Prime Esperienze
Berlino, la notte in hotel


19.04.2025 |
729 |
0
"”
E tu glielo lasciasti dentro..."
La camera era immersa nel silenzio.La città fuori respirava ancora, ma voi… eravate in un tempo tutto vostro.
Sara, davanti allo specchio, indossava un body nero trasparente, autoreggenti e tacchi alti.
Nulla sotto.
I capelli sciolti.
Il rossetto sbavato di proposito.
Si voltò lentamente.
Ti guardò.
Poi si inginocchiò al centro della stanza, con le gambe aperte, la schiena dritta.
— “Per una notte…
non sarò la tua sposa.
Non la madre di tuo figlio.
Non la cantante applaudita.
Sarò solo la tua puttana.
Quella che vuoi scopare ovunque.
Come vuoi.
Senza dolcezza.
Solo con fame.
Perché mi piace.
Perché ti appartengo.”
Ti avvicinasti.
Le passasti due dita sulle labbra.
Lei le prese in bocca.
Le succhiò lentamente.
Poi disse:
— “Fammelo.
Dritto in bocca.
Nel culo.
In piedi. A terra. Contro la finestra.
Usami.
Rovinami.
E poi stringimi.
Perché anche quando sono la tua troia…
sono solo tua.”
E così facesti.
La sollevasti.
La sbattesti sul letto.
La sfilasti.
Ogni pezzo.
Le mani sul collo.
La lingua dentro.
Il sesso duro, pronto, a dominare ogni parte di lei.
La prendesti in bocca, fino a sentirla tossire.
Poi la voltasti.
Il suo lato B si apriva perfetto, invitante.
Lo lubrificasti appena.
Poi lo occupasti tutto.
— “Sì! Così! Fammi tua… lì!
Spingi più forte!
Fammi godere come una cagna…
Perché stasera lo sono.”
E tu glielo lasciasti dentro.
In fondo.
Con rispetto.
Ma anche con possesso.
Poi, alla fine, la prendesti in braccio.
La portasti in bagno.
Le lavasti il viso.
Il corpo.
Le baciasti ogni segno.
Ogni arrossamento.
Ogni angolo.
Lei ti abbracciò.
Nuda.
Sfinita.
Felice.
— “Grazie.
Perché mi hai fatto sentire tutto.
Anche sporca.
Ma amata.
Solo da te.”
—
La luce entrava appena dalla finestra dell’hotel.
Le tende mosse da una brezza lieve.
Il letto sfatto.
I cuscini sparsi.
Il profumo del sesso ancora nell’aria.
Tu, steso sul fianco, gli occhi ancora mezzi chiusi.
Lei, Sara, già sveglia.
Nuda.
Sudata.
Sopra di te.
Ti stava leccando il collo.
Le cosce calde sui tuoi fianchi.
Il seno premuto sul tuo petto.
— “Non è finita.
Stanotte sono stata la tua troia.
Ma stamattina… voglio essere la tua ossessione.
Voglio che mi prendi ancora.
Con le dita.
Con la lingua.
Con tutto.
E voglio venire nel cuscino.
Nel culo.
E sulla tua bocca.”
Ti svegliasti del tutto.
Le mani sulle sue anche.
Il tuo sesso si risvegliava sotto di lei.
— “Fai di me quello che vuoi.
Ma non smettere.
Fino a che il corpo non chiede pietà.”
La voltasti.
Le apristi le gambe.
La leccasti lentamente.
Poi la voltasti ancora.
La apristi dietro.
Senza toys.
Senza parole.
Solo voi.
Ogni spinta era più profonda.
Più bagnata.
Più affamata.
Sara gemeva in faccia al cuscino.
I capelli le coprivano il viso.
Il tuo seme colava lungo le cosce.
— “Sì… fammi tua! Ancora!
Nel mio culo.
Voglio che il tuo primo orgasmo della giornata sia dentro lì.
Perché io sono nata per questo.
Per essere riempita da te.”
E così fu.
La sfinisti.
Ma lei ti chiese ancora.
Ti inginocchiasti sopra di lei.
Le venisti in bocca.
Le mani tra i capelli.
Gli occhi negli occhi.
— “Adesso sì…
adesso sono vuota.
E piena.
Di te.
Di noi.”
E poi…
vi abbracciaste.
Come amanti.
Come complici.
Come marito e moglie che si sono concessi tutto
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Berlino, la notte in hotel:
