incesto
Da prima della pubertà

16.03.2025 |
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"A tavola ci guardammo con un sorriso di complicità , lui poi mi chiese scusa perché avrebbe voluto fare anche altre cose, ma nello stesso tempo ha voluto..."
Da prima della pubertà La curiosità dei bambini è risaputa e poco prima della pubertà iniziano le indagini sul sesso e scoprire, specialmente per noi maschietti ,la trasformazione del nostro pisello che non si indurisce solo la mattina perché devi fare pipì,ma diventa sensibile anche con degli sfregamenti anche sedendosi su qualcosa che va a stimolare la parte inferiore dei nostri testicoli. In effetti a me è iniziato proprio così : erano gli anni 60,avevo circa 10anni,a quei tempi chi non viveva in città,ma in piccoli paesi nei dintorni delle stesse , si poteva girare e si giocava per le strade , perché le macchine erano pochissime e i paesi ancora era in espansione. Un giorno io e tre miei amici andammo a visitare una azienda agricola non molto distante dalle nostre case per andare a vedere i cavalli, stavamo li per guardarli ,seduti a cavalcioni su una staccionata di legno ,ad un certo punto,strusciando con il sedere sul palo orizzontale ,il mio pisello si indurí e provai una sorta di piacere,ma poi tra le chiacchiere e le altre distrazioni, tornò tutto come prima . La sera quando andai a dormire, pensando a quella cosa che mi successe al pisello,provai a toccarmi e quando iniziai a toccarlo e passando la mano sotto le palle fino ad arrivare al buchino dell'ano, l'effetto della giornata si ripetette,il pisello si era nuovamente indurito.. Mi ero tolto una curiosità e finì lì. Dopo un paio di mesi,per delle ricerche sulla mia salute,i miei mi ricoverano in ospedale.A quei tempi non c'erano le stanzette che ci sono oggi,ma negli ospedali vi erano cameroni più grandi. L'ospedale era uno dei più importanti della città nei pressi della mia borgata e lì,per curarsi ci veniva anche gente da tutt'Italia, logicamente il camerone dove ero io era costituito da soli bambini dagli 8 ai13 anni. Dopo qualche giorno si era formato un gruppetto per passare il tempo ed un giorno quello più grande di noi ci invitò andare nei bagni ,perché ci voleva far vedere una cosa. Non so perché lo fece,ma davanti a noi si tirò giù il pigiama,ci mostrò il suo pisello e iniziò con la mano a fare su e giù facendolo crescere fino a che non diventò duro e continuò dicendoci che ci stava insegnando a farci le "pippe".Rimanemno tutti fissi a guardare ciò che stava facendo fino a che lui si irrigidí e dal suo pisello uscirono schizzi di liquido biancastro , appena fini questa dimostrazione ci invitò a provare anche noi. Io rimasi sorpreso anche dalla dimensione del suo pisello ,anche se lui era più grande di me ,era almeno il doppio del mio . Nessuno di noi spettatori però lo seguirono e solo quando mi dimisero dall'ospedale , finalmente a casa volli provare a farmi quella che lui aveva chiamato "pippa". Non fu il primo giorno,ma non attesi più di tre giorni e finalmente quella curiosità me la tolsi,in tarda notte quando tutti dormivano andai in bagno mi tirai giù gli slip e iniziai, sembrava che non si induriva,allora iniziai a toccarmi sotto le palle e strusciare con l'altra mano fino all'ano . L'effetto fu quasi immediato e miracolosamente si allungò e divenne duro come un sasso,cercai con il pensiero di fare il confronto del mio cosino con il "pisello" del nostro maestro del momento,ma come già detto,lui era più grande di me di tre anni . Orami avevo il pisello duro e continuai con più vigore per arrivare fino in fondo e quando ci arrivai, sentii una scossa che mi spaventò,in più non uscí niente dal mio pisello e iniziai a preoccuparmi che non ero normale e chissà che problemi potevo avere.La mia paura,che non confessai ai miei genitori perché mi vergognavo,mi portò a cercare di capire da solo se avevo qualcosa che non andava .Iniziai a chiedere ai miei amici e anche a quelli un po' più grandi una spiegazione. Più di uno della mia età neanche la conosceva questa "pippa", invece qualcuno ci aveva provato ed era successa la stessa cosa,ma uno in particolare mi tranquillizzò, dicendomi che era normale e che presto avrei schizzato anche io ,lo sapeva perché glielo disse il fratello maggiore . La curiosità di riuscire a fare schizzare il mio pisello era sempre nella mia testa e avendo preso coscienza a cosa sarebbe servito avere il pisello dritto e duro, mi impegnavo spesso a farmi queste pippe iniziando a stimolarmi anche con i fumetti un po' spinti di allora. Arrivò il giorno che finalmente al momento di quella solita scossa ,che adesso era diventato quasi un piacere uscì qualcosa dal mio pisello!! Ero contento ma un dubbio mi venne perché non era biancastro come quello che avevo visto all'ospedale,ma sembrava trasparente come acqua. Anche di questo mi informai dai soliti e anche questo era tutto normale. Una particolarità nelle mie scoperte sessuali,fu che mentre mi segavo,(da adesso lo chiamerò così), Se mi toccavo sotto le palle e arrivavo a toccarmi il buchino , il piacere finale era più forte. Questa scoperta mi portò a cercare di capire il perché avevo più piacere se mi toccavo il buchetto, così che le seghe successive iniziarono dopo aver infilato un dito nel buchetto, questa cosa mi piaceva sempre di più,a quei tempi questo tipo di piacere si diceva che lo provavano i "froci", a quei tempi era questo il titolo dato agli attuali gay,i quali da un dito poi passarono al cazzo di qualcuno disposto a infilarglielo in quel posto. La mia paura era essere un giorno accreditato con quel titolo,quindi quando mi facevo le seghe,iniziai a non toccarmi lì,ma non durò molto,il desiderio di sentire qualcosa li dentro era più forte del mio non voler farlo. Combattevo per tenere nascosto questo desiderio,la paura di essere scoperto fece si che per quasi un anno riuscii a resistere alla tentazione.. Questa lotta con me stesso durò fino a che mio zio, fratello di mia madre non venne a stare a casa nostra per aiutare mio padre a fare lavori di ampliamento della nostra casa .Non so come si accorse che avevo quella tendenza,ma i primi giorni si metteva a tavola sempre vicino a me , mi faceva un sacco di domande sulla scuola sulla mia squadra preferita, insomma cercava sempre un argomento per starmi vicino finché un giorno ci trovammo soli, i miei genitori erano dovuti andare a trovare la nonna,madre di mio padre , il pranzo e la cena ce lo aveva già preparato mia madre, quindi quando era ora, dovevamo solo scaldare qualche pietanza,,mettersi a tavola e mangiare. Quindi quando arrivò l'ora di pranzo ci preparammo per mettere a tavola quello che mia madre aveva preparato ,zio aveva apparecchiato ed io ero intento a scaldare una pietanza, mentre facevo questo,ad un certo punto sentii mio zio dietro di me che aveva capito quale era la mia tendenza sessuale,io provai a negare più volte,ma quando sentii qualcosa che premeva dietro la mia schiena,mio zio era alto di statura, le mie negazioni erano sempre più deboli,poi quando mi mise la mano in mezzo alle natiche,mi sono sciolto ,mi girai verso di lui ,alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi.. Dopo un breve silenzio,lui senza dire niente,prese la mia mano e la portò sulla sua patta dei pantaloni,io sentii la durezza di quel bozzo che si vedeva dai pantaloni e mi invitò ad aprire la patta ,sciolsi la cinta e aprii la chiusura lampo,appena scesi i pantaloni lui si sfilò gli slip ,rimasi di sasso,non avevo mai visto un cazzo di un adulto perdi più di quella grandezza . A quel punto dissi a mio zio ,che si,avevo quella tendenza sessuale,ma non avevo mai fatto sesso di nessun tipo, escluse le frequenti seghe che mi facevo fantasticando su cose che neanche conoscevo,ma per sentito dire. Lui non se lo aspettava ,pensava già che ero un frocetto avviato,ma non si scoraggiò e mentre accompagnava la mia mano sul quel poderoso cazzo,mi disse che con gran piacere mi avrebbe avviato e insegnato come mettere in pratica le mie voglie. Si fece segare a lungo, avevamo tutto il tempo,anche se ancora non avevamo mangiato, nel mentre lui con la mano tastava il mio culetto,non saprei se fremente o tremante,mi infilò da sopra la mano dentro i pantaloni e dentro le mutande fino ad arrivare con un dito all'ingresso del mio ano,in quel momento non capii più nulla,il suo dito roteava intorno al buchino ed io già ero al settimo cielo ,mi chiese di sfilarmi i pantaloni ed io,lasciando la presa del suo cazzo, obbedii,mi fece girare e leccandosi il dito medio, iniziò a penetrare quel buco ancora inesplorato, lo bagnò continuamente e piano piano ogni volta che lo infilava ne entrava di più,io provai solo piacere,i suoi movimenti erano lenti e delicati ed il mio ano voglioso assecodava quel dito, ormai dentro di me tastava tutte le pareti interne del mio sfintere,io stavo godendo dal piacere, avevo ripreso in mano il suo cazzo che la mia mano non riusciva a chiuderlo per le sue dimensioni ,nel mentre mi accorsi che un'altro dito di mio zio stava facendosi strada per fare compagnia al medio, cominciai a sentire un po' di dolore,quella forzatura non mi dava piacere,lui si accorse della mia sofferenza,ma mi tranquillizzò dicendomi che mi sarebbe passato da lì a poco. Vista la situazione e le due dita era decisamente più piccole del suo cazzo,iniziai a preoccuparmi e gli chiesi di non continuare perché avevo paura che sarebbe stato troppo doloroso,lui di risposta mi disse di di stare tranquillo perché sarebbe andato tutto bene e che poi mi avrebbe ringraziato. Mio zio si staccò un attimo, andò verso il frigorifero,tornando aveva un mano un panetto di burro,me lo mostrò e mi disse che con quello sarebbe filato tutto liscio, non ci spostammo dalla cucina, mio zio mi disse di poggiare le mani sul tavolino ,di conseguenza il mio sedere era a sua disposizione ,così iniziò a spalmare il burro intorno e dentro il mio ano, continuò con due dita ad allentare il mio buchetto ancora vergine,poi visto che lui era molto più alto di me,mi chiese di inginocchiarmi su una sedia ,messa attaccata al tavolo ,ma con la spalliera da un lato e di adagiarmi con il petto sul tavolo. Fatto questo,non capendo cosa stava facendo,mi girai e vidi che si stava spalmando il cazzo con il burro,era arrivato il momento che sognavo ma che in quel momento mi spaventava davvero. Mio zio si accostò a me e mi disse: -ragazzo mio è il momento che tanto desideravi e il tuo caro zio ti farà felice. Il suo cazzo aveva appena centrato il mio buco mi irrigidíi, lui, che si accorse del mio timore, mi pregò di stare tranquillo e di fidarmi di lui,lo feci e allora iniziò la spinta del suo cazzo per farsi largo nel mio sfintere, però con la sua cappella ha giocato per molto intorno al buco affondando solo leggermente,la sensazione che provavo era veramente piacevole ,ogni tanto sentivo un pezzo in più che si insinuava nel mio buchetto, ancora tutto piacevole Questa lentissima e leggera penetrazione durò almeno una mezz'ora,fino a che non sentii una lacerazione forte e un piccolo urlo mi sfuggí . Mio zio,mi disse di non preoccuparmi e che il più era fatto perché la sua cappella oramai era dentro di me,a me bruciava molto e gli chiesi di smettere,lui invece mi disse di stare tranquillo e che si sarebbe fermato il quel modo per farmi abituare ,io stringevo i denti per il dolore,che alla fine era sopportabile. Dopo un po' ricominciò a spingere, effettivamente il dolore si era affievolito,ma il fastidio dell intruso nel mio culo era evidente, oramai stavo lì e avrei continuato. Certo a 12 anni avere un rapporto di quel genere con un adulto e con un cazzo di quelle dimensioni non era una passeggiata, ma ero lì e attendevo con ansia il seguito . Il mio caro zio anche se delicatamente poi spinse il suo cazzo fino in fondo,che in fondo non era perché quella lunghezza non poteva entrare tutta alla mia età. Mi sentivo pieno e dolorante,mio zio dopo una lunga sosta con il suo cazzo dentro, iniziò a scorrere piano piano tra le pareti del mio sfintere, il dolore cominciava a svanire, sostituito da un piacere che non so descrivere,ma era un piacere nuovo lui continuò sempre lentamente con il suo e giù e ogni tanto usciva e infilava di nuovo,quella manovra mi piacque anche di più e anche io lo aiutavo a muoversi andandogli incontro con il mio culo rotto che era nuovo a quelle sensazioni. .Stavo a sua completa disposizione su quello che chiedeva mio zio, aveva aumentato il ritmo e sentivo che ogni tanto lo bagnava per farlo scorrere meglio dentro quel buco ancora inesperto. La forte eccitazione giocò un brutto scherzo a mio zio perché non resistette più ad evitare di sborrare e così con tre o quattro affondi più vigorosi mi sborrò nel culo. Ero quasi deluso,ma poi pensandoci bene,per me fu un'esperienza che desideravo da tempo e che oltre a rompere il ghiaccio, finalmente mi ero fatto rompere il culo. Mio zio andò a darsi una lavata ed io mi rimisi in piedi ,ma appena lo feci, sentii colare nell'interno cosce la sborra che fuoriusciva dal mio culo oramai aperto,con una mano lo andai a sentire e mi meravigliai di quanto era rimasto ancora aperto,mi guardai la mano che avevo appena e insieme allo c'era qualche traccia di sangue .Aspettai che tornasse per chiedergli il perché e quando arrivò e gli feci la domanda ,lui come al solito mi disse che può succedere, specialmente la prima volta,ma non mi dovevo preoccupare; così andai al bagno per darmi una lavata e farmi un bidet rinfrescante. Dopo quella prima penetrazione ,mi sentivo l'ano indolenzito e una sezione di fastidio. Tornai in cucina e trovai zio ,anche se decisamente fuori orario,che stava finendo di preparare quello che avevamo interrotto .A tavola ci guardammo con un sorriso di complicità ,lui poi mi chiese scusa perché avrebbe voluto fare anche altre cose,ma nello stesso tempo ha voluto sapere se mi era piaciuto. Io con il culo che mi bruciava annuii e anche se adesso ero tutto indolenzito mi resi a fare l'alunno che vuole imparare. Quella sera poi tornarono i miei genitori e tornò tutto come prima,aspettando che si ripresentasse l'occasione per avere qualche altra lezione
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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