Prime Esperienze
Amara, una ragazza con... Qualcosa in più
di ringo00
22.12.2019 |
19.260 |
12
"Lei la prese tra le sue e proseguì verso il basso, sul pancino piatto, fino a posarsi fra le cosce, dove già mi aspettavo una cosa calda e umida, quando la..."
*ATTENZIONE * QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O LUOGHI REALI È PURAMENTE CASUALELa vita alle volte è davvero strana, e me ne resi conto quando conobbi lei, Amara.
Lo ricordo come fosse ieri: fu a una festa, amici di amici, un sacco di gente, ma lei mi colpí particolarmente. Una ragazza piccoletta, dal faccino delicato e dai riccioli castani, e non so come i nostri sguardi si incontrarono. Chiamatelo colpo di fulmine, o come volete, ma scattò qualcosa tra di noi; iniziammo a parlare, seduti al bar, e finimmo ubriachi. Tra i fumi dell'alcol ricordo che mi teneva, o meglio sosteneva, a braccetto, portandomi verso casa sua. Varcata la soglia, ci lanciammo in un bacio bollente, intrecciati come amanti storici; sedemmo sul letto, limonando di gusto: la mia mano già le accarezzava i seni sodi dai capezzoli già duri, fermenti sotto il maglione. Lei la prese tra le sue e proseguì verso il basso, sul pancino piatto, fino a posarsi fra le cosce, dove già mi aspettavo una cosa calda e umida, quando la sbornia sparí di colpo...
Sentii un brivido lungo la schiena: stavo toccando sì qualcosa, ma era un... Un...
Lei si staccò da me con un sorriso: "Ohoh... Hai scoperto il mio piccolo segreto..."
Feci un balzo indietro, ma lei non sembrò turbata dalla mia reazione, continuava a sorridere.
In quel momento, tra tutte le domande razionali e sensate del mondo, mi uscì probabilmente la più idiota: "Ma... Ma tu... Hai il pisello!!!" mormorai
Senza scomporsi minimamente, Amara annuì, e con tutta la naturalezza di questo mondo sfilò i jeans e le mutandine, scoprendo un cosino rosa, taglia poco più che bambino, con due testicoli minuscoli, ma in erezione. Dinnanzi alla mia faccia smarrita, disse: "Non fare quella faccia, il tuo culetto è al sicuro, sono una femminuccia passiva io..."
La cosa mi tranquillizzó leggermente, e lei approfittó della mia distrazione per allungare la manina sul mio inguine.
"Ohh, senti qui che roba..." mormorò, "Che ci nascondi qua sotto?"
Le sue dita scivolavano lente sul bozzo duro della mia erezione, strappandomi dei lievi sussulti; abbassò la zip, e scostate le mutande il mio cazzo svettó durissimo. Amara lo accarezzò con lo sguardo: "Mmm, ma che bel cazzone hai, tesoro... Fammi un po' sentire che sapore hai..."
Senza aggiungere altro accolse la mia virilità nella bocca, e non potei frenare un gemito: di pompini me ne avevano fatti molti, ma quello era particolare, forse perché a farlo era una ragazza con" qualcosa in più". Amara si accucció comoda tra le mie gambe, a pancia in giù, succhiando tranquillamente, ci sapeva fare: un paio di volte lo prese tutto, il suo mento sfiorò le mie palle, ma sembrava piacerle insistere sulla cappella, la succhiava intensamente, ci roteava la lingua attorno, e quando proprio non ne potei più le scaricai uno schizzo dritto in gola.
"Mm~hh!!!" mugoló lei. Una volta che gli schizzi ebbero raggiunto la meta, Amara si tolse di bocca il mio cazzo ormai moscio, le guance gonfie del mio seme, che deglutí golosamente, facendo poi un lungo sospiro appagato. "Che bella sborrata, complimenti... Dimmi, ti senti più rilassato ora?"
Prima di rispondere mi lasciai cadere sul materasso, biascicando un sì. Amara mi schioccó un bacino: "Dammi un attimo solo, arrivo subito."
Alzatasi, la vidi entrare in bagno e lavarsi con cura i denti e la bocca; mentre era di spalle, studia attentamente la forma perfetta del suo sedere, le dolci linee delle cosce... Se non fosse stato per quel piccolo particolare tra le sue cosce sarebbe stata una ragazza perfetta, pensai. Spenta la luce, Amara si coricó accanto a me, cingendosi le spalle con il mio braccio; istintivamente inizia a carezzarle i soffici riccioli, mentre si stringeva sempre di più a me, quasi facendo le fusa. Tra una coccola e l'altra, mi raccontò qualcosa di se: era biologicamente donna, e si era sottoposta a un cambio di sesso limitato ai soli geniali. Mentre ascoltavo la sua voce carezzevole, il suo pistolino strusciava sul mio; con uno sguardo complice, Amara cintinuó finché entrambi non diventammo duri.
"Senti, possiamo fare una cosa? Ci terrei tanto..."
Io dissi va bene, e sorridendo angelica, mi disse di mettermi in piedi di fronte a lei; Amara alzò il maglione che indossava fin sopra le tettine sode, e in quel momento mi sembrò più bella e erotica che mai. Mi si avvicinò in modo tale da potere stringere i cazzi di entrambi nella stessa mano, e partí una piacevolissima e lentissima sega. Nel mentre mi baciava appassionata, le sue tenere labbra erano qualcosa di ipnotico; schiuse gli occhi dalle lunghissime ciglia e mi guardó affettuosa, sentivo il suo cuore battere forte forte. Riprese fiato per un istante: "Baci davvero bene, tesoro... Anche i nostri cazzi si stanno baciando, vedi?"
In effetti, vicini com'erano, sembrava che si stessero davvero dando un bacio.
"Guarda..." continuó lei, impugnando il suo pisellino e premendo la cappella sulla mia, "si danno i bacetti... Smack, smack, smack..."
Ero vicino a scoppiare di nuovo, e Amara dovette sentirlo fremere; inginocchiata, in tono giocoso disse "Non ce la fai più, cucciolone?"
Stetti al gioco, e muovendo i fianchi simulati un cenno di dinnego. Ancheggiando sensuale, Amara tornò sul letto, offrendomi il suo culetto; si bagnó due dita, massaggiando il buchino, che allargò con un'aria da monella. "Non è la patatina che ti aspettavi, lo so, ma ti piacerà lo stesso, fidati di me..."
Mi posizionai dietro di lei, a cucchiaio, e premetti la punta sul forellino rosa e fremente, e aiutata dalla saliva, entrai con una leggera pressione. Le sfuggì un lungo gemito, mente iniziai lentamente ad incularla... Vi garantisco che nessuna fica di questo pianeta avrebbe mai potuto competere con il sedere di Amara, così caldo, stretto e accogliente. Lei voltò il capo verso di me, baciandomi ancora, era davvero un'amante dei baci, la lingua che turbinava con la mia. Godevo come un animale, e volevo che godesse anche lei, il più possibile: con la mano sinistra le strinsi un fianco, mente l'altra accarezzava le tette, stringendo i capezzoli tra pollice e indice, li sentivo fremere, durissimi. La penetrazione procedeva a meraviglia, accelerai, mancava poco ormai: non protestai quando Amara mi prese la mano portandosela sul pistolino duri, che smanettai finché con un gemito soffocato dal bacio eiaculó un piccolo schizzetto bianco, seguito a ruota dal mio, che sembrò allagarle il retto. Quando cercai di uscire, Amara mi trattenne: "No, lascialo, al caldo... Voglio che il tuo calore mi resti dentro..."
Il suo corpo si rilassó, mentre le davo dei bacetti sul collo, accolti da piccoli fremiti di piacere,e mentre le accarezzavo piano il pancino Amara chiuse placidamente gli occhi.
Dopo un po' disse" Vuoi restare qui stanotte? "
Io mormorai un sì, e l'ennesimo bacio sembrò sigillare l'accordo...
Vi è piaciuto? Aspetto i Vs commenti :)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.