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Gay & Bisex

Barcellona 2°parte


di pietra74
09.02.2025    |    622    |    0 9.5
""non ti preoccupare, rilassati che ora ti inculo per bene" , con le ginocchia mi teneva le gambe aperte poi sentii la cappella appoggiarsi ed..."
Mi svegliai a mezzogiorno, solo qualche piccolo graffio e l'impronta delle mani sui fianchi erano i segni lasciati dalla notte di sesso con il siciliano.
Lasciato il locale eravamo arrivati nel suo appartamento circa all'una , appena dentro fui travolto dai suoi modi molto autoritari, prima in ginocchio poi carponi sul letto avevo leccato ogni centimetro di quel corpo statuario, sottomesso e scopato in gola e culo mi ero addormentato stravolto alle 4 del mattino.

La terrazza era ora completamente esposta al sole, ancora nudo entrai nell'appartamento per trovare un pò di fresco.
Dentro sembrava non esserci nessuno, mi diressi verso la camera da letto, dalla stanza a fianco sentivo provenire dei rumori, la porta era aperta e vidi Giuseppe in mutande sdraiato su una panca da palestra esercitarsi con un bilanciere.
Rimasi a fissare visibilmente eccitato quel corpo sudato con tutti i muscoli tirati nello sforzo per sollevare il peso.
"Vieni, qui aggiungi 20 chili e tieni il bilanciere mentre lo sollevo".
Aggiunsi i due dischi da 10 kg poi impugnai il bilanciere accompagnandolo mentre lo sollevava.
Stavo in piedi nudo a gambe aperte con il cazzo duro, sotto di me Giuseppe era teso nello sforzo per quello che doveva essere il suo massimo peso, con un urlo riuscì a riappoggiare il bilanciere sui sostegni.
Si sollevò seduto sulla panca e si asciugo la faccia con un asciugamano "hai voglia di cazzo è troietta?" " dai, dopo gli allenamenti mi viene sempre voglia di scopare" si tolse le mutande e si sdraiò sulla panca "succhiami il cazzo!".
Mi inginocchiai e iniziai a spompinare quel cazzone che diventava duro nella mia bocca, con una mano sulla nuca mi spingeva il cazzo in gola mentre con l'altra lo teneva dritto stringendolo alla base.
"Dai ora voglio vedere come te la cavi con gli squat!" Si girò sulla panca sdraiato tenendo il cazzo dritto, non ci voleva molto a capire le sue intenzioni, ubbidiente lo scavalcai con una gamba, mi bagnai bene l'ano con la saliva e tenendomi al bilanciere piegai le gambe fino a sentirlo entrare , quando fu tutto dentro e avevo le chiappe appoggiate sulla sua mano iniziai a fare dei piegamenti sulle gambe sollevandomi fino a farlo uscire e abbassandomi fino ad averlo tutto dentro. Ero eccitatissimo e gli squat era uno dei miei esercizi preferiti ma Giuseppe era molto resistente andai su e giù il più possibile tenendomi al bilancere poi le gambe cedettero e seduto con tutto il cazzo piantato nel culo venni con un urlo menandomi il cazzo.
Riuscii a sollevarmi e chinarmi sul cazzo di Giuseppe giusto in tempo per vedere il getto di sborra uscire, alcuni schizzi mi arrivarono in faccia.

Mentre seduto sul water aspettavo che Giuseppe uscisse dal box doccia lo guardavo pensando che aveva un fisico perfetto, poteva essere alto 1 e 80 con ogni muscolo ben definito, grosso ma ben proporzionato, con un bel cazzo e scopava da dio, come con Frank mi sentivo completamente sottomesso ma il siciliano era meno paraculo e più autoritario come aveva detto nel locale ero il suo frocetto da inculare.

Feci una lunga doccia e poi lo raggiunsi in cucina, mi passò una birra e ancora nudi uscimmo in terrazza, iniziammo a chiaccherare e mi resi conto di quanto era difficile spostare il discorso dal sesso, credo tenesse particolarmente a farmi capire quanto gli piaceva il culo specialmente quelli come il mio depilato e un pò femminile .
Mi raccontò di Marco il suo amico, che era spesso da lui e avevano un giro di ragazzi che si scopavano entrambi. Mentre mi parlava il cazzo gli era tornato duro , mentre si alzava dal lettino mi sporsi in avanti seduto sul bordo per fargi un pompino ma con forza mi prese per le spalle facendomi girare carponi con la faccia sul lettino, poi mi afferrò i fianchi , sentii la saliva del suo sputo nel solco delle chiappe e poi il cazzo entrare fino in fondo, prese a scoparmi molto duro, cercai con le mani di rallentarlo e spingerlo indietro per non farlo entrare tutto ma mi prese per i polsi e usò le braccia come fossero briglie per una cavalcata.
Piegato sulle ginocchia con il culo sollevato , la faccia appoggiata sul asciugamano del lettino e le braccia tirate all'indietro, sull'orlo delle lacrime stavo per pregarlo di fermarsi poi sentii la sborrata colarmi lungo la schiena, rimasi un pò in quella posizione poi mi accasciai sul lettino.
"Ne hai presi di cazzi è troia? Lo prendi proprio bene" accese due sigarette e me ne passò una, senza dire niente la presi in bocca, rimasi sdraiato a fumare stringendo il culo per far passare il dolore, poi mi alzai e raggiunsi Giuseppe in cucina.

"devo uscire per incontrare Marco e degli amici, se vuoi possiamo vederci una sera in settimana, mercoledì sarei libero" , risposi che mi sarebbe piaciuto molto, mentre infilavo i jeans con il culo ancora dolorante. Salutai Giuseppe, misi in tasca il foglietto con il numero di telefono, ma sapevo che non lo avrei chiamato.
Mi fermai a pranzare in un bar li vicino poi sarei tornato in hotel a cambiarmi per uscire di nuovo a fare due passi sul mare fino a sera presto, dovevo recuperare un pò di ore di sonno per affrontare il secondo lunedì in ufficio.

La seconda settimana a barcellona era iniziata molto tranquilla non avevo più rivisto Paul e nemmeno Mark, Alan e Giuseppe, dopo il lavoro frequentavo tutte le sere la palestra, uscivo alle 21 e giravo un pò per i locali sul mare per poi verso mezzanotte andare a dormire, il martedi avevo passato la serata con i colleghi a bere in un locale del porto olimpico.
In palestra ancora non mi era capitato di fare incontri oltre la semplice amicizia e ormai ci avevo rinunciato nonostante i gran bei uomini che la frequentavano per lo più spagnoli.
Doveva essere la palestra frequentata dalla gente di quel quartiere tutti grandi sopra i 40, io ero l'unico ventenne o almeno in quel orario.
Si sentiva parlare solo in spagnolo, per questo rimasi molto sorpreso quando il venerdi, nello spogliatoio, mentre ancora nudo appena uscito dalla doccia mi stavo asciugando e pensavo di essere solo, sentii qualcuno esprimersi in italiano " Hai proprio un gran bel culo!", riconobbi la voce e mi girai e vidi Marco sulla porta " A sentire Giuseppe lo usi molto bene", controllai ancora che fossimo soli e risposi ridendo che semmai era Giuseppe che l'aveva usato, anche troppo, Marco era in tuta con la borsa da palestra sulle spalle, era fisicamente ancora più muscoloso del suo amico e sicuramente più bello, decisi di non perdere l'occasione e chiesi se aveva voglia di una birra al bar li vicino.

Marco era più socievole passammo una bella serata, trascorsero un paio di ore e sembrava non ci fosse da parte sua un interesse particolare, mi chiese di accompagnarlo verso la macchina parcheggiata li vicino, visto che era nella direzione dell'hotel accettai volentieri, la macchina era in un grande cortile poco illuminato tra due palazzi, Marco infilò la borsa nel baule poi aprì la portiera posteriore e entrò in macchina facendomi segno di seguirlo, rimasi un attimo sorpreso ma quando lo vidi abbassarsi i pantaloni della tuta mi infilai in macchina chiudendo la portiera.
In ginocchio tra i sedili mi ritrovai in mano un cazzo duro come il marmo, nella penombra mentre lo menavo mi resi conto che era il cazzo più grosso che avevo mai preso in mano, Marco si era liberato dei pantaloni distese la sua gamba sopra la mia spalla , avevo le sue palle davanti alla faccia, iniziai a leccarle e a succhiarle mentre mi sentivo dire quanto ero troia e cosa voleva fare al mio culo.
Pompavo a fatica quel pezzo di marmo riuscendo a ingoiarlo fino a metà e ogni tanto dovevo riprendere il respiro leccandolo dalle palle fino alla punta, era eccitatissimo e non ci mise molto a venire riempiendomi la faccia di sborra. Era completamente buio e intorno si sentivano solo le macchine passare sulla trafficata via che immetteva sulla rambla.
Marco si riinfilò i pantaloni io mi ripulii con dei fazzoletti e uscimmo dalla macchina, mi salutò infilandomi una mano nella tuta dandomi ancora una volta della troia quando sentì che non avevo le mutande.
Salì in macchina dicendo che la prossima volta voleva vedermi con più tempo a disposizione e ormai sapeva dove trovarmi.
Mi incamminai verso l'hotel che era poco distante, pensando ancora a quel cazzone , arrivato in camera ero ancora eccitato e mi masturbai.

Quel sabato mattina mi svegliai verso le 10 e scesi a fare colazione in una nota catena di panetteria, seduto davanti ad un cappuccino ripensai alla sera prima, dopo Frank avevo capito quanto mi piaceva essere sottomesso da tipi come lui e Paul l'argentino del pub, Giuseppe era però troppo duro e anche poco socievole, Marco sembrava più simile agli altri 2 però quel bestione che aveva tra le gambe mi faceva un pò paura, se accettavo di rivederlo dovevo procurami un buon lubrificante.

Decisi di passare il sabato a barceloneta, la spiaggia era piena di gente trovai un posto appena all'inizio e mi piazzai con l'asciugamano sdraiato a prendere quello splendido sole.
verso le 16, stufo di leggere e annoiato pensai di provare a chiamare Marco, trovai una cabina telefonica sul viale, esitai un attimo ma poi infilai la scheda e composi il numero.
Mi rispose quasi subito e balbettai " Marco ??"
- "si, ha ciao! sei tu bel culo? sono contento di sentirti" "si ciao come và, io sono in spiaggia tu che fai?"
-" scusami , stavo uscendo e ho molta fretta, ma stasera sono libero, dai che ci vediamo. richiamami verso le 20 che passo a prenderti" "ok, va bene ti richiamo piu tardi, ciao"
-" Ciao a più tardi" .
Il tono di Marco era molto entusiasta e deciso, mi ricordava molto Frank, o quella sera trovavo una scusa o un buon lubrificante.

Tornato in camera mi preparai depilandomi completamente, mi guardai allo specchio piegato in avanti, il culo era perfettamente liscio, mi infilai un dito nel buco del culo, era ancora stretto nonostante tutti i cazzi presi nell'ultimo mese e mezzo. Ero ancora combattuto sul idea di chiamare Marco ma ero anche troppo eccitato e quel dito nel culo non mi aiutava certo a decidere.

Nonostante i dubbi infilai perizoma e jeans elasticizzati e una maglietta e scesi sulla rambla.
Girai un pò per i chioschi fino alle 20 poi entrai in una cabina e feci il numero.
Il telefono suonava libero e dopo una ventina di secondi rispose "Si?" "ciao Marco sono io" "ah ciao allora come và?" "stavo proprio pensando a te, dimmi dove sei che passo a prenderti !"
il tono era molto entusiasta " bene,facciamo così ti aspetto al parcheggio" e ridendo rispose " Ok, ma stavolta andiamo a casa mia che siamo più comodi, se vuoi puoi anche rimanere per la notte".
Ormai era fatta e la cosa mi eccitava molto pensai fanculo se fà troppo male basterà dirglielo e darmi da fare con la bocca.
La macchina si fermò nel traffico aprii la portiera e salii velocemente in pochi minuti eravamo sotto il palazzo dove abitava, l'appartamento era al quarto piano, salimmo con quei vecchi ascensori degli anni 50 e dopo qualche minuto eravamo all'interno dell'appartamento, sulla sinistra un grande soggiorno molto luminoso con un grande divano di pelle nera con la seduta coperta da un telo in cotone rosso, un enorme tavolo basso e delle poltrone sempre in pelle nera, una grande vetrata dava su un terrazzino, un piccolo corridoio dava probabilmente nella zona notte, la piccola cucina era sulla destra appena entrati.
Marco prese due bicchieri e una bottiglia e li appoggio sul tavolo, si sedette sul divano e versò da bere " Non fare il timido, vieni" mi sedetti accanto e presi il bicchiere, era rhum, Marco bevve in un fiato e appoggiò il bicchiere e subito si tolse i pantaloni rimanendo in mutande " Dai mettiti comodo e rilassati non ti mordo..per ora" mi tolsi i jeans e rimasi in perizoma " che culo da troia, fammi vedere" mi girai su un fianco, preso da dietro e stretto al suo corpo girai la testa mentre cercava di infilarmi la lingua in bocca, mi lasciai andare cercando con le mani quel corpo muscoloso.
Mentre avevo la sua ligua nelle orecchie con la salivazione a mille succhiavo il suo dito indice infilato in bocca con forza, la sua mano riusciva a coprire e a stringere per intero una chiappa, stringeva con forza, io ero completamente sottomesso e ubbidiente.
Quando allargando le gambe si appoggiò allo schienale, mi inginocchiai sul divano, gli abbassai le mutande liberando quel magnifico uccellone, era completamente depilato, lo afferrai con la mano e nonostante non fosse ancora duro mi riempiva la bocca, iniziai a succhiarlo e a leccare le palle infilandomi con la faccia tra le gambe fino ad arrivare con la lingua sul buco del culo, Marco ansimava insultandomi e dicendomi dove presto lo avrebbe infilato, allungandosi con una mano tirò verso di se il mio culo e sentii il suo indice entrare tutto nel buco seguito dal medio bagnati solo da un pò di saliva,con una smorfia scappai in avanti e finii sdraiato sulle sue gambe, dopo avermi sputato sul buco mi scopava con le dita, sentivo il suo cazzone indurirsi premuto contro la mia pancia.
Stavo impazzendo dalla voglia mentre Marco ora cercava di allargarmi il buco con tre dita , mi fece alzare in piedi abbracciandomi e stringendomi da dietro, stringevo tra le mie gambe quel cazzone duro come il marmo, sentivo il suo fiato sul collo e nelle orecchie, era eccitatissimo " vieni andiamo in camera" mentre lo seguivo verso la camera da letto ammiravo quel corpo statuario e muscoloso, aspettai sulla porta mentre Marco posizionava dei cuscini in mezzo al letto matrimoniale poi mi fece sdraiare in modo che i cuscini mi tenessero sollevato il culo.
Da un cassetto prese del lubrificante e salendo in ginocchio sul letto me lo passo tra le chiappe e nel buco infilandoci due dita e facendole roteare, poi mentre si stava lubrificando il cazzo gli chiesi di fare piano.
"non ti preoccupare, rilassati che ora ti inculo per bene" , con le ginocchia mi teneva le gambe aperte poi sentii la cappella appoggiarsi ed entrare, sentii lo sfintere allargarsi e cacciai un urlo di dolore, strinsi i denti ,stavo per piangere dal male, Marco era disteso sopra di me spingendo il suo cazzone tutto dentro, rimase dentro per un pò, poi piano piano tenendomi con le mani sulla faccia iniziò a pompare, nonostante il dolore ero eccitatissimo e iniziai a succhiare le sue dita infilate in bocca "Dai troia che ti piace, ora te lo sfondo sto culo" ormai ero aperto e iniziò a pompare con più forza, con la faccia schiacciata sul letto iniziai a godere mentre Marco mi sfondava il culo. Stavo per imploralo di fermarsi ma lo sentii uscire, alzai la testa e me lo trovai davanti alla faccia enorme e lucido, masturbandosi me lo appoggio sulle labbra e venne schizzandomi in piena faccia.

"Cazzo che bel buco di culo non me lo aspettavo così stretto" Marco si era rivestito e seduto sul divano mi stava aspettando per uscire, dopo la doccia avevo ancora addosso l'adrenalina e piegandomi a raccogliere il perizoma misi il culo a 10 cm dalla sua faccia e ridendo dissi " credo che ora sia un pò allargato, ma è molto elastico spero torni come prima" , "Usciamo a bere qualcosa e poi stanotte gli diamo un altra ripassata" presi anche una gran pacca sul culo, infilai il perizoma e mi rivestii.

Fu una serata divertente, passata con gli amici spagnoli di Marco, Giuseppe non si era visto, in seguito seppi che avevano litigato, e la cosa non mi sorprese e ne fui anche un pò contento.
Passai la notte a casa di Marco, tornammo all'appartamento a piedi con Marco che si reggeva a malapena, arrivati in camera si buttò sul letto e si addormentò.
La mattina lo lasciai dormire e me ne tornai in taxi in hotel, sapeva dove trovarmi.
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