Gay & Bisex
L'amico di mio fratello

27.03.2025 |
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"Inizio quindi a leccarlo tutto..."
Intorno ai 19 anni ho iniziato ad uscire con la compagnia di mio fratello più grande. Anche se ho sempre avuto lo spirito della troietta in realtà non ho mai avuto molti amici. Mio fratello, dopo un certo periodo solitario, mi ha quindi spinto ad uscire con loro. Lui ha 3 anni più di me e nella sua compagnia ci sono ragazzi e qualche ragazza tutti tra i 22 e i 23 anni. Devo dire che, uscendo con loro, per la prima volta mi sono sentito accolto senza troppo giudizio e in breve tempo sono diventato un po’ la mascotte del gruppo. I ragazzi della compagnia erano tutti abbastanza dei manzi devo dire, soprattutto Andrea e Fabio che, come mio fratello, erano animali da palestra piuttosto testosteronici e che scopavano figa con una discreta frequenza. Quante volte mi sono segato o sgrillettato pensando ai loro corpi, al fatto di essere preso e scopato senza sosta e anche con veemenza. Sapevo però che erano decisamente etero per cui completamente irraggiungibili. Potevo quindi solo sognarmi di essere scopato da loro durante i miei momenti di sgrillettamento del buchetto.
Nella compagnia c’era anche un altro Andrea, che conoscevo meno degli amici storici di mio fratello. Era soprannominato da tutti “Il Nano”. Un soprannome curioso che mi spiegarono dipendeva dal fatto che Andrea fino ai 16 anni era piuttosto basso e si era poi sviluppato più tardi. Era alto circa 1.75, capelli neri con occhi grigio-verdi. Aveva una lieve barba incolta già all’epoca. Fisicamente aveva due belle spalle larghe ma era difficile dare un giudizio completo sul fisico. Era un ragazzo simpatico, alla mano ma allo stesso tempo poco estroverso. Pian piano riuscì ad entrare un po’ in confidenza con lui soprattutto grazie alla passione comune per i manga. Scoprì inoltre che stava per partecipare al concorso per Allievi Carabinieri.
Una sera i ragazzi organizzarono una partita a calcetto. Io non ero molto interessato alla cosa, ma questa volta decisi di raggiungerli. Finita la partitina li seguii nello spogliatoio. Pur sapendo che ero gay nessuno aveva problema a spogliarsi davanti a me. Stavo seduto su una piccola panchina al lato del corridoio che portava alle docce quando vidi Andrea arrivare completamente nudo dalla doccia. Immediatamente fui colpito dal suo fisico. Non era particolarmente muscoloso, ma tonico e ben proporzionato. Il petto era glabro e abbastanza definito, non aveva la tartaruga ma la pancia era perfettamente piatta. Il contrasto era enorme tra il petto glabro e le gambe piuttosto pelose. Ma soprattutto quello che mi impressiono fu il denso cespuglio intorno al cazzo, dal quale penzolava un cazzo moscio probabilmente sugli 8 cm. Era ancora bagnato tanto che si vedeva l’acqua gocciolare dai peli del cazzo umidi.
Lo fissai eccitato, lui se ne accorse, e mi passò di fianco sorridendo, senza dire nulla. Inutile dire che da quel momento il mio pensiero fisso diventò quello di riuscire a spompinare quel bel cazzo, segarlo a più non posso e poi magari essere sbattuto come una troia. Dovevo però capire se in lui ci fossero tracce di bisessualità o di potenziale curiosità per i maschietti passivi e vogliosi come me. Sapevo che Andrea non era fidanzato, notavo anche che non faceva un’attiva ricerca di femmine da scopare come altri maschi del gruppo.
Da quel momento ho iniziato a fare delle piccole provocazioni fino a spingermi a dirgli in confidenza:
“dai facciamo una scommessa che te lo faccio venire duro anche se sei etero?”. Lui reagiva ridendo e io cercavo di mantenere la cosa sullo scherzo totale senza troppo esagerare per non apparire molesto.
Una sera, in un pub, mi sedetti sulle sue gambe per scherzare e mossi il culo in modo da strofinare sul pacco.
“Hei, cosa fai?” Mi disse.
“Nulla mi stavo aggiustando perche stavo scomodo”.
Fece ancora un po’ lo stizzito ma non mi chiese di spostarmi e anzi continuò a parlare con quelli a fianco. Cominciavo quindi ad intuire che questo gioco non gli dispiaceva. Però mi era già capitato altre volte che ragazzi etero fossero lusingati dal pensiero che volessi ciucciare il loro cazzo, senza poi combinarci nulla.
L’occasione per far cambiare le cose venne un lunedì pomeriggio. “Il Nano” mi invitò a casa sua, dato che era a casa da solo, perché voleva farmi vedere con attenzione la sua collezione. In realtà già da tempo mi ero autoinvitato e lui finalmente aveva programmato la cosa. Ero molto eccitato per la cosa e quindi, pur non sapendo se qualcosa sarebbe potuta succedere, mi sono preparato accuratamente. Ho lavato bene il mio culetto, fatto un piccolo clistere, e usato tutte le creme profumate che normalmente utilizzavo per mantenere liscia la mia pelle.
Arrivai da lui nel primo pomeriggio e mi accolse nella sua bella casa rustica. Indossava i pantaloni di una tutta grigia, calze bianche, ciabatte e sopra una t-shirt bianca. Era molto sexy e mi piaceva tantissimo l’alone lasciato dal profumo che indossava.
Ci rechiamo in uno studio/biblioteca dove teneva tutta la sua collezione di manga. Ci spostiamo poi in cucina per bere un caffè e la discussione finisce sul commentare gli amici della compagnia.
Parlando del più e del meno finiamo con intraprendere un discorso su chi si depilava o meno.
“Tu sarai tutto depilato” mi dice.
Gli rispondo che già di natura ho poco pelo ma non mi depilo sul cazzo, lo tengo solo molto corto e curato.
“Non ci credo” mi dice.
A quel punto mi alzo e tiro giù lievemente i pantaloni e gli faccio intravvedere un pochino il mio pelo curato. A quel punto lui fa la stessa cosa e mi mostra il pelo del suo cazzo, che già conoscevo benissimo. Un cespuglio riccioluto che dava una pazzesca sensazione di maschio. Credo fosse a quel punto visibilissima la mia eccitazione. Mi sembrò proprio che tutto stesse procedendo nella giusta direzione ma non sapevo come approcciare direttamente con lui. Ci spostiamo nuovamente nello studiolo dove sul suo pc iniziai a sfogliare tutti le anime che aveva collezionato con download illegali per decidere quale salvare portarmi a casa da vedere
Mentre sono concentrato sullo schermo, lui si allontana per andare al bagno. Dopo qualche minuto, torna, mi chiama per attirare la mia attenzione, io mi giro e vedo la meravigliosa scena di lui col cazzo duro che se lo sbatte sulla mano.
“Allora sei venuto qui per sucarmelo o cosa?”. Mi disse con voce ferma
Lì per lì rimasi un attimo basito ma subito mi ripresi. Non me lo feci ripetere due volte. Mi alzai di scatto e arrivai davanti a lui.
“Si avevo una voglia matta di succhiartelo ma non sapevo ancora come dirtelo”.
Lo seguii nella sua camera da letto, lui si tolse i pantaloni della tuta e i boxer e si sdraiò sul letto Io mi misi in ginocchio di fianco al letto, presi in mano il cazzo duro ed iniziai a masturbarlo lentamente e posizionai subito la mia bocca all’altezza delle palle. Iniziai a leccare un coglione per volta cercando di fare pressione con la lingua quando potevo. Poi passavo la lingua proprio tra la linea divisoria delle palle. Le sue palle erano pelose ma lo scroto era decisamente liscio e quindi sentivi con la lingua il perfetto contrasto delle due sensazioni. Non mi pareva vero di stare leccando le sue palle e nel mentre masturbare il suo bellissimo cazzo che diventava sempre piu duro. Decisi poi di spostare la mia attenzione sulla cappella, ma proprio quando stavo per concentrarmi sul cazzo mi disse
“dai che aspetti a spogliarti, cazzo”.
“Mi metto sopra di te?” gli chiesi.
Velocemente mi tolsi tutto e gettai i vestiti in mezzo alla stanza. Lui si tolse la maglia che ancora indossava. Mi misi a cavalcioni sopra di lui a 69.
“Che bel culo, come pensavo. “, mi disse.
“Ne ha visti di cazzi questo buchetto eh” continuò.
Mi sculacciò piu volte le chiappe e le spalancò palpeggiandole.
Sentii subito la sua lingua avida andare ad esplorare il buco. Ci sputò sopra e poi sentii delle intense leccate che partivano dal perineo sino a salire fin sopra il buchetto. Io, nel frattempo, mi tuffai sul suo meraviglioso cazzo. Presi a ciucciare la cappella. Era morbidissima e potevi strizzarla tranquillamente con le labbra. La ciucciavo con la lingua in movimento mentre con la mano frizionavo il cazzo come avessi in mano il manubrio di una motocicletta. Il suo cazzo sapeva di pulito. Lo ingoiai quasi tutto, gli sbavai sopra, lo pompai con foga. Lui aveva una grandissima resistenza. Con la lingua potevo sentire tutto i solchi generati dalle vene. Cercavo di dare delle leccate con una certa pressione in modo da scappellargli tutto il cazzo.
Mi concentrai poi nuovamente sulla cappella ed in particolare a leccare bene la zona del filetto e quella zona molto sensibile sotto la testa del fungo. “Cazzo hai proprio fame di minchia” sentii dire da lui. Non risposi ed anzi andai avanti a pompargli il cazzo con maggiore avidità. Presi stavolta a pomparglielo senza mani e con una mano afferrai lo scroto stringendolo in modo da far gonfiare le palle e con l’altra mano iniziai a strofinare le palle. Lui, nel frattempo, mi aveva infilato due dita nel culo e mi stava scopando. Sentivo le dita andare piuttosto a fondo. Con l’altra mano mi mungeva il cazzo. Ogni tanto si fermava per riprendere a leccare. Non ci volle molto prima che iniziassi a sborrare riempiendogli il petto del mio succo caldo. Io gemevo col suo cazzo in bocca.
Lui riprese a leccarmi di nuovo il culo e stavolta nel tentativo di scoparmi un po’ il buco con la lingua e io a quel punto aumentai di nuovo il ritmo della pompa. Serrai le mie labbra sul cazzo e iniziai una succhiata con ingoio molto intensa e veloce con accarezzamento delle palle. Sentivo che il suo respiro si faceva piu affannoso sino a che senti uscire dalla sua voce un poderoso
“Sborrooo!
Mi fermai con la bocca che cingeva perfettamente la cappella. Sentii un primo schizzo sulla lingua che mi fece già assaporare la dolcezza del suo succo. Aspettai che la cappella smettesse di contrarsi accogliendo tutto il suo succo in bocca, e poi d’un colpo ingoiai tutto il carico di sborra. Ciucciai e ripulii la cappella per qualche secondo e poi mollai la presa del suo cazzo, che iniziò lentamente a perdere durezza. Mi alzai e vidi la chiazza della mia sborra sul suo petto. Mi chiese di andare a prendere della carta igienica per pulirsi. Lo feci e appena tornato mi misi al suo fianco. Raccolsi gentilmente la sborra che aveva sul petto e poi, sempre con la carta igienica gli pulii la zona dei peli che aveva qualche goccia di sborra e la punta della cappella. Lui si lasciò pulire come un guerriero a riposo, mise le sue braccia dietro la testa e si godette il servizio.
Andai al bagno e mi feci velocemente un bidet rinfrescante e poi ritornai, nudo, in camera. Lui era davvero uno di poche parole. Mi fece un cenno di stendermi su di lui. Mi misi cavalcioni, lui mi tirò a sé ed iniziammo a limonare. Mi forzava la lingua in bocca e nel mentre aveva posizionato le sue mani sulle mie chiappe. Cercava di allargarle al massimo, di palpeggiarle con forza, di sculacciarle. Lo faceva con forza tanto che ad ogni colpetto dovevo staccarmi dalla sua bocca per emettere un urletto mugolante.
“Amo queste cose tra froci” mi disse.
“Allora non sono il primo maschio con cui sta” pensai tra me e me.
“Chi poteva immaginarlo?”.
Nel frattempo, il suo cazzo era nuovamente duro ed era appoggiato al solco del mio culetto. Glielo feci notare e mi rispose un po’ stizzito:
“Ho 22 anni eh, sto sempre a cazzo duro”.
Facendo la parte della troietta stupida gli risposi che non mi era mai capitato un maschio con un periodo refrattario così breve. Portò la mano destra verso la mia bocca e mi fece leccare e succhiare per bene le tre dita centrali. Poi le portò al mio culo e le fece entrare. Ripeté 4-5 volte questo trattamento. Poi puntò il suo cazzo verso il mio buco. Alzò un po’ il bacino e fece forza. Il cazzo entrò lentamente ma tutto. Lo agevolai spingendo un po’ il culo indietro. Presi tutti i suoi 17cm, durissimi.
Mi alzai in modo da agevolare la posizione del cazzo dentro il mio culo. Potevo sentire le pareti che lo cingevano completamente. Inizia a scoparlo, lentamente, ma usando i muscoli del culo per strizzarlo. Ogni volta che andavo su rilasciavo, ogni volta che scendevo sul cazzo strizzavo. Lo feci lentamente, toccandomi i capezzoli e guardandolo con uno sguardo misto tra un cucciolo e una troia esperta. Lui teneva le braccia dietro la testa e mi lasciava fare.
Cominciava ad ansimare a bocca aperta, capivo quindi che questo trattamento gli stava particolarmente stimolando il cazzo. Poi però iniziai a percepire i movimenti del suo bacino, mi inarcai un po’ in avanti ed ecco che lui parte con dei colpi di reni potenti. Il suo bacino che sbatte contro le mie chiappe che vibrano ad ogni colpo di cazzo. Velocissimo, mi manda il buco in fiamme e mi getto su di lui che così prende le mie chiappe, le allarga ancor di piu e mi scopa con foga buttandomi dentro tutto il cazzo e svangandomi letteralmente il culo per la velocità di entrata e uscita del cazzo. Poi si ferma, mi gira e mi mette a missionaria.
Mi apre completamente le gambe e me le spinge contro il petto. Il mio buco completamente aperto e di fronte a lui. Mi pianta il cazzo dentro ed inizia a scoparmi a ritmo regolare. Ogni tanto si china su di me cercando la mia lingua e le mie labbra. Ci sa fare. Io, intanto, mi sego furiosamente perché eccitatissimo dalla situazione. Ecco che sto per venire, lui mi afferra le palle strizzandomele ed intanto continua a scoparmi. Inizio a schizzare e a gemere, accelero la sega per schizzare tutta la mia sborra che mi riempie la pancia. Anche lui ansima sempre di più, non geme rumorosamente ma capisco che è prossimo.
Lo incito: “dammi tutto, svuotati le palle dentro di me, usami come sborratoio”.
“Siii cazzo, sei il mio sborratoio” mi viene dietro con le parole.
Si inarca un po’ indietro e poi rallenta, spingendo ed ecco che inizia a sborrarmi dentro, a farcirmi come una tacchinella. Si ferma lo tira fuori e mi passa la cappella sulle mie palle, salvo poi rinfilarlo dentro e chiedendomi di strizzargli la cappella per farlo sgocciolare tutto. Si abbassa su di me e limoniamo, sento che il cazzo esce dal culo e poco dopo sento un rivolino di sborra scorrere fuori dal mio buchetto e che va a finire sul suo lenzuolo.
Si alza, tutto fiero, e mi dice di andare pure a lavarmi e poi di portargli un asciugamano e della carta igienica. Vado in bagno, mi lavo la pancia sporca della mia sborra e mi faccio nuovamente il bidet. Tasto il mio buchetto e lo sento bello aperto. Torno da lui che mi aspetta in piedi. Gli passo l’asciugamano che usa per asciugare la sborra sul lenzuolo e poi si pulisce l’uccello. Io, nel frattempo, mi rimetto sul letto. Lui riporta tutto in bagno e quando torna si mette sul letto cavalcioni dandomi il culo e si sposta indietro in modo da sedersi sulla mia faccia. “Leccami il culo ora”. Le sue chiappe erano piuttosto pelose e anche il buco del culo. Era però un bel culo tonico. Era praticamente sopra la mia faccia, quasi seduto. Inizio quindi a leccarlo tutto. Ho subito sulla lingua quella sensazione setosa di quando lecchi qualcosa di peloso. Devo dire che il culo era profumato, sapeva anche un po’ di borotalco. Aveva un buchetto piuttosto stretto ed era invitante proprio andare li a stimolarlo con la punta della lingua. Dopo qualche minuto, capisco che ha iniziato a segarsi.
“Cazzo ha ancora cartucce da sparare” penso nella mia mente.
Affondo la mia faccia in modo da usare tutta la superficie della lingua per leccarlo, il naso è ormai a contatto con tutto il suo pelo. Ogni tanto mi sposto verso il perineo peloso e le palle per dare qualche leccata. Poco dopo accelera la sega, si sposta indietro e mi dice di aprire la bocca e tirare fuori la lingua. Ora la sua cappella è perfettamente sopra di me. Vedo la sua mano che sega velocemente il cazzo e poi ad un tratto lo punta verso il basso, annuncia ad alta voce che sta sborrando ed ecco la sborra colare sulla mia lingua e direttamente in bocca o sul mento. Ne ha fatta meno, ma bella densa. Appoggia la sua cappella sulla lingua per farsi ripulire il cazzo. E io la ciuccio avidamente.
“Ah sono soddisfatto ora”, mi dice.
Il pomeriggio finì così, me ne andai con il culo indolenzito e con il sapore di sborra in bocca che mi durò fino a sera. Diventammo amanti, ma in segreto. Lui non aveva ancora fatto outing. Ogni lunedì pomeriggio andavo da lui, che aveva casa libera e scopavamo come ricci. Lui sempre con grande voglia e resistenza, io sempre col desiderio di godere di quel meraviglioso cazzo e di farlo godere come un maschione merita.
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