Gay & Bisex
Gemelli - Cap. 32
di klo2000
05.06.2019 |
2.036 |
5
"Non mi sono mai accorto di nulla..."
cap. 32Siamo in macchina e stiamo tornando alla villa dopo un'altra bellissima esperienza dal dottore amico dello zio...
“Zio, il nostro debito col taxi continua a salire...mi sa che non finiremo mai di pagarlo...”
“Ahahahah, stronzetti, ci avete preso gusro, eh?...se sapeste quanti soldi ho già speso per voi in questi giorni...”
“Sei uno zio adorabile e noi faremo di tutto per farti sempre contento!....”
“Come il culo che mi avete fatto prima in due?....ahahahah”
Mentre facciamo questi discorsi suona il cellulare di Ale...e' papà che ci chiama dalla Germania e ci dice che dovrà fermarsi a Francoforte ancora qualche giorno per lavoro...ci chiede come va e ci domanda se ci divertiamo...anche mamma ci chiama per sapere ogni giorno come stiamo passando la vacanza da zio...e se andiamo al mare...e se ci sono piaciuti i vestiti che ci ha regalato...e come sta la nonna...e che vuole rivederci presto...e...e...e....
Ovviamente non possiamo dire a nessuno dei due in che modo ce la stiamo spassando con lo zio...guai se venissero a saperlo...spero che questo rimanga per sempre un segreto fra noi e lo zio Francesco...
“Oggi pomeriggio non si scopa...chiaro?...si va al mare a fare il bagno e si sta in spiaggia e se vi vedo a limonare fra voi stasera andate a letto senza cena...se invece fate i bravi e state calmi...magari stasera...ci sarà qualche altra sorpresa...chissà...”
Non facciamo domande...sappiamo che se zio dice così sicuramente ha già in mente qualcosa di divertente...ci limitiamo a obbedire...bagno...sole sulla spiaggia...asciugamani separati e ben distanti...e aspettiamo gli eventi...
Verso le sette di sera lo zio ci dice che lui torna alla villa...noi dobbiamo stare ancora mezz'ora in spiaggia, poi tornare su, passare dalla porta di servizio, andare in camera sua, farci la doccia , prepararci vestiti bene e aspettare che lui ci chiami....
Infatti all'ora che ci ha detto risaliamo e in giardino non notiamo niente di strano o di particolare...all'interno della villa non ci sono rumori o altro...la casa sembra disabitata...noi ubbidiamo e saliamo dalla scala di servizio nella camera...ci infiliamo in doccia, separatamente....ci laviamo e ci prepariamo per la cena...e poi aspettiamo che lo zio ci chiami...
“Cosa pensi che ci farà fare stasera?...” mi chiede Ale...
“Non saprei...abbiamo già fatto tante esperienze diverse che non saprei proprio cosa potrebbe capitarci di nuovo...”
“Magari lo zio vuole solo farsi un'altra scopata con noi...a me e' piaciuto metterglielo in culo insieme...”
“Anche a me...sfregare il cazzo contro il tuo nel suo culo e' stato bellissimo...”
“Dovremo trovare qualche amico con cui farlo quando torneremo a casa...”
“Si...ma io voglio anche andare qualche volta a Torino da Giulio...”
“E io da Antonio...”
“Sono i nostri fidanzati...”
“Già...ma io amo te sopra tutti gli altri...”
“Anche io...e non ci lasceremo mai...”
Suona il mio cellulare...e' lo zio che ci avvisa che possiamo scendere...
Pieni di emozione scendiamo tenendoci per mano, ma appena raggiungiamo il piano terra ci lasciamo...lo zio ha detto che non vuole vederci in atteggiamenti affettuosi, se no niente cena...
L'atrio e' buio e la porta della sala da pranzo e' chiusa...ci fermiamo ad aspettare...
Dopo pochi minuti lo zio appare dalla porta della cucina:
“La cena e' servita in sala da pranzo...ma prima fatemi vedere come siete vestiti....”
Indossiamo le nostre magliette Lacoste e abbiamo i jeans che ci ha regalato lui il primo giorno...e ai piedi le nostre bellissime infradito di cuoio...
“Benissimo...sobria eleganza...proprio come vi volevo....bene...entrate e accomodatevi a tavola...”
Apriamo la porta...la sala e' in penombra...fuori e' anora giorno, ma le persiane sono accostate e filtra poca luce...però possiamo vedere che la tavola e' tutta allungata come per le grandi feste di famiglia e apparecchiata in modo lussuoso...con i piatti di porcellana antichi e l'argenteria...Ale immediatamente fa il conto dei posti...
“Ci sono nove coperti...” mi sussurra...
La curiosità e tantissima...ma non osiamo chiedere nulla...lo zio ci dice che i nostri posti sono a capotavola...io dalla parte della porta d'ingresso e Ale dalla pate della vetrata che da sulla terrazza...
Ci sediamo...le luci sono ancora spente e in giro non si vede nessuno...
“Siete pronti? ..” ci chiede lo zio avvicinandosi all'interruttore della luce...
“Siiiii”...all'unisono...
Il grande lampadario centrale si illumina e lo zio batte le mani per attirare la nostra attenzione e dare il segnale di ingresso agli ospiti...
Al suo invito entrano sei ragazzi col volto coperto da una maschera e vanno a disporsi in fila dietro allo zio...
“Ecco i nostri ospiti...”
Il primo ragazzo si toglie la maschera:
“Lorenzo!!!” gridiamo io e Ale colti dalla sorpresa...
“Pietro!!!” quando il secondo ragazzo scopre il volto
“Ettore!!!”
“Luca!!!”
“Fabrizio!!!”
“Simone!!!”
Sono sei dei nostri compagni di scuola...fra i più simpatici...come avrà fatto lo zio a trovarli e invitarli?...in questi giorni lo zio ci ha dimostrato di sapere di noi molte più cose di quante pensassimo...
I nostri compagni vengono ad abbracciarci, ci fanno gli auguri per il nostro compleanno e poi si siedono ai posti assegnati...anche zio si siede al suo posto...ora la tavola e' al completo e possiamo cominciare a mangiare...ma se zio e' seduto, chi porterà le vivande?...alla villa in questo periodo non c'e' personale di servizio...e la cena non e' a buffet...infatti il tavolo del buffet appoggiato alla parete non e' apparecchiato...
Lo zio batte di nuovo le mani e in quel preciso momento entrano sei camerieri portando i vassoi con gli antipasti...sono camerieri che non avevo mai visto alla villa, non quelli soliti che conosciamo che vengono assunti per le feste di famiglia...
Lo zio ce li presenta:
“Lui e' cinese, questo e' dell'Ecuador, questo del Senegal, questo e' russo, questo e' marocchino e quest'ultimo e' indiano...”
Sono tutti bellissimi ragazzi sui vent'anni, tutti di razze diverse e fanno un bellissimo vedere anche perche' sono, ciascuno nella sua diversità, bellissimi esemplari delle diverse etnie...e soprattutto perche' sono tutti completamente...nudi!!!
“Prego...servite!...”
I camerieri si avvicinano al tavolo ciascuno con un grande vassoio d'argento e facendo il giro servono i vari antipasti nei piatti nostri e dei nostri amici...
“I camerieri sono a vostra disposizione...potete chiedere loro quello che volete...tutto quello che volete...”...non mi sfugge il tono con cui pronuncia la parola “tutto”...
Anche se sono molto in imbarazzo per la presnza dei miei amici, penso che la serata si preannunci molto divertente...
Mi turba un po' il fatto che i miei compagni di scuola possano capire qualcosa di quello che sta succedendo alla villa in questi giorni...loro non sanno che io e Ale ci amiamo e che siamo gay...e a me non sembra che questi nostri compagni possano avere anche loro le nostre tendenze e i nostri gusti...non mi sono mai accorto di nulla...e perciò lancio un'occhiata interrogativa allo zio...lui mi risponde facendomi l'occhiolino per farmi intendere che tutto e' a posto e sotto controllo...anzi, rivolto ai nostri amici:
“Ragazzi?...non vi pare che questa sera faccia particolarmente caldo?...ai camerieri ho dato ordine di mettersi la divisa estiva...e voi fate pure come se foste a casa vostra...”
“Siii” gridano in coro i nostri compagni incominciando a spogliarsi...
In breve sono tutti nudi...non li avevo mai visti svestiti...sono prorpio dei bei ragazzini...tutti discretamente sviluppati e pelosetti nel punto giusto...anche se i loro piselli sono ancora a riposo...
“Aiutate i miei timidissimi nipotini!”
Pietro e Lorenzo vengono da me e mi sfilano maglietta jeans e infradito lasciandomi in mutandine...Fabrizio e Ettore spogliano Alessandro...poi Simone mi fa salire in piedi sulla sedia e mi sfila le mutandine davanti agli altri compagni che applaudono, mentre Luca fa la stessa cosa a mio fratello, dopo aver fatto salire anche lui in piedi sulla sedia...
Ora siamo tutti nudi...e cominciamo a ridere e a scherzare come quando siamo a scuola, vincendo l'imbarazzo...
“I vostri compagni si fermeranno a dormire qui alla villa e staranno qui anche domani, così potremo andare al mare tutti insieme...ma ora non siate timidi...servitevi di tutto quello che volete e approfittate pure del servizio dei nostri camerieri...”
In quel momento il ragazzo marocchino col vassoio sta servendo Luca e lui ne approfitta per dare un pizzicotto alla cappella circoncisa del giovane...che reagisce con un piccolo gridolino seguito da un sorriso...tutti ridiamo e Lorenzo lo imita accarezzando il bellissimo pene candido del ragazzo russo...
La fortuna vuole che in quel momento io sia servito dal ragazzo senegalese che mi chiede:
“Ha fame, signore?....”
Gli faccio cenno di si con la testa e lui tenendo il vassoio con una sola mano, si prende il cazzone nero con l'altra e me lo porge alla bocca perche' possa assaggiarlo...la cappella e' grande e saporita e me la gusto per qualche secondo...
Intorno al tavolo comincia allora una girandola di toccamenti, palpatine di natiche e assaggi di cazzi...ognuno dei commensali assaggia il corpo dei vari camerieri, facendo anche apprezzamenti sui sapori delle diverse razze...
“Senti come e' piccante l'indiano!...” mi dice Lorenzo che e' seduto alla mia destra destra...
“E tu senti come e' dolce il russo...” gli rispondo...
“Al nero gli puzza la cappella...” mi dice Pietro da sinistra dopo aver assaggiato il senegalese...
“Lo so...” gli rispondo “dillo a me che l'ho succhiata per primo!...”
e giù risate...
A furia di toccamenti e leccate i cazzi dei sei camerieri sono ora belli turgidi...i più grossi sono quelli del senegalese, del marocchino e dell'ecuadoriano...il più bello per colore e delicatezza e' quello del russo...il cinese e il tailandese sono i più pelosi...e anche i loro culetti non sono da disprezzare...
I camerieri girano lentamente intorno al tavolo facendo apprezzare ai vari commensali il cibo e le parti più appetibili dei loro corpi giovani e muscolosi...
Ad un certo punto il cinese emette un sospiro più forte degli altri, quasi un piccolo grido...Ettore, dall'altra parte del tavolo deve avergli infilato di brutto un dito in culo senza preparazione...e il giovane si e' contratto per il dolore...lo zio gli fa cenno di essere più servizievole e il cinesino si piega mostrando il culetto a Ettore e dicendogli:
“Plego, Signole...si selva pule...”
Intorno al tavolo tutti ridono, mentre Ettore ficca due dita nel culetto stretto del domestico facendogli sgorgare due dolci lacrime dai bellissimi occhi a mandorla...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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