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La bbw con i black


di ringo00
06.10.2024    |    7.816    |    8 8.8
"All’orario concordato sento suonare il citofono, ed ecco i miei stalloni, già pronti all’azione..."
Questo racconto è ispirato a una storia vera.

Ciao a tutti, bei cazzoni, è la vostra bbw Giulia la porcella che vi parla, pronta a deliziarvi con una sua nuova avventura. Come ormai avrete capito sono un’amante del cazzo, ma intendo una vera amante, e mica uno solo alla volta, nooo, intendo tanti cazzi alla volta. Molti, moltissimi, una foresta di cazzi duri e arrapati pronti a devastarmi tutti i buchi. E da brava golosa qual sono, avrei mai potuto rinunciare al cioccolato fondente? Assolutamente no! Infatti ho deciso di concedermi una mega orgia di singoli, fidati compagni di gioco; una sola regola: solo cazzi black, pitoni color dell’ebano e di stazza equina! Appena messo il last ecco una marea di messaggi, dal quale ho depennato tutti tranne sei uomini di colore, tutti armati di grossi calibri. Ad organizzare il tutto ci impiego pochissimo, per una volta lasceró a casa la mia puttanella sottomessa, volevo essere la prima donna protagonista assoluta. All’orario concordato sento suonare il citofono, ed ecco i miei stalloni, già pronti all’azione. Li aspetto già sul mio bel lettone, comodamente accosciata, tutta nuda ciccia al vento, con solo una mascherina da gatto. Invito i miei amori a mettersi a proprio agio, e non mi fanno aspettare: in un amen rimangono nudi, con quelle mazze già marmoree; li invito con un movimento languido del ditino, muovendo sinuosamente il mio culone. Percepisco chiaramente l’odore di cazzo eccitato, la stanza ne è pervasa, sono già bagnata, tra poco sentirò i buchi bruciare. Due di fanno avanti, e subito spariscono nella mia bocca: mmm che figata! Sento quei due cazzoni sfiorararmi l’ugola, quasi soffoco ma non mi fermo, li succhio contemporaneamente, facendo tutto il rumore possibile, so quanto faccia arrapare i maschi. Inarco la schiena, offrendo gli sfinteri agli altri: uno si impadronisce della mia figa, mugolo come una troia, mi sta allargando tutta, come se mi stessero sverginando la figa una seconda volta. Ma non faccio in tempo a pensarlo che un secondo bastone si unisce, mi stanno ai due lati, scopandomi all’unisono. Per un attimo mi tolgo i cazzi di bocca, giusto per prendere fiato e urlare troiate, ma tenendo ben ferma la mia testa me li rificcano di prepotenza in gola, le loro grosse palle gonfie mi schiaffeggiavano le guance piene. Gli altri due non sembrano avere voglia di stare in disparte: afferrano entrambi mia grassa tettona e mi mungono come una vacca da latte, ci strofinano le cappelle umide, giocando con i capezzoli, fili bianchi di pre cum gocciolano di già. Parlando di sborra, i due che ho in bocca fremono, ci siamo quasi, e infatti eccola, due cascate di sborra bollente si riversano giù per il mio esofago, me li spingono fino alle tonsille, non ne perdo una goccia. Finito di sborrare escono, sedendosi sul letto per lasciare spazio agli altri. I due alle tette si staccano e me li ficcano in bocca, ho la mandibola slogata ma chissene, mi ciberó di frullato per un mese ma li voglio tutti. I due alla figa continuano a pompare, imperterriti e instancabili, sembrano martelli pneumatici, saranno ormai dieci minuti che mi trapano, la mia figa è aperta all’estremo, ci metterò una settimana a far chiudere le labbra… Nella fretta mi rendo conto che ho a che fare con sette uomini, non sei come mi era sembrato, eccitazione canaglia! Con la coda dell’occhio sbircio l’unico che si tiene in disparte, è in un angolo e indossa ancora un paio di pantaloni larghi. Le mie riflessioni vengono interrotte bruscamente dai martelli pneumatici che mi sparano dentro due schizzare mega, quasi in contemporanea, una nuova serie gemiti soffocati sfuggono alla mia bocca piena. Quando si sfilano mi guardo nello specchio alla parete, la mia figa è oscenamente spalancata sembra un tunnel, rossa e farcita di sborra. Ricevo una terza sborrata in bocca, ormai sono piena, ho lo stomaco riempito di crema. Ora sono tutti e sei seduti, vedo che sorridono, ridacchiano e si danno di gomito, sembrano in attesa di qualcosa. Sento il solitario che si toglie i pantaloni, mi giro e un brivido mi corre lungo la schiena: ecco perché era rimasto per ultimo, il suo cazzo era… era… semplicemente mostruoso!!! A confronto gli altri erano niente, il suo era della lunghezza di un mattarello, gli arrivava al livello dell’ombelico. Si avvicina rapidamente, cazzo in mano; già anticipo la sensazione di quando quel manganello mi entrerà dentro, di quando la mia figa si strapperà, di quando… E lì grido, un grido acuto: il batacchio ignora la mia figa devastata, puntando sul buco del culo, la cappella gigantesca punta sul fiorellino, e senza una minima esitazione mi entra, a secco, in un solo brusco colpo, facendomi urlare, fa male, malissimo, mi sento come se mi stesse uscendo dalla pancia. Stringo i denti, mentre quel coso mi entra rapidamente in profondità, sembra infinito, ma ben presto sento due palle gigantesche sbattermi sulla figa. Sono faccia a terra sul letto, un rivolo di bava mi scende dalla bocca, non ho mai sentito niente di simile, e dire che ho provato a prenderne nel culo due alla volta, più i vari toys, ma qua siamo ad un livello estremo! Il cazzone comincia a sbattermi, senza pietà, mi sta rompendo in due, gli altri osservano soddisfatti, si segano, lo spettacolo gli ha messo voglia. Tremo tutta sotto quelle spinte, trema la mia ciccia, le tettone sballonzolano qua e là, e urlo, gemo, un turbine indistinto di goduria. Vorrei chiedergli si fermarsi, ma lo voglio troppo, ben venga il dolore! Con un grugnito mi scarica una sborrata colossale, sembra un tubo dell’acqua aperto al massimo, lo sento allegarmi il retto, fin nello stomaco già farcito. Espulso il suo carico, lo stallone esce, facendo un inchino agli altri, che applaudono allegramente. Si rivestono, hanno goduto, per loro la serata è finita. Prima di andarsene mi danno uno schiaffo sul culo a testa, ma non sento più niente, sono distrutta, il culo letteralmente rotto, lo specchio mi restituisce un buco largo come una bottiglia da un litro, ci passerebbe un braccio fino al gomito, sanguina un pochino ma ne è valsa la pena, non vedo l’ora di ripetere l’esperienza, magari li prenderò tutti nel culo, mmm~
Spero di potervi raccontare presto una nuova avventura, porcellini miei. Un bacio sui vostri splendidi cazzi da Giulia, a presto!

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