Gay & Bisex
Duri allenamenti 7°parte "il balcone dei p.."

28.11.2024 |
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"Mi svegliai alle 5 del pomeriggio, ancora un pò arrossato e con la sensazione di avere ancora un cazzo piantato nel culo mi alzai per fumarmi una sigaretta..."
Mi svegliai alle 5 del pomeriggio, ancora un pò arrossato e con la sensazione di avere ancora un cazzo piantato nel culo mi alzai per fumarmi una sigaretta sul balcone, mancavano ancora 4 giorni alla fine della vacanza, e anche se avrei iniziato il nuovo lavoro tra 2 settimane avevo bisogno di rilassarmi un pò in spiaggia.Il tempo passato con Frank e il suo giro di amici lo trovavo divertente ed eccitante , perfino la monta e il trattamento subito la sera precedente mi provocava ancora eccitazione, però pensai che avrei dovuto staccare per un paio di giorni, come avevo già fatto la settimana precedente. Decisi di non andare da Frank quella sera, sarei passato da lui il giorno prima di partire, per ritirare i soldi della festa e se fosse capitato anche a farmi scopare.
Passai la serata cenando in uno dei ristoranti appena fuori dal paese, poi lessi qualche capitolo di un romanzo sul balcone e alle 23 ero già a dormire.
I due giorni successivi li passai sulla spiaggia al lato opposto dell'isola dove trascorsi il tempo piazzato sull'asciugamano a prendere il sole nudo, leggendo il romanzo e sbirciando i pochi uomini sugli asciugamani più vicini, doveva essere una zona di cruising perchè ogni tanto qualcuno si avvicinava nudo passeggiando fino a passarmi accanto, qualcuno era anche interessante, cercando di non farmi vedere li spiavo tra le gambe, non avevo però voglia di attaccare bottone con estranei.
Il venerdì, rientrato in albergo nel tardo pomeriggio dalla spiaggia mi preparai per uscire, prima di andare da Frank avrei fatto un giro in paese e al locale gay, mi misi un pò in tiro con dei pantaloni bianchi di lino molto stretti che risaltavano il culo e una camicia di lino azzurra stretta sui fianchi, mi sentivo in gran forma e avevo voglia di divertirmi.
Passai a salutare Pedro il barbiere prima che chiudesse per il week end , poi decisi di fare un giro per i negozi della via principale cosa che non avevo mai fatto in 3 settimane ma constatai che non mi ero perso nulla, quindi poco dopo le 21 decisi di entrare nel locale di Steven.
Ordinai un gin tonic e mi piazzai sul solito sgabello del bancone, la posizione a novanta gradi che ero costretto ad assumere per potermi appoggiare al bancone iniziava a piacermi anche troppo, mi guardai riflesso nello specchio che rivestiva la parete alle mie spalle e mi accorsi che i pantaloni aderenti che indossavo erano quasi trasparenti e non avendo le mutande si intravedeva il culo, la cosa mi eccitava ma mi imposi un pò di contegno quindi cercai di stare il più dritto possibile e cercai di coprire il culo tirando giù il più possibile la camicia.
nel locale non c'era molta gente ma i miei movimenti furono notati da uno dei clienti abituali del locale, un francese sui 65 anni un bell'uomo ma un pò troppo in carne per miei gusti, mi fece un gesto con il bicchiere come per brindare, ricambiai sperando non andasse oltre, raddrizzai la schiena e piantai il culo sul sedile dello sgabello.
Il locale iniziava a riempirsi ma di Frank nessuna traccia, davanti al balcone ormai si era formata una ressa, era la serata disco e nella piccola pista in fondo al locale un piccolo gruppo di ragazzi si stava divertendo ballando. La serata prometteva bene decisi di salire da Frank e poi tornare giù per continuare la serata.
Suonai il campanello e dopo qualche minuto la porta si aprì, salii al secondo piano e trovai la porta socchiusa, entrai nell'appartamento, Frank era in soggiorno in accappatoio " Ciao, era ora che ti facessi vivo, vieni avanti mettiamoci fuori" Uscii sul balcone, Frank mi seguì e come al solito sentii la sua mano stringermi il culo " In tiro è stasera ?" ridendo con il solito tono da stronzo " ti fa proprio bene prenderlo in culo, è bello sodo" gli sorrisi con il dito medio alzato e mi sdravaccai su una delle poltrone in vimini del balcone, mi porse il bicchiere e nella mia mente tornò il ricordo dell'ultima volta che li avevo mostrato il dito medio.
Sedendosi lasciò che l'accappatoio si aprisse , stava di fronte a me con le palle e il suo cazzone moscio appoggiato sulla poltrona tra le sue gambe aperte, pensai che sarebbe bastato un cenno e glielo avrei preso in bocca ma chinandosi in avanti iniziò a raccontarmi del successo avuto con l'ultima festa e l'entusiasmo dei suoi clienti, allora distolsi lo sguardo e accesi una sigaretta, mi porse la busta con i soldi, la presi e senza aprirla la infilai nei pantaloni, si disse dispiaciuto del fatto che avrei lasciato l'isola e che avrei dovuto assolutamente partecipare alla festa in barca organizzata per la sera dopo , ridendo risposi che il mio culo non avrebbe potuto reggere quindi dissi grazie ma anche no, mi assicurò che si trattava di una festa normalissima con gente molto elegante e si sarebbe tenuta sulla barca dell'Ungherese. All'improvviso Frank divenne sbrigativo, si alzò e sempre sventolandomi l'uccello davanti mi disse che sarebbe stato contento se lo accompagnavo alla festa e che nella busta aveva aggiunto dei soldi e di usarli per procurarmi un vestito elegante, avrei dovuto raggiungerlo al molo 16 per le 19, mi alzai anche io e lo seguii alla porta, lo salutai e me ne andai promettendo che ci saremmo visti la sera dopo. Uscendo dal vicolo verso la via principare incontrai un bel ragazzo sui 20 anni , mi girai per guardarlo meglio e lo vidi entrare dalla porta del palazzo di Frank, aspettai qualche minuto fumando una sigaretta poi attraversai la strada, il balcone era al secondo piano e non illuminato ma sapendo dove guardare si potevano intravedere le poltroncine in vimini, la luce all'interno era accesa e riuscii a scorgere chiaramente un culo nudo, il ragazzo doveva essere già inginocchiato tra le gambe di frank , divertito pensai che avrebbero dovuto chiamarlo "il balcone dei pompini".
Entrai nel locale in mezzo a una ressa di uomini su di giri, molti dei quali ubriachi, mi feci strada fino al bancone e ordinai un gin tonic, attorno a me sentivo parlare diverse lingue, francese, spagnolo e parecchi erano tedeschi, mi sentivo un pò un estraneo, presi il bicchiere e andai a bere su uno dei divanetti accanto alla pista.
I ragazzi che avevo visto a inizio serata stavano ancora ballando ora parecchio ubriachi e molto disinibiti, ma sapevo che Steven non tollerava eccessi nel suo locale.
Finito il gin tonic stavo posando il bicchiere sul tavolino e dovetti stringermi verso il bracciolo, qualcuno si era seduto accanto e occupava più della metà del divano a due posti, mi girai per vedere chi fosse e lo sentii scusarsi, riconobbi l'accento molto simile a quello di Erik, doveva essere uno scozzese, sembrava molto alto e ben piazzato intorno ai 50 anni.
Feci finta di guardarmi in giro ma lo osservavo di nascosto , era molto grosso e alto, la sua gamba, che praticamente era appoggiata di peso sul mio fianco era il doppio della mia, mi girai un pò sul fianco , ora era appoggiata al mio culo.
Decisi di divertirmi un pò e con piccoli movimenti sfregavo il culo sulla sua gamba, dopo qualche minuto lo sentii staccarsi e pensavo si fosse infastidito, invece mentre si stava alzando mi chiese se volevo seguirlo al bancone a bere qualcosa, gli sorrisi e accettai.
C''era ressa ma riuscii a infilarmi fino ad appoggiarmi al bancone con i gomiti, lo scozzese era accanto a me appoggiato su un fianco , ordinammo da bere poi lui si presento, si chiamava Gregor ed era proprio scozzese, non parlammo molto, avevo gente tutto intorno e c'era parecchio casino, lui intanto si appoggiava sempre di più finché sentii la sua mano sinistra sul mio culo mentre con l'altra prese la mia per portarsela tra le gambe, riuscii a infilarla nei suoi pantaloni e poi nelle mutande. Mentre con la sinistra bevevo il mio gin tonic, con la destra stavo menando lentamente il suo cazzo, non era ancora duro ma era già bello grosso, avvicinandosi all'orecchio mi chiese se volevo scopare, il suo alloggio era poco distante ma decisi di rifiutare, volevo solo divertirmi un pò, tolsi la mano dalle sue mutande e la riappoggiai sul balcone, lui mi disse che era ok, in realtà avevo una gran voglia di fargli un pompino ma finito il gin tonic lo salutai e uscii dal locale.Arrivato in camera mi spogliai e dopo una doccia mi buttai sul letto, mi addormentati subito.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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