tradimenti
L'ESTATE STA FINENDO PARTE PRIMA
di hairfire
24.09.2024 |
5.693 |
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"Le mani arrivarono a toccare il culo della donna, entrarono nei pantaloni e accarezzarono quel ben di dio..."
Le ferie erano finite purtoppo. La stagione volgeva all'autunno. Le temperature erano ancora calde, pur rimanendo abbastanza gradevoli. Come sempre, all'inizio di settembre, la scuola di ballo che Arianna organizzava una festa a tema per cementare l'armonia fra le allieve. Al maestro piaceva partecipare ed organizzare gare fra le scuole e la qualità delle sue danceurs, sia come ballerine che, soprattutto, come donne era altissima. Airanna era una donna con una immensa femminilità. Quarta di seno, culo splendidamente sodo, suscitava l'invidia delle altre, invidiose delle sua forme meravigliose.
Il tema della feste era riferita agli anni 80. Tutti dovevano attenersi a quel tipo di abbigliamento. Acquistò su internet un completo giacca e pantaloni attillatissimi a fantasie che richiamavano quel periodo. Sotto avrebbe indossato una camicia di raso allacciata sotto il seno.
Si fece una doccia rigenerante. Successivamente, per provare allo specchio quella mise, fece cadere a terra l'asciugamano che la cingeva, si infilò i pantaloni a fantasia attillatissimi, quasi dipinti sulla pelle, e sopra la camicetta di raso bluette senza bottoni e annodata sotto il seno. In quel momento entrò il suo uomo.
Lo spettacolo che gli si presentò davanti lo fece rimanere letteralmente senza parole. La vita bassa dei pantaloni copriva a malapena il solco fra le natiche, per cui, una volta seduta, si sarebbe vista la parte superiore dello stesso.
Il nodo della camicia attirava gli sguardi dell'uomo. La scollatura centrale e profonda separava i seni coperti dalla stoffa leggerissima. Ad ogni passo si muovevano liberi. I capezzoli, turgidi dal contatto con la stoffa, disegnavano l'indumento, descrivendo cerchi eccitantissimi da vedere. Era l'emblema della sensualità. Dovette insistere a lungo, ma alla fine la donna, che aveva timore di sentirsi a disagio, cedette. Sarebbe rimasta così, senza indossare intimo. Completamente nuda sotto la stoffa leggerissima.
Si mise le scarpe con un tacco molto alto, la giacca del completo. In fondo era un gioco fra loro due.
Passò a prendere una sua amica. Anche lei rimase colpita dall'abbigliamento di Arianna, quasi invidiosa della carica di sensualità che emanava con quel completo. Non potè non farle notare la scollatura molto provocante. La risposta fu che era tutto voluto. Quella serata voleva essere un gioco fra lei ed il suo compagno rimasto a casa. E anche questo spiazzò l'amica.
Arrivarono al ristorante: ovviamente le donne la guardarono con un moto di invidia. Loro che curavano l'abbigliamento in ogni minimo particolare, quasi fosse una gara con le altre a chi fosse più bella ed elegante, si resero conto della luce emanata da Arianna appena entrata. La donna salutò tutti cordialmente. Per una volta era lei che era al centro della attenzione e non quelle bisbetiche della altre allieve, sempre pronte a criticare tutto e tutti. Era soddisfatta dell'effetto che aveva creato.
Ricevette due messaggi: uno del suo uomo che voleva sapere come andava, un altro da Umberto, il maestro di ballo. Al suo compagno rispose che tutto andava benissimo e che era completamente a suo agio. Guardò nella zona dove era il maestro, e, dopo averlo individuato e averne incrociato lo sguardo, si diresse verso il tavolo dove era seduto e dove, nel frattempo, le aveva riservato un posto alla sua destra.
Umberto, uomo maturo, brizzolato, alto, di bella presenza. Più di una volta aveva cercato di fare la corte ad Arianna senza successo. Ma quella sera rimase folgorato da lei.
Alla donna passarono nella mente pensieri che, fino a quella sera, non pensava di poter avere. Umberto era veramente un figo. Mandò un messaggio a casa, coinvolgendo il suo uomo nei suoi pensieri. La risposta fu che doveva trarre piacere dalla situazione se voleva. Lui voleva questo per lei. Lo aveva sempre voluto. Camminò nella direzione del tavolo dove doveva sedersi. Lasciava il seno libero di muoversi, impertinente sotto la camicetta.
Arrivata alla sua sedia, si tolse la giacca, attirando gli sguardi degli uomini nelle vicinanze. Umberto, dalla sua posizione, poteva avere una buona visione del seno destro scoperto per la maggior parte, splendidamente nudo. Arianna lo guardò strizzando l'occhio e si chinò per aggiustare la giacca sulla spalliera della sedia senza aggiustare i lembi della camicia; tanto la vista era solo riservata al sua maestro e non agli altri.
Si sedette aggiustandosi la camicetta. Umberto la guardava estasiato. Gli occhi furono attratti dallo spettacolo alle spalle della donna. Come era prevedibile, la vita bassa dei pantaloni, una volta seduta, avevano messo in evidenza il solco fra le natiche. Praticamente un terzo del culo era scoperto, meraviglia per lo sguardo dell'uomo. Le accarezzò la schiena, sussurrandole alle orecchie quanto fosse tremendamente sexy. Le mani arrivarono a toccare il culo della donna, entrarono nei pantaloni e accarezzarono quel ben di dio. Arianna rimase impassibile e accettò quella attenzioni. Anzi, con la mano sinistra, coperta dalla tovaglia andò alla ricerca del cazzo di Umberto, già pronto per le attenzioni dell'”allieva”, che si dimostrò in quel momento anche una splendida...maestra.
Quel groviglio di movimenti era il preludio ad una serata indimenticabile. Il nodo della camicetta si stava allentando e lei faceva fatica a riportarlo alla sua posizione. I capezzoli erano di marmo, ma non sembrava preoccuparsene. Il seno faceva capolino dal bordo inferiore dell'indumento. Era una scena tremendamente sensuale e, nonostante la vicinanza della gente, nessuno sembrava accorgersene.
Arrivò un altro messaggio del suo uomo. Lo aprì ma non rispose. La serata era solo sua. Poi, forse, gli avrebbe raccontato ogni cosa. Magari no. L'eccitazione era alle stelle e lei voleva totalmente godere del momento. Era la padrona.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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