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Gay & Bisex

Duri allenamenti 4°parte "il dito medio"


di pietra74
19.11.2024    |    170    |    0 9.0
"Senza farmi notare mi appoggiai alla parete del chiosco per origliare all'interno, sentivo la voce di Erik ma non riuscivo a distinguere le parole, ad un..."
Passai gli ultimi 3 giorni della settimana uscendo in bici la mattina verso le 8 per rientrare stanco la sera e infilarmi nel letto. Nonostante il caldo percorrevo in bici 150 Km tra andata e ritorno per raggiungere una delle più belle spiagge dell'isola dove passavo qualche ora tra nuotate e lettino ad abbronzarmi, era anche una spiaggia molto frequentata e ben attrezzata.
Potevo pranzare al ristorante della spiaggia e godermi quelle splendide giornate di sole, riuscii così per un pò a staccarmi dal giro di frequentazioni in cui mi ero infilato.
La domenica decisi di rientrare un pò prima, sapevo che Gabriel aveva lasciato l'albergo il sabato. Alle 17 ero già docciato sul balcone con vista sulla piscina.
Vedevo Erik indaffarato al banco del chiosco e pensai di passare a trovarlo un pò prima della chiusura delle 18, mi era presa una gran voglia di cazzo e forse lo scozzese era ancora interessato.
Andai in bagno a prepararmi, poi in short di jeans e maglietta scesi in piscina, mancava ancora un quarto d'ora alle 18 ma trovai il chiosco già chiuso, lo trovai strano dato che sui lettini a bordo vasca c'era ancora qualche ospite dell'albergo. Senza farmi notare mi appoggiai alla parete del chiosco per origliare all'interno, sentivo la voce di Erik ma non riuscivo a distinguere le parole, ad un tratto sentii anche una voce femminile ma erano più gemiti che parole, Lo scozzese si stava scopando la collega bionda con le tette enormi!
Tornato in camera non mi rimase che masturbarmi ma la voglia di farmi scopare era troppa, mi preparai per uscire e raggiungere il locale gay.
Entrai nel locale dopo essere stato al solito baretto, sapevo che la domenica era poco frequentato ma speravo di vedere Frank, avevo voglia del cazzo di quello stronzo.
Ordinai un gin tonic al banco e mi piazzai su uno degli sgabelli, conversai un pò con Steven e scoprii che era etero e conviveva con una bellissima ragazza spagnola di cui mi mostrò anche la foto.
Frank entrò mentre ero al secondo gin tonic, si avvicinò al bancone e si accorse di me, si avvicinò con il solito fare spavaldo ma stavolta non sentii la solita mano stringermi il culo, anzi non si appoggio come faceva di solito ma si sedette sullo sgabello vicino, cercai di non fargli notare la mia eccitazione nel vederlo e lo salutai ricambiando il suo sorriso, era dalla sera della festa che non ci vedevamo e probabilmente stava testando la mia reazione. vedendomi tranquillo e sorridente inizio a chiedermi come stavo e come avessi passato questi giorni, io non feci alcun cenno allo stupro subito in camera di Gabriel di cui sicuramente era a conoscenza e che probabilmente aveva organizzato lui stesso, questo lo tranquilizzò e cambiò atteggiamento , mi stava raccontando delle sue giornate in barca e delle escursioni che stava organizzando per dei dirigenti di società tedesche e che se avessi voluto avrei potuto partecipare ad una delle prossime. Mentre parlava si era avvicinato molto, non riuscii a trattenermi e appoggiai la mano tra le sue gambe, lui proseguì con il suo discorso ma sentivo il suo uccello ingrossarsi, mi chiese di proseguire a casa sua e senza aspettare la risposta pagò il conto e si diresse verso l'uscita, lo seguii nel vicolo e salimmo nel suo appartamento.
Una volta in casa Frank prese una bottiglia di rhum e due bicchieri e sul terrazzino che dava sulla strada seduti sulle poltroncine in vimini riprendemmo a bere, dopo il primo bicchiere mi alzai e inginocchiato davanti a lui gli sganciai la cintura e gli abbassai i pantaloni fino alle caviglie, infilai la mano nelle mutande e presi in mano il suo cazzo, Frank si alzò in piedi, si liberò dei pantaloni , si tolse le mutande e si rimise a sedere, con in mano il bicchiere e appoggiato allo schienale si godeva il pompino. Ero eccitatissimo e mi tolsi gli short senza mai smettere di succhiare, mi staccai dal suo cazzo solo per togliere la maglietta. Il tedesco sapeva che ero ormai completamente a sua disposizione, sollevò le gambe e leccai il suo buco del culo. Passai quasi mezz'ora a spompinarlo dopodiché mi trascinò in camera e finii carponi sul pavimento , mi sollevò per i fianchi e con un piede sulla mia faccia iniziò una lunga inculata.Mi scopava il culo in diverse posizioni finchè sdraiato a pancia in giù sul letto sentii la sua sborra su tutta la schiena.
Fui svegliato dal sole che entrava dalla porta del terrazzino, che era rimasta aperta, i miei vestiti erano ancora per terra fuori dalla porta , Frank dormiva ancora, uscii sul terrazzo per raccogliere i vestiti e tutti gli oggetti caduti mentre venivo trascinato da Frank.
Quando rientrai in camera stava dormendo a pancia in sù con il suo cazzone appoggiato sulla gamba , non resistetti, mi sdraiai sul letto e lo presi di nuovo in bocca, lo sentii diventare duro forse lo stronzo fingeva di dormire, mi misi a cavalcioni, me lo infilai nel culo e iniziai a cavalcarlo masturbandomi fino a sborrare sulla sua pancia.
Fece per prendermi per i fianchi per continuare a scoparmi, ma saltai giù dal letto e ridendo con il dito medio alzato scappai in bagno e mi chiusi dentro, mi infilai sotto il getto di acqua calda.
Uscito dalla doccia aprii la porta del bagno e guardai in camera e in cucina ma Frank era sparito,tornai in bagno per lavarmi i denti alla bene meglio con le dita e il dentifricio trovato in bagno, sentii la porta dell'appartamento aprirsi e poi richiudersi.
Quando uscii dal bagno Frank era nella cucina con 2 grosse borse, "Buongiorno troia" fu il suo saluto con la sua inconfondibile risata e modo di fare da stronzo, " Sono le 8 e per le 10 devo essere al porto per uscire in barca con i dirigenti tedeschi, vai pure in hotel se devi,ma io ti aspetto al molo 12 e vedi di essere puntuale."
Stavo per infilarmi i pantaloncini, ma Frank mi strattono per un braccio e con gli short alle caviglie persi l'equilibrio finendo sul pavimento, si tirò giù la zip dei pantaloni e tirando fuori l'uccello disse senza nemmeno cambiare tono di voce :. " prima però devi finire il lavoro e quel dito medio ora te lo infilo su per il culo" poi trascinandomi in cucina "vieni sò che ti piace troia". Fù ancora più brutale della volta precedente, piegato sullo stesso tavolo , sentivo il suo cazzo entrare fino in fondo per poi uscire completamente, quando era tutto dentro spingeva fino a schiacciarmi sul tavolo, quando mi riprese per il braccio cercai di assecondarlo accovacciandomi sul pavimento tra le sue gambe sentii lo schizzo di sborra arrivarmi in faccia, con il suo fisico imponente e i suoi quasi 100 chili mi trascinò verso il bagno e mi spinse nella doccia, mi accovacciai nell'angolo, frank tenendomi per la testa inizio a pisciarmi addosso, riuscii a non prenderla in faccia girandomi verso il muro, poi tranquillamente, una volta finito, si girò e uscì dal bagno dicendo " alle 10 al molo 12, vedi di essere puntuale". Aprii il getto d'acqua ma non riuscii a lavare via l'umiliazione .
uscito dall'appartamento tornai di corsa in albergo, mentre fumavo sul balcone mi tremavano le mani, Frank era un gran bastardo, ma il suo gioco stava funzionando, aveva capito perfettamente che gli avrei permesso di sottomettermi. Mi preparai per l'uscita in barca, misi una maglietta indossai short aderenti in jeans , infilai il costume e un cambio in uno zaino presi occhiali da sole e sigarette e mi diressi verso il molo 12.
Percorsi il molo in cerca della barca di Frank, lo vidi in compagnia di un signore sulla sessantina, stavano salendo su una passerella, accellerai il passo nonostante fossi in largo anticipo.
Quando mi videro arrivare mi invitarono a salire, infilai le scarpe nello zaino e li seguii sul ponte superiore di uno yacht lungo credo una ventina di metri, dopo un accoglienza molto calorosa fui presentato a Markus lo skipper che mi mostrò con orgoglio le caratteristiche di quello splendido yacht, non essendo un esperto riuscii ad apprezzare solo i ponti in legno e le lussuose finiture, era veramente una splendida barca.Con la scusa di mostrarmi la parte sotto coperta Frank mi sottrò alle attenzioni di Markus che avevo capito non erano solo rivolte alla barca.
Scendemmo la scaletta in legno fino ad una specie di soggiorno con dei divani a semicerchio sui lati poi un piccolo corridoio portava alle cabine ed entrammo nella prima dove c'era un letto matrimoniale e degli armadi. Frank si mise seduto sul letto "Dai appoggia lo zaino e spogliati" al mio sguardo sorpreso si mise a ridere " dai per oggi ti ho inculato abbastanza, stanno per arrivare gli ospiti mettiti i pantaloncini e la maglietta che stanno sulla sedia, è la divisa di bordo e stai tranquillo e non far vedere troppo il culo, si tratta di un escursione aziendale anche se alcuni dei partecipanti sono spesso ospiti delle mie feste". Mi spogliai e indossai maglietta e pantaloncini in cotone con il logo della barca. Prima di risalire sul ponte mi spiegò il programma, l' escursione prevedeva il giro dell' isola , con una sosta di un paio di ore dove gli ospiti sarebbero scesi accompagnati da Frank. Sul ponte di comando conobbi Tom e Felipe 35 e 40 anni il resto dell'equipaggio , io avrei solo dovuto servire dei calici di Moet di benvenuto e stare a disposizione degli ospiti che stavano iniziando a salire sulla passerella.
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