bdsm
Cagna di due padroni:il sogno!
di Clelia_Rocco_coppia
02.08.2024 |
6.216 |
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"Non so se è ancora una fantasia o è un sogno, ma anche in questa circostanza tutto quello che provo è estremamente reale!
Ora vedo Max che mi prende per i..."
L’idea di Max che si sborra in bocca e che avrebbe proseguito, pisciandosi e bevendo la sua pioggia dorata, mi provoca una fitta violentissima di eccitazione alla fica. La sua mente diabolicamente perversa, mi prende sempre più e identifico sempre più spesso la sua persona con l’espressione più sfrenata del sesso; col piacere fisico ottenuto senza alcun controllo, con la sua sottile vena sadica che si integra totalmente con il mio desiderio smodato di voler provare dolore, godendo e godere, provando dolore. Mi trovo distesa sul divano e voglio continuare a godermi quelle immagini. Senza cambiare prospettiva, la mia mente e quella puttana della mia fica si concentrano su questi scenari… su di lui, M il bastardo, il porco, il sadico perverso. Con gli occhi chiusi tra fantasia e sogno, rivedo nella mia mente il mio uomo seduto in fondo a una stanza in cui si staglia la figura di Max. tutto intorno è pieno di specchi; il suo cazzo duro svettante fuoriesce dalla zip abbassata dei suoi pantaloni. La cappella lucida, arrogante mentre i suoi occhi freddi incutono una certa soggezione; ti penetrano, come fossero un cazzo, dentro ogni buco, nell’anima, in bocca, nella fica, nel culo…insomma vorrei sentirlo dappertutto!
Mi vedo ai suoi piedi, nuda, vestita solo di un collare, le pinze ai capezzoli, e alle grandi labbra della fica e, per completare, con un dilatatore infilato nel culo con una bella coda fluente.
Una sottile mascherina al volto per dare un tocco di mistero e mi sento pronta per qualunque perversa mia performance.
Lui si piega sulle ginocchia, mi accarezza i capelli col frustino e la frusta a frange in una mano.
-“Sbaglio se penso che quello che tu desideri adesso è proprio quello che io, noi ti faremo tra poco”?
Mi chiede in tono retorico.
-“Si miei signori, lo spero vivamente”.
Rispondo con un filo di voce, constatando che questa versione di questo nostro rapporto non mi sorprende e mi appaga nello stesso tempo. Due padroni: doppio dolore, doppio piacere, doppio godimento. Non posso desiderare di più!
Mi prende per i capelli, mi solleva il capo e io so già cosa sta per fare. Apro la bocca e tiro fuori la lingua.
Lascia cadere un filo di abbondante saliva e poi mi sputa con violenza ancora due volte in bocca.
Un’altra fitta alla fica mi induce a sentire in bocca il suo gradevole sapore di menta. Poi lo immagino alzarsi, sempre tenendomi per i capelli, mi ordina di non ingoiare e di far scivolare tutto sulla cappella. Lo faccio e per non perderne neanche una goccia, gli prendo in bocca solo la punta, leccandola tutto intorno. Vorrei ingoiarlo ma so che devo attendere un suo ordine. Si libera della mia bocca e mentre sono eretta, ma sempre in ginocchio mi da due colpi di frustino tra le gambe per farle allargare.
-“Mani sopra la testa cagna”!
Ordina ancora. Poi il manico del frustino tra le cosce si fa strada e il mio piacere per quella violazione irrispettosa, monta a dismisura. Lo infila dentro e inizia a scoparmi così, lentamente, facendomelo desiderare sempre più in fondo. Leggermente piegato in avanti per mantenere questa posizione, ho la sua bella minchia dura che mi sbatte sul viso, ne sento l’odore e il desiderio di spompinarlo diventa irrefrenabile. Lo sfioro prima con le guance poi con le labbra e il primo colpo di frusta mi raggiunge, violento sulla schiena.
-“Cagna non ti ho detto di toccarmi il cazzo in alcun modo; devi desiderarlo”!
-“Ti chiedo perdono, padrone”.
Rispondo convinta, abbassando la testa fino al pavimento. Le sue scarpe a pochi centimetri dal mio viso, tiro fuori la lingua e le lecco e per circa un minuto mi dedico come una vera cagna sottomessa a questo gesto osceno. Mi solleva il capo, con una mano sotto il mento e io, immediatamente, la lecco. Lui mi porge il dorso proprio come si fa con le cagne e io non smetto di omaggiarlo, lappando la sua mano proprio con istinto animalesco.
Collega un guinzaglio al collare e mi fa scodinzolare un po’ per la stanza. Il mio uomo in questo frangente è ancora seduto comodamente che si gode lo spettacolo e vedermi offerta ad Max, completamente, mi fa capire quanto sia cresciuto il nostro rapporto; adesso mi godo appieno la libertà che la nostra unione mi e ci ha regalato e rifletto che farlo davanti a lui mi arrapa da morire. Ora non sono solo la sua cagna sottomessa ma lo sono anche di Max.
Mi fa fermare davanti allo specchio; mi fa posizionare di fianco in modo da poter ammirare la mia posa da cagna in tutta la sua eleganza e sensualità. Ammetto che quello che vedo mi piace e mi eccita molto.
Mi accarezza la schiena, le natiche, modellando le mie rotondità. La carezza è lasciva, insinuante e si spinge fino alla fessura fradicia di umori. Tre dita dentro, li muove rapidamente e mi porta vicino all’orgasmo. Poi mi libera della coda e col cellulare riprende il mio buco del culo aperto. Ci sputa dentro, poi impugna il suo cazzo e lo infila tutto fino ai coglioni. Gemo forte, ma non il dolore è minimo il plug ha fatto egregiamente il suo lavoro. Lui sa che quella penetrazione mi fa sempre, letteralmente impazzire perché mi sento schiava, sottomessa, soggiogata e abusata in un rapporto contro natura, animalesco.
Immagino o sogno (non ne sono più sicura) tutto mentre mi fotte il culo con metodo, affondando fino alle palle; una sua mano passa sulla fica, mi tortura il clitoride e con l’latra, mi prende per i capelli a mi fa girare la testa, infilandomi la lingua in bocca e succhiando la mia. Poi mi sputa ancora in bocca e tra un affondo e l’altro nel mio culo, lecca ciò che ha depositato nella mia bocca, spalmandolo con la sua lingua sul mio viso, proprio come farebbe un mastino con la sua cagna in calore. Dallo specchio incrocio lo sguardo del mio uomo che riprende tutto col suo cellulare; ha il cazzo fuori e in tiro, si sega lascivamente. Si alza, si avvicina, mi accarezza i capelli, e mi offre la sua minchia da leccare, succhiare e spompinare.
Questa è la scena che adoro di più immaginare e che forse adesso oltre che sognare vorrei con tutta me stessa che fosse reale; è una fantasia che uso spesso, e che mi provoca orgasmi intensissimi. La vedo come una sorta di danza tra questi meravigliosi porci che mi condividono come loro schiava e che io ritengo, ormai, come i miei soli padroni.
Mentre mi scopano fino in gola e nel culo immagino penso di essere prossima a un orgasmo da urlo e in realtà percepisco queste sensazioni come reali.
Oggi sembrano indulgenti nei miei confronti, di solito mi fanno desiderare all’infinito gli orgasmi. Fortunatamente per me, adesso godrò come una cagna e penso di ripagarli, dando il meglio di me stessa. Il mio orgasmo monta e arriva come uno tsunami, un urlo soffocato perché sogno che ho il cazzo del mio uomo che adesso è scivolato giù per la gola. Vedo Max che aumenta il ritmo dei suoi affondi, percependo il suo ventre che sbatte sulle mie natiche ed io mi sento venir meno per il piacere.
All'improvviso come in un flash si bloccano entrambi e si scambiano di posto, maledetti porci bastardi. Ora sento il bel cazzone di Max in bocca, leccandolo su tutta l’asta, fino alle palle; le gusto in bocca dure piene e le succhio una per volta e poi insieme. Percepisco la sua minchia grossa e dura che mi riempie la bocca, assaporando l'odore del suo cazzo; mi piace e mi arriva al cervello insieme al suo sapore. Succhio come una forsennata, mentre Piero mi infila un grosso vibratore nella fica e il suo cazzo nel culo. Adesso ogni mio buco è pieno ed io mi sento veramente la loro cagna e in totale calore. I loro insulti mi umiliano ma mi danno anche una enorme carica erotica.
Non so se è ancora una fantasia o è un sogno, ma anche in questa circostanza tutto quello che provo è estremamente reale!
Ora vedo Max che mi prende per i capelli con violenza, portandomi la testa indietro.
-“Sai cosa devi fare, lurida cagna”?
Mi insulta quasi con cattiveria.
Alzo gli occhi e capisco che vuole di nuovo mortificarmi, tiro fuori la lingua, accogliendo la sua saliva, direttamente in gola.
-“Ora puoi continuare quello che stavi facendo troia…!”
Ordina, colpendomi violentemente con il frustino sulla schiena. So che é difficile crederlo ma quei colpi per me sono pura eccitazione. Il modo di come mi domina, mi umilia, mi sottomette, da sempre mi ha provocato una enorme eccitazione e credo di non poterne più fare a meno! Quindi, riprendo a spompinare ancora il suo magnifico cazzo, ingoiandolo tutto intero, mentre accompagno con i fianchi i movimenti del mio uomo che non smette di trapanarmi il culo. È tutto troppo reale perché un altro orgasmo devastante mi travolge, più intenso di prima, godo con culo e fica contemporaneamente, sento gli occhi roteare nelle orbite, come in trance, mentre il bastardo di Max mi blocca la testa con entrambe le mani, infilandomi il suo cazzo in gola fino alle palle e impedendomi quasi di respirare. Un primo schizzo violento mi arriva in gola e lo mando giù per paura di soffocare, ma lui intuisce, allenta la presa, lo estrae ancora duro dalla mia bocca e mi sborra in viso, sul collo, sui seni. Istintivamente me lo spalmo addosso e poi lecco e succhio ogni stilla. Riprendo in bocca la sua minchia e la succhio raccogliendone ogni singola piccolissima goccia, leccando in ogni anfratto della sua meravigliosa cappella. Neanche il mio uomo resiste e, abbandonando il mio culo, invade la mia bocca col suo cazzo. Riprendo a leccare e spompinare, godendomi il sapore del mio orgasmo e il fatto che è appena uscito dal mio culo mi manda in totale trance erotica. Mi arriva tutto al cervello sotto forma di eccitazione parossistica. Lecco e succhio come un’invasata e finalmente anche questo porco bastardo, mi tratta come uno sborratoio umano, svuotandosi le palle in gola e poi ancora sul volto, tra i capelli, sul collo e sui seni. Anche in questo caso il mio istinto da cagna prevale e inizio a raccogliere con le dita la sborra del mio uomo per leccarla e succhiarla. Sento la differenza di sapore ed è meraviglioso constatare quanto entrambe mi piacciano. Ora ho i due cazzi proprio davanti al mio viso. Li guardo negli occhi, sorridono malefici; so cosa desiderano e, quindi, li impugno e inizio a leccarli, lascivamente a succhiarli e spompinarli ancora un po’, quasi gustandoli e ripulendoli dei residui di sborra che ancora fuoriescono dal loro meato sulle cappelle. Li prendo in bocca insieme, leccando e succhiando le loro cappelle, cospargendo il viso e il collo dei loro umori post-coitali e mi sento veramente una grandissima troia sottomessa pronta e disponibile a concedere tutto ai suoi padroni. Soddisfatta, appagata e oserei dire dissetata, mi immagino ancora accasciata sul pavimento senza forze, alzo lo sguardo verso i miei stupendi padroni, sorridono beffardi e impugnano i loro pali di carne ancora semirigidi e fanno partire nella mia direzione la loro pioggia dorata irrorandomi il corpo. La prendo con le mani, mi sporgo con la bocca aperta e la lingua pronta a raccoglierla, mentre la spalmo su ogni cm del mio corpo, leccando poi le mani impregnate di liquido ambrato.
Sento quasi le loro voci dirmi:
“- Sei una vera cagna in calore”!
Mi insulta Max, affabile.
-“Siamo orgogliosi di ciò che sei diventata e di ciò che ancora potrai diventare!”
Aggiunge il mio uomo.
Lo dicono convinti, segno che sono soddisfatti, appagati della mia performance.
All’improvviso apro gli occhi, svegliandomi come da un sogno, ritrovandomi sul divano fradicia di sudore, le cosce ancora aperte e due grossi vibratori che ancora in funzione sembrano aver lasciato la mia fica e il mio culo solo da qualche secondo.
Qualunque cosa sia stata il mio godimento è stato reale, quindi; ma la cosa significativa è l’essermi convinta, dopo questa esperienza virtuale, di sapere cosa veramente desidero per me, per noi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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