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Gay & Bisex

Il mozzo e i fagioli - cap.5


di klo2000
25.05.2022    |    7.167    |    8 9.3
"” Il ragazzino era molto timido, ma quando il padrone, dopo un’orribile bestemmia gli ordino con violenza di spogliarsi, dovette obbedire…non portava..."
Cap. 5

La mattina seguente il “Vittoria” arrivò a Marsiglia…doveva fermarsi in porto solo poche ore, giusto il tempo di caricare vini e tessuti e poi subito sarebbe ripartito per Malaga…
A bordo erano rimasti solo il cambusiere e un uomo di guardia, tutti gli altri erano andati al fondaco genovese dove li aspettava il Berti, il corrispondente in Francia dell’armatore Doria… Mentre gli uomini cominciavano a fare la spola per caricare sulla nave la merce, il capitano Colucci era entrato nel fondaco con le lettere di scambio e tutta la documentazione relativa ai traffici commerciali…
Il Paganetto stava scaricando da un carro delle pesanti balle di tessuti e le passava ad un altro marinaio quando si sentì chiamare dal Colucci:
“Ehi, Paganetto…vieni un po’ qui…” il posto del piccolo mozzo fu preso da un altro uomo dell’equipaggio e la catena degli scaricatori non si interruppe…
“Ecco, questo è Paganetto…” disse il capitano presentandolo al Berti…”è il nuovo mozzo, è figlio di Giobatta Pagano che si è ammalato nell’ultimo viaggio…ve lo ricordate?”
“Si, mi pare…un uomo forte…”
“Si, ma ora è ammalato e ha fatto imbarcare il figlio…”
“Mozzo con fagioli?…” chiese ridendo il Berti…
“Si…come vi dicevo prima…mozzo con fagioli…e ne ha già intascato un bel po’…sembra che i marinai vadano matti per il suo culo…Vieni qui, Paganetto!…”
Il ragazzo si avvicinò al capitano che, con uno strattone, gli abbassò i pantaloni e girandolo, mostrò le stupende terga al Berti…
“Belin, che culo!” …scappò detto all’uomo quando vide quella meraviglia…
“ Che ne dite, Berti? Siamo fortunati o no ad avere un mozzo così?…e come vi dicevo, ci sa anche fare…si è preso il belino di Poldo…sapete, quello che ce l’ha gigantesco e nel viaggio scorso mi ha messo fuori uso Giambrino per dieci giorni…”
“E…” fece Berti incuriosito e un pochino imbarazzato “quanto mi costerebbe un fagiolo se voi me lo vendeste, capitano?”
“Berti! Ma che dite?… potrei mai farmi pagare da voi?…usate pure il Paganetto come volete, ce lo metterò io il fagiolo, uno dei miei…”
“Accettate almeno due di queste…in cambio di un tale favore…allora…”
“Queste non le rifiuto di certo!” Rispose il capitano prendendo le due bottiglie di vino che gli venivano offerte…”Paganetto…hai capito cosa devi fare?…quando hai finito torna a bordo…Berti, ci vediamo dopo per la firma delle consegne…” e uscì per tornare a sorvegliare gli uomini che caricavano.
Il Berti condusse Nicolò in un piccolo sgabuzzino sul retro dell’ufficio, dove un ragazzino biondo stava mettendo a posto della merce…
“François, lasciaci soli, vai di là e chiudi la porta…anzi, no…fermati qui…così magari impari qualcosa anche tu…”
François aveva dodici anni, era figlio di un marinaio francese e lavorava da oltre un anno nel magazzino del Berti…era magrino e delicato…teneva i conti a metteva a posto solo merci leggere perché era un po’ debole…per le merci pesanti c’erano certi giovanottoni marsigliesi che sollevavano botti piene di vino e se le lanciavano a metri di distanza….
Il Berti si rivolse al piccolo: “Mi sa che quando al prossimo viaggio Paganetto sbarca ci potresti andare tu al suo posto…”
“Dove?”
“Sul Vittoria…a fare il mozzo con i fagioli…”
“Cosa vuol dire?” chiese François in un francese che Paganetto capì benissimo…
“Che ti romperanno il culo tutti” rispose Paganetto in un italiano che François capì benissimo…
Poi Nicolò si calò del tutto le braghe e si distese su una botte, pronto a fare quello che il suo capitano gli aveva ordinato, cioè a tenere buone relazioni con il corrispondente di Marsiglia e a guadagnare due buone bottiglie di Bordeaux….
Il Berti, a dire il vero, non aveva mai avuto un rapporto con un ragazzo…a lui piacevano le donne ed era anche sposato e padre di tre figli, ma quando aveva visto il culetto del mozzo e dopo aver saputo che si era preso senza problemi il cazzone di Poldo, gli era venuta curiosità di provare…giusto per vedere se il buco del ragazzo era più largo della fica di sua moglie dopo il terzo parto…
Si era calato le braghe, senza farsi problemi di fronte a François e aveva puntato il suo cazzo (niente di speciale: lungo il giusto, largo il giusto, sporco il giusto…) diritto fra le chiappette del mozzo, senza preoccuparsi di prepararlo con un po’ di saliva…e aveva cominciato a spingere…François sgranava gli occhi di fronte allo spettacolo…non aveva mai neppure immaginato che il culo potesse servire a quello scopo…quello che impressionava di più l’ingenuo ragazzino era l’espressione di beatitudine negli occhi di Nicolò e i suoi teneri mugolii, contrapposti al grossolano sbuffare del suo padrone che ci dava dentro a cavalcare nel tenero pertugio…guardando quella scena il ragazzino sentiva che il cazzetto gli si induriva e gli cresceva la voglia di toccarselo, ma si vergognava di fronte al suo padrone…
“François, hai voglia anche tu, eh?…dai abbassati i calzoni e fai amicizia col Paganetto…mentre me lo inculo tu vagli davanti e fattelo leccare…mi sa che il mozzo ci sa fare anche di lingua,..”
Il ragazzino era molto timido, ma quando il padrone, dopo un’orribile bestemmia gli ordino con violenza di spogliarsi, dovette obbedire…non portava mutande e quando i suoi calzoncini scesero alle ginocchia apparve duro e svettante l’uccellino roseo alla cui base cominciavano a spuntare i primi peli biondi…subito François lo coprì con una mano, ma il padrone gli ordinò di mostrarlo e di mettersi di fronte a Paganetto…
“Dai mozzo, pigliati in bocca questa primizia e fallo godere mentre io ti sventro le budelle…Nicolò prese in mano il cazzetto di François, gli diede alcuni piccoli strattoni per aumentarne la durezza, se ancora ce ne fosse stato bisogno, e poi cominciò a lavorarlo prima con le labbra e poi con la lingua, cercando di concentrarsi su quello che stava facendo, dato che il piacere che provava analmente distraeva di molto la sua attenzione…bastarono pochi minuti per portare l’inesperto ragazzino al piacere e le poche gocce di sborra trasparente che gli uscirono dal buchino della cappella solleticarono palato e gola di Nicolò…un bel po’ più di tempo ci volle invece al Berti per arrivare all’orgasmo, ma finalmente al termine di quell’animalesca inculata anche lui se ne venne, contraendosi nello spasimo e cacciando ruggiti bestiali…dopodiché estrasse il cazzo sbavante dall’orifizio del Paganetto e senza nemmeno asciugarselo si rialzò le braghe e torno in scagno a controllare i suoi affari..,.
Paganetto, ancora sdraiato sulla botte e tutto gocciolante, fece cenno a François di passargli uno straccio per pulirsi…e quando il ragazzino si avvicinò per darglielo gli chiese
“Hai capito cosa vuol dire mozzo coi fagioli?”
François non rispose ma fece cenno col capo di aver capito…
“Ça fait mal?” chiese poi incuriosito…
“Un po’…qualche volta…”
“Au petit trou?” domandò ancora il ragazzino facendo un anellino con indice e pollice per indicare il piccolo buco del culo…
“No, alle ginocchia…quando stai su certi tavolacci di legno della nave…” rispose Paganetto ridendo e uscendo per tornare a caricare la merce…
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