Prime Esperienze
Jessica e la sua adolescenza [parte 4]

08.01.2021 |
722 |
0
"Intanto stavamo spostandoci sotto la stanza, sotto il pavimento, eravamo in una zona protetta e nascosta, mentre limonavamo presi a masturbarla, ora..."
Il resort aveva delle camere distribuite al piano primo della struttura ove sotto cera il ristorante le cucine e altri servizi. C'erano inoltre altre camere, frutto di un ampliamento sull'acqua, erano distanti dal centro della struttura e per questo che furono creati un altro ristorante e altri bar a servizio di quelli che stavano in spiaggia.Cosi c'erano di fatto due zone per due tipologie di clienti, per bambini piccoli e per adulti.
La spiaggia inoltre era molto lunga ed in fondo verso la scogliera avevo saputo che c'era anche una zona trasgressiva, nudismo e la sera anche un pò pericolosa.
La nostra sistemazione era sull'acqua, due stanze separate con due bagni ed entrambi avevano la doccia esterna a cielo aperto. Praticamente era una stanza famigliare per coppia e figli e per noi andava benissimo.
L'ingresso dava su un piccolo corridoio, potevo uscire dalla stanza senza disturbare, sebbene potessi farlo anche dalla camera, però buttandomi direttamente in acqua.
Trovai la mia valigia in camera e una cameriera che mi stava aspettando, una volta aperta la valigia prese a sistemarmi gli abiti, le scarpe erano in un'altra valigia, l'intimo e i costumi, io intanto mi tolsi tutto e mi affondai in doccia al sole, era bellissimo, avevo il seno gonfio e i capezzoli che puntavano il sole da quanto erano eccitati, la doccia era all'aperto senza pareti, potevo vedere la camera e la cameriera poteva vedere me.
Era una ragazza nera, capelli raccolti con una coda alta, la divisa era bianco panna, una gonna a mezza coscia ma quando si chinava vedevo le lunghe cosce libere e anche il culo libero, forse aveva un perizoma, sopra invece aveva un corpetto alto sotto il collo, ma da sotto le ascelle intravvedevo un seno voluminoso.
Forse avevamo la stessa età, lei era molto giovane, aveva dei sandali chiusi ma le dita con lo smalto erano visibili.
Mi venne incontro per porgermi un asciugamano, mi spiego tutto come funzionava e che lei su disposizione era la mia cameriera personale, il suo atteggiamento era ovviamente rispettoso, non mi guardava mai in viso, teneva la testa china, gambe unite e braccia lungo i fianchi. Io capii che potevo avere un'amica intima nella mia stanza, le chiesi se poteva asciugarmi i capelli e cosi di fronte a lei mi tolsi il telo dal corpo, il mio colore chiaro non ancora abbronzato contrastava con il suo.
Lei prese un altro asciugamano lo poggio a terra e mi invitò a salirci sopra, era nuda completamente di fronte a lei, prese una salvietta e mi asciugò i piedi, o non aveva capito il mio inglese o voleva fare lei qualcosa, prosegui ad asciugarmi i polpacci con entrambe le mani, stava inginocchiata, poi sali verso le cosce , divaricai un pò le gambe, quel massaggi soffice mi stava dando piacere, sentito la mia patata inumidirsi, le mani piccole e setose della ragazza mi stavano massaggiando il sedere, quando sentii un vento fra le gambe, lascia gli occhi chiusi e mi abbandonai cercando di mantenere l'equilibrio, sentivo qualcosa dentro le mie labbra vaginali, qualcosa di caldo, muovendo le mani ebbi la certezza che la ragazzina mi stava leccando la figa.
Alzai una gamba appoggiandola sopra ad un mobile per dare più facilità di accesso alla cameriera. Già avevo i seni duri i capezzoli mi facevano male, il viaggio in aereo mi aveva solo che eccitata, ora presi la testa della giovane la premetti a me e le venni in bocca, le schizzai tutti il mio nettare in faccia.
Nonostante ciò lei continuava a leccarmi il clitoride e si teneva ferma tenendomi il culo stretto.
La porta aperta il vento caldo mi aveva asciugato il corpo e anche i capelli, ora pensando a quello che le dissi forse avendo i capelli corti era un invito a leccarmela, comunque sia avevo goduto e il piacere mi stava ancora crescendo, la nera cameriera non si staccava dalle mie piccole e grandi labbra, sembrava che avesse un cazzo al posto della lingua tanto riusciva a farmi godere.
Lasciata la testa indietreggiai fino a sedermi sul lettone ma fermai la dolcissima cameriera, le presi la testa e le volli guardare il viso, era giovanissima, non arrivava ai 18 pensai, le passai le mani dietro la testa per accarezzarle i capelli spessi, neri, folti, trovai un'asola dietro la nuca, la sciolsi e le bretelle che le coprivano il corpo caddero, comparve il suo seno sodo, grosso giovane, era simile al mio tranne che di colore opposto, le sue aureole erano grandi il doppio delle mie e i suoi capezzoli grossi oltre i miei anche se però pronunciati, la presi da sotto le braccia e la feci aderire al mio corpo, i nostri seni entrarono in contatto, le volli baciare le labbra per ringraziarla, ma ancora prima di toccare le sua labbra gonfie, la sua lingua entrò nella mia bocca, i suoi occhi guardarono intensamente i miei, il bacio saffico iniziò cosi.
Lei in poco si riusci a spogliare completamente, anche lei aveva un ciuffo di peli fra le gambe, i suoi erano neri, ricciolini e si intravvedeva il taglio schiuso della patata.
Facemmo l'amore, la feci godere con la lingua come lei fece godere me, presi a masturbarle la fica usai anche l'amico vibratore che portai in valigia.
Passai con lei il pomeriggio e dopo averle dato piacere con la lingua con le mani e con il finto cazzo, la lasciai andare.
Jenny era il suo nome, JJ eravamo noi, aveva 15 anni appena fatti ma nel suo "mondo" a 18 erano già madri, pertanto sessualmente erano molto esperte già a 15 anni.
Andammo insieme a rinfrescarci in doccia e mentre ci baciavamo sentivo mio padre di la della parete parlare con la sua segretaria, il parlato divenne grugnito per poi sentirlo ululare, aveva sicuramente sborrato pensai, mentre Jenny mi guardava e sorrideva, io mimavo la sega che avrei potuto farmi in faccia alla Jenny di turno e lei che simulava a bocca spalancata la raccolta del seme maschile e la cosparsa dello stesso nel seno e nella fica.
Ci asciugammo, erano le 17, lei doveva andare a preparare le camere a lei spettanti ma non sarebbe mancata alle mie attenzioni.
Uscita dalla camera, indossai un perizoma striminzito e mi tuffai giù in mare.
L'acqua era bellissima, tiepida, quiete, c'erano dei pesci sotto le palafitte.
Mi sentivo felice e libera, mi lasciai cullare dalle onde, quando con la mani toccai qualcosa, aprii gli occhi e vidi Maria che come me stava a seno nudo e indossava un perizoma nero, aveva il viso con della crema solare addensata sembrava, invece era sperma di mio padre.
"hai il viso sporco" le dissi, lei messa supina si lavo con l'acqua del immergendosi, si avvicinò e mi disse "ti sei divertita con la cameriera vero", sorrisi, eravamo vicine e i suoi seni mi stavano toccando, avevo voglia di cazzo non sapevo se potevo osare ma provai a vedere cosa succedeva. Allungai la mano dentro il suo perizoma e cercai il suo cazzo, non ebbi fatica a trovarlo era già turgido, lo impugnai e presi a segarlo.
"ho sentito mio padre godere prima"
"si mi è venuto in bocca e faccia"
"percui se ti bacio sento il suo sapore ora"
Tirai Maria per il cazzo verso di me, le mie intenzioni erano chiare, quando la sua cappella tocco la mia pancia le sue labbra erano già incollate alle mie, infilai la lingua e lei mi fece colare la sua saliva dentro la mia bocca ricca di sapori di mio padre.
Intanto stavamo spostandoci sotto la stanza, sotto il pavimento, eravamo in una zona protetta e nascosta, mentre limonavamo presi a masturbarla, ora sentivo un bel cazzo duro, ritto, volevo prenderglielo in bocca, ma per esperienza l'apnea non era il mio forte.
Andammo verso la scaletta e la feci salire quel tanto che bastava per aver il cazzo fuori dall'acqua, lo presi in bocca appena fuori, lo succhiai avidamente cercai le palle che erano molto esili e piccole, scesi con le dita e trovai una cavità anale impressionante, potevo entrarci con due dita con scioltezza, entrai con la mano fino a sentire la resistenza, mentre succhiavo il suo cazzo salato, pensai al cazzo che ha mio padre per ridurle il culo cosi, poi mentre pensavo a quello che diceva mia madre sul nero bianco, sentii molto più salato in bocca, crema calda e salata, Maria mi stava sborrando in bocca, continua a succhiare e decisi anche di ingoiare il suo sperma, continuai a succhiare finchè la consistenza del suo cazzo cedette e si ammosciò in bocca, Maria tornò giu e senza esitare mi baciò, cercò con la lingua il suo sapore, si accorse che ce nera ben poco.
"Grazie, ne avevo bisogno mi disse"
Ci pulimmo per bene, sistemammo i costumi e salimmo la scaletta, lei andò a destra io a sinistra.
Di li a poco saremmo andate a cena, entrambe eravamo affamate.
[continua]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Jessica e la sua adolescenza [parte 4]:
