Racconti Erotici > tradimenti > La vicina di casa
tradimenti

La vicina di casa


di massimocurioso
13.04.2025    |    7.262    |    4 9.2
"«Dov’è il palo?» Fa un cenno..."
Passo e ripasso col tosaerba lungo il confine, e mi sembra di sentire il suo cuore che batte, di là della siepe. Ci siamo salutarti, due parole di circostanza, poi ognuno si è dedicato al proprio giardino. Per me la cura del giardino è un hobby, adoro la terra e i suoi frutti, governare la natura stabilendo un ordine che altrimenti non ci sarebbe.
Anche il giardino della vicina è ordinato, con un’unica eccezione: lei. Miriam è imprevedibile, forse è per questo mi fa impazzire. Ha un giardiniere che viene due volte al mese per prendersi cura del suo spiazzo di verde, eppure adesso è a pochi metri da me, a piantare fiori nell’aiuola di confine, in ginocchio con i guanti addosso. Al terzo giro non ce la faccio più, mi fermo nel punto in cui lei è accucciata, e fingo di controllare se il cesto dell’erba è pieno. Il sottile strato verde che ci separa è folto ma riesco comunque a intravedere il profilo del suo viso. Quasi come se fossimo dentro un confessionale, mi abbasso e sussurro la penitenza: «Domani mattina al nostro posto.»
Lei solleva il capo e asciuga il sudore con il polso.
«Va bene.»
È mia. Alzo lo sguardo per vedere se c’è suo marito in giro.
«Dov’è?»
«Dentro, sta sistemando delle cose di sopra.»
Non resisto. Mi pare di sentire il suo respiro pesante che soffia sulle orecchie, come l’ultima volta che lo abbiamo fatto, per terra nel fienile abbandonato. Siamo anime in pena, animali in calore.
«Ti voglio, adesso.»
Non mi aspetto che lei risponda, non lo fa mai, tradirebbe la sua parte di pecorella innocente vittima del lupo cattivo. Invece, toglie un guanto e si aggiunta gli occhiali con un dito, poi si alza.
«Mi dai una mano a piantare un paletto per sostenere questa pianta? Il terreno è troppo duro.»
Sorrido e non me lo faccio ripetere due volte.
«Certo!»
La raggiungo. Indossa un paio di shorts e una t-shirt rossa. Anche così, sudata e senza trucco, è la donna più sensuale del mondo. Provo un desiderio incontrollato di unirmi a lei. Siamo due cocci di un vaso rotto che si sono ritrovati; quando sono dentro di lei mi sento completo.
«Ecco, questa è la pianta. Non riesco a piantare il palo.»
Appoggia la mano libera dal guanto su un mio braccio nudo e mi vengono i peli d’oca. Lei se ne accorge e lo fa scorrere fino al polso, poi si gira a guardare verso la casa.
«Dov’è il palo?»
Fa un cenno.
«Nella casetta degli attrezzi.»
Si avvia, io sto dietro di lei, ammirando lo splendido culo, grosso e lussurioso. Gli shorts sono aderenti, vedo il segno dell’intimo e mi torna in mente la sera in cui venne a casa mia. La mia voglia fu così forte che le strappai le mutande e la scopai sulla tavola con una furia che stupì anche me. Io non sono così, è la sua vicinanza che mi trasforma. Siamo come due elementi chimici, inerti se isolati, letali quando sono messi in contatto.
«Eccolo.»
Mi indica un paletto di plastica verde, appoggiato su un angolo della casetta di legno. Io socchiudo la porta e mi appoggio a lei, da dietro. Il mio sesso eccitato entra in contatto con le sue natiche, poi infilo una mano sotto gli shorts. Lei non reagisce.
«Potrebbe uscire di casa da un momento all’altro.»
«Non ci vorrà molto.»
La mia voglia è troppa, struscio su e giù sul suo culo e sento che il pene prende ulteriore vigore. Lei appoggia una mano sul mio braccio e lo invita a scendere ancora di più, per saggiare la sua eccitazione. Quando le infilo il medio dentro, stringe le gambe e sospira.
Non avrei mai immaginato di innamorarmi di Miriam. La conosco da un sacco di anni, e fino “all’incidente” nella sua cucina, l’ho sempre ritenuta una stronza. Al punto da cercare di dissuadere Luca, il mio migliore amico e vicino di casa, a sposarla. Invece eccomi qua, con un dito nella sua fica e il cazzo che struscia tra le sue natiche, mentre il suo marito e mio amico sistema la casa.
Rimaniamo così per un paio di minuti, accecati dal desiderio, ma incerti se spogliarci e scopare in piedi o trattenerci per l’indomani. È lei la prima a rinsavire.
«Domani, al fienile.»
Poi mi invita dolcemente a sfilare la mano. Mi stacco, una macchia vistosa di umori imbratta i miei pantaloni. Lei la vede e sfoggia uno dei suoi sorrisi maliziosi, sento il cuore che si ferma.
«Così non mi aiuti.»
Ribadisce: «Domani.»
In quel momento una voce maschile la chiama.
«Miriam, dove sei?»
È Luca. Appiccica un bacio sulle mie labbra, poi prende il palo di plastica ed esce.
«Sono qui, ho chiesto a Marco di aiutarmi a piantare il palo che ti dicevo.»
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La vicina di casa:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni