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Gay & Bisex

Fine estate ...


di Rosalinda
04.03.2024    |    617    |    0 8.3
"Che per un pò si sono godute lo spettacolo..."
Siamo in un'isoletta intorno alla Sicilia.
Da anni ho un'attività stagionale estiva.
Sono i primi di settembre.
Intorno alle 13,30 14 sto tornando a casa.
Sono stata un paio d'ore nella spiaggia nudista gay dell'isola.
La stagione volge al termine.
Sono quasi arrivata alla fine della spiaggia, dove inizia la stradina cementata, quando mi viene incontro una persona che conosco.
E' un napoletano ed ha lavorato luglio e agosto per un locale che si occupa di noleggio barche e giro dell'isola.
Con un gran sorriso si avvicina, mi saluta ed inizia a parlare del più e del meno.
Io sulla spiaggia sto sempre in perizoma.
Ora ho un paio di pantaloncini di jeans non elasticizzati, ma piccoli e stretti.
E una canottiera.
Come sempre sono perfettamente depilato.
Lui mi dice che il 31 agosto aveva cessato il lavoro e si era preso alcuni giorni di riposo prima di tornare a Napoli.
Poi guardandomi attentamente le cosce mi dice che ho delle belle gambe lisce come quelle di una donna.
Poi continua, ma sei tutto depilato ?
Io rispondo di si.
Lui ha un'espressione di compiacimento, ma non dice nulla.
Continua, ma nella spiaggia dei nudisti stai nudo ?
Dico di no.
Allora metti il costume ?
No il costume classico, rispondo.
Espressione stupita.
Io continuo, vieni domani e così mi vedi come sto sulla spiaggia.
Lui con una faccia da saputello mi dice, e perchè domani andiamoci subito, tanto lo so che sei ricchione e lo prendi in culo.
Oggi sono venuto a dartelo io.
Toccandosi il pacco.
E' un bell'uomo, un pò rozzo, però ben piantato, più giovane di me.
Certamente rimango stupita del repentino cambio di linguaggio.
Lui continua, l'ho sempre saputo che sei un finocchio, me lo ha detto .... (un giovane finocchio anche lui dell'isola molto conosciuto) i primi giorni che sono arrivato.
E ogni volta che ti vedevo mi dicevo che prima di partire ti dovevo fare il culo.
E' arrivato il momento, andiamo.
Siamo ritornati indietro, dopo poche decine di metri, mi sono tolto il pantaloncino e la canottiera e gli ho mostrato le natiche.
Lui mi ha detto che ero una puttana.
Arrivati in una zona poco frequentata, si è spogliato mi ha fatto mettere in ginocchio e me lo ha messo in bocca.
Non gli ho fatto un bocchino, mi ha scopato lui la bocca, continuando a dire che ero una gran troia.
Ha continuato anche quando sono passate delle persone, nude. che per un pò si sono godute lo spettacolo.
Poi a pecora mi ha inculato violentemente, aveva un bel cazzo, e cosa più importante era da un pò che non sborrava.
Ha goduto abbondantemente nel mio culo e quando lo ha tolto lo ha rimesso in bocca per farselo pulire.
Dicendomi, zoccola pulisci il cazzo fatto di culo, lo so che ti piace.
Una chiavata meravigliosa, come piace a me, come si chiava una puttana.
La sera intorno alle 21 sento bussare alla mia porta.
Era lui, è rimasto siano al mattino.
Mi ha svegliato con il cazzo nel culo.
Mi ha chiavata anche dove avevo l'attività, nel pomeriggio, appoggiato ad un tavolo a 90 gradi.
In quei giorni me lo ha dato in continuazione.
Peccato che dopo 3/4 giorni è partito per Napoli.
Però una settimana dopo mi ha chiamato dicendomi che due amici suoi venivano sull'isola per delle riparazioni alla centrale elettrica e mi avrebbero contattato.
Erano due operai, ambedue con delle pance notevoli, molto porci.
Sono stati una settimana sull'isola.
Tutti i giorni li andavo a trovare, tardo pomeriggio, sera, a volte sono rimasta la notte.
Sempre vestita da donna, sui tacchi.
Cucinavano loro, ma io dovevo, servire a tavola, lavare i piatti, la cucina e il bagno.
Mi prendevano quando volevano, spesso nella terrazzetta della casa.
Me lo hanno messo ambedue in bocca, e in culo, insieme.
Mi hanno sborrata dappertutto, pisciata tutti i giorni, sia in bocca che in culo.
Sono stata trattata do quella gran puttana che sono.
Una meraviglia.
Peccato che sono incontri che difficilmente si ripetono.
Una cosa che amavano farmi era mettermi nel culo dei grossi limoni e poi farmeli sparare fuori di getto.
La casa aveva un albero con tanti frutti ...
Per una settimana, dieci giorni, dopo che sono ripartiti ho dovuto mettere il salva slip nel culo per non sporcarmi, lo sfintere non teneva più, e anche con questo spesso mi dovevo cambiare più volte al giorno.
Mi avevano spanata tutta !!!

Questo è un racconto in parte vero e in parte inventato.
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