Gay & Bisex
Gemelli - Cap. 1
di klo2000
25.04.2019 |
14.070 |
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"Ahahaha!”
La risata di zio ha il potere di sdrammatizzare un poco la situazione..."
Cap 1Ciao, io sono Andrea e mio fratello si chiama Alessandro; siamo gemelli e abbiamo 12 anni: siamo nati il 12 luglio e il giorno del nostro compleanno, che cade in piena estate, lo festeggiamo sempre andando al mare, in riviera, nella villa di nostro zio Francesco, il fratello di papà.
Fino all'anno scorso siamo sempre andati insieme a mamma e papà e solitamente ci fermavamo tutti dallo zio per un paio di giorni, tanto lui nella villa ha un sacco di posto, non e' sposato, vive solo e la villa e' molto grande.
Quest'anno papà e' all'estero per lavoro e mamma deve fermarsi in città per accudire la nonna che non sta molto bene; così i nostri genitori ci hanno dato il permesso di passare un'intera settimana da soli con lo zio.
Oggi e' la vigilia del nostro compleanno; domani compiremo finalmente 13 anni! e zio viene a prenderci con la sua auto nuova.
Papà ci ha telefonato dalla Germania per dirci che prima di partire per il mare dobbiamo prendere il suo regalo che si trova in un cassetto della scrivania nel suo studio e ci ha raccomandato di non aprirlo fino a domani.
Anche la mamma ci ha dato il suo regalo in anticipo e anche lei ha detto di non aprirlo. Il regalo di papà, anzi, i regali, sono in due piccole scatole ben confezionate e siamo curiosi di vedere se e' proprio quello che noi desideravamo: due nuovi cellulari pieni di funzioni all'avanguardia! mah?...le scatole sono piccole e poco pesanti e promettono bene! Papà poi e' sempre stato molto generoso con noi.
Il regalo di mamma e' più grande, e' un pacco mollo, e sarà sicuramente qualcosa da metterci addosso: pantaloni o qualcosa di simile; mamma non si schioda mai da questi regali. Ha la mania di vestirci allo stesso modo e noi siamo un po' stufi di essere sempre uguali, specialmente adesso che...
Beh, specialmente adesso che siamo cresciuti! Lo scorso anno eravamo ancora due bambini, ma nel frattempo siamo molto cambiati. Prima mio fratello, con un paio di mesi di anticipo; e poi anche io! E ora dicono che siamo diventati due bellissimi ragazzini. Io non mi guardo quasi mai allo specchio, ma guardo sempre mio fratello che e' uguale a me, e devo dire che e' bellissimo: alto, snello, biondo, con due splendidi occhi castani profondi ed espressivi. Io lo guardo spesso perche' noi viviamo sempre insieme, stessa scuola, stessi amici, stessi impegni pomeridiani (nuoto e tennis), stessi gusti...e soprattutto stessa camera da quando siamo nati. Abbiamo sempre condiviso tutto e ci vogliamo molto bene. L'unico momento in cui ci siamo un po' staccati sono stati quei due mesi in cui lui era già sviluppato e io ancora bambino, ma poi l'ho raggiunto e ora siamo di nuovo pari e insieme!
Lo zio sta per arrivare e noi abbiamo già preparato i nostri zaini e siamo già vestiti, uguali, naturalmente: pantaloncini corti, maglietta Lacoste e infradito; e occhiali da sole di marca, quelli che ci ha regalato zio l'anno scorso e che allora ci erano un po' grandi, ma che quest'anno ci vanno perfetti!
Ecco, la macchina e' davanti al portone; scendiamo e gli andiamo incontro sorridenti.
Lo zio Francesco e' il fratello più piccolo di papà, e' nato quando nostro padre aveva già 14 anni e fra di loro non c'e' mai stato un legame molto forte per la differenza di età. Forse per questo lui si e' molto affezionato a noi due e ci viene a trovare spesso, ci porta a spasso sulla sua macchina e ci fa molti regali. Ha insistito lui con i nostri genitori perche' potessimo passare una settimana al mare con lui. Chissà se ci ha già portato il suo regalo o se ce lo darà domani alla villa?
Ora siamo in macchina con lui; ahahah! ci ha fatti salire tuti e due dietro, per non farci litigare. Ha detto che giochiamo al taxista, che noi siamo i clienti e che lui ci porta....e che poi quando saremo arrivati dovremo pagarlo!!! Era serissimo quando lo ha detto, non sembrava che scherzasse. Comunque di regali nemmeno l'ombra. Forse ce li darà domani...
Quando noi siamo nati lui aveva tredici anni, la nostra età di ora, e per i primi anni non ci ha fatto regali perche' era troppo giovane e non lavorava ancora. Ora ha ventisei anni e lavora nella ditta del nonno, come papà, e guadagna bene. Da quattro anni non ci fa mai mancare il suo regalo, che e' sempre bellissimo, non dei vestiti, come mamma, ne' degli oggetti utili come papà, ma dei giochi, giochi bellissimi...Ci regala sempre un gioco di società o elettronico da usare insieme e ci ha sempre portato giochi parecchio costosi....così ora siamo molto curiosi!!!
Finalmente siamo arrivati alla villa ed e' quasi sera. Lo zio ha detto che andremo a mangiare in pizzeria e che ci offrirà lui la cena. Ha detto anche:
“Ragazzi, ricordatevi che però dovete pagare il taxi!”
E anche stavolta era serissimo e sembrava non scherzare affatto. Ahahahah! zio e' troppo simpatico!
Sul tavolo nell'atrio della villa abbiamo visto due pacchi, ma lui non ci ha detto niente; chissà se sono per noi? Quest'anno sembra che ci sia qualche mistero sotto; sono curiosissimo...
Fa troppo caldo e per andare in pizzeria non ci cambieremo, siamo già pronti e nell'uscire vedo che lo zio prende i due pacchi e li porta con se verso la macchina...Siii!!! sono i regali!!! chissà se ce li darà prima o dopo la cena?
Siamo seduti a tavola, abbiamo già ordinato le pizze e zio ci dice di aspettarlo un momento che deve prendere una cosa in macchina...
Poco dopo torna con i due pacchi e ce li da dicendo che per quest'anno il regalo di compleanno ce lo vuole dare la sera della vigilia e così, sorridendo, ci porge i due involti guardandoci negli occhi e cantando sottovoce:
“Tanti auguri a voi, tanti auguri a voi, tanti auguri ai miei tesori!...tanti auguri a voi!”...Ahahahah! ai miei tesori!!! Non ci aveva mai chiamato così...Ahahah e' proprio buffo zio!
Ecco, i pacchi sono nelle nostre mani; vedo negli occhi di mio fratello un'espressione di delusione presto nascosta: i pacchi sono molli!!! Noooo!!! Zio ci ha regalato dei vestiti!!!
Lui nota la nostra espressione (anch'io devo aver mostrato la mia contrarietà per un attimo) e sorride, come compiaciuto.
Apriamo lentamente i pacchi, controvoglia: sono due paia di pantaloni, dei jeans che devono essere costosissimi, ma che non appagano certo le nostre aspettative. Zio fa finta di non accorgersene e noi cerchiamo di far finta di niente per continuare la serata in allegria.
“Vi piacciono?” chiede zio. E noi, all'unisono, come spesso ci accade di parlare:
“Si, zio...grazie...” con un tono in discesa che non dimostra certo entusiasmo.
“Ora siete grandi, basta giochi, ora ci vogliono cose da uomini.” Io e mio fratello ci guardiamo negli occhi e son sicuro che anche lui pensa la stessa cosa: “Uomini sto cazzo!!!!”
Intanto arriva la pizza e ci mettiamo a mangiare cercando di dimenticare la delusione...
Siamo tornati a casa. Uscendo dalla pizzeria per poco ci dimentichiamo sulle sedie i regali, tanto ci hanno fatto piacere...Zio fa finta di non avvedersene. Mi dispiace se ci rimane male, in fondo ha speso un sacco di soldi per noi.
Rientriamo nella villa e sul tavolo dell'ingresso notiamo un altro pacco, fasciato da una sgargiante carta da regalo rossa e con un enorme fiocco. Non osiamo chiedere, ma vedo il viso di mio fratello illuminarsi di speranza; probabilmente anche io ho la stessa espressione sul viso. Zio se ne accorge e ridendo ci dice:
“Ci siete cascati, eh? Pensavate che lo zio Francesco vi regalasse vestiti come vostra madre? Me la ricordo, sapete?, la vostra faccia quando aprite i regali di mamma! E così ho voluto farvi uno scherzo. Certo anche i pantaloni sono un bel regalo, ma io, ogni anno, vi ho sempre regalato un gioco per tutti e due...e anche quest'anno: ecco sul tavolo il vostro vero regalo!”
”Grazie zio!!!” Gli saltiamo al collo, lo abbracciamo e lo baciamo sulle guance. Poi lui ci abbraccia a sua volta entrambi, ci ricanta la canzoncina di prima, ma, questa volta, invece di dire “tanti auguri ai miei tesori” dice: “tanti auguri ai miei ometti!”, con un tono ammiccante che non gli avevo mai sentito e poi da ad entrambi un piccolo bacio sulla bocca, prende il regalo e ce lo porge.
Mio fratello lo prende... il pacco e' strano, e' un parallelepipedo lungo un cinquantina di centimetri, con una piccola base che sarà di dieci per dieci. Son sicuro che quel geniaccio della matematica di mio fratello ha già calcolato il volume. Ma come cazzo fa a fare le operazioni così in fretta? Deve aver preso anche la mia parte di cervello!
In pochi secondi il pacco e' sfasciato: contiene una scatola di cartone, ma su uno dei lati e' trasparente per poter vedere il contenuto interno: restiamo senza parole!!!
Allora zio ci dice:
“Tesori miei, ogni anno vi ho sempre regalato un gioco da fare insieme; anche quest'anno che siete cresciuti ho pensato ad un gioco per tutti e due: lo userete insieme!”
Alessandro ha gli occhi sgranati, non riesce a capire cosa sia il contenuto...o forse lo capisce benissimo: e' una cosa che una volta abbiamo visto su internet andando di nascosto su certi siti...
“Nessuna meraviglia, ragazzi: si chiama dildo ed e' un gioco bellissimo da fare insieme, se vi volete davvero bene! Sapete come si usa?”
”No!” e' la nostra risposta all'unisono.
“Fra poco vi insegnerà lo zio; andiamo in camera e vedrete!”
Ci avviamo al piano superiore, la scatola e' ancora in mano a mio fratello che non l'ha ancora aperta, ma che continua ad osservare con stupore.
Giunti nella camera da letto dello zio ci sentiamo fare una domanda che ci lascia di stucco:
”Avete fatto la cacca, cuccioli?”
”Ma zio!!!” Non so come riusciamo sempre a rispondere con le stesse parole, con lo stesso tono e perfettamente a tempo. Siamo stupiti più per il modo come abbiamo risposto che per la domanda così strana di zio.
“Vi ho solo chiesto se avete fatto la cacca...rispondete! E' importante per giocare; e adesso rispondete uno per volta...Alessandro?”
Mio fratello e' imbarazzato:
“No, zio...”
”Andrea?”
La voce mi esce come un soffio:
“No, zio...”
”Ahahaha, anche in questo siete perfettamente uguali!...Ahahaha!”
La risata di zio ha il potere di sdrammatizzare un poco la situazione.
”Coraggio, datemi la mano e andiamo in bagno a provvedere!” Così dicendo, ci prende per mano, uno per parte, e si dirige verso la porta del bagno della sua camera.
”Bene, ragazzi! Nessuna vergogna, siete con il vostro zietto! Coraggio, spogliatevi!”
”Ma tu rimani qui?” domanda Alessandro...
“Certo, cuccioli, che male c'e'? Siamo tutti uomini! e poi siete nel mio bagno, voglio controllare che non facciate disastri... coraggio, via i vestiti!”
E così dicendo comincia lui a togliersi la maglietta rimanendo a petto nudo; e devo dire che zio ha un petto bellissimo, coperto di peli biondi: quando andiamo in spiaggia mi piace sempre guardarlo...
“Su, cuccioli, via le magliette...e anche i pantaloncini!”
Obbediamo dopo aver visto che anche lui si e' tolto i pantaloni ed e' rimasto con i boxer.
Ora siamo tutti e tre in mutande; io e mio fratello rossi di vergogna e zio invece calmo e sorridente...
”Capisco, ragazzi, che il momento e' un po' difficile! Lo faremo tutti e tre insieme, ok? Al mio tre... UNO...DUE....e TRE!” si toglie velocemente le mutande mentre io e mio fratello chiudendo gli occhi ci sfiliamo gli slip.
“Ehiehiehi! Cosa significa questo? Aprire gli occhi, cuccioli! Siamo fra maschi...e siamo anche parenti. Su, guardare!”
Apriamo gli occhi: il cazzo dello zio pende per una quindicina di centimetri al di sotto di un folto ciuffo di pelo chiaro; la sua pelle e' ritratta in fondo e lascia scoperta quella che noi due, per scherzo, chiamiamo “la testolina dell'uccellino”: non sappiamo bene quale sia il suo vero nome.
Anche noi due siamo nudi ora e i nostri uccellini pendono sotto due ciuffetti di pelo scuro, ma le testoline sono nascoste e sono più corti di quello di zio: il suo e' più scuro e venoso, i nostri più chiari e lisci.
“Bene, il ghiaccio e' rotto; ora uno per volta vi sedete sul gabinetto e fate la cacca, senza vergogna.”
“Tu!” mi dice Alessandro.
“No, prima tu!” faccio prontamente io.
“Ehiehiehi! Non cominciate a litigare, la farete insieme!”
“Ma come? C'e' un solo gabinetto! Mezzo per uno?” Alessandro e' il solito genio matematico: in un attimo ha fatto la divisione cessi/culi! Ma come farà!!
”Nessun problema: qui!” dice zio e, accucciandosi, stende le braccia e apre le mani con il palmo in alto.
“Dobbiamo farla nelle tue mani?”
“Si, cuccioli, e da adesso farete tutto quello che vi dirò...e voi obbedirete! Non dimenticate che non avete ancora pagato il taxi!” Il tono dello zio ora e' diverso, più freddo e più duro, e non ammette repliche. Capiamo entrambi che e' meglio assecondarlo; ci accucciamo sulle sue mani e ci prepariamo a defecare.
“Bravi, nipotini! Voglio che vi teniate per mano e prima di fare la cacca vi diate un bel bacio, come quelli che vi date sempre di nascosto.”
Come cazzo fa a saperlo??? Come fa a sapere che spesso io e Alessandro ci diamo dei baci sulla bocca unendo le nostre lingue? Noi lo facciamo perche' ci vogliamo tanto bene e lui deve averci spiato e visto qualche volta; se sa questo siamo veramente in suo potere! Se lo dicesse ai nostri genitori sarebbe la fine per noi, penso che ci separerebbero in due collegi diversi e io senza Alessandro non potrei più vivere! Mio Dio, spero che zio non abbia visto altro di quello che facciamo insieme quando siamo soli!
”Coraggio, unite le bocche e le lingue...e non ditemi che non sapete farlo!”
Tremanti di paura e di vergogna, io e mio fratello ci baciamo timidamente, ma presto capiamo che siamo in una situazione molto brutta e per darci coraggio istintivamente cediamo ad un bacio appassionato.
“Bravi, nipotini, così...come vi ho già visto fare!”
A mio fratello sfugge un leggerissimo “Cazzo, siamo nella merda!” che lo zio sente e ridendo parafrasa:
”Esatto, siete proprio nella merda., che adesso farete nelle mie mani...Su, abbracciatevi e spremetevi....e vediamo cosa sapete far uscire.”
Io e Alessandro ci abbracciamo stretti e cominciamo a spingere, ci spremiamo mugolando e dai nostri buchetti esce qualche timida scorreggina.
“Bravi,così! Spremetevi bene e fate uscire tutto: dovete essere belli vuoti per poter festeggiare il vostro compleanno col nuovo regalo!”
Un lungo gemito di Alessandro e dal suo culetto esce un lungo stronzetto morbido che si arriccia nella mano destra dello zio.
”E tu, Andrea? Non fai contento lo zio?”
La situazione e' terribilmente imbarazzante ma sento che mio fratello mi stringe forte per darmi coraggio e spingo...spingo.... finche' anche dal mio culetto esce prima uno stronzo duro e lungo e poi, subito dopo un altro pezzettino più corto.
“Ecco la prima cosa diversa che vedo nei miei due gemellini!” dice zio soppesando nelle mani i prodotti della nostra vergogna, “Alessandro e' più tenero e cremoso e Andrea più duro e robusto.” e dopo aver annusato per un po' ciò che teneva in mano, lo getta nel gabinetto e si lava nel lavandino; poi ci fa sedere uno per volta sul bide' e ci lava i culetti infiammati per lo sforzo.
“Bene, ragazzi! Siamo pronti per la festa, andiamo di là, ma prima pulite per terra gli schizzi di pipì che vi sono usciti dai cazzi durante gli sforzi: il bagno di zio deve restare pulitissimo! Vi aspetto di là, a letto...”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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