Racconti Erotici > Prime Esperienze > Francesca – L’esplosione fina
Prime Esperienze

Francesca – L’esplosione fina


di Membro VIP di Annunci69.it Angel1965
24.04.2025    |    8    |    0 6.0
"Premuto contro il suo buco stretto..."
Era da giorni che Francesca giocava. Sguardi, battutine, risatine con la lingua tra i denti. Sapeva perfettamente cosa mi stava facendo. E io, ogni volta, mi ritrovavo a stringere le gambe e fingere che fosse tutto ok. Ma oggi no. Oggi ha esagerato.

Eravamo sul divano, a casa sua. Una tuta larga addosso, senza reggiseno — lo avevo notato subito — e le gambe nude incrociate come se niente fosse. Guardavamo una serie, ma io non riuscivo a concentrarmi. Lei parlava, rideva, si piegava, e quella maglietta si sollevava appena, mostrando la curva del seno morbido, lento nel movimento. Ogni gesto era una lama affilata infilata sotto la cintura.

Poi si è girata verso di me, mi ha guardato con quel sorriso di chi ha già vinto.

«Ti dà fastidio se mi appoggio un attimo?»

E senza aspettare risposta, si è lasciata cadere con la testa sulla mia coscia. Io ho trattenuto il fiato. Il cazzo era già mezzo duro. Lei ha fatto finta di nulla.

«Comodo così…» ha sussurrato, e poi ha mosso la testa. Lentamente. Oscenamente. La guancia ha sfiorato l’asta tesa sotto il tessuto.

«Mmm… hai messo qualcosa in tasca?»

Ho deglutito. «Francy, smettila…»

«Smettila cosa? Sto solo cercando una posizione comoda…»

Poi ha iniziato a strusciarsi. A premere col mento, col naso, con la guancia. Rideva. Io non respiravo più.

Le sue dita si sono infilate nell’elastico della tuta. Ha pescato fuori un pezzo del mio cazzo, solo la punta.

«Oh… sei caldo…»

L’ho guardata. Dovevo fermarla. Ma ero già troppo oltre. Lei ha passato la lingua sulla bocca, ha dato un bacio morbido sopra il glande. E poi un altro. Solo sfiorato.

Il calore. Il bruciore. Le mutande diventate un lago.
Mi è esploso tutto addosso. In faccia a lei.
Non ho fatto in tempo a dire nulla. Lei si è leccata le labbra, si è alzata e mi ha guardato come se l’avesse previsto da giorni.

«Tanto lo sapevo che ti scoppiava. Ma adesso cominciamo sul serio, dai.»



Era stesa sul letto, a pancia in giù. Sudata, spettinata, con la pelle che brillava di eccitazione. Il cazzo mi pulsava ancora, duro come se non avessi già sborrito due volte. Ma stavolta non c’erano più dubbi. Il suo culo era lì. Alto, sodo, rotondo come un frutto proibito pronto a esplodere. E io… io non vedevo altro.

«Girati un po’…» le ho detto, con la voce roca.

Lei ha sorriso, senza guardarmi, e si è alzata sulle ginocchia. Eccolo. Il suo culo si è offerto pieno, fiero, divino. Due chiappe perfette, leggermente aperte, che lasciavano intravedere quella piega rosa e stretta che tremava al mio respiro.

Mi sono avvicinato. Ho passato le mani sulle natiche, le ho strette, allargate. Lei ha ansimato.

«Lo vuoi lì, Francy?»

«Dio sì… fammi male… fammi uscire fuori di testa…»

Ho sputato sul mio cazzo, l’ho strofinato tra le sue chiappe. Lei si muoveva, si apriva da sola, si offriva come se l’avesse aspettato da una vita. Un altro sputo. Poi l’ho appoggiato. Solo la punta. Caldo. Duro. Premuto contro il suo buco stretto.

«Spingi… fallo ora…»

E io l’ho fatto.

È entrato. Lentamente. Ma lei gemeva come se glielo stessi spezzando dentro. Si inarcava, si stringeva al cuscino, si mordeva le labbra mentre il cazzo affondava tutto, centimetro dopo centimetro.

Poi… boom.

Francesca è impazzita. Si muoveva da sola. Mi spingeva dentro, sempre più in fondo, fino al limite, fino a farmi sentire ogni vibrazione del suo corpo tremante.

«Scopami il culo, ora! Scopami come un animale!»

L’ho presa per i fianchi. L’ho sbattuta come mai avevo fatto prima. Il suo culo rimbalzava, si apriva, mi avvolgeva. Stava esplodendo. Stavamo esplodendo.

«Sborra dentro… fammi sentire tutto nel culo… ti prego…»

Le dita affondate nel materasso. Io che non reggevo più. L’ho preso tutto. Le ho urlato contro.
E sono venuto.

Forte. Caldo. Profondo. Dentro il suo buco stretto.
Lei ha goduto insieme a me. L’ho sentita tremare, urlare, bagnarsi ovunque.
Ci siamo accasciati. Sudati. Distrutti. Col culo ancora aperto e il mio seme che colava lentamente.



La mattina dopo mi sveglio con la bocca secca e il corpo a pezzi. Il sole entra dalle tapparelle socchiuse. Ancora nudo. Ancora sporco. Il cazzo ancora incrostato di noi. Mi giro sul fianco. Francesca non c’è.

Poi sento un rumore. La porta del bagno si apre.
E lei appare.

Completamente nuda.
Ma non solo.

Ha un paio di calze autoreggenti nere, un collare di pelle rossa al collo… e un dildo viola enorme in mano. Mi guarda con uno sguardo da pazza. Una di quelle che non accettano il “no”. Una che ha già deciso tutto.

«Buongiorno, amore mio» dice con voce roca. «Oggi facciamo colazione col botto.»

Io non riesco neanche a parlare. Il mio cazzo, però, sì. Sta già tornando in posizione d’attacco.

Lei sale sul letto. Si mette a cavalcioni su di me.

«No, oggi comando io.»

Si abbassa. Non sulla mia asta, no. Ma sul mio viso. Mi schiaccia con la sua figa. È bagnata. Fradicia. Calda come una febbre.

«Leccami fino a farmi impazzire.»

E io… obbedisco.

Le tengo i fianchi. Affondo la lingua. Le succhio il clitoride mentre lei si muove, si struscia, mi scivola sulla bocca con l’odore e il sapore del suo godimento sfrenato.
Poi si solleva, ansimando.

«Adesso… ora tocca a te.»

Si gira. Si mette dietro di me.

«Ti voglio vedere tremare.»

E con un dito mi stuzzica. Lentamente. Poi passa il dildo tra le chiappe. Lo fa scivolare lungo la linea.

«Tranquillo, lo tengo io… voglio solo che tu senta cosa si prova a essere preso fino in fondo.»

Lo preme. Un po’ alla volta. È grosso. Ma il piacere è assurdo, perverso, da svenire.
Lei lo fa entrare mentre con l’altra mano mi masturba.
Lenta. Poi più veloce. Poi all’improvviso tutto insieme.

Io esplodo. Letteralmente.
Sborro con un grido che mi risuona nella testa.
Lei ride. Lecca la punta. Mi guarda con gli occhi accesi.

«Benvenuto nel mio mondo, amore.»



La sera, credevo fosse finita.
Ma Francesca aveva in mente un finale. Il finale.

Mi porta in salotto. Candele. Materasso. Uno specchio orizzontale per vederci scopare da ogni angolo.

«Voglio guardarti mentre mi distruggi…»

Siamo nudi. Lei mi cavalca. Si infila tutta, urlando. Si muove come una dannata. Io la prendo per la gola. La sbatto. Lei gode. Fortissimo.

Mi alzo. La prendo da dietro. Sbattendola senza pietà. Le urla. Le gambe che tremano. Il letto che vibra.

«Sto venendo… cazzo… sto esplodendo…!»
«Non fermarti… fammi crepare… fammi urlare… fammi sborrare fino a perdere i sensi…»

Un dito sulla sua fica. La mano sul clitoride. Il cazzo che sbatte.
E poi… il delirio.

Francesca urla. Gode. La fica mi stringe.
E io sborro. Fortissimo. Un’esplosione.

Fiotti. Calore. Tremore.

Siamo incollati. Sudati. Finiti.
Ma dentro… rinati.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Francesca – L’esplosione fina:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni