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Mia moglie prima volta in un club


di Rosalinda
13.03.2024    |    807    |    2 9.2
"Entrammo nella sala, c'erano dei divanetti, il bar, luci soffuse, alcune donne mezze nude che si baciavano o si facevano toccare, anche da più uomini..."
Siamo a Milano, gli anni ottanta.
Io e la mia mogliettina.
Molto puttana.
Avevo una riunione nell'azienda in cui lavoravo.
Spesso portavo mia moglie, che aveva fatto amicizia con la moglie di un collega veneto.
Una donna, bella e anche lei, molto puttana.
Le due donne si erano capite subito.
La veneta le aveva raccontato che ogni tanto il marito, cornuto, la portava in un club dove prendeva bei cazzi.
Il marito guardava, anche se a volte anche lui era riuscito a prenderlo, dallo stesso uomo che si era scopato la moglie.
Ma non succedeva spesso.
Quella notte le due donne decisero di andare al club.
Mia moglie si mise una gonnellina leggera e corta, con perizoma e calze con reggicalze, casacca scollata senza reggiseno.
Aveva una quarta.
All'entrata del club le due donne dichiararono che erano disponibili a tutte le richieste, quindi non pagammo.
Misero al collo delle due " signore " per modo di dire, un girocollo di stoffa, che era il distintivo della troiaggine.
Entrammo nella sala, c'erano dei divanetti, il bar, luci soffuse, alcune donne mezze nude che si baciavano o si facevano toccare, anche da più uomini.
Le donne con il girocollo erano una minoranza.
C'erano tanti maschi, in attesa della preda.
Mia moglie si sedette in un divanetto a tre posti.
Io accanto, ci guardammo intorno.
Dopo pochi secondi un uomo si sedette accanto a mia moglie e gli chiese se la poteva toccare.
Se le donne dicevano no, i maschi dovevano astenersi.
Mia moglie non rispose e gli mise una mano sul cazzo !!!
Eloquente.
Lo voleva subito.
In effetti era da alcuni giorni all'asciutto, io non riuscivo a soddisfarla, avendo il cazzettino piccolo e sempre moscio.
E in quei giorni a Milano non aveva trovato nulla.
Il maschio gli ficcò una mano tra le cosce, direttamente dentro la fica.
Mia moglie aprì subito le gambe e mentre lui la penetrava con le dita, mi diete un gran bacio in bocca.
Io eccitatissimo gli misi la mano tra i seni.
In quel momento un'altro, si fiondo davanti a mia moglie, in ginocchio e approfittando che il primo aveva levato la mano per toccarle il culo, iniziò a leccarle la fica, con tutto il perizoma, che era piccolissimo.
Mia moglie era pronta e io dissi ai due che potevamo andare in un box o in una sala con il letto grande, dove scopavano più coppie.
Mia moglie disse che voleva andare nella sala grande che gli piaceva essere vista.
Ci alzammo e con i due maschi a lato di mia moglie, ambedue con la mano sul culo, ci dirigemmo nella sala dal letto tondo e molto grande.
Appena arrivati, lei si sfilò il perizoma e me lo diede.
Io avevo portato i preservativi.
I due maschi in men che non si dica erano nudi.
Nella penombra della sala vidi la moglie del mio collega a pecora, che lo stava prendendo nella fica da un bel maschione in piedi, a bordo del letto, la cosa che mi stupì fu che vidi il il mio collega sotto sua moglie, nudo, con la sua testa sotto la fica della moglie, impegnato a leccare le palle dell'uomo che si chiavava la moglie.
Colsi la palla al balzo e dissi a mia moglie di spogliarsi nuda, e che io volevo stare sotto di lei nella stessa posizione del mio collega.
Anche perchè avevo notato che il maschione che chiavava ogni tanto levava il cazzo dalla fica, era con il preservativo, ovviamente, e lo metteva in bocca al mio collega, che lo succhiava avidamente.
In pochi attimi anche noi eravamo in posizione, ma dato che mia moglie aveva rimediato due cazzi, uno cominciò a chiavarla e io gli leccavo palle e inguine, l'altro, si mise davanti, in ginocchio e glielo mise il bocca.
Dopo poco mia moglie, dopo essersi tolta il cazzo dalla bocca, disse al maschio che se la fotteva, di sborrare nella mia bocca alla fine, dopo essersi tolto il preservativo.
E lui fece così, dopo una bellissima chiavata, appena si rese conto che stava per venire, uscì il cazzo dalla fica, tolse il preservativo e mi schizzo in faccia e in bocca.
Io lo presi e lo succhiai avidamente.
Toccava all'altro, che prese il posto del primo e si chiavò anche lui mia moglie.
Questa volta però sborrò in bocca a lei.
Appena andò via, sdraiati sul letto, ci baciammo con grande piacere, con le due bocche fatte di sperma.
Dopo queste slinguate mia moglie mi disse di leccarle la fica, io ubbidì subito.
Dopo poco, ci stavamo riposando, uno signore ancora vestito si avvicinò a mia moglie e a bassa voce gli disse alcune cose.
Lei ci pensò un poco, rispose, lui gli fece vedere una tessera e lei gli disse va bene.
Mi disse di recuperarle i vestiti, che io avevo appoggiato in una sedia, e dopo che glieli diedi, mi disse di rivestirmi e di aspettarla nella sala bar.
IL nuovo maschio la voleva fottere da sola, in un box.
Passava il tempo, già più di un'ora e lei non ritornava.
Per fortuna ad un certo punto si avvicinò un uomo che mi aveva visto mentre succhiavo il cazzo e mi chiese se volevo fare una pompa.
Risposi di si, e mi portò in una saletta, riservata ai gay, che io non conoscevo, dopo il suo cazzo ne presi altri due, sempre in bocca, nessuno sborrò.
Ritornato in sala e dopo altri dieci, quindici minuti vedo arrivare mia moglie, vestita ma con la faccia stravolta.
Mi raccontò che quel maschio l'aveva scelta per il suo culo e per le sue tette, era una culona.
Gli aveva proposto di pagarla, però lei doveva farsi sborrare dentro, senza preservativo.
Lui le fece vedere una tessera Avis, donatori di sangue.
Mia moglie accettò, gli piaceva farsi pagare.
Lui la portò in un box, ma lasciò la porta aperta, cominciò a farle la bocca e poi la fica e per ultimo il culo.
Ogni tanto qualcuno entrava, la toccava e se la bocca era libera, lui gli diceva di metterglielo in bocca.
L'ha chiavata a pelle, per più di un'ora.
Poi dopo averla sborrata nel culo la portò in una sala dove c'era un buco nella parete, dove si sistemavano i culi, delle donne, che volevano essere fottuti.
Dopo averne presi più di dieci, nel culo, mia moglie gli disse che non ce la faceva più, che il culo le bruciava.
Lui la pagò, duecento mila lire.
Cento per la sua fottuta e cento per le dieci inculate.
Volle anche sapere in che albergo stavamo.
La sera dopo ci invitò a cena e venne in camera nostra per la nottata.
Anche quella notte mia moglie guadagnò cento mila lire.
Lui diceva che se li meritava che era una grande puttana.
A me il cazzo non me lo fece toccare, neanche con la mano...
Peccato era proprio grosso.
Per un pò di anni continuò a chiavarsi mia moglie sia quando venivamo a Milano e anche a casa nostra, ci venne a trovare più volte.
Gli piaceva chiavarla a pecora nel culo.
Non mi ha mai permesso di partecipare, anche leccando e ripulendo.
Niente.
Anzi quando era possibile dovevo lasciare la camera.

Questo è un racconto inventato.

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