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Notte di orge


di Membro VIP di Annunci69.it Angel1965
22.04.2025    |    4    |    0 6.0
"I nostri gemiti si sommano come un’onda inarrestabile..."
Sigillo del Cerchio

Avevo appena chiuso il negozio quando mi arriva un messaggio. È Sara, la mia cugina esplosiva, un vortice di eccesso e desiderio, sempre in bilico tra il peccato e la risata.

“Stasera si esce. Niente scuse.”

“Dove andiamo?”

“A casa di una mia amica. Una serata tranquilla…”

Tranquilla. Con Sara, quella parola ha sempre avuto un altro significato: corpi, vino, pelle che cerca altra pelle. E da quando tra noi si sono sciolti anche gli ultimi veli, da quando le sue mani hanno incontrato le mie sotto le lenzuola, tutto è diventato un gioco. Segreto, complicità, istinto.

Arriviamo in una villa moderna, immersa nel silenzio. Le luci calde accarezzano le pareti. C’è un’energia sottile, vibrante. Sulla soglia ci accoglie Emma, in un abito nero che scopre più di quanto copra. È scalza. Gli occhi sono magnetici. Le sue labbra pronunciano il mio nome senza suono, come un’eco che vibra tra le cosce.

Entriamo.

Sul tappeto del salotto ci sono Giulia e Giada. Nude, sfacciate. Si passano una coppa di champagne con la bocca, le lingue che si sfiorano lente. Un bacio liquido, erotico, puro istinto.

“Dove mi hai portato, Sara?”

“Dove finalmente puoi essere te stessa.”

Appoggiata al pianoforte, c’è Gaia. Il kimono aperto le scivola addosso. Le gambe divaricate, lo sguardo profondo. Mi porge un bicchiere e sfiora le mie dita. È un gesto lieve, ma mi fa tremare.

“Ti aspettavamo.”

Dalla penombra emerge Angelo. Un corpo scolpito, silenzioso, dominatore. Dietro di lui, Alidiana: regina nuda sotto un velo trasparente, il sesso visibile, le pupille che dominano ogni mio pensiero. Poi arriva Francesco, con un vassoio. Mascherine, nastri, piccoli giocattoli. Il suo sorriso è quello di chi sa esattamente dove finirai.

“Questa non è una festa,” dice Alidiana. “È un rito.”

Ci spogliamo. Uno alla volta. Lenti. Come in un rituale antico. I respiri si fanno più profondi. I corpi si mostrano, si offrono, si desiderano. Angelo mi prende per mano e mi fa sedere al centro.

“Tu sei la luce da cui tutto parte.”

Emma e Sara mi baciano i capezzoli, alternandosi, giocando con la lingua. La loro saliva è calda. I morsi, leggeri. Il mio respiro si fa corto. Gaia si inginocchia tra le mie cosce e le apre con dolce violenza. La sua lingua affonda. Precisa. Profonda. Divina. Il piacere è acuto, devastante.

Alle mie spalle, Francesco. Sento il giocattolo entrare in me. È lento, umido, pieno. Un gemito mi scappa dalle labbra mentre tutto dentro esplode. Bocche, mani, dita. Corpi che si muovono come un’unica creatura.

Giulia monta Francesco con grazia animale, cavalcandolo senza pudore. Giada si fa prendere da Angelo, urlando il suo nome. Alidiana mi si siede sul viso. Il suo sesso ha il sapore del miele più puro. Lo lecco come se avessi sete. Come se il mondo intero fosse racchiuso lì.

Il salone diventa un coro. Un delirio. Un’orgia. Ogni regola dimenticata, ogni vergogna dissolta.

Quando tutto si placa, ci spostiamo in piscina. L’acqua tiepida avvolge i nostri corpi. Champagne, baci, carezze. Sara si stringe ad Angelo, le mani sui suoi glutei. Giulia si addormenta tra le braccia di Francesco. Emma mi bacia la guancia.

“Bella scoperta, tua cugina.”

Poi arriva lei.

Alidiana, nuda, regale, divina.

“Martina, questa è solo la prima notte. Vuoi far parte del cerchio?”

La guardo. Poi guardo Sara, che mi sorride. Annuisco.

“Voglio tutto.”

“Allora resta. Da stanotte sei dei nostri.”

Quattro donne si baciano al centro della vasca. Le mani si intrecciano. Il patto è fatto. Il tempo si ferma.

L’acqua ribolle. I corpi si stringono, si mescolano, si penetrano con una lentezza che sa d’eternità. Il cielo inizia a schiarirsi.

Alidiana si solleva dall’acqua. Il suo corpo gocciola, i capezzoli tesi verso l’alba. Le labbra sussurrano.

“Il Cerchio non è solo sesso. È libertà. È verità. È appartenenza.”

Le ragazze si dispongono in cerchio. Io sono al centro. Mi porgono un anello d’argento. Una fiamma e una spirale sono incise nel metallo.

“Se lo accetti,” dice Alidiana, “non potrai più tornare indietro. La tua pelle, la tua lingua, il tuo cuore… saranno nostri. E noi saremo tuoi.”

I loro occhi brillano. Mi infilo l’anello all’anulare destro. Un brivido mi attraversa. Mi alzo.

“Sorella.”

“Sorella.”

Una voce dopo l’altra. Un legame sacro.

Alidiana si inginocchia e mi bacia. Un bacio lungo, pieno, bagnato, profondo. Le altre si uniscono. Una danza di corpi, lingue, gemiti. Il piacere si fa rito. Un’orgia sacra sotto il primo sole.

E lì, al centro del Cerchio, urlo il mio orgasmo.

Un orgasmo che diventa un giuramento.

Il cielo si apre.

Il nuovo giorno inizia.

E noi siamo il fuoco che brucia dentro.
Il Corpo come Offerta

Il giorno era passato lento, avvolto da una languida stanchezza. Il corpo ancora indolenzito, le labbra gonfie di baci, la pelle segnata da unghie, morsi, carezze. Eppure, dentro, una fame. Più profonda. Più sporca. Più viva.

Al calar della sera, Alidiana riappare come un sogno viscido e perfetto. Indossa solo un mantello di tulle, completamente trasparente. Sotto, nulla. Nemmeno la paura.

“Stasera,” dice, “il tuo corpo non ti appartiene più.”

Mi prende per mano e mi conduce in una stanza sotterranea. Luci rosse, pareti di velluto, specchi ovunque. Al centro, un grande letto circolare. Intorno, strumenti, corde, dildo, plug, fruste di seta. Tutto disposto come in un tempio profano.

Sara è già lì, nuda, con una maschera dorata. Si inginocchia davanti a me e mi slaccia il vestito con i denti. Mi guarda mentre scivola giù. Poi le sue labbra si chiudono sulla mia passera già bagnata. Senza saluto, senza esitazione.

“Stanotte ti vogliamo godere fino alle lacrime.”

Francesco mi lega ai polsi con nastri rossi. Non stringe. Avvolge. Ma il gesto è carico di potere. Dietro di lui, Giada arriva con un dildo doppio, lungo, lucido. Mi guarda, si lecca le dita, poi lo infila lentamente nella sua fessura. L’altra metà… è per me.

Ci cavalchiamo a distanza. Collegate da quel ponte di piacere. Le spinte sono lente, poi più profonde, sempre più forti. I nostri gemiti si sommano come un’onda inarrestabile.

Nel frattempo, Giulia si avvicina da dietro, mi lecca l’ano con una delicatezza sconvolgente. La sua lingua gira, scava, penetra. Poi qualcosa entra. Un piccolo plug. Freddo. Preciso. Sono completamente piena. E completamente loro.

Alidiana comanda la scena. Mi osserva con uno sguardo che squarcia. Poi si stende sul letto e ordina:

“Leccami, finché non piango.”

Mi inginocchio, il corpo ancora legato, e affondo il viso nella sua vulva. È già bagnata, calda, pulsante. Le mie labbra la succhiano, la lingua entra, danza, si insinua. Lei geme, mi prende i capelli, mi spinge più a fondo.

Intorno, le altre si uniscono. Sara mi cavalca il viso mentre ancora lecco Alidiana. Francesca infila un dildo lungo dentro di me, spingendo piano. E poi più forte. Mi sto sciogliendo, tremando, urlando.

Ma non posso fermarmi.

Non voglio fermarmi.

Angelo mi prende da dietro. Mi apre, mi possiede con una forza calma e continua. È caldo, profondo, feroce. Ogni colpo mi manda in avanti, affondando il viso tra le gambe delle due dee. La mia bocca geme, le mie mani tremano.

Il mio orgasmo arriva come un terremoto. Mi scuote da dentro. Mi spezza. Mi ricompone.

“Non finisce qui,” sussurra Gaia, mentre mi infila un nuovo giocattolo, questa volta vibrante, mentre le altre mi tengono ferma.

Vengo ancora.

E ancora.

Il corpo mi scivola via.

I sensi si confondono.

Quando finalmente mi lasciano respirare, sono esausta. Ma loro no. Loro vogliono di più.

Alidiana si siede sul mio ventre, nuda e bagnata. Tiene in mano una bottiglia di miele. Ne versa un filo tra i miei seni, poi scende, lenta, sulla mia passera aperta. Le sue labbra leccano tutto, mentre le altre si masturbano intorno a noi, gemendo, sfiorandosi, venendo una dopo l’altra.

“Stanotte sei stata offerta. E accettata.”

Mi sciolgono le mani. Mi sollevano in braccio. Mi portano nella vasca idromassaggio. L’acqua tiepida, ancora una volta, ci avvolge. Ma stavolta non ridiamo.

Ci baciamo.

Lente.

Sature.

Innamorate di ciò che siamo diventate.

“Vuoi andare oltre?” mi chiede Emma, il viso a un soffio dal mio.

“Sì,” rispondo. “Voglio sparire dentro di voi.”

E così sarà.

Stanotte non sono più un corpo.

Sono sete, fuoco, tempio.

E chi leggerà, se vorrà, potrà solo tremare.
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