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Lui & Lei

Dolce architetto e la sveltina


di porcoamodomio
17.03.2022    |    467    |    0 8.7
"Presi i pantaloni, glieli stirai velocemente e l'alone spari, glieli portai, il cazzo era ancora gonfio, glielo bacai sapeva ancora di sborra, aspirai un..."
Anche oggi ci sono lavori in giardino, l'azienda che mi sta costruendo la piscina in giardino è venuta a lavorare, ci sono due uomini, ma non mi badano, io sono in casa con i miei figli e per di più c'è il cane dentro, mio marito è partito presto per andare al lavoro, io ho un pò di voglie ma neppure in bagno riesco a godermi il dildo.
Sono una neo mamma, un figlio di 4 anni, una figlia di 7, 30 anni, mora 4 di seno, un bel corpo, con un bel sedere a detta di mio marito.
Ora è arrivato il responsabile della ditta e mio figlio vede subito l'auto colorata, gli piace, anche a me piace il tecnico, abbiamo scelto lui e la sua azienda ma io ero attirata dalla sua dimensione, è grande, alto, e ho visto che teneva sempre un gonfiore fra le gambe, presumo che se non lo aveva sempre duro forse ne aveva tanto.
Mio marito ovviamente sa che mi piacerebbe approfondire, ma fra il dire e il fare ci stanno i filgli, il cane, la casa e le occasioni.
Ecco, l'occasione fu che mio figlio lo salutava la lui non lo sentiva ed era impegnato a controllare i lavori, e il bimbo si mise a piangere, era la prima volta che faceva i capricci, cosi chiamai l'architetto, lo salutai, forse vedendo la mia scollatura generosa venne a salutarci o forse voleva effettivamente salutare mio figlio, entrò in casa, gioco subito col cane e con mio figlio, ma io notai che aveva il pacco gonfio, e si che non aveva un pantalone attillato o stretto, era largo, mi incuriosi non poco. Ma dovevo escogitare un modo meno da troia.
Lo invitai in cucina a prendere un caffè, mi sentivo gli occhi addosso, ero con la minigonna e senza slip perchè li avevo sporcati prima e li stavo lavando, poi sono corsa da mia figlia e poi ero in casa sola, cosa vuoi andare a pensare... le calze con reggicalze, la gonna nera, il top scollato, poco trucco, gli davo le spalle, ma avevo paura che le gocce della mia micia scivolassero lungo le gambe.
Gli portai il caffè chinandomi in avanti, il suo sguardo entrò dentro di me, le mie tette erano davanti a lui, sentivo un caldo fra le gambe unico.
Volevo osare, cosi mentre lui giocava con mio figlio presi dei biscotti, uno in particolare, me lo passai fra le gambe, me lo infilai dentro la fica e poi glielo misi sul piattino.
Aveva in braccio ancora mio figlio che fece una trombetta e, tadam non aveva il pannolino, gli sporco di pupu i pantaloni, sulla coscia, si alzò lo portai in bagno e gli chiesi di toglierli, per lavarli e asciugarli, però il necessario era in camera, cosi lo portai in camera, si tolse i pantaloni e lo vidi con gli slip e la mia micia stava piangendo, aveva tanta roba, non era grosso e duro, almeno per il momento ma era tanto.
Presi i pantaloni, andai in bagno, lo lascia in camera nostra dove sopra il letto si vedevano le mie mutandine che avevo tolto prima ed erano inzuppate di fica! quando tornai dal bagno lo vidi con le mie mutande in mano, le stava annusando, aveva il cazzo di fuori, se lo stava toccando, io non ci pensai due volte, lo raggiunsi e mi inginocchiai, gli abbassai gli slip, era grosso, lo volevo dentro la fica, ma l'istinto fu di aprire la bocca e me lo ritrovai in gola, era grande in doppio rispetto a quello di mio marito, non riuscivo a respirare ma ero disposta a soffrire. lo guardai e vedevo che si annusava le mie mutandine, chissa se mi avrebbe leccato la patata, ma non avevo tutto questo tempo per fare una cosa con calma dovevo scegliere.
Mentre glielo succhiavo mi alzavo la gonna dai fianchi, e mi masturbavo, lui mi stava scopando la bocca, ma mi alzai mi misi a 90 poggiata sul comò, gli offri come una puttana la mia fica, lo guardai e poi guardai il suo cazzo duro, mi girai guardando lo specchio e lo vidi arrivare, poi mi puntò, poi mi apri e mi sentii piena di cazzo, mi scopo come un forsennato, poi sentivo un dito nel culo, mi piaceva, il culo me lo faceva il mio uomo a me piaceva godere di culo perchè sentivo meglio le dimensioni del cazzo del mio amore.
Ma se l'architetto mi avesse scopato?, noo non poteva entrare. Intanto raggiunsi l'orgasmo era devastante, guardavo per terra e c'erano le gocce sul pavimento dei miei umori.
Ora i bambini strillavano piangevano, dovetti lasciare il cazzo e scendere, feci scendere la gonna a malincuore, poi tornai su e ritrovai il cazzo dell'architetto duro come lo avevo lasciato, mi coricai sul letto e lo invitai a scoparmi, mi scopo forte, mi fece mancare il fiato, usci dalla fica e vedevo le gocce di sperma uscire dalla cappella, mi aveva riempita, non avevo considerato questo rischio, ma era stato bello, lo avrei rifatto anche subito, presi le mutandine e me le infilai per trattenere lo sperma dentro di me.

Presi i pantaloni, glieli stirai velocemente e l'alone spari, glieli portai, il cazzo era ancora gonfio, glielo bacai sapeva ancora di sborra, aspirai un pò e ne presi un pò in bocca, era dolce, come la mia fica.
Scendemmo in sala, il cane i i bimbi stavano giocando, il caffè era freddo, ma prese il biscotto, lo annuso prima e si toccò il cazzo.

"Anche domani controlli i lavori vero?"
Mi fece un cenno di intesa e mi saluto.
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