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Giovane... ma già RICCHIONE


di Rosalinda
18.12.2024    |    29    |    0 8.0
"Avevo il culetto più tondo, quasi senza peli, dicevano da " Femminella "..."
E' proprio vero, lo vorresti sempre, sia in mano, in bocca e in culo.

A me piace anche quando me lo sfregano sulle natiche e in mezzo alle cosce.

Avevo dieci anni quando quattro miei compagni di giochi, non ricordo perchè, pensarono di tirare fuori i loro pisellini dai pantaloncini e di ficcarli nel mio culetto.

Ancora non sapevano che ero " ricchione ", ma lo scoprirono presto.

Il più grande aveva 12 anni, lui aveva diritto a ficcarlo per primo, poi quello di 11 anni e per ultimi i due di 10 anni.

A dire il vero anche io, i primi tempi, potevo metterlo nel culetto di quelli di 10 anni.

Solo che dopo due o tre giorni che praticavamo questo nuovo gioco, mi trovavo in casa, di un compagnetto, in ginocchio su di una poltroncina, nudo, con il 12 enne che mi stava inculando.

Avevo il culetto più tondo, quasi senza peli, dicevano da " Femminella ".

A me piaceva tanto quella posizione e sentire quel salsicciotto che entrava ed usciva dal mio buchetto.

Mi piaceva tanto che pensai di prendere il mio pisellino e di menarmelo mentre venivo " Fottuta ".

Il mio inculatore, si avvide del mio smanettamento e chiamò gli altri che erano in un'altra stanza, dicendo " è Ricchione, è

Ricchione, si fa la sega mentre l'inculo, vuol dire che gli piace ".

Si era vero mi PIACEVA VENIRE INCULATO.

Tutti convennero che un maschietto a pecora che viene inculato e si masturba è un RICCHIONE PATENTATO.

Da quel giorno ero l'unico che stava a pecora con gli altri dietro ad incularmi.


Non lontano da casa, in campagna c'era una pineta, con pochi alberi, ma non c'era mai nessuno e noi spesso ci andavamo.

Un giorno mi misero in ginocchio, senza pantaloncini e mutande e me lo misero nel culo a vicenda, tutti e quattro.

Io godevo tanto, muovevo il culetto come una femmina.

Mentre l'ultimo stava godendo, per modo di dire, in effetti solo quello di 12 anni faceva un pò di sborra, poca, gli altri quasi niente, sentimmo una voce che diceva " guarda, guarda, un finocchio inculato, e come ci sta ! ".

Senza che ci eravamo accorti due ragazzi del quartiere si erano avvicinati, in silenzio, e avevano visto lo spettacolo.

Il ragazzo che mi stava inculando smise subito e tolse il suo cazzettino dal mio culo.

Io rimasi in ginocchio, con le cosce aperte...

Una posizione che ho sempre adorato.

Il 12 enne, il nostro capo si fece aventi e disse che io ero il loro Ricchione.

I due, sui 15 anni, anche ben sviluppati fisicamente, dissero che da quel momento il mio culo se lo sarebbero fatti anche loro, tutto questo con un tono che non ammetteva repliche.

Nessuno disse nulla.

E i due, che sembravano molto esperti, si tolsero i pantaloni e le mutande, uno si inginocchiò davanti a me e me lo mise in bocca, ordinandomi di succhiarlo, l'altro si mise dietro, per fortuna ero già stato dilatato e bagnato e me lo ficco in culo con un unico affondo.

Non potei urlare perchè impedito dal cazzo in bocca.

Fui obbligato a fare il bocchino, anche se non ero capace, non ne avevo mai fatti, si qualche cazzettino lo avevo leccato e succhiato, ma per poco, i miei compagni preferivano il buco del culo a quello della bocca.

Quel giorno dovetti, per forza, imparare a succhiare il cazzo, anche se quello che me lo aveva messo in bocca, mi riprendeva continuamente perchè non ero capace.

Altri glielo avevano fatto come si doveva.

Questi due mi diedero parecchie lezioni, anche tutti i giorni e mi ritrovai a fare bocchini con ingoio e ad essere riempita nel culo in continuazione.

All'inizio furono un pò violenti, ma poi ho apprezzato i loro modi, mi facevano sentire una Puttanella al loro servizio.

Il problema era che mi fottevano sempre in pineta, all'aperto, era in estate e non c'era freddo, ma spesso c'erano altre persone, che guardavano, si masturbavano e a volte volevano sborrare sulle mie natiche, anche adulti.

Ero diventata la Puttanella della Pineta.

Tante volte dopo che mi facevano il culetto e la bocca, mi facevano fottere anche dai loro amici.

Succedeva che ne prendevo anche 4/5 di seguito, sarebbero stati molti di più, se loro non mi portavano via.

La voce che in pineta ci fosse una puttanella da fottere si era sparsa.

Poi con l'inizio dell'inverno, in pineta non si poteva andare più e quindi era difficile potermi fottere.

Ogni tanto mi portavano sul pianerottolo della terrazza di una palazzina del quartiere, e mi fottevano la, sempre in ginocchio su pavimento.

A volte nel mio culetto entravano sei/sette cazzi, uno dopo l'altro.

Nel quartiere ormai lo sapevano tutti che ero Ricchione e che davo il culo.

Certe volte me lo hanno dato dentro un portone, ma era pericoloso, perchè c'era sempre gente che entrava o usciva di casa.

Io ero sempre disponibile a prenderlo nel culo, mi piaceva farmi sborrare nel sedere, invece dover bere la sborra che mi scaricavano in bocca mi faceva schifo, ma ero obbligato e berla tutta e anche a pulire bene, con la lingua il cazzo.

Quando qualcuno mi fermava e mi diceva che voleva sborrare io mi abbassavo i pantaloncini, spesso le mutande non le portavo, per comodità. Portavo sempre della carta igienica, per asciugarmi il culo.

Era sempre bagnato.

Poi quando avevo 12 anni, in seconda media, un mio compagno ripetente di 15 anni, cominciò a farmi il culo, si rese subito conto che non ero vergine e che ero esperto.

Dato che a me piaceva prenderlo, oltre a darmelo lui, si organizzò per vendere il mio culetto, sia a scuola, nei gabinetti che a casa sua, spesso era solo in casa.

La cosa andò aventi per più di un anno.

Poi l'anno dopo, io 13 anni, tutto il movimento che c'era nei gabinetti, oltretutto aveva trovato un'altro ricchioncello di 11 anni, che si faceva inculare, era un ragazzino glabro, biondino, effeminato, una vera puttanella.

Eravamo in due i ricchioni a scuola, io ero geloso, perchè molti preferivano il suo culetto al mio, era più stretto e si muoveva come una femminuccia.

Dicevo tutto questo movimento non passo inosservato e l'altro fu preso sul fatto mentre era con due compagni più grandi che gli facevano bocca e culo.

Ci fu uno scandalo e i tre vennero sospesi.

Però che anche io davo il culo, venne fuori, io non ricevetti provvedimenti, non mi avevano trovato con un cazzo in culo, ma l'altro finocchio disse che anche io lo prendevo, fui diffidato dal continuare a fare la puttanella a scuola.

Da quel giorno davamo il culo, solo a casa del mio amico, quando possibile.

Qualche volta mi portò a casa di uno grande, mai visto, mi mettevano un cappuccio in testa, con il buco per la bocca, per i pompini, e li venivamo chiavati da più maschi, una volta solo nel mio culo ne entrarono una decina, uno dopo l'altro.

Mi mettevano su di un letto con un cuscino sotto l'inguine, per tirare su il culo, le cosce aperte, e mi fottevano.

Due asciugamani sotto di me per tutta la sborra che colava dal buco.

Dopo un pomeriggio così per una decina di giorni il mio culetto era inservibile, mi bruciava anche cacare.


Questo racconto, solo nella prima parte è reale, il resto è pura fantasia.
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