Gay & Bisex
Il compleanno (1)
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30.03.2024 |
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"Lui però non demorde: si comporta sempre così, poi mi guarda sfrontato dritto negli occhi e si diverte a leggere il mio disagio misto ad eccitazione..."
Mi provocava fin da quando era adolescente.Ho 53 anni molto ben portati, fisico tonico, occhi nocciola, sguardo porco (dicono): rasato, barba curata, gran cazzo venoso di cui vado orgogliosamente fiero.
Sono bisex, ma ho una predilezione per i maschi decisamente maschili che però a letto si rivelano delle gran troie; e quando mi va non perdo l’occasione per divertirmi come si deve.
Lui ha 17 anni, gioca a calcio, alto, ricciolino, sguardo furbo, culo che parla.
Ogni scusa è buona per strusciarsi addosso a me, o per appoggiare casualmente il dorso della sua mano sul mio pacco.
Io faccio finta di niente ma poi a casa mi partono un sacco di seghe mentali, e non solo, pensando alla situazione e a cosa potrebbe significare dargli corda.
Lui però non demorde: si comporta sempre così, poi mi guarda sfrontato dritto negli occhi e si diverte a leggere il mio disagio misto ad eccitazione.
Ogni volta che lo vedo è un problema per me; so per certo che in un modo o nell’altro farà qualcosa per mettermi in difficoltà.
Lo odio per questo, ma sotto sotto non vedo l’ora che faccia qualcosa nuovamente di perverso.
Le prova tutte, quando vado a trovarli: si mette in poltrona con una gamba sul bracciolo e la mano buttata “casualmente” sul suo pacco, col pollice che segna e segue il bozzo evidente, oppure si abbassa ad accarezzare il mio cane facendo sì che i pantaloni scendano e mostrino il solco delle natiche, o ancora passeggia in casa in mutande nonostante ci sia sua madre, separata e single, mostrando fiero il risultato di ore ed ore di allenamento guardandomi dritto negli occhi ripetendo “zio sono un dio -e, avvicinandosi- guarda come sono DURO”, ponendo l’accento su quell’aggettivo dal duplice significato; il peggio del peggio è quando mi fissa insistentemente in mezzo alle gambe facendo in modo che io me ne accorga, provocando (che io lo voglia o meno) una prepotente erezione nei miei pantaloni.
Un giorno la madre mi chiede di andare a riprenderlo a calcio, per riaccompagnarlo a casa: lui si accomoda sul sedile vicino al mio e con nonchalance fa di tutto perché io possa notare che sotto la tuta non porta gli slip e che ha il cazzo duro; si muove in modo tale che io non possa non accorgermene, e ci gode nel vedermi in imbarazzo.
Quindi fermo la macchina in una piazzola e gli dico: "Adesso basta, Andrea... la devi finire! Sono tuo zio e sono molto più grande di te. Smettila di provocarmi, basta, mi hai rotto il cazzo!! Oltretutto sei minorenne, porca troia!!!"
Lui non si scompone minimamente, anzi risponde: "Intanto non è il caso che ti scaldi per niente. Punto primo non sei nemmeno mio zio (effettivamente lui è il figlio di mia cugina, ma siam cresciuti insieme e lui mi ha sempre chiamato così), punto due non ti provoco: forse sei tu che sei malizioso e vedi quello che vuoi; punto terzo tra poco sarò maggiorenne e punto quarto, il più importante… dai su, come vedi ogni volta che ti vedo mi diventa duro, qualcosa vorrà pur dire...".
Mi incazzo, gli dico di smetterla di giocare con me, che è pericoloso e che "quelle" cose non le faccio; soprattutto non le avrei mai fatte con lui.
Lui, stronzo, dice "io lo so che mi vuoi, lo vedo da come mi guardi. Come so che io ti voglio, e son disposto a far qualsiasi cosa per scopare con te quindi non pensare di cavartela così" e scoppia a ridere, forse nervosamente, forse per sdrammatizzare.
Mi spiazza.
Non dico più niente.
Mi zittisco.
Lo riaccompagno a casa e me ne vado senza proferire parola.
La testa mi scoppia, così chiamo Jacopo, un tipo con cui gioco ogni tanto e me lo scopo brutalmente pensando a mio nipote e a quello che avrei voluto fargli.
Gli scarico in gola tutta la sborra che posso e me ne vado a letto senza mangiare.
Ma in testa ho sempre lui.
Per un po' lo evito, ma non posso scomparire così senza destare sospetti.
Lui mi manda messaggi ma non rispondo.
Ci rivediamo al compleanno della madre e lui ricomincia a stuzzicarmi come se non fosse successo nulla.
Lo fulmino con lo sguardo ma sembra che la cosa lo ecciti ancora di più.
Rientrato a casa mi manda una foto del suo culo con 2 dita dentro scrivendo "guarda cosa faccio quando penso a te".
Decido di non rispondere.
Dopo un'oretta mi arriva un suo video in cui mi mostra il culo, se lo allarga con le mani, e scrive "aspetta solo te"!
Non rispondo nemmeno quella volta, ma il mio cazzo è durissimo e la cappella gocciola di precum macchiando i miei slip
Non resisto e mi faccio una sega di quelle memorabili guardando il video in loop.
Sono fottuto!
Nei giorni successivi faccio di tutto per non pensarci, ma è dura (e duro!)
Passa più o meno una settimana e mi manda un altro video in cui succhia un (gran bel) cazzo guardando dritto la fotocamera.
Porcatroia, che troia -penso-.
Dopo qualche giorno mi manda un secondo video in cui si fa scopare, ansima, gode e urla "dai zio scopami forte! Zio sono la tua troia… così zio, cosììììì"
Senza nemmeno che me ne renda conto la mia mano si è già infilata nei miei pantaloni col cazzo in mano e la cappella gonfia.
Sborro come non ho mai fatto.
Tremo, mi vergogno, i sensi di colpa mi assalgono.
Lo blocco.
Passa un mese, la mia testa è completamente nel pallone; penso e ripenso continuamente a quei video e alla mia reazione.
Mi masturbo ogni volta che posso: al cesso in ufficio, sotto la doccia, in macchina al parcheggio dell'Esselunga, in cantina, in palestra, agli orinatoi di qualsiasi autogrill... e mi scarico in qualunque modo possibile e in qualsiasi buco disponibile.
Ogni posto è buono.
E ogni volta che faccio sesso con qualcuno la mia mente va sempre a lui, a quelle immagini.
Un giorno mi chiama mia cugina, dice che mi deve parlare, chiedendo di andare il prima possibile a casa sua.
Vado nel panico, comincio ad immaginare ogni scenario possibile, cerco di farmi venire in mente qualsiasi scusa, penso a una possibile denuncia nei miei confronti sebbene io non abbia mai fatto nulla, ma non so cosa lui possa averle raccontato.
Cazzo, suo figlio è minorenne, io sono (più o meno) suo zio, e anagraficamente potrei essere suo padre!
Mi faccio coraggio e vado.
Lei è preoccupata perché Andrea (il figlio) è "strano" e pensa gli stia succedendo qualcosa.
Mi chiede di parlargli, perché sa che lui mi è molto affezionato.
Se solo sapesse quanto...
Con la scusa che deve andar via qualche giorno per lavoro, lo "costringe" a venire a stare da me fino al suo ritorno; capirai quale "sacrificio" possa essere per lui...
Così posso (secondo lei) provare a farmi confessare cosa lo tormenta.
IL CAZZO, ecco cosa lo tormenta; ma non posso certo dirglielo io.
E non sa nemmeno che piazzandomelo in casa potrebbe rendere la situazione difficile, al punto di sfuggirci dal controllo.
La sera dopo, col suo zaino, si “trasferisce” a casa mia per 2 notti.
Metto subito le cose in chiaro: "Stammi lontano e non fare il coglione altrimenti racconto tutto a mamma e son cazzi amari"
Lui fa il finto tonto e chiede scusa, dicendo che voleva solo vedere fin dove io (IO???) potessi arrivare e promette che non lo farà più, anche perché "ormai" ha un fidanzato che lo soddisfa (lo dice col sorrisetto beffardo).
Chiarito il tutto passiamo la serata tranquilli: cena, Netflix, piumone e a letto.
Patti chiari, amicizia lunga: lui in camera mia, io sul divano.
Il bastardo, però, decide di farsi una sega nel mio letto, facendo in modo che il sottoscritto possa sentirlo.
Provo a far finta di niente, ma il mio cazzo non ne vuol sapere e preme nelle mutande. Mi costringo a dormire ma nulla... non riesco a smettere di pensare che se al posto suo ci fosse qualcun altro a quest'ora staremmo già scopando.
Ma non si può.
Abbasso gli slip e mi masturbo freneticamente, e quando lo sento venire sborro pure io, come un adolescente arrapato.
Il mattino dopo si sveglia, esce senza far colazione.
Ci rivediamo al mio rientro.
Lui è lì in tuta (ovviamente sempre senza slip) che guarda la tv.
Dico "mi butto in doccia poi ci mangiamo una pizza, ti va?"
Fa sì con la testa, come se non gliene importasse nulla.
Un po' mi dispiace, ma sono anche contento di sapere che ha smesso con le provocazioni.
Niente di più sbagliato: sono sotto la doccia e dopo un minuto entra in bagno e si mette a pisciare davanti a me come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
Strabuzzo gli occhi, perché mi sembra talmente innaturale come situazione…
Mi guarda e dice "cos'è, non hai mai visto un uomo pisciare?"
Un uomo, un uomo. Ne ho visti a decine pisciare, ma cristo LUI non è un uomo.
E' un ragazzo.
Sexy e bastardo.
Fisso quel getto giallognolo e in un nanosecondo immagino che lui si giri e mi pisci addosso.
Penso che glielo lascerei fare.
E il mio cazzo reagisce.
Lui se ne accorge e temo possa succedere il peggio.
Ma si limita a guardarmi senza dire niente.
La sua faccia dice tutto, trasuda sesso.
Ci guardiamo negli occhi, e il mio cazzo è sempre più di marmo, e io non capisco più niente.
Mi giro, finisco di lavarmi e vado in camera a cambiarmi senza dire una parola.
In pizzeria parliamo del più o del meno, del fatto che sua madre sia preoccupata e che si aspetta di sapere da me cosa (gli) stia succedendo.
Dice "dille che sono innamorato e che è un periodo un po' "così", come succede a tutti".
Dico che ok, riferirò.
Lui prosegue "o preferisci che le dica che da quando ti ho visto nudo al mare l'anno scorso io non faccio che pensare al tuo cazzo e a cosa mi dovresti fare? Sogno di essere scopato come quello che ti sei fatto in pineta...".
io: "cos..."
E’ un fiume in piena: “ti ho seguito quando hai fatto finta di andare a pisciare, volevo spiarti, vederti nudo... non avevo capito che lì invece ci andavi per fare sesso con gli sconosciuti. Ho visto il ragazzo che ti si è avvicinato, ti ha toccato, ti ha tirato fuori l'uccello duro per succhiartelo. Ho visto la gente intorno che si masturbava. Ho visto che gli toccavi il culo, che lo giravi, gli appoggiavi il cazzo e lo scopavi con forza. Ho visto quanto ce l’hai grosso e da quel momento non ho pensato ad altro che sentirlo dentro di me. Ho visto il tuo cazzone entrare e uscire dal culo di quel ragazzo e volevo essere lui. Volevo che lo spaccassi. Mi sono segato immaginando di essere lui, posseduto brutalmente... Quelle immagini me le porto dentro da quel momento, e non passa giorno che non spero che tu faccia lo stesso anche con me. Da quel giorno ho capito che mi piacciono gli uomini più grandi. Cioè... lo sospettavo, guardando te, ma ho proprio capito che i miei coetanei non mi eccitano allo stesso modo. Quando cerco qualcuno in chat deve avere almeno 40/45 anni se non di più, e ogni volta spero che dall'altra parte ci sia tu. Li incontro e immagino te dietro di me, dentro di me, che mi sbatti come hai fatto con lui. Cerco te nei loro occhi infoiati, cerco te mentre annuso il loro uccello. Cerco te in ogni uomo! Ma tu non mi vuoi. Come cazzo fai a non capirlo?"
E scoppia a piangere, così, improvvisamente, in pizzeria.
Torniamo a casa e provo a consolarlo un po'.
Lui piange in continuazione.
Gli spiego che è bellissimo, e che sono molto "lusingato" che lui pensi a me in quel modo, MA che non è una cosa giusta.
È mio nipote, è minorenne (anche se ancora per poco) ma soprattutto NO, NON SI FA!
Non si discute.
Lui mi abbraccia e sento tutto il suo “amore” nei centimetri di cazzo duro che preme contro di me, il mio cuore salta un battito, il mio uccello si intosta per bene e so che lui può sentirlo.
Non può non sentire i miei 19 cm di cazzo grosso e venoso che pulsa.
Mi stacco a fatica.
Non si fa.
Non si può!
(continua...)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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