Webcam (1)

Avevo una voglia assurda.
Era da almeno mezz’ora che mi trastrullavo l’uccello tra le mani.
Sulle app di incontri nessuno di disponibile nell’immediato; avevo voglia di sborrare, ma una semplice sega stavolta non mi bastava.
Così mi portai il laptop sul letto e cercai qualche sito che mi permettesse di masturbarmi e mostrare il mio cazzo a qualcuno che avesse voglia di giocare con me.
Preparai il set, mi misi nudo tranne che per una t-shirt appoggiata con finto disinteresse sul cazzo, regolai la webcam e la accesi; il sito non richiedeva registrazione, né un nick, così potevo fare ciò che mi piaceva di più senza essere riconosciuto visto che non mostravo il volto nonostante sia sempre stato molto esibizionista.
Tirare fuori l’uccello nei parchi, all’autogrill, in sauna, nei cruising … non era mai stato un problema.
Anzi.
Soprattutto se con me c’era il mio fidanzato.
Mi piaceva proprio essere guardato.
A maggior ragione se c’era qualcuno inginocchiato a succhiarmelo o se stavo scopando qualche bel culetto.
Avere intorno gente eccitata nel guardarmi mi rendeva, se possibile, ancora più maiale.
Ma quando il mio compagno era in trasferta, come stavolta, non volevo correre rischi.
Basta un coglione qualsiasi che ti becca e ti riconosce e in un nanosecondo lo sanno tutti.

Comincio a scorrere i vari profili in attesa di incrociare qualcuno di interessante ma nulla.
Che pppalle quand’è così, rischi di perdere anche un’ora senza combinare nulla.
Finalmente trovo uno che sembra carino ma mi blocca lui.
Fanculo.
Un paio si fermano a guardarmi ma non sono interessato e passo oltre.
Vado avanti così per una decina di minuti.
Poi arriva sto tipo.
La sua cam inquadra solo un culo, un gran bel culo, cosa che solitamente non mi intriga perché svelano subito dove vogliono andare a parare.
Ma il suo sembra respirare.
Io comincio a massaggiarmi il cazzo da sopra la maglietta, lui scrive “fammi vedere quanto ce l’hai grosso”.
Gli stuzzico la curiosità per un po’, poi tolgo la t-shirt e faccio svettare il mio ben di dio in modo che lo possa vedere bene.
Lui “Mmmmmmmmmmmmmmmmmmm”.
Avvicino la cappella alla cam per mostraglierla meglio e lui ancora “Mmmmmmmmm” banalissimo.
Dio che noia, questo non sa dire altro?.
Mentre lo penso lo sento dire “Lo vorrei nel mio culo”; oh bene, con questo posso essere porco senza dovermi fermare duecento volte a scrivere le risposte.
Finalmente un minimo di interazione “Te lo farcirei di sborra, voglio vedertela colare fuori” dico.
“Sììì dammelo tutto” risponde con voce porca.
Mi sorge un dubbio, e gli chiedo l’età; non vorrei mai fosse minorenne. Ci manca solo questo.
“24, tu?”
“Ti piacciono gli uomini più grandi? Potrei essere tuo padre…”.
“Mmmmmmm” e prosegue “Quanti anni hai?”.
“55, troppi?”.
“Sei perfetto papi scopami, mmmmmmmm, posso chiamarti papi? Mi sto già bagnando” e si tira uno schiaffo sulla chiappa destra, lasciandoci le cinque dita.
Mi eccita di brutto quando mi chiamano così, il mio cazzo si indurisce ancora di più, mi viene di prenderli e sbatterli come troie.
“Papi ti vuole ingravidare, sappilo!”.
“Non vedo l’ora papi, la vedi la mia fichetta?” E divarica le natiche per mostrarmela meglio.
“Cazzo che troia -dico, e mi sego il cazzone eccitatissimo- si vede che ti piace il cazzo! Chissà quanti ne hai presi, troia!”
Più lo guardo e più penso che vorrei scoparmelo brutalmente.
È uno di quei culi che richiedono violenza, cattiveria, forza bruta.
Da stuprare senza pietà.
Glielo dico, e mentre lo faccio noto che sulla chiappa sinistra ha tatuato un segno zodiacale, credo sia Leone.
Glielo chiedo “È il simbolo del Leone quel tatuaggio?”.
“Mmmm sì papi, la tua leonessa…”.
“Basta che non me lo mordi!”.
“Che dici papi? Semmai lo divoro, lo vorrei ovunque, sono già bagnata”.

Aspetta, aspetta, dove l’ho già visto quel tatuaggio?
Boh, ce ne saranno a migliaia di simili… però questo son sicuro di averlo già notato da qualche parte.
Sono molto fisionomista, riconosco persone anche dopo anni, ma questa mia “dote” non l’ho mai sperimentata su di un culo.
“Vieni qui” gli dico.
“Magari papi… mi farei trapanare da te!”.
“Cosa stai aspettando?”.
“Ora non posso, tra poco rientra il mio fidanzato…”.
“Porca Troia, voglio scoparti di brutto”
“Sììì papi, fammi tua, trattami male” si allarga il buco “usami!” e avvicina il culo allo schermo, per farmi vedere quanto è aperto.
Ora ho un primo piano della sua voragine, appoggio la cappella alla cam, come per simulare una scopata.
E rivedo da vicinissimo il tatuaggio.
Sono più che sicuro di averlo già visto.
Ma dove???
Grindr? Telegram? In qualche cruising? Uhm… no.
Facebook? No, poi non lo apro da qualche anno!
Ecco, Instagram! Ne sono sicuro!!!

Ora sono distratto, mi incuriosisce di più capire a chi appartiene quel culo meraviglioso.
Gli dico che devo assentarmi un attimo, se può aspettare qualche minuto.
“Certo papi, ti aspetterò; non troppo, perché tra meno di mezz’ora non sarò più sola.”.
Non che mi faccia impazzire quando parlano al femminile, ma lui ha quel non-so-che che mi fa eccitare.

Stacco temporaneamente la cam e mi butto su Instagram: sono sicurissimo di sapere chi sia, devo trovarlo.
Scandaglio velocemente la mia memoria fotografica, sbaglio molto raramente.
Apro i primi profili che mi vengono in mente ed eccolo lì, al terzo tentativo lo becco.
Ha postato un paio di foto provocanti in cui è ritratto nudo, di schiena, steso a letto, con la didascalia “ops”.
E il tattoo è lo stesso, inequivocabilmente!
Riguardo al volo anche tutte le altre foto, e mi confermo da solo che la sua faccia è proprio da troia navigata, non ci si potrebbe sbagliare!
Lo conosco di vista, l’avrò incrociato centinaia di volta nei locali, ma non mi aveva mai colpito particolarmente; stasera, invece, questa nuova veste me lo fa trovare interessante e scopabilissimo.

Mi riconnetto: “Hey, son tornato”.
“Finalmente papi, mi hai lasciata tutta sola e vogliosa del tuo cazzone”.
“Te lo devi meritare”.
“E come papi, io lo voglio… sarò bravissima te lo prometto”.
“Tu vuoi solo divertirti in cam. Io voglio incontro vero. Devo scoparti di brutto, Farti urlare!”.
“Fammi urlare col tuo cazzone” e si infila improvvisamente un dildo dalle dimensioni equine dritto dritto in culo, in un colpo solo.
“Cazzo che lurida che sei”.
“Sìììììììììì, scopami papiiii” e spinge con vigore il dildo “il cazzo finto non mi bastaaa… aah… aaahhh…”.
“Dai troia vediamoci”.
“Papi, ora non posso te l’ho detto, altrimenti starei già saltando su quella meraviglia che hai tra le gambe”.
“Domani?”.
“Anche domani non posso”.
“Hai rotto il cazzo Paolo! Mi hai veramente rotto il cazzo” tuono!
“Pe… p… perché mi ch.. iami Paolo?” mugola con la voce terrorizzata.
Merda! Mi è scappato di chiamarlo col suo nome… “Da su, so benissimo chi sei! Voglio scopare, non voglio perdere tempo!!”.
E mi blocca.
Ma c’era da aspettarselo.

Certo non volevo, ma quelli che mi fanno perdere inutilmente tempo mi imbestialiscono, diosanto.
Ora mi ritrovo qui col cazzo di marmo e la voglia di sborrare.
In cam appare un altro tipo, un cesso, ma ormai non me ne fotte nulla: devo sborrare e lo farò, significasse pure chattare con questo roito.
Lui è eccitatissimo, ma con un fisico di merda, un micro cazzo e mi manda pure i cuori.
Io mi masturbo forsennatamente, lui dice che sono bonissimo, non rispondo ma l’eccitazione sale e all’improvviso esplodo con uno schizzo lungo e denso che finisce sulla tastiera del desktop.
Fanculo. Almeno son venuto.



(continua…)