Prime Esperienze
Il Primo di tutto [primo incontro]

07.07.2020 |
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"La mia bocca generò tanta saliva che mi aiuto a farlo scivolare in gola, ero accovacciata a gambe larghe avevo 40° fra le cosce, non osavo toccarmi, non..."
Stella è il mio nome d’arte, ma il mio vero non lo cito, quello vero è impronunciabile per un europeo.Sono una ragazza europea ora ma di origine asiatica.
Adottata, e ri-separata in casa, una palla che rimbalza fra padre e madre, come un peso da accudire. Vivo in fine dagli zii, amorevoli e attenti alla mia cultura, ma solo quella, si brava a scuola altrimenti mi menano, attenta per strada altrimenti mi picchiano. Il sesso? Tutto un grande tabu, non parlarne, non fare, arriverà il momento, non spetta a te decidere, tu devi obbedire… Queste le scuse per non capire, dettate da un padre fermo e cattivo.
La mia natura oppressa mi ha portato a 20 anni che non ho avuto il tempo di sperimentare nulla, la mia pubertà nascosta da violenze domestiche, il mio corpo che cresce e viene stretto da tessuti sempre più grandi e rigidi, avevo una quarta di seno, seno nero con aureole ancora più scure, grandi aureole che su qualche foto rubata non vedevo comparire, il mio ventre seppur piatto cresceva con il cibo italiano, mi piace mangiare però dovrò fare sport, per quanto riguarda la fica, si come la chiama colui che sarà il mio uomo, a cui darò le mie memorie o ricordi da pubblicare: uno scrigno umido di suo ma nero, contornato di peli talvolta eccessivi, ma che fino a prima di incontrare lui non mi avevano mai trasmetto gioie e solo dolori mestruali. Però ero orgogliosa del mio culo! Era alto, sodo, tonico, larghino, ma bello, da proteggere.
Cosi tramite una chat social conobbi Lui, con più del doppio della mia età, con una famiglia, con un lavoro e una disponibilità economica, e fortunatamente anche con un bel cazzo, si d’ora in poi lo chiamerò cosi il suo organo riproduttivo “cit. dai libri di fisica”
Gli amici non mi mancano, ma ho una curiosità da togliermi questo peso, ma senza fretta, cercherò di appagare la mia curiosità con Lui. Ho confidato la cosa alla mia migliore amica e anche se all’inizio mi ha giudicata male poi mi ha capita, l’idea del razzismo, il desiderio di togliermi la curiosità, l’assenza della famiglia, insomma ci siamo visti.
Così ho conosciuto Lui e nel giro di qualche giorno ci siamo visti.
Ci siamo incontrati vicino alla chiesa del mio paese, con la sua fiammante auto, sono salita dietro, protetta dal vetri scuri da occhi indiscreti.
Siamo partiti, lo guardato, era alto grande grosso, poi sceso dall’auto per salutarmi come un Uomo sa fare e non un ragazzino, una stretta di mano di sicurezza, si china verso di me e mi bacia, socchiudo le labbra e la sua lingua entra nella mia, un fremito mi prende, sorpresa, prendo tempo mi stacco, poi lo guardo, è altissimo oltre i 2 metri, spalle larghe e all’altezza della mia pancia sento che il suo cazzo è già gonfio, sono curiosa vorrei prenderlo toccarlo subito, ma non vorrei essere presa per una ragazza facile.
Entriamo nel verde, mano nella mano, ho le mani che sudano e mi sento accaldata in mezzo alle gambe, una cosa strana, nuova, ma piacevole, dopo un paio di passi mi stringe e se e riparte a baciarmi, mi lascio andare tanta lingua, la sua bocca è grande copre la mia, ha un buon sapore, io avevi fumato, fatto un tiro per togliermi la paura dell’incontro. Le sue mani sul mio corpo, avevo messo una maglia larga e pantaloni larghe per celare il mio fisico, l’esigenza era mia, ma ora il calore fra le gambe aumentava, la sua mano forte sulla mia schiena mi fa aderire a lui, risento il suo cazzo più duro, la mia mano lo cerca e lui mi chiede L: lo vuoi vedere?
I: almeno, mai visto uno!
Si apre la zip ed estrae una pezzo di braccio, cioè, era un pezzo di carne grosso che a malapena usciva dalla zip dei pantaloni, io non ci sarei riuscita a tirarlo fuori, era circonciso (cosi mi disse lui), lo toccai, era di una consistenza morbida ma allo stesso tempo duro. Ero grosso, con la mano non riuscivo a cingerlo tutto.
L: Ti piace? Vuoi baciarlo?
I: Avrei voluto mangiarlo, da tanta curiosità la mi limitai a baciarlo come mi ordinò Lui, poi però gli diedi anche una leccata, non sapevo come fare, non avevo mai visto un cazzo, ne toccato ne tantomeno mangiato, ora ero li con questo cazzo in mano a due cm dal viso, sentivo il cuore di lui pulsare sul cazzo.
L: socchiudi la bocca e lascialo scivolare dentro, prova a farlo entrare in gola, trattieni il fiato e vai su e giù.
Eseguiti gli insegnamenti come più pensavo fosse corretto, lo guardavo in viso mentre gli succhiavo il cazzo, volevo che immortalasse questo evento del mio primo pompino, ma non volevo sembrare scostumata.
La mia bocca generò tanta saliva che mi aiuto a farlo scivolare in gola, ero accovacciata a gambe larghe avevo 40° fra le cosce, non osavo toccarmi, non capivo cosa mi stesse succedendo.
Poi però mi fece alzare per baciarmi e mi strinse un seno, la sua mano era enorme, per un momento i miei grossi seni erano piccolo dentro alle sue mani.
Aveva messo via il cazzo, forse perché non ero stata brava, in realtà L’uomo Lui ha una certa resistenza e non eiacula molto velocemente come dicono fare i ragazzini, infatti io volevo questo che durasse, che avesse tempo per farmelo succhiare per bene, volevo imparare a fare i pompini, si farne tanti.
Ora ho la sua mano sulla pancia mentre limoniamo, ho un fremito, mi sembra di farmi la pipì addosso, la sua mano sale verso il seno, sento che cerca la mia tetta, mi chiede se può! Vorrei dirgli che può tutto di me, ma … (vedi sopra), acconsento. Mi alza la maglietta ed estrae una tetta la guarda e rimane Lui a bocca aperte, nel frangente riesco con la mano a prendere ancora quel cazzo, e lo “sego” come mi spiega lui.
Lui stacca la bocca dalla mia, e mi bacia la tetta, cerca il capezzolo, lo mordicchia.
Oddio mi sto pisciando, i pantaloni sono instrisi di piscio.
L: sei stupenda, che tette fantastiche
I: grazie tesoro, (ancora non hai visto il culo)
L: ora succhia
I: ok, (finalmente non mi fa vergognare tastandomi fra le gambe), mi inginocchio e ora se lo tira fuori tutto, mi fa leccare le palle, sono tutte depilate, come quelle di un bebè, lecco le palle, i testicoli e mi vedo il cazzo sul viso, ho le palle in bocca e la cappella, l’apice del cazzo è oltre la mia vista. Mi dice di leccare anche sotto le palle, eseguo, sento che si eccita… ha il cazzo duro, più duro.
L: Brava cosi, apri bene la bocca, guardami.
I: mmmmmmm, (dai fammi una foto, mi sento calda, avrò mica la febbre)
L: La vuoi la sborra, vuoi vedere come sborro
I: SI (primo pompino con ingoio, ha eruttato tanta crema calda mentre avevo il cazzo in bocca! Più dosi, più colpi di crema. Ho ingoiato tutto)
L: Bravissima, ora lecca bene e pulisci la cappella
I: (la consistenza del cazzo veniva meno, ma ho pulito tutto, non ho nemmeno perso una goccia, ingoiato tutta la crema buona di Lui)
L: Ora alzati
Ora mi stringe a se e mi bacia con la lingua, ricambio con passione. Mi tocca il seno, me lo stringe ora scende con la mano, o mio dio, entro sotto il pantalone, sotto lo slip, arriva alla fica, mi sente allagata, si sofferma all’inizio e mi tocca all’apice della fica, mi da 10 colpetti, ma oltre non resisto, ansimo e sento il fuoco dentro di me. Lo vorrei dentro ora, ma voglio andare con calma, però fremo, ho le gambe che cedono, ho il fiatone, ora lui mi mette due dita dentro la fica, entra dentro, non è scosso, lui, non è sorpreso come me, ha esperienza a far godere una donna, ho avuto piacere, sto benissimo, lo stomaco pieno della sua crema e la fica appagata dal piacere di essere sditalinata.
Torniamo verso al macchina, mi porta a casa, e una pioggia estiva mi bagna tutta, fortuna cosi non devo giustificare i pantaloni bagnati…
Scrivo le memorie del primo …. Pompino, ingoio, masturbazione, godimento mio, bacio con lingua, insomma il Primo.
[continua]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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