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Gay & Bisex

Gemelli - Cap. 44


di klo2000
29.08.2019    |    1.695    |    1 9.9
"Mentre al cancello suonano i due taxi che sono venuti a prenderli..."
cap. 44

“Bene, ragazzi...le gare sono terminate e spero che vi siate divertiti...” lo zio consulta il foglio dove ha segnato i punteggi “Anche se Fabrizio si e' sacrificato bevendosi tutta la vostra sborra, cosa che non mi sembra gli sia dispiaciuta poi più di tanto, pure i punti che ha preso non bastano a far rimontare la sua squadra e quindi vince la squadra di Andrea a cui faccio tutti i miei complimenti e a cui dedichiamo un bell'applauso...”
Tutti ci fanno sportivamente festa e io ne approfitto per sbaciucchiarmi un po' Lorenzo, che continua a guardare mio zio con occhi dolcissimi...
“Naturalmente ci sarà un premio per la squadra che ha vinto e anche per la squadra che ha perso....anzi, credo che sia giusto, visto che siete stati tutti così bravi, dare a tutti lo stesso premio...siete d'accordo?...”
“Si zio, va benissimo come dici...” gli rispondo...
“Allora ecco i premi...”...da uno dei grossi scatoloni estrae una scatola di cartone più piccola e la apre...”Ecco i vostri premi!...” e comincia a distribuire quello che intanto tira fuori dalla scatola...non credo ai miei occhi...sono dei cazzi di gomma di belle proporzioni...e attorno ad ogni cazzo sta arrotolata una banconota da cinquecento euro tenuta da un elastico...
“Spero che i premi vi piacciano...”
“Wow!!! meravigliosi!...”urliamo tutti insieme... “Grazie, zio, grazie Francesco!...”
Lo zio sorride a tutti e ci bacia sulla bocca approfittando del nostro entusiasmo...
“Zio, sei stato davvero generoso...” gli dice Ale...
“Per carità...nulla....siete voi ad essere meravigliosi ed un pomeriggio trascorso con voi vale molto di più dei premi che vi ho dato...mi avete fatto divertire tantissimo...dunque il regalo nascondetelo bene nei vostri zaini e non fatevelo beccare dai vostri genitori...usatelo quando siete soli...e magari anche qualche volta insieme...mi pare che possiate creare fra voi un bell'affiatamento...una volta l'anno ci rivedremo qui alla villa per festeggiare ancora insieme il compleanno dei miei nipotastri...siete d'accordo?...”
“Si...Si!!!!”
“Grazie, zio, sei fantastico...”
“Oh, voi due non avete ancora finito la festa a voi riservata...i vostri amici invece devono prepararsi per tornare in città...ricordate cosa vi ho detto?...alle sette in punto arrivano le carrozze e le mie Cenerentole devono abbandonare il ballo!...andatevi a vestire e ...mi raccomando....non fate parola con nessuno di quello che avete vissuto alla villa...”
Passano pochi minuti e i nostri amici che sono andati nella villa a vestirsi tornano per salutarci...mentre al cancello suonano i due taxi che sono venuti a prenderli...le due carrozze...
Ci salutiamo promettendoci di rivederci a scuola e prima ancora di incontrarci in città per organizzare qualche bell'incontro tra noi ragazzi....
E' stato davvero un bellissimo pomeriggio trascorso insieme...e ieri sera una bella festa con i camerieri...abbiamo goduto davvero tanto e abbiamo imparato a conoscere i segreti dei nostri compagni di scuola...ne faremo tesoro d'ora in poi...ma lo zio ha detto che la festa per noi non e' ancora finita...ora che siamo rimasti soli voglio chiedergli che cosa ha preparato ancora per noi...
“Per oggi direi che ci siamo divertiti parecchio...non ne avete mai abbastanza voi due...sarà meglio riposarci questa sera....andate anche voi a vestirvi così andiamo a cena fuori, in pizzeria, con la mia macchina...vi voglio belli come il sole....stasera voglio fare un figurone con voi due...forza, andate...”
Saliamo in camera tenendoci per mano...in realtà siamo esausti, per questa sera e' meglio lasciar riposare i nostri culetti e i nostri pisellini...e' stata una settimana piena di emozioni e intense avventure...che ci ha uniti ancor più profondamente fra noi e anche con lo zio Francesco...
Mentre siamo in camera a vestirci ci chiama la mamma per chiederci come va e se ci divertiamo...e ci raccomanda di metterci i vestiti che ci ha regalato per uscire con lo zio...ci chiede se abbiamo ancora biancheria e mutandine pulite...le solite cose che chiedono le madri ai figli in vacanza...non sa che trascorriamo quasi tutto il tempo nudi col cazzo all'aria....e che non ce ne facciamo niente di mutande e biancheria....
Ci chiama anche papà...per salutarci e dirci che deve fermarsi ancora qualche giorno in Germania per affari della ditta...che si annoia e che non vede l'ora di tornare a casa...
Finalmente siamo pronti e torniamo in giardino per salire in macchina...
“Bravi...come siete carini...oh...avete messo i pantaloni che vi ha regalato vostra madre...bene...fanno proprio al caso nostro...”
“Cosa vuoi dire, zio?...”
“Che sono proprio quello che ci vuole per nascondere questi...” e ci mostra due cosi neri di gomma, fatti come due funghi alti più o meno una dozzina di centimetri...
“Cosa sono?...”
“Metteteli prima di uscire e teneteli tutta la sera...”
“Dove dobbiamo metterli?...”chiedo con aria leggermente preoccupata...
“Dove pensi di metterlo?...se lo metti in bocca non puoi mangiare la pizza...ti resta solo un altro buco...infilatevelo nel culo e non osate togliervelo finche' non saremo ritornati a casa...si chiama plug anale...e voglio che questa sera vi riempia per bene il culo mentre siamo fuori al ristorante...forza, giù i pantaloni e infilatevelo...” il tono dello zio non ammette replica...io e Ale ci guardiamo negli occhi e subito capiamo che lo zio ha di nuovo cambiato umore ed e' di nuovo nei nostri confronti sadico e autoritario....ci conviene obbedire...
Ci caliamo i calzoni e ci inseriamo il plug dopo averlo umettato in bocca...l'ingresso e' doloroso, ma quando la testa del fungo ha trovato il suo alloggiamento devo dire che non e' del tutto spiacevole...un po' come quando sei pieno di...beh, ci siamo capiti, no?...
Tiriamo su mutande e pantaloni...e siamo pronti per partire...
“Ale, si vede quel coso spuntare?...”chiedo preoccupato a mio fratello...
“No, non si vede niente....il mio si vede?...”
“No....”
“Coraggio, andiamo, salite in macchina....tutti e due dietro...al mio via sedetevi di botto sui sedili...non voglio sentire nemmeno un gemito, chiaro?...e stasera al ristorante comportatevi come nulla fosse...ah, abbiamo anche un ospite...”
“Chi?...”
“Lo vedrete là...sedetevi!...”
Non ho il coraggio di sedermi....chiudo gli occhi, trattengo il respiro e mi siedo lentamente sul cuscino provando uno spasimo anale...il plug si inserisce profondamente nel mio retto e trova il suo alloggiamento più naturale...dopo un attimo di dolore mi sembra di provare un certo sollievo ma sto tutto rigido sul sedile e non oso muovermi...
“Pensi di stare come uno stoccafisso per tutta la sera...coraggio, muoviti con naturalezza, come se non avessi niente in culo...non voglio che qualcuno sospetti qualcosa...vedrai che fra un po' non vi ricorderete neanche di avere il culo tutto pieno...”
Partiamo e in meno di mezz'ora siamo al ristorante, qui incontriamo il nostro ospite....e' il dottore che ormai conosciamo bene...gli porgiamo la mano...
“Vi siete lavati le mani dopo aver infilato il plug nel buco del culo?...” ci chiede ridendo il dottore aspettando a porgerci la sua mano... “Ora entriamo nel ristorante...siate naturali, sedetevi subito senza fare smorfie ne' lamenti...”
“Si, dottore...”
“E' possibile che sedendovi vi venga il cazzo duro....voi fate finta di niente, non cominciate a toccarvi e ad agitarvi sulla sedia...sia ben chiaro, io e vostro zio abbiamo deciso di sottoporvi alla prova del plug per darvi sofferenza e per fare in modo che questa sofferenza vi piaccia...vogliamo vedere quanto siete in grado di apprezzare la sensazione di culo bello pieno...e quanto sapete resistere al dolore e alle sollecitazioni interne, che magari possono essere anche piacevoli....quindi non dovete tradire nessuna emozione, chiaro?...”
“Si, dottore...”
“Ora entriamo...e sedetevi tranquilli, ordinate e mangiate come se nulla fosse....ricordatevi, nessuna emozione....”
Sia io che mio fratello camminiamo con qualche difficoltà, siamo un po' rigidi, non ancora abituati al corpo estraneo che ci preme dentro...ho paura di perderlo, paura che si veda....paura che si pianti troppo profondamente in me e non esca più...mi sforzo di essere normale ma la prova che mi hanno imposto e' troppo difficile e non so se riuscirò a superarla....a volte mi viene da spingere per liberarmi...però devo dire che a tratti e' anche molto piacevole sentirmi pieno come quando ho un bel cazzo dentro....
Chiudo gli occhi, respiro profondamente e mi siedo di botto senza pensarci più di tanto...l'oggetto spinge sulla mia prostata e si pianta profondamente in me....mi sento impalato e per qualche istante mi manca il respiro, ma poi mi abituo alla nuova posizione, cerco di rilassare le gambe e posarmi con tutto il peso sulla sedia facendo quindi penetrare al massimo il plug in me...guardo mio fratello seduto di fronte....e' pallido e sudato...anche io mi sento sudori freddi sulla fronte, ma durano poco e quando il cameriere viene per l'ordinazione (fra l'altro e' un gran bel ragazzo....) sento che già tutto e' passato....e per il resto della cena riesco ad essere quasi normale dimenticando l'oggetto che mi riempie gli intestini...
Il dottore e lo zio ci fanno bere due birre medie, che in qualche modo anestetizzano un po' la situazione...ma che ci creano anche qualche problema di gas nell'intestino....
Ad un certo punto sento che ho bisogno di liberarmi e chiedo di poter andare in bagno...
“No, piccolo...niente bagno...devi resistere, soffrire....e' questa la prova...finche' siamo qua dentro non devi fare nulla col tuo culetto....non spingere, non rilassare lo sfintere...tieniti dentro il plug e resisti...poi quando usciamo ti liberiamo noi...”
Dopo la pizza io vorrei già uscire e non ordinerei altro, ma lo zio mi costringe a prendere ancora due dolci a testa e a bere un'altra birra...per fortuna questa volta piccola....anche Ale e' costretto a rimpinzarsi più del dovuto e a bere...
Quando finalmente ci alziamo ho la netta sensazione di scoppiare...sento che non riesco a trattenere oltre il plug, che comunque non può uscire da solo perche' la sua forma si adatta a quella del mio culetto e nel punto dell'ano e' più stretta...solo spingendo molto violentemente potrei espellerlo, ma so che non devo farlo e quasi con le lacrime agli occhi mi alzo e cerco di camminare con naturalezza verso l'uscita...
Prendo mio fratello per mano...la sua mano e' molto fredda...ci stringiamo per comunicarci il dolore che improvvisamente sembra formarsi insopportabile nei nostri martoriati culetti...corriamo verso la macchina e saliamo dietro...il dottore sale davanti con lo zio che mette in moto e parte per una destinazione a noi sconosciuta...
Usciamo dall'abitato e ci dirigiamo verso un viottolo di campagna...ora non ci sono più case ma solo campie prati...ci fermiamo in una stradina secondaria dove sembra che non ci sia nessuno...e' quasi buio...scendiamo dalla macchina...sento ormai delle fitte insopportabili allo sfintere...e una tremenda voglia di liberarmi...
Il dottore e lo zio ci fanno andare dietro la macchina in modo che se anche passasse qualcuno non potrebbe vederci...e ci diconono di calarci i pantaloni e le mutandine...
Non mi sembra vero....spero che fra poco ci tolgano questa tortura...
“Ale, togli il plug ad Andrea...” all'ordine del dottore mio fratello allunga una mano verso il mio didietro per liberarmi dall'oggetto....ma...
“Che cazzo fai?...stronzetto, non con le mani!....”
Mio fratello guarda il dottore con aria interrogativa...
“Con la bocca, stronzetto...toglilo con la bocca....”
Ale si china e mette la faccia fra le mie natiche...sento che cerca la via del buco e afferra con i denti la base del plug....poi, con movimento deciso arretra e strappa via il grosso tappo dal mio culo...potente la mia scorreggia investe il suo viso...provo una vergogna tremenda e soffro per l'umiliazione e la sensazione di aver profanato il bellissimo viso di mio fratello...
“Ora tu, stronzetto...datti da fare, toglilo ad Ale...”
Guardo mio fratello....tiene ancora fra i denti il plug che e' stato nel mio culo...al tenue chiarore lunare lo vedo luccicare dei miei umori, ma mi sembra pulito...
Mi chino fra le natiche di Ale e afferro anche io la base del suo tappo...e tiro...non e' così facile tirarlo fuori....Ale stringe lo sfintere e a ogni mio tentativo, forse troppo delicato, risucchia dentro di se l'oggetto...finalmente mi decido a dare uno strattone più forte e il plug scivola fuori con un liquido rumore, mentre il mio viso viene investito dalla potente scorreggia del mio dolce fratellino...
“Ora siamo pari...” mi dice ridendo Ale...
“Avete ancora voglia di scherzare, stronzetti?....” ci dice ironico il dottore... “Avanti, scambiatevi i plug e riinfilateveli nel culo...Andrea, mettiti quello che aveva Ale...e tu quello che aveva Andrea....e fate presto, così sentirete ancora il calore del vostro amato fratellino....”
La tortura quindi non e' ancora finita...ma mi consola il fatto di sentire dentro di me l'oggetto che e' stato in Ale e che ha ancora il suo calore e i suoi umori...
Il buchetto si era richiuso e infilarlo di nuovo e' una piccola sofferenza...ma passeggera...ho la sensazione che il secondo plug sia più piccolo, ma non e' così....quando li ho visti prima erano assolutamente uguali...
“Allora proviamo così? “ chiede lo zio al dottore...
“Si, dovrebbero farcela a prendere tutto...”
A prendere cosa?...non riesco a immaginare...cosa vorranno ancora farci?....

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