Gay & Bisex
Il mio primo daddy 4

14.02.2025 |
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"Mi guardai intorno e solo allora realizzai che tutte le persone erano nude! Involontariamente arrossì e pensai in un primo momento di fuggire a gambe levate, ..."
Compiuti i 18 anni finalmente ebbi la possibilità di fare una prima vacanza con Gianluca. Lui aveva un piccolo appartamentino in Sardegna e quindi mi propose di fare due settimane insieme a lui. Fin da subito fui eccitatissimo per l'esperienza, ma dovetti mentire in casa dicendo che andavo con amici. Ci andammo in aereo nelle prime due settimane di agosto. Atterrati all'aeroporto di Olbia, Gianluca aveva prenotato una macchina a noleggio.Ci aspettava un viaggio lunghetto per raggiungere la costa occidentale dell'isola. I miei ormoni giravano a mille, infatti già nei mesi precedenti avevo fantasticato molto soprattutto in merito al fatto di vivere 24 ore su 24 con lui e dormire sempre uno a fianco all'altro. Mi aspettavo di fare tanto sesso, per cui avevo portato con me tutte le cosine che potevano aiutarmi ad essere sempre perfetto: la mia piccola peretta per le veloci pulizie anali, la mia crema alle mandorle per tenere sempre la pelle liscia e profumata e le lingerie che Gianluca mi aveva fino ad ora regalato.
Appena giunti all'appartamento sistemammo velocemente le cose. Era primo pomeriggio, ma anche se eravamo stanchi, Gianluca mi propose di passare il resto del pomeriggio fuori in spiaggia. Mi misi il costume, uno speedo che metteva ben in risalto il mio culetto, poi indossai pantaloncini e una canottierina color giallo canarino. Preparai il mio zainetto con tutto l'occorrente e ci avviammo. Chiesi prima a Gianluca se non avesse un piccolo ombrellone da posizionare nella sabbia, perché non sono un grande amante del fatto di stare tutto il tempo sotto il sole. Gianluca era vestito anche lui con un costume e una canotta. Era super sexy e mi sentivo così geloso di lui.
Che sogno poter finalmente andar e in giro con lui ed essere invidiato per quel gran manzo. Gianluca conosceva bene la zona e ci recammo a circa 20Km da dove avevamo l’appartamento. Esplorammo in maniera sistematica la prima spiaggia in cui ci siamo fermati, ma poi Gianluca mi suggerì di proseguire per una radura meno frequentata e da lì, percorrendo un sentiero un po’ scosceso si arrivava in una piccola ma stupenda rada, con l’acqua simile a quella di una piscina dove si trovavano non più di una decina di persone.
Mi guardai intorno e solo allora realizzai che tutte le persone erano nude! Involontariamente arrossì e pensai in un primo momento di fuggire a gambe levate, poi ripresi il controllo e guardai Gianluca. Mi sorrise e mi disse di non preoccuparmi, dato che sarebbe stata una bella esperienza e poi c’era lui a fianco a me. Gianluca stese entrambi gli asciugamani e con fare disinvolto si tolse il costume e la canottiera.
Che bono che era! Anche altri si girarono a guardare il suo fisico che già mostrava qualche goccia di sudore sul petto. Il cazzo penzolava un po’ barzotto ed era messo in risalto dalla forma a V dei muscoli pelvici.
Mentre posizionava l’ombrellone nella mia area, anche io mi spogliai salvo fiondarmi subito a pancia in giù per coprire il mio cazzo. Il sole era piuttosto intenso ma pian pianino iniziai a focalizzare quasi tutte le persone intorno a me che prevalentemente si stavano rosolando come lucertole. “Con quel culetto così bianco ti consiglio una bella crema ad alta protezione altrimenti non ti potrai sedere per una settimana!” Mi disse Gianluca.
Tirò fuori la crema e iniziò a spalmarmela dapprima sulla schiena, poi sulle gambe e infine sul culo, facendomi anche sentire le sue dita che passavano in mezzo alle mie chiappe. Devo dire che quella coccola era super piacevole e dentro di me pensavo agli sguardi invidiosi di chi fosse intorno a noi. In quella situazione l’imbarazzo iniziale cominciò a diminuire. Fu poi il mio turno di spalmare la crema a lui. Si girò a pancia in su, la spalmai bene sul petto, in particolare dove la lieve peluria la faceva addensare. La spalmai bene sulle gambe e infine anche sul suo cazzo in modo da evitare che non ci fosse un cm della pelle del cazzo esposta. Gianluca si mise poi disteso bene a pancia in su allargando lievemente le gambe, col cazzo appoggiato sulla pancia. Si sentiva pienamente a suo agio mentre io iniziai a osservare la gente intorno a me.
Sulla sinistra, un po’ appartati una giovane coppia, probabilmente stranieri, lei con delle tettine piccole ma sode che svettavano dal suo corpo minuto, lui sdraiato esponendo solo delle chiappe alte e di notevoli dimensioni. C’erano poi un paio di coppie di cinquantenni abbastanza in carne. C’erano poi due uomini singoli che dovevano avere forse sopra i 40 anni. Infine, quasi davanti a noi c’era una coppia di maschi, uno poco più che ventenne e uno probabilmente sui trent’anni. Erano discretamente belli e fisicamente definiti. Uno era molto alto, probabilmente sul metro e novanta mentre l’altro più basso. Avevano un’abbronzatura che indicava che sicuramente frequentavano la spiaggia ormai da parecchi giorni.
Il mio pensiero si soffermò su ognuno di questi cercando di cogliere qualche spunto, qualche immagine erotica dato che nella mia mente immaginavo la spiaggia nudista come un luogo di perdizione. Gianluca capì che il mio scrutare in giro aveva un preciso significato. Mi accarezzava così il culetto e la schiena e mi diceva di stare tranquillo e godermi il relax che poi magari ci sarebbe stato anche la possibilità di vedere o fare qualcosa di piccante. Iniziai a percepire un piccolo movimento tra i ragazzi davanti a noi, la mano del più giovane accarezzava la gamba sollevata dell’amico. Quindi la mia attenzione venne calamitata dalla coppia.
Li osservai con attenzione per quanto potessi dato che la posizione mi faceva vedere i loro corpi da dietro. Le carezze continuavano e qualche volta anche l’altro, quello alto e più scuro di capelli, accarezzava la mano e il fianco dell’amico. Gli uccelli erano a riposo ma a un certo punto uno dei due si scappellò la punta mettendo in risalto un glande a riposo puntato verso l’alto. La cosa cominciò a crearmi una certa eccitazione.
Come al solito mi sembrò che il punto centrale del mio corpo fosse diventato il culo e tutto ciò che girava intorno a esso. Pareva quasi di sentire il calore dell’eccitazione percorrere ogni centimetro della mia pelle soffermandosi proprio nel buchino che, ora mi accorsi, era esposto proprio alla vista di tutti poiché automaticamente avevo aperto le gambe e inarcato lievemente la schiena.
Pensai quindi che fosse meglio distogliere lo sguardo da quei cazzi e girarmi a pancia in su, accoccolandomi un po’ verso Gianluca. Un quarto d’ora dopo i due ragazzi davanti a noi si alzarono avviandosi verso l’acqua. Istintivamente pensai anche io che era ora di trovare refrigerio dal sole. L’acqua mi sembrò gelida, poi, dopo non più di un paio di minuti, riuscì ad abituarmi e mi tuffai. Cominciai a nuotare e rimasi piacevolmente colpito da quanto era bello sentirsi avvolto completamente dal fresco liquido senza alcun fastidioso intermediario.
Mi avvicinai un po’ ai due vicini di asciugamano, che stavano giocando tra di loro, toccandosi, scherzando, ridendo, facendo di sicuro qualcosa sotto il livello dell’acqua. Mi allontanai lasciando la baia e andando oltre una piccola barriera di scogli che stava sul lato sinistra. L’acqua era più bassa e c’era un’area sassosa con grossi massi che affioravano dalla superficie. Costeggiandoli e superando alcuni scogli più alti trovai un’altra baia riparata più piccola.
Mi aggrappai allo scoglio per riposare un po’, poi ripresi a nuotare avanti e indietro. Quando mi fermai di nuovo vidi i due di prima che si erano allontanati dalla baia dei nudisti ed erano giunti dietro la barriera di scogli che li nascondevano agli occhi degli altri. Erano in piedi l’uno di fronte all’altro con l’acqua che in quel punto arrivava appena sotto le chiappe. Mi fermai dietro lo scoglio a non più di 4-5 metri dai due, e li guardavo attraverso una specie di fenditura tra due scogli.
Il tipo più alto prese per la nuca l'altro e lo baciò avidamente provocando nei due un’erezione ben visibile. Il tipo più alto aveva un cazzo notevole in lunghezza ma non particolarmente largo. Gli afferrò i glutei ben formati, portando i due bacini a sfregarsi tra di loro. Ebbi un’erezione istantanea e l'eccitazione mi stava scaldando il buchetto. Posizionai ben saldi i piedi sul fondo e afferrai il mio cazzo per masturbarmi lentamente.
Intanto lo spettacolo continuava. Il più giovane si mise a gambe larghe con le braccia appoggiate allo scoglio, formando un angolo di poco superiore ai novanta gradi. Il tipo alto, intanto, spariva con la testa in mezzo alle gambe, poi riaffiorava e si rituffava. Intuii che il tipo gli stava leccando per bene il culo e infatti qualche minuto dopo si posizionò in piedi alle spalle dell'amico e si vide che stava armeggiando con il proprio uccello. Qualche movimento scomposto, poi ci fu come uno scatto da parte del tipo a novanta gradi che tirò la testa indietro e quindi lo stangone cominciò a pompare con il classico movimento che ricordava le spinte dei reni quando si scopa a pecora, cercando di sfondare il culo del passivo.
Il ragazzo a novanta gradi ogni tanto buttava indietro la testa gemendo e guardando il suo partner che lo stava trapanando con grande foga.
"Stanno scopando, eh!".
Ebbi una scossa quando la voce di Gianluca si palesò dietro di me e la sua mano prese a sfiorarmi il culo. “Continua pure a guardare” mi disse fissando la fessura tra gli scogli che apriva lo spazio alla visione dei due amanti. Gianluca aveva la sua mano sul cazzo già duro e cominciò a strofinarmelo sulle chiappe. Potevo sentire la durezza e l’effetto della sua cappella che strusciava sulle mie chiappe. Decisi di lasciarlo fare e intanto riprendere a guardare lo spettacolo che i due stavano dando. La mia mano prese a masturbarmi inconsapevolmente con lo stesso ritmo che il tipo alto metteva nel martellare il culo dell’amante.
Ora giungevano distinte le loro voci, i rantoli di passione e godimento e quello che mi fece veramente impazzire fu sentire il passivo incitare l’amico: “Dai, ancora, sfondami, sfondami tutta!”.
Come aumentavano i colpi e l’intensità dei loro sospiri così crescevano anche la frequenza delle mie segate. A quel punto Gianluca mi punto il cazzo sul buco del culo, aprì le chiappe e me lo infilo tutto dentro. Gemetti come se una spada gelida mi stesse trafiggendo. Mi fece adattare un attimo e poi inizio letteralmente a fottermi il culo pesantemente, lì a pelo dell’acqua. Il suo corpo era totalmente attaccato al mio, posiziono il suo viso sulla mia spalla.
Ansimava nel mio orecchio, mi diceva che ero la sua troietta vogliosa e insieme guardavamo i due che fottevano mentre lui mi spanava letteralmente il culo. Sentimmo le urla roche dell’orgasmo che travolse i due ragazzi e poi con pochi colpi anche Gianluca venne, nel mio culo. Pochi secondi il frutto del mio piacere usci dal mio cazzo e si mise a galleggiare andando a raggiungere le macchie di sborra di Gianluca che intanto uscivano dal mio culo e andavano a galleggiare.
“Aspettiamo un po’ prima di tornare” mi sussurrò all’orecchio il mio vicino e feci di sì con la testa.
Una volta spariti i due dietro la barriera di scogli che li aveva protetti dalla vista che si godeva dalla spiaggia dei nudisti, Gianluca mi suggerì di rientrare. Sulla spiaggia tutti stavano facendo le lucertole. Io e Gianluca ci stendemmo sull’asciugamano e io avevo il culo ancora aperto ed indolenzito. Bastarono venti minuti per asciugarsi completamente.
Nel frattempo, arrivarono anche gli altri due. Io cercai uno sguardo di intesa con il piccolo dei due e la cosa ebbe un qualche effetto. Mi feci coraggio, mi alzai e andai da lui a parlare. Mi avvicinai e gli chiesi se fossero del posto e sapevano se ci fosse un chioschetto o qualcosa lì vicino per prendere da bere.
Il più giovane si chiamava Federico, mi offri lui dell’acqua ghiacciata tirata fuori da un apposito contenitore. Il più alto si chiamava invece Roberto, avevano rispettivamente 23 e 31 anni.
Mi sedetti con loro a parlottare e mi spiegarono che loro erano romani ed erano a fine vacanza. Dopo circa 10 minuti Gianluca arrivò e si presentò. Si parlò un po’ del piu e del meno poi Roberto propose di spostarci in un’altra location. Raccogliemmo la roba e seguimmo i due che avevano imboccato nel frattempo un sentiero nascosto appena dietro dei cespugli. Salimmo lungo una specie di scala fatta di sassi finché non arrivammo ad una specie di spiazzo che dava direttamente sul mare sottostante.
Dall’altra parte del mare, nascosto rispetto al sentiero e coperto da un grande sasso c’era un anfratto in ombra ma esposto alla brezza marina e che dava direttamente sul mare. C’era giusto il posto comodo per quattro persone. Ci si poteva anche stare in piedi. Ci sedemmo vicini sugli asciugamani e cominciammo a goderci la cosa.
Si era ormai creata una certa atmosfera di complicità. L’avventura passata assieme aveva creato un’atmosfera di complicità che aveva già creato un’aria di eccitazione e sesso che si percepiva. Furono proprio loro due a dare il via alle danze. Iniziarono subito a limonare, abbracciandosi e toccandosi voluttuosamente. Gianluca subito mi afferrò a sé e cominciò anche lui a limonarmi palpeggiandomi le chiappe. Federico mi toccò la spalla, mi girai e mi portò a sé.
Iniziammo a limonare noi mentre gli altri due si alzarono e si spostarono davanti a noi. Io e Federico ci inginocchiammo ed iniziammo a spompinare i nostri rispettivi compagni. Potevo confrontare il cazzo di Roberto con quello di Gianluca. Lui era completamente depilato e il cazzo sembrava bello lungo ma la larghezza di Gianluca era qualcosa di stupendo. Guastavamo i cazzi rumorosamente, ciucciando, leccando, strusciando le labbra.
Si sentivano solo il rumore delle bocche e delle lingue che gustavano quei due pezzi di carne dura. Poi si scambiarono il posto. Roberto si mise davanti a me sollevando il cazzo per darmi in pasto le sue palle penzolanti. Erano depilate completamente, quindi con la lingua potei saggiare ogni centimetro della pelle. Facevo passare la lingua in modo da separare le due palle per poi risalire verso l’asta durissima. Nel frattempo, Gianluca aveva afferrato la testa di Federico e gli scopava la bocca con la schiuma di saliva che si formava sempre di piu ai lati della bocca. Io, nel frattempo, mi concentrai sulla cappella di Roberto.
La serrai con le labbra risucchiando e usando la lingua come se stessi limonando. Ogni volta che passavo sulla punta del cazzo sentivo una nuova goccia di precum che mi inumidiva la lingua e la bocca e il sapore in bocca sapeva sempre piu di cazzo. Di tanto in tanto Gianluca e Roberto avvicinavano i cazzi ed io e Federico limonavamo sulle loro cappelle umide e ricoperte della nostra saliva. Federico aveva una foga incredibile e nel mentre si masturbava furiosamente. Io, invece, mentre spompinavo mi passavo la mano sul perineo ed esploravo di tanto in tanto il solco delle chiappe ed il mio buchetto.
I Ragazzi ci sbattono i loro cazzi duri e turgidi in faccia, li strofinano sulle nostre guance, ci scopano le bocche vogliose. Mi sembra di essere in un porno, sono eccitatissimo. Gianluca propone di scopare incrociati, ma salta fuori che nessuno ha dei preservativi.
“Allora ognuno scopa il suo” propone Roberto.
Io e Federico ci mettiamo a pecora uno di fianco all’altro. Gianluca mi infila il cazzo e Roberto infila lui. Partono a scoparci tutti e due con foga. Federico gemeva molto rumorosamente e continuava a chiedere di sfondargli il culo. Io gemevo, complimentando il cazzone del mio uomo. Io e Federico ci guardavamo in faccia, di tanto in tanto limonavamo mentre le nostre pesche succose venivano aperte.
Gianluca scopava senza sosta, dando potenti colpi al mio culo, tanto che sentivo le chiappe rimbalzare. La situazione eccitava di brutto tutti e quattro. Sentivo il buco che si apriva sempre più, lo sentivo umido, sentivo il cazzo che ci strusciava come fosse nel burro. Qualche goccia di sudore di Gianluca la sentivo cadere sulla schiena e sentivo scorrere sul perineo e sulle palle un rigagnolo, probabilmente la schiuma creata dal precum di Gianluca.
Entrambi poi si fermano e ci ordinano di metterci a 69. Federico si mette sotto ed io sopra, lui solleva tantissimo le gambe. I nostri due maschi a quel punto ci invitano a leccarci i buchi del culo a vicenda. Affondo la faccia sul buco di Federico. È bello aperto, molto umido. Quando inizio a leccarlo sento subito il sapore di precum, è bagnatissimo, sbrodola.
Lui mi affonda la lingua nel buco e mi spalanca le chiappe. Lo sento dare delle leccate intense e poi cercare di forzare il buco con la punta della lingua. Mentre sto gustando il suo buco Roberto avvicina il cazzo. Gli pompo la cappella, la risucchio rumorosamente e poi infila il cazzo nel culo di Federico. La stessa cosa fa Gianluca, e sento il suo cazzo nuovamente farsi strada nel mio sfintere. Gianluca, mentre mi scopa, chiede a Fede di leccargli le palle, di succhiarle mentre gli coprono il naso. Io, nel frattempo, cerco di leccare tutta la zona intorno al suo buco mentre il cazzo di Roberto gli sta aprendo letteralmente il buco.
Lo vedo da vicino, si fa sempre piu dilatato, delle piccole labbra morbide si vanno formando proprio intorno. Vedo perfettamente la schiumetta intorno alle labbra del culo, sento il rumore del cazzo che entra e che sbatte. A quel punto non resisto ed inizio a leccare le palle di Federico, gli lecco il cazzo duro, cerco di leccargli la cappella. Gianluca nel mentre mi sta sbattendo come una furia.
Anche Federico prende in bocca il mio cazzo e ciuccia tutta la parte superiore. A quel punto pero non riesco a non trattenermi e sborro, inondandogli bocca e mento. Vengo nel mentre il mio culo viene spanato da Gianluca. Inizio a masturbare forte Federico e dopo poco anche lui sborra, una bella colata sull’asta che gli finisce sulle palle e poi giù verso il buco del culo. A quel punto i nostri due maschi tirano fuori gli uccelli dai nostri culi ed iniziano a masturbarsi. Pochi secondi e Roberto viene con una potente sborrata, un paio di schizzi iniziali che finiscono sulle palle di Federico e sul mio mento.
Poco dopo viene invece Gianluca che dirige le sue schizzate verso le mie chiappe. E in breve sento Federico che si mette a leccarmi avidamente il culo e le chiappe per assaggiare tutta la sborra. Roberto, intanto, mi porge il suo cazzo per ripulirlo. Uso la mia lingua per raccogliere le ultime gocce sulla punta della cappella e poi la ingoio per risucchiare la sborra rimasta in bocca. Mi stacco dal cazzo e scendo a leccare la sborra che Federico ha sulle palle. La spingo giù verso il perineo e con delle leccate decise cerco di prendermela tutta. Un sapore piuttosto salato, un retrogusto lievemente amarognolo.
Ci riassestiamo un attimo e ci sdraiamo sfiniti sugli asciugamani. Passiamo ancora qualche ora insieme, tra giochetti, rilassamento e provocazioni. Peccato che quel sabato fosse per loro l’ultimo giorno di vacanza. Non li vedemmo più ma ho ancora il ricordo degli odori, dei suoni di quel meraviglioso pomeriggio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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