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Gay & Bisex

Simone e il gioco Marito e Moglie 1


di Uonder24
09.01.2025    |    906    |    4 9.7
"Entro in camera, in silenzio, si spoglio rimanendo solo in mutande..."
Sin da quando ero piccolo ho sempre prediletto osservare i ragazzi. Il loro corpo, il petto, le cosce e la mascolinità in genere mi hanno sempre attratto. Ho sempre amato essere abbracciato da un maschio e sentirmi protetto. Già alla fine delle scuole elementari fantasticavo su alcuni maschietti, la possibilità di vederli nudi e toccare il loro corpo. Ero un bambino con tratti molto docili e spesso da piccolo mi scambiavano anche per una femmina. A me è sempre piaciuto giocare di piu con le ragazze ma stare ad osservare i ragazzi era la mia passione. All'età di 12 anni divenni molto amico di Simone, che allora faceva la terza media ed aveva già 13 anni. I nostri genitori si conoscevano bene e in più avevamo dei giochini della play in comune che ci appassionavano. Vivo in un piccolo paese della Lombardia e il pomeriggio, spesso andavo da lui a giocare. I suoi avevano un negozio sotto casa, suo fratello maggiore stava sempre in un'altra ala della casa, per cui noi avevamo la libertà e lo spazio di cazzeggiare e giocare. Mentre io ero minuto e con un fisico magro ma burroso, Simone aveva già un fisico piu maschile e qualche pelo che gli cresceva sulla faccia. Notavo spesso che quando stavamo sul divano a giocare lui si grattava le palle, oppure si infilava di tanto in tanto la mano dentro la tuta e le mutande. Il mio sguardo cadeva sempre li e mi facevo un sacco di sogni sul pensiero di poterlo toccare un giorno. Durante i giochi si parlava anche spesso di compagni di classe, facendo numerosi commenti. Certe volte a furia di toccarsi gli veniva duro e scherzando mi faceva vedere il rigonfiamento del pacco, fino a che un giorno, così all'improvviso, mi chiede se volevo vederglielo duro. Dissi di si, calò la tuta e le mutande e svetto fuori un bellissimo cazzo dritto. Lui sembrava già sviluppato: aveva un accenno di pelo intorno ad un cazzo che oggi posso dire che fosse già sui 16cm. La cosa che mi sorprese fu la larghezza. Per cortesia gli feci vedere il mio, che era senza peli ed ancora abbastanza piccolo e non paragonabile al suo. Fu dopo poco tempo dall'inizio dei nostri incontri pomeridiani che iniziò pero a propormi un gioco diverso: quello di marito e moglie. Il gioco prevedeva che io rimanessi in magliettina e mutande sdraiato sul suo letto e lui entrava in camera e poi poteva fare di me quello che voleva. A quella proposta mi salirono un sacco di pensieri: eccitazione, paura, vergogna, l'emozione di essere finalmente nelle attenzioni di qualcuno. E così partimmo la prima volta, io mi spogliai dentro la camera rimanendo con i miei slip neri e la magliettina grigia. Lui intanto aspettava fuori dalla porta. Mi sdraiai sul letto e gli dissi di entrare. Entro in camera, in silenzio, si spoglio rimanendo solo in mutande. Aveva già l'erezione visibile nei boxer grigi. Si avvicinò, senza fiatare, inizio a mettermi la mano sotto la maglietta ed accarezzarmi. La tirò su ed inizio ad accarezzarmi i capezzoli. Poi si sdraiò sopra di me, facendomi aprire leggermente le mani. Sentivo la sua erezione che premeva sul mio cazzetto duro e sulla pancia. Sentivo il suo corpo, forte e caldo e cominciai un po a mugolare. Iniziò a baciarmi le guance, poi il collo, il mento. Poi iniziò a fissarmi e sentii il suo bacino muoversi. Man mano che andava avanti iniziava anche ad ansimare. Si posiziono completamente sdraiato con la sua faccia accanto alla mia e prese a simulare una vera e propria scopata. All'inizio avevo le mani appoggiate sulla sua schiena maschia e bollente ma poi mi feci forza e le portai piu in giu, sulle sue chiappe, ma senza entrare nelle mutande. Lui ansimava sempre di più e anche io iniziavo a mugolare facendo dei versetti. Durò parecchio e poi sentii aumentare la velocità dei suoi strusciamenti, fino a che non lo sentii godere definitivamente. Poi si fermò e solo dopo qualche minuto rialzo la faccia, mi diede ancora qualche bacio sul collo e poi si alzò. Aveva le mutande completamente sborrate, la mia pancia era un po umida. Io invece ancora non avevo iniziato a sborrare ma avevo goduto bene. Non disse nulla, andò a lavarsi e poi fece lavare me. Tornammo poi tranquillamente a giocare senza parlare dell'accaduto. Quel giorno tornai a caso tutto entusiasta e felice, sapendo dentro di me che quella sarebbe stata probabilmente la prima di tante volte.
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