orge
La bbw: dieci cazzi per me posson bastare
di ringo00
05.08.2024 |
4.435 |
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"Per prima cosa un bel pompino a testa: ne prendevo in bocca uno e ne segavo due alla volta per prepararli: era un lavoro duro ma redditizio, mi stavo già..."
~ATTENZIONE ~ QUESTO RACCONTO È UN’OPERA DI FANTASIA Dedicato a Giulia di monellibbw
Ciao a tutti dalla Giulia, la bbw senza freni! Come ben sapete sono una gran puttana, adoro il cazzo, sentirmi trattata da troia e ritrovarmi i buchi sderenati da più cazzi alla volta, per ritrovarmi poi farcita di sborra tipo bignè. Bene, una volta ero, tanto per cambiare, assediata da un'orda di cazzi, che mi facevano il pieno a ripetizione; aveste visto che spettacolo, una fila di splendidi cazzoni turgidi e durissimi pronti a sparare il loro carico bollente, mmm… Ovviamente mi facevo scopare senza guanto, la sborrata a pelo era il mio must, dovevo e volevo sentire gli schizzi arrivarmi fino in fondo. Quel giorno ero in piena ovulazione, ovvero ero troia almeno tre volte più del solito, e accolsi con estremo piacere ogni goccia calda sparatami dentro. Una di quelle sborrate però fece centro sulle mie ovaie; me ne resi conto il mese dopo, quando non arrivò il ciclo, ma pensate che lo scoprirmi gravida potesse frenare le mie brame puttanesche??? Ma nemmeno per sogno!!! Anzi, la cosa mise il turbo alla mia troiaggine, ero diventata una vacca da battaglia, con la scusa di essere già pregna mi facevo scopare senza limiti, dieci, quindici cazzi in un giorno, ero ormai più sborra che donna. Non indagai su chi potesse essere il padre, a dirla tutta non me ne fregava proprio niente, sapevo solo che avrei dovuto farmi prima questo regalo. Con più la pancia cresceva con più aumentava la voglia, i cazzi comuni ormai ballavano dentro la mia figa sempre spalancata, tanto che potevo infilarci due vibratori e avanzare ancora spazio; decisi di passare allo step successivo, alla cioccolata fondente! Non potrò mai dimenticare una mega orgia di soli black, venti cazzi over size che mi allargarono ovunque per tutta una notte, tanto che rimasi ko per un paio di giorni, col culo rotto e la figa del tutto spanata. Col passare dei mesi il mio corpo stava cambiando, la pancia già abbondante era lievitata e così le mie grasse tettone cadenti, gonfie e punteggiatordi venine azzurre. A metà del nono mese decisi di regalarmi un’ultima mini orgia, volevo godere un’ultima volta da gravida. Contattai dieci singoli fidati, miei abituali compagni di gioco, che in un amen si precipitarono da me, già eccitati come maiali. I maschi, che animali semplici che sono! Mi sfilai il baby doll che indossavo, ormai troppo corto e mi offrii ai miei stalloni. Per prima cosa un bel pompino a testa: ne prendevo in bocca uno e ne segavo due alla volta per prepararli: era un lavoro duro ma redditizio, mi stavo già facendo una scorpacciata di sborra. Dopo una mezz’oretta avevio fatto il giro di tutti, ma una volta finito erano già carichi di nuovo; la stanza odorava di sborra, l'aroma di cazzo mi faceva girare la testa. Sapevo già cosa fare: misi uno sdraiato sul pavimento e gli montai sopra, era uno di quelli lunghi e sottili che arrivano con la cappella fino in fondo alla figa. Cominciò la cavalcata, mentre gli altri si segavano aspettando il loro turno. Ad un certo punto però non gli bastava più solo guardare: qualcuno mi prese da dietro, spingendomi in avanti, e quando sentii distintamente il suo cazzo entrarmi nel culo lasciai cadere tutte le mie già scarse inibizioni. Ai due che mi stavano aprendo i buchi se ne aggiunsero due in bocca, contemporaneamente, altri due nelle mani, ma volevo esagerare: li chiamai tutti assieme, e mi trovai sommersa di cazzi, la signora degli uccelli nel suo habitat naturale! Due mi stavano sbattendo le cappelle sulle tette, strofinandole sui capezzoli, altri due addirittura me li trovai sotto le ascelle, stretti tra il braccio e la ciccia della vita. Cazzo che goduria, gente! Avrei voluto avere qualche buco extra in quel momento, mi sarebbero tornati utili! Mi tolsi per un attimo i due cazzi dalla bocca, dicendo ai miei tori di mettersi in cerchio attorno a me. Mi sfilai quasi a malincuore, ma ciò che avevo in mente mi avrebbe ampliamente ripagato: quando furono tutti al punto di venire spiegai la mia idea: un bukkake, un semplice bagno di sborra. L’idea piacque moltissimo, e facevano a gara a chi veniva per primo, ma li calmai: “Piano, amori miei, vi voglio tutti assieme!”
Fui esaudita: dopo pochi secondi ecco che tutti e dieci i cazzi spararono all’unisono ricchissime sborrate: me ne stavo lì, a bocca spalancata, la lingua fuori, facendo sballonzolare le mie tette nelle mani. Sembrava uno tsunami di sborra calda, ne ero piena, in faccia, sui capelli, seno e pancia, ero imbiancata per le feste! Uno ad uno si ammosciarono poco per volta, ma non avevo ancora finito: ogni cazzo fu ripulito con cura, inginocchiata davanti ad ognuno tirai a lucido ogni cappella. I dieci tori si congedarono, lasciandomi sola nella stanza intrisa dell’odore di cazzo. Pochi giorni dopo misi al mondo un maschietto, ma non mi preoccupava crescerlo, tanto che gli avrei dato presto un fratellino o una sorellina: avete capito bene, subito dopo il parto, tipo tre giorni dopo, ricomimciai a farmi trombare dal primo che passa, non vedevo l’ora di farmi riempire di nuovo!
Spero vi sia piaciuta la storia, a presto per nuove porcellose avventure! Un bacio sui vostri bei cazzi dalla vostra Giulia, a presto!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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