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Gay & Bisex

Il mio primo daddy


di Uonder24
24.01.2025    |    2.511    |    5 10.0
"Torno a limonarmi e intanto dentivo il suo dito medio che mi sditalinava il culo..."
toria con Fabrizio durò appena un anno e mezzo. Non so bene perché ma pian pianino le nostre strade si sono divise. Nel frattempo smisi anche di giocare a pallavolo perché l'anno successivo il club venne sciolti per mancanza di iscrizioni. Devo dire che l'anno e mezzo con Fabrizio mi aveva allontanato anche dai pochi amici e amiche che avevo. Ci volle un po per recuperarne qualcuna. I miei insistevano perché iniziassi nuovamente uno sport in modo da socializzare di più e anche fortificarmi fisicamente data la mia statura minuta. Convinto dalla mia amica Federica decisi sui 17 anni di iscrivermi in palestra. Devo dire che non ero molto entusiasta e ci andavo solo in compagnia di Fede. Quello che da subito potei apprezzare é che nell'orario in cui andavamo noi c'erano molti maschi e ben messi. Per cui passavo prevalentemente il mio tempo ad ammirare corpi, pacchi, culi e, negli spogliatoi, cercavo il più possibile di sbirciare ed incrociare sguardi magari di qualche maschione affamato. A seguire il programma di allenamento mio e di Alessia c'era Gianluca, un ragazzo di 33 anni e personal trainer che sin da subito mi aveva fatto pulsare il buchetto. Alto circa 1.85 aveva un fisico decisamente ben definito con la parte superiore del corpo muscolosa ma ben proporzionata con il resto. Capello rasato, barbetta curata, indossava sempre maglietta e pantaloncini che definivano perfettamente le sue forme. Le gambe erano forti e pelose. Fin da subito, con lui, mi posi nella mia modalità un po troietta. Cercavo il più possibile di mostrare il mio culetto perfetto, facevo delle battutine scherzose ma senza esagerare. Federica in questo senso era un'ottima spalla e quindi da subito stabilimmo con lui un ottimo rapporto amichevole. Mi sgridava anche parecchio per la mia pigrizia. Ero alla disperata ricerca di un uomo. I fugaci pompini fatti a qualche compagno di scuola non erano più abbastanza. Gianluca pian pianino diventò una piccola ossessione. A casa mi masturbavo pensando a lui, mi mettevo nudo sul letto e mi sgrillettavo il buchetto pensando alla sua lingua e al suo cazzo. Poi tornavo alla realtà dicendomi che era troppo più grande, che poi un maschio così sarebbe stato senz'altro super etero e non avrei avuto nulla da offrirgli. Chissà quanto già scopava. In palestra non ero riuscito a recuperare nessun tipo di informazione su di lui. Per cui continuavo a fantasticare su di lui e intanto mi guardavo intorno per capire se ci fosse qualche maschio gay interessato ad un passivello come me. E in effetti poco dopo conobbi Marco, ragazzo di 22 anni, con il quale iniziò una bellissima complicità ma tutto si sviluppava in palestra senza particolari avances. Questo mi spinse anche un po a "giocare" meno con Gianluca. Un giorno però avvenne un promo strano evento; la sera ero in spogliatoio a cambiarmi, indossavo solo gli slip e stavo mettendo le calze. Mi sono poi piegato in avanti per prendere le scarpe e metterle sulla panchina. Proprio in quel momento sento distintamente un maschio che struscia il suo pacco sul mio culo, passando da destra a sinistra. Un contatto non intenso ma sensibile. Ops, scusami! sento dire. Giro la testa , mi alzo, vedo Gianluca che si allontana. Rimango assolutamente interdetto. C'era lo spazio sufficiente per passare, per quale motivo quella strusciata era avvenuta?. Dentro di me si fecero strada numerose teorie. Un secondo evento capitò qualche giorno dopo; mentre parlavamo in un gruppetto di quattro, finito gli allenamenti, Gianluca prima mi diede una pacca sulla spalla e poi infilo un dito nel solco del mio culo attraverso il pantaloncini, spingendo e facendo uno sgrillettamento. Sussultai ma non dissi nulla. Però a sto punto mi sembrava tutto più chiaro. Mi stava apertamente molestando ed in più non si faceva problemi a farlo in maniera sconveniente. In quel momento ebbi mille pensieri e se una parte di me si sentiva umiliata, un'altra parte si sentiva anche eccitata da questo modo di fare poco rispettoso. Vado a cambiarmi e mentre sono seduto, lui si avvicina, si siede di fianco a me e mi dice "allora, sai che mi piacciono le puttanelle come te! Quando mi fai vedere qualcosa?. Ecco adesso ero ancora più ammutolito, combattuto tra eccitazione, vergogna e anche un po di paura. Mi feci forza e risposi: "quando vuoi". Non feci neanche in tempo a finire che già mi diceva che mi aspettava sabato pomeriggio a casa sua. Mi diede l'inidirizzo, mi disse di venire pulito, poi si alzò e se ne andò. Nei due giorni successivi fui colto da svariate emozioni: ero esaltato ma allo stesso tempo avevo paura di non essere all'altezza e di non trovarmi bene con un uomo più grande. Per arrivare a casa sua presi due autobus, ci volevano più o meno 40 minuti. Appena fuori dal centro città viveva in questa palazzina piuttosto moderna. Suonai al citofono e salii al terzo piano, l'ultimo. Suonai, pochi secondi e mi aprì la porta. Che visione, indossava una tuta elasticizzata blu scuro e sopra una magliettina a maniche lunghe. Ai piedi solo un paio di calze comode. L'appartamento era molto bello, moderno, con ampio open space salotto-cucina che dava su un terrazzo molto luminoso. Mi invitò verso l'isola della cucina e subito mi offrì da bere. Io ero un po in imbarazzo e non volli niente. A quel punto lui tirò fuori un sacchettino e mi disse che era per me. All'interno c'era un thong color acqua marina, molto bello. Vai in bagno, indossalo e poi ti aspetto solo con quello. Ero un po intimorito/ipnotizzato dal suo modo di fare cosi deciso. Andai in bagno, mi spogliai completamente. Per sicurezza mi sedetti sul bidet e mi lavai nuovamente per bene tutte le zone intime. Poi indossai il thong. C'era appena una parte interiore che mi copriva cazzo e palle e per il resto c'era giusto un filo che mi cingeva i fianchi e poi da dietro mi scendeva nel solco del culo, coprendo appena appena il buchetto. Mi guardai allo specchio, mi ammirai e devo dire che stavo benissimo. Il mio culetto burroso era perfettamente valorizzato. Mi feci coraggio ed uscii dal bagno, recandomi in salotto. Lui mi aspettava sulla poltrona a gambe aperte e squadrandomi. Lo sapevo che stava benissimo ad una puttanella come te! mi disse. Vieni qui! Mettiti in ginocchio davanti a me!. Così feci e mi accovacciai sul tappeto proprio in mezzo alle sue gambe. Tirami giù i pantaloni della tuta, mi disse. Lo feci liberandolo dall'ingombro. Potei vedere le sue cosce pelose e muscolose e le sue gambe con i polpacci in evidenza. Sotto indossava dei boxer blu e si intravvedeva un pacco notevole. Appoggia la faccia tra le mie cosce, mi disse. Affondai tra le gambe e le palle, sentendo immediatamente il suo calore e il suo odore. Nel frattempo si tolse la maglietta. Che spettacolo! Il suo petto peloso in tutto il suo splendore, il suo addome semi scolpito. Che toro! pensai tra me e me. Mi tiro verso di lui e mi ordinò di leccargli i capezzoli. Cosi feci, ciucciando e leccando avidamente, prima uno e poi l'altro. Ma ero avido e comincia a baciargli tutto il petto e pian piano a scendere verso l'ombelico. Arrivato in prossimità del cazzo, mi ordinò di fermarmi. Comincia a tirarmi giù i boxer piano piano, mi ordinò. Lo feci e scoprì cosi il pelo del cazzo. Era folto ma curato. Tirç la mia testa verso il cespuglio, mi chiese di annusare e di leccare il pelo. Lo feci, come ipnotizzato da tanta mascolinità. Poi mi lasciò scoprire il cazzo. Levai completamente i boxer e finalmente mi apparve per interezza il suo bellissimo cazzo. Non era ancora in tiro, era lievemente scappellato, non troppo venoso e la pelle era abbastanza chiara. Più scura era invece la pelle dei coglioni che apparivano subito sotto in una sacca compatta e bella piena. E adesso fammi vedere come una puttanella si occupa del mio cazzo, vediamo se sai farmi godere!. D'improvviso tutto il mio imbarazzo svanì. Mi avvicinai al cazzo e lo presi in bocca senza mani dalla cappella. Lo scappellai con la bocca ed inizia a ciucciarla per bene. Poi la facevo uscire dalla bocca, il cazzo pian piano cresceva e di volta in volta mi alzavo e davo delle leccate e delle ciucciate alla cappella. 2 minuti ed il cazzo era in perfetta erezione, perfettamente dritto e svettante verso l'ombelico. Saranno stati 18-19cm. Mi tirai un po in su e affondai la mia bocca di nuovo sulla cappella, con le labbra feci pressione, con la lingua raspavo la cappella e cercavo di aspirare come una pompa. Posai le mie mani sulle sue cosce muscolose e pelose. Poi facevo uscire il cazzo dalla bocca, lo spingevo contro il ventre e davo delle leccate e delle ciucciate usando le labbra ed il risucchio. Inizia poi a leccare su e giu tutta l'asta, più volte, cercando di sbavare il più possibile. Lui iniziava ad ansimare ma era anche molto verbale. Continuava da incitarmi, a darmi della puttanella, a complimentarsi con se stesso per la scelta. Mi galvanizzavo!. Scesi alle palle, passai piu volte la lingua proprio tra il solco che separava i due testicoli e poi coppai con la bocca ogni singolo testicolo ciucciandolo dentro la bocca. E poi finalmente iniziai la vera pompa. Presi il cazzo in mano ed iniziai a ciucciare pompando. Succhiavo rumorosamente, con la mano e la bocca frizionavo lungo tutta l'asta. Ad un tratto mi spinse la testa ed inizio a scoparmi la bocca, prima dolcemente e poi sempre più furiosamente. Cercai di posizionare la testa in modo che il cazzo scorresse verso la gola, mi venivano i conati e un paio di lacrime mi scesero dagli occhi. Producevo sempre piu saliva che andava a coprire il suo cazzo. Poi mollò la presa ed estrassi il cazzo all'improvviso. Lo guardai, avevo la bava sul mento. Ripuliscimi il cazzo ora! mi ordinò. Tornai a leccarlo e a ciucciarlo cercando di risucchiare in bocca tutta la bava che lo aveva coperto. Poi mi fece alzare e mi disse di sedermi sulle sue gambe. Mi misi su di lui di lato, mi tiro verso di se ed iniziò a limonarmi, con anche una certa forza. Tiro le mie gambe verso se piegandole appoggiandomi la mano sulla chiappa. Mi dava delle decise sculacciate mentre continuava a baciarmi anche sul collo. Poi prese dal tavolino a fianco del lubrificante. Se lo mise du due dita della mano, spostò il filetto del thong ed inizio con un dito a penetrarmi il culetto. Torno a limonarmi e intanto dentivo il suo dito medio che mi sditalinava il culo. Andava ad una velocità media, il che mi faceva ansimare. Ero li, su di lui, come un poppante mentre con il dito mi fotteva il culo. Infilo poi un secondo dito e continuò a scoparmi. Ogni tanto staccavo la mia bocca dalla sua perche non resistevo a non ansimare. Non so quanto durò questo trattamento, ma non fu breve. Ad un tratto mi da un'ultima sculacciata e mi ordina di mettermi a pecora davanti alla poltrona, sul tappeto. Obbedisco, mi sento completamente femminizzato ormai. Sento lui che si alza, il cazzo è ancora duro, se lo mena un po. Si accovaccia poco sopra di me, sento il cazzo che punta e poi me lo sbatte dentro. Non troppo di forza, ma in maniera decisa. Mi sento come impalato di improvviso. Emetto un urletto piuttosto intenso. Mi afferra i fianch ed inizia a scoparmi, senza troppe remore. Colpi decisi, profondi, sento i muscoli del culo tendersi dentro di me, sento il culo aprirsi sempre di più sotto i suoi colpi. Mi sento completamente sovrastato dal suo corpo. Decido di lasciarmi andare, iniziando a gemere rumorosamente. Chiedo il suo cazzo, chiedo di spaccarmi la figa anale, chiedo di farmi suo e di rendermi la sua troia. Sono completamente in balia del suo cazzo, della sua forza fisica. Sento male ma godo, godo di brutto. Mi sborra dentro, senza dirmi nulla, si lascia andare completamente. Mi sento come ingravidato da una forza superiore. Si alza, mi sculaccia il culo. Si dirige a bere dell'acqua con il cazzo ancora semiduro. Che dio greco! penso guardandolo. Torna verso di me, mi fa mettere sul divano di schienza, mi solleva le gambe togliendomi completamente il thong. Adesso vieni piccola troietta, mi dice. Inizia a sditalinarmi il culo ancora con la sua sborra dentro, sgocciolante. Sego il mio cazzo durissimo, guardandolo negli occhi. 2-3 minuti ed ecco che mi sborro tutto sulla pancia. Estrae le sue dita dal mio culo, sono sporche, raccoglie un po della mia sborra e me le infila in bocca. Succhia, troietta vogliosa!. Obbedisco ancora una volta, ciucciando con sguardo lascivo. Facciamo la doccia insieme, passiamo ancora dei momenti insieme e poi mi riporta a casa. Mi regala il thong e mi fa sapere che presto ci sarebbero stati altri regalini. Mi spiega le sue regole e che insieme avremmo potuto sperimentare parecchie cose. Ascolto, annuisco a tutto. Voglio solo questo toro tutto per me, voglio sentirmi la sua troia! E così partì la storia con il mio primo daddy
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