che risaltava nei jeans molto stretti.
Cercando di non farmi notare osservavo i loro movimenti, vidi solo uno di loro ordinare da bere e poco dopo l'altro salutò e usci dal locale. Decisi di provarci e mi diressi verso il bancone per prendere lo sgabello appena liberato.
Mi avvicinai al banco e ordinai una birra chiesi se lo sgabello era libero e lui rispose in italiano quindi riuscii subito a rompere il ghiaccio, si chiamava Giuseppe ed era di Palermo, lui fu molto diretto e anche un pò rude dopo pochi convenevoli mi chiese se ero frocio perchè stasera cercava un frocetto da inculare, rimasi un pò in imbarazzo ma mi eccitai molto e dopo qualche birra finii per seguirlo in taxi e poi nel suo appartamento.
Fu molto deciso, presi il suo cazzo e i suoi insulti fino alle 4 del mattino.
L'ultima volta che mi ero sentito così sottomesso era stato con Frank, Giuseppe era ancora più autoritario.
Mi svegliai nudo sul letto con il sole e l aria già calda che entrava dalla porta finestra aperta, non c'erano né Giuseppe né i miei vestiti, mi alzai e uscii dalla stanza in un piccolo corridoio in fondo al quale c'era una cucina, entrai nella stanza, Giuseppe era in mutande e stava preparando il caffè, ripassai lo sguardo su quel bel corpo muscoloso poi vidi i miei pantaloni su una sedia, salutai con un buongiorno e mi risposero 2 voci, qualcun altro stava appoggiato vicino alla porta. Mentre mi giravo sentii Giuseppe presentarmi il suo amico Marco, era il tipo nel bar con lui e anche lui siciliano. Nudo e imbarazzato mi presentai, lui molto tranquillamente sorridendo disse solo "bel culo" saluto e se ne andò. Presi i miei pantaloni e la maglietta " le mutande le ho buttate perché erano strappate" disse appoggiando il caffè sul tavolo.
Accettai di rimanere a prendere il sole sulla terrazza, l'appartamento era all'ultimo piano del palazzo, oltre i tetti dei palazzi vicini si poteva vedere il mare.
Mi sdraiai nudo su uno dei lettini e dopo un pò mi addormentai.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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