Gay & Bisex
Claudio
di cazzovenoso
07.02.2025 |
5.282 |
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"“Oddio, è con te che mi sto scrivendo su Grindr? Ecco, lo sapevo che avevi un gran cazzo..."
Dopo esser stato contattato da un tipo che voleva scattarmi un po’ di foto, vado a curiosare il suo sito internet: in un nanosecondo mi trovo proiettato nel suo mondo fatto di maschi di ogni genere e tipo completamente nudi ma oggettivamente mai volgari o provocatoriamente sessualizzati; chi più, chi meno, hanno l’aria di essere completamente a proprio agio, rilassati, in posa naturale (anche se sembra una contraddizione in termini).I genitali incredibilmente passano in secondo piano, perlomeno per quanto mi riguarda, anche se talvolta sono presenti close up molto dettagliati.
Quelle foto erano oggettivamente molto belle.
E aveva pure fotografato Claudio, l’ex fidanzato di un mio amico; l’avevo sempre trovato abbastanza anonimo ma in quelle foto metteva in mostra un bel culetto sodo che me lo aveva fatto rivalutare all’istante, almeno dal punto di vista sessuale.
Così gli avevo inviato un whatsapp fintamente disinteressato: “Hey Cla, come stai? Non ci sentiamo da un po’… Mi è capitato di vedere un paio di foto tue diciamo interessanti…”.
La butto lì.
Aveva abboccato subito all’amo: “A quali foto ti riferisci? Dove?”
“Diciamo che non eri esattamente vestitissimo” rilanciai.
“Oddio, è con te che mi sto scrivendo su Grindr? Ecco, lo sapevo che avevi un gran cazzo. L’ho sempre sospettato. Quando stavo con Manu a volte immaginavo che fossi tu a scoparmi al posto suo!”
Oh cazzo!!! E ora che gli dico???
“Cla ti ho solo visto sul sito di Fabio, www.etcetc, non su Grindr, ahahahahhahahah”
“Cazzo che figura di merda, scusa scusa scusa rimangio tutto quello che ho detto, fai finta che non ti ho detto niente ti prego”
Eh no bello mio, ora l’unica cosa che potresti (ri)mangiarti è il mio uccello!
Mi veniva da rispondergli così, ma ho preferito rimandare la conversazione ad un altro momento, quando avrei avuto voglia di assaggiare quel culetto tanto promettente; non che in quel momento non ne avessi voglia, anzi, ma mi premeva di più saper qualcosa sul conto del sedicente fotografo che mi aveva contattato.
“Tranquillo, terrò la bocca chiusa” anche se vorrei riempire la sua “fai bene a divertirti… ma dimmi un po’, che tipo è sto Fabio? Professionale o è solo un maiale che vuole vedere uomini nudi per poi ammazzarsi di seghe? Perché mi ha contattato per fotografarmi e non vorrei trovarmi un viscido da dover tenere a bada.”
“No no è un tipo molto carino stai tranquillo.”
“Uhm ok… non è che poi ci prova? Cioè, con te come si è comportato? Non sei costretto a dirmelo eh, ma solo per sapere cosa eventualmente mi aspetta.”
“Beh, diciamo che fa un po’ il piacione, ma senza essere fastidioso o insistente. Poi sta a te, nel caso…”
“Tra le righe leggo che avete scopato, ahahahahah”
“Non lo saprai mai 😉”
“Vabbè del resto quel culo lo farebbe diventar duro anche un santo”
“Tra le righe leggo che te lo fa diventar duro.” Beccato!
“Non lo saprai mai!!! 😉” avevo replicato lasciandolo nel dubbio, anche se probabilmente sapeva che era una certezza.
Avevo lasciato quella chattata in sospeso, ma le sue parole mi avevano incuriosito e non poco.
E gli scrivo di nuovo “Eri serio l’altra sera?” esordisco, così, dal nulla
“Sul fatto che Fabio faccia il provolone? No no, dicevo seriamente, perché?” risponde dopo qualche minuto.
“Non fare il finto tonto, mi riferivo al fatto che hai immaginato che ti scopassi…”
“Vabbè, ormai l’ho detto, anzi scritto. Potrei dirti che era una battuta ma non lo farò. Per cui… sì, è capitato che facessi sesso con qualcuno pensando che fossi tu a scoparmi. Anche quando si usciva in compagnia ti guardavo sempre, dai non è possibile che non te ne sia mai accorto. Una volta Gianmarco (il mio amico di Bolzano) mi ha fatto un cazziatone perché era talmente palese che tu mi piacessi.”
Onestamente non me n’ero mai accorto, altrimenti una botta -almeno- gliel’avrei data, eccome.
Certo, il fatto che fosse fidanzato con un amico mi bloccava non poco, ma ora che si erano lasciati nulla mi impediva di trapanarlo a più riprese.
Mi ha sempre incuriosito quella sua aria totalmente passiva imprigionata in un corpo muscoloso; più di una volta mi ero ritrovato ad interrogarmi sul fatto che Manu avesse tra le mani quel ragazzone oggettivamente bello ma un po’ insignificante, e sono sicuro che non gli abbia dato le giuste attenzioni che invece si sarebbe meritato.
Ora era arrivato il momento di rimediare, e recuperare il tempo perso.
“Azz, se penso che ti avrei sbattuto al muro già la prima volta che ci hanno presentati…” mento spudoratamente, ma me lo voglio fare a bestia.
“Perché non l’hai fatto? Giuro che quando ti ho visto ho pensato subito che avrei voluto essere posseduto da te!”
“Posseduto? 😊” oddio, mi vien da ridere, ma come parla?
“Sì, non so come dire… posseduto, dominato, usato… Hai l’aria di uno che sa come far godere un culo, una faccia da porco che mi eccita, te l’ho detto”
“A me eccita l’idea di farcirti per bene.”
“Mmmmmmmmmmmmmm”
Il cazzo è durissimo, sa come farmi eccitare sta troia, così me lo prendo in mano e faccio un selfie. E glielo invio.
Sbaaaam!
“Che meraviglia” dice.
“Fatta ora!”
“Non è una delle tue foto di repertorio? Di quelle che mandi ai tuoi amichetti?”
Mi faccio un mini video e gli mando pure quello: “Come vedi non era di repertorio. Puoi fare qualcosa?” lo provoco.
Chiude whatsapp.
Cazzo! Mi sa che me lo sono giocato… Mi era salita una voglia…
Tempo 2 minuti e mi arriva la foto del suo culo corredata dal messaggio: ”Solo se tu puoi fare qualcosa qui!”
“Dove sei? O preferisci venire qui da me? Qualcosa mi dice che ci divertiremo…” rispondo all’istante.
“Sono a casa. Dammi il tempo di prepararmi e in mezz’ora sono lì; abiti sempre nel loft in Porta Genova?”
“Sì, muoviti! Ho voglia di farcirti il culo di sborra.”
“Cazzo che porco! Non vedo l’ora!!!”
“Dai muoviti.”
Mi butto velocemente in doccia, mi vesto carino e son pronto.
Poi mi rispoglio e tolgo le mutande; voglio che senta subito quanto ce l’ho duro senza troppa stoffa, solo pantaloni militari leggeri e una canotta.
Ma tolgo anche la canotta, tanto non serve.
Fa caldo, e resto pure a piedi nudi.
Mezz’ora esatta e squilla il telefono “Sono sotto!”
“Ti apro, dopo il cortile è la seconda porta sulla sinistra.”
“Lo so, me lo ricordo…”
Un attimo dopo varca la porta di casa.
Non fa in tempo nemmeno ad entrare che già gli infilo la lingua in gola appiccicandolo al muro.
Non si fa pregare, tant’è che una sua mano si fa strada direttamente al mio pacco.
“Mmmmmmmmmmm” mugola.
Lo spoglio velocemente: la troietta s’è messa in jockstrap, che è una cosa che mi manda fuori di testa.
Con entrambe le mani gli palpo il culone bello sodo e morbido allo stesso tempo, mentre ci baciamo con passione.
Nelle sue, di mani, c’è invece il mio uccello.
Così duro non l’ho mai avuto.
Mi eccita molto, Claudio; poi ci sa fare.
Me lo dimostra un attimo dopo, quando all’improvviso si inginocchia, mi guarda negli occhi, e dopo aver esclamato “Che bestione!” me lo prende in bocca tutto in una volta.
Comincia un lavoro di tutto rispetto, come se avesse imparato a memoria tutte le regole del pompino perfetto, e le stesse mettendo in pratica con dovizia di particolari proprio in questo momento.
Un deepthroat senza precedenti.
La lingua ruvida a spatola sulla cappella mi manda in tilt, risucchia l’asta in tutta la sua lunghezza e io non ho nemmeno bisogno di spingerla in fondo perché se la ingoia come se non avesse fatto altro nella vita.
Attimo dopo attimo il cervello mi va in pappa e la mia nerchia, se Claudio dovesse continuare così, potrebbe esplodere da un momento all’altro.
Così mi trovo costretto a fermarlo e lo sospingo verso la camera da letto, almeno staremo un po’ più comodi.
Ricominciamo a baciarci.
Non pensavo che fosse tanto passionale, e che potesse piacermi così tanto.
Si butta a quattro zampe sul letto, piazzandomi praticamente il culo davanti alla faccia; ma non mi va di scoparlo a pecora, voglio farlo guardandolo negli occhi.
Ancora coi cargo addosso quindi, ma con la bestia fuori dalla patta, lo giro brutalmente sul letto; la sua schiena adagiata sul materasso, mi avvicino con la faccia e la sprofondo in mezzo alle sue chiappe.
Mangio quel culo con tutta la voluttà che posso, lo faccio gemere, la mia lingua si inserisce violentemente in quel buco accogliente e me lo lavoro per bene.
Quando capisco che è cotto a puntino gli prendo le gambe mettendole sulle mie spalle, nella posizione che io definisco ‘a zainetto’ e appoggio la cappella.
Spingo lentamente, mentre lui mi viene incontro col culo, e il mio bastone poco alla volta scivola completamente fino in fondo.
Un piacere intenso e diffuso si impadronisce di noi, quando comincio a stantuffarlo come si deve.
Ogni terminazione nervosa accentua ed amplifica tutte le sensazioni; lo scopo senza pietà facendoglielo sentire tutto con cattiveria.
Questo mi ispira Claudio, e lui mi fa capire che gradisce parecchio.
Sospingo le gambe verso il suo torace e mi appoggio con tutto il corpo a lui, appoggiando le labbra alle sue infilando la lingua di prepotenza, rovistando nella sua bocca.
Lo penetro con violenza, quasi volessi stuprarlo, e lui non fa altro che dire “Sì… sì… sììì…” in un loop infinito.
Momenti che sembrano interminabili, sudore, odore di sesso che pervade la stanza… continuerei così per ore se non fosse che sento di essere quasi al limite, e affondo gli ultimi colpi con una forza che nemmeno sapevo di avere.
Gli scarico in culo tutta la sborra che posso, fino all’ultima goccia, continuando a fotterlo con una foga inaudita fino a quando non ho più forze, ed estraggo la spada dalla roccia.
Ansimiamo entrambi, più di quanto non faremmo in una sessione in palestra.
Il culo gli pulsa, io sono ammaliato da quella perfezione.
All’improvviso mi balena in mente un’idea “Spingi fuori tutto” dico.
“Cosa? In che sens…”
“La sborra, buttala fuori tutta. Spingi!”
“Non l’ho mai fatto… cioè, non davanti a qualcuno… sei serio? Vuoi davvero che lo faccia?” chiede improvvisamente tra il timido e lo sfacciato, ma con un tono da puttana.
“FALLO!”
E spinge. La rosellina si apre delicatamente e comincia a sgorgare il mio sperma.
La mente si annebbia e senza pensarci troppo mi avvicino e comincio a leccare tutto, per ripulirlo bene.
Lui mugola un po’, evidentemente non se l’aspettava, ma gli piace.
E anche a me… amo il sapore del mio stesso seme in bocca, ha un che di aspro e dolce allo stesso tempo: direi quasi inebriante.
La consiglio!
Quando ho lucidato per bene quello spettacolo di culo scivolo sul suo corpo fino ad arrivare al suo viso.
Gli stringo le gote con la mano, facendogli aprire la bocca.
Mi guarda come per dire “Che vorresti fare?” ma un secondo dopo faccio colare tutta la sborra sulla sua lingua… e parte un limone duro, eccitante, interminabile, in cui i nostri sapori si mescolano senza soluzione di continuità.
Mi stacco dopo qualche minuto, gli schiaffeggio la natica destra e dico “mangiamo qualcosa e poi ricominciamo?”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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