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L'ESTATE STA FINENDO PARTE EPILOGO 2


di Membro VIP di Annunci69.it hairfire
02.10.2024    |    82    |    0 8.7
"Arrivarono sotto casa di Umberto..."
Il suo uomo ricevette il messaggio. Lo lesse e sentì ancora una sensazione. Come di un pugno nello stomaco. Lei non gli aveva telefonato e non gli aveva detto con chi usciva. E, se due indizzi fanno una prova...
Al momento in cui Arianna salì in macchina, Umberto ebbe un'improvvisa erezione che non passò inosservata agli occhi compiaciuti della donna. Il maestro, fissò gli occhi sul seno importante della sua allieva, libero di essere ammirato e, perchè no, toccato da mani maschili.
Presero l'autostrada per raggiungere il ristorante. Umberto si fermò in un'area di servizio per fare rifornimento. Il benzinaio si avvicinò al vetro e potè ammirare Arianna in tutto il suo splendore: la scollatura era quasi completamente aperta, le gambe appoggiate al cruscotto, la stoffa del vestito scivolata ai lati, la fica in meravigliosa visione. Il ragazzo non smetteva di pulire il lunotto. Lei lo guardò, la toccò e, molto lentamente, si ricompose. Umberto incrociò lo sguardo dell'inserviente egli fece l'occhiolino. Rientrò nell'auto e baciò la donna con passione, ricambiato. Le lingue non volevano staccarsi. Ripartirono.
Per un attimo Arianna penso al suo compagno a casa. Prese il cellulare e gli mandò un messaggio per tranquillizzarlo. Non disse con chi era fuori, ma gli scrisse che poi gli avrebbe raccontato. Ecco la parola magica: raccontato. Era chiaro con chi era fuori.
Arrivarono al ristorante. Arianna uscì dalla macchina così com'era: camicione abbottonato solo con due bottoni, il resto completamente visibile. Entrò nel ristorante tenendosi la camicia con la mano. Furono accompagnati al tavolo, si accomodarono. La donna si rilassò e, di nuovo, buona parte della sua magnifica pelle era in bella evidenza, soprattutto sotto gli sguardi di Umberto. Ordinarono, cenarono innaffiando la loro serata con un buon vino frizzante tanto gradito alla donna. La serata si stava scaldando. Le mani si cercavano: quelle di lei erano affamate del cazzo di lui, mentre le mani del maestro erano alla ricerca del paradiso disponibile di Arianna sotto la tovaglia. Le sue dita stimolavano il clitoride dell'allieva che agevolava il tocco allargando anche spudoratamente le gambe, senza timore di dare spettacolo. Questa sera era però diversa dall'altra. Voleva sì godersi il momento, ma si stava convincendo che sarebbe stata l'ultima volta. Ma di questo si sarebbe preoccupata dopo.
Uscirono dal ristorante mano nella mano. Umberto le mise una mano dietro la schiena accarezzando il culo nudo sotto la stoffa. Arianna liberò anche gli ultimi bottoni del camicione, aprendo completamente e lasciando che chiunque, in quel momento, potesse vedere il suo corpo libero da stoffa, almeno davanti.
Salirono in macchina. Ormai la donna non si preoccupava nemmeno di chiudere il vestito. Partirono e ripresero l'autostrada. La stoffa si aprì. Era completamente nuda, i piedi sul cruscotto. Una mano la accarezza, l'altra cercava il cazzo del maestro. Umberto fece scorrere la cerniera dei pantaloni, lo tirò fuori lasciando la possibilità alla mano di Arianna di cominciare a giocarci. Non se lo fece ripetere. Quella mano femminile saliva e scendeva permettendo a quel totem di indurirsi sempre di più.
L'auto percorreva la corsia di sorpasso a velocità non eccessiva. Al maestro venne una magnifica idea. Arianna era completamente in trance, nuda di fianco a lui. La sua mano stuzzicava il grilletto, guidando il dito all'orgasmo.
Fu lì che Umberto, mentre stava superando un TIR, accese la luce. Arianna capì subito e guardò l'amante senza smettere di torturare la sua fica. Incrociò il suo sguardo con il camionista e, sempre con gli occhi sui suoi venne in una orgasmo violentissimo.
I due mezzi percorrevano la strada uno a fianco all'altro. Arianna si mise in ginocchio e cominciò un sontuoso pompino agredendo il cazzo di Umberto con voracità, succhiandolo e giocandoci con la lingua e ancora succhiandolo, mentre la mano dell'uomo scopriva quel po' di pelle coperta, permettendo all'autista di vedere quell'incredibile spettacolo. Il TIR era ancora al loro fianco. Umberto venne in bocca alla donna che ingoiò tutto senza lasciare scappare una goccia. Dopo aver deglutito, incollò la sua bocca a quella del suo amante.
Arianna salutò il camionista mentre Umberto accelerava verso il loro casello. Mancava ancora un tassello ad una serata magicamente eccitante: un rapporto completo. Voleva il cazzo dell'uomo dentro di lei.
Uscirono dall'autostrada, imboccarono la strada per la casa del maestro. Tutto in silenzio, mentre la donna continuava a toccarsi molto lentamente. Arrivarono sotto casa di Umberto. Salirono nel suo appartamento sempre incollati con le mani che giocavano con la pelle l'uno dell'altra.
Entrarono si spogliarono. Andarono in cucina alla ricerca di qualcosa di fresco da bere e, mentre l'uomo cercava in alto di prendere i bicchieri, la donna giocava con il suo cazzo, leccandolo senza sosta.
Andarono in camera di letto, sempre abbracciati. Arianna succhiava instancabilmente il cazzo di Umberto. D'un tratto lui la staccò, dirigendo la sua bocca verso la sua fica, immersa di umori. La donna premeva la sua testa in mezzo allesue gambe. Lui si alzò, la guardò e fece entrare la sua appendice dentro di lei, cominciando a pentrarla senza sosta. Erano in paradiso. Arianna provava un piacere indescrivibile. Urlò il suo orgasmo senza curarsi dei vicini e dell'ora. Era il suo momento. Umberto subito dopo scaricò la sua sborra dentro di lei, continuando a farla venire.
Si addormentarono esausti per la serata, meravigliosamente nudi.
Arianna si svegliò dopo poco. Il suo pensiero era a casa, al suo compagno. Non voleva che il loro rapporto finisse. Era giunto il tempo di una decisione. Umberto era una bella parentesi che andava chiusa.
Si vestì, chiamò un taxi e, dopo pochi minuti, aprì la porta di casa, trovando il suo uomo addormentato sul divano. In assoluto silenzio si fece una doccia, lavando via tutto il sesso meraviglioso con Umberto. Si asciugò con cura, si profumò e, completamente nuda, si distese a fianco del suo uomo. Si addormentò anche lei esausta. Si svegliarono la mattina successiva. Si guardarono negli occhi e si baciarono intensamente. Fecero l'amore per quel po' che lui poteva, ma a lei non importava. Si amavano troppo. Il futuro era tutto con e per loro.
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