Gay & Bisex
Bisex in tarda età
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27.02.2024 |
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"Dopo aver pranzato nel pomeriggio uscii per farmi una camminata e sgranchirmi un po’, ma il pensiero tornò alla proposta che Paolo mi aveva fatto la notte..."
Bisex in tarda età 1° parteHo il desiderio di condividere come in tarda età la mia vita sessuale cambiò . Il mio nome è Giovanni, ma mi chiamano Gianni ,ho 67 anni ,sposato da quando avevo 23 anni con Elena 64enne e nella nostra vita matrimoniale abbiamo avuto una figlia ,che oramai ha creato la sua famiglia già da 13 anni. Ho scoperto la mia bisessualità circa 10 anni fa tramite un collega di lavoro con cui ho avuto i primi approcci da passivo. Il pensiero che mi piacesse il cazzo non mi aveva mai sfiorato finché non successe l’episodio che sto per raccontare. Con Paolo ,il mio collega in questione , lavoravamo in una ditta di impianti elettrici industriali, erano anni che ci conoscevamo, ma i solo di vista perché lavoravamo in squadre diverse, quindi ci conoscevamo così per dire ,solo perché a volte ci trovavamo in ditta per caricare i materiali che dovevamo portare sui nostri cantieri sparsi nella regione. Una decina di anni fa, dopo la conclusione di un grosso lavoro per un’azienda molto importante, venni chiamato dalla direzione per comunicarmi che sarei dovuto stare per un certo periodo a disposizione per quell’azienda per dargli assistenza nel caso qualcosa non andasse bene nelle ore notturne. Avevano scelto me ed un altro, tra i più anziani ed affidabili della ditta, perché avremmo potuto garantire un’assistenza all’altezza della situazione. Arrivò il giorno che avremmo dovuto iniziare questa assistenza, io ancora non sapevo chi era il mio collega, lo seppi la sera stessa, quando ci incontrammo davanti al cancello dell’ azienda da assistere; quando lo vidi, riconobbi colui che conoscevo di vista e che quando ci incontravamo in ditta ci salutavamo semplicemente perchè colleghi di uno stesso datore di lavoro, ci presentammo e in quell’occasione seppi che si chiamava Paolo , quindi ci inoltrammo verso la postazione di attesa , che era una stanza con un tavolino al centro , 2 sedie due poltroncine, uno scaffale dove ci appoggiavamo le nostre borse da lavoro con gli attrezzi necessari per ogni eventualità ,un distributore di caffè ,uno di bibite varie e una di snack vari, Noi dovevamo essere solo a disposizione in caso di qualche problema che sarebbe potuto accadere, dopotutto l’impianto ,anche se era stato collaudato ed essendo nuovo, poteva capitare qualche imprevisto che avrebbe potuto compromettere la produzione . Io e Paolo, anche se eravamo sempre in all'erta, in qualche modo dovevamo passare il tempo e così parlavamo dei nostri interessi ,delle nostre famiglie e dei problemi che avevamo e cosa potevamo andare incontro, insomma un po’ di tutto e qualche volta giocavamo anche a carte. Fortunatamente non in tutto quel periodo non successe mai niente e noi cominciavamo a stare più rilassati ,in quella stanza non si era mai visto nessuno e noi stavamo proprio tranquilli ,eravamo talmente affiatati che iniziammo a raccontarci anche cose intime e delicate, tant’è che lui, una delle ultime notti che dovevamo dare ancora assistenza, mi confessò che ,anche se sposato, gli piaceva fare sesso con altri maschi e io gli piacevo e lo avrebbe fatto volentieri anche con me, io non ci volevo credere a quello che mi stava dicendo, mi sembrava impossibile, ma lui continuò a dire che era proprio così e che avessi voluto mi avrebbe inculato volentieri sopra una di quelle poltroncine, non mi sarei mai aspettato da lui una proposta simile e quindi gli dissi che il mio culo se lo poteva scordare. Lui non molló e insistette nel dire che avrei dovuto provare e che se lo sentiva che mi sarebbe piaciuto,lo guardai sorridendo, mi feci una risata e bonariamente lo mandai a quel paese. Quella mattina, tornando a casa pensavo a quello che mi aveva proposto quella notte Paolo, mi misi a ridere, ma più ci pensavo più mi veniva meno da ridere, cominciai a pensare che se avessi provato ad assecondare la sua richiesta, magari aveva ragione lui. Tornato a casa, salutai Elena con un bacio, feci colazione e mi andai a riposare, però nella mente il desiderio di provare quella che sarebbe stata poi una novità e un’esperienza nuova mi tormentava, dopotutto il sesso con mia moglie era diventato monotono e quella cosa mi avrebbe potuto dare piaceri diversi, ci misi molto ad addormentarmi, quel giorno dormii poco e quando Elena mi venne a chiamare per il pranzo non volevo alzarmi .Dopo aver pranzato nel pomeriggio uscii per farmi una camminata e sgranchirmi un po’,ma il pensiero tornò alla proposta che Paolo mi aveva fatto la notte precedente ,era un tarlo che mi frullava nella testa e più non ci volevo pensare, più mi ritornava nella mente, pensavo che se avessi ceduto alla sua proposta ,sarei potuto diventare un soggetto da ricatto da parte sua e chissà cos’altro sarebbe potuto succedere, nello stesso tempo la curiosità di provare una cosa nuova mi stuzzicava sempre di più e tra un pensiero e l’altro era quasi arrivata l'ora di tornare a casa ,cenare e andare di nuovo al lavoro. Quando ci rivedemmo con Paolo davanti al cancello dell’azienda ci salutammo semplicemente senza toccare l’argomento ,il turno di assistenza si svolgeva come tutte le altre notti e così dopo qualche chiacchiera e un paio di partite a carte ,Paolo ripartì alla carica sull’argomento, io speravo che non ne avrebbe più parlato, ma non fu così. Iniziò a raccontarmi come fu la prima volta, quando da ragazzo un suo amico ,che lui non immaginava fosse gay ,lo provocò fino al punto che gli fece un pompino e volle essere inculato da lui, mentre lo raccontava si vedeva chiaramente quanto la cosa gli piaceva e seguitando il racconto disse che da quella volta con il suo amico era diventata una normale routine e lo hanno fatto in seguito 0per diversi mesi . Disse che gli erano capitate altre occasioni con altri anche dopo il matrimonio, che per lui era più piacevole di come godeva con la moglie ,lo ha fatto anche con uomini sposati che per quanto erano soddisfatti i rapporti con loro si sono sempre ripetuti nel tempo, quindi mi diceva "perché non provi, non te ne pentirai". Io cominciavo davvero a cedere nel fare questa esperienza, però la paura che la cosa non rimanesse un segreto tra noi due si faceva sentire, così mi feci rassicurare nuovamente da lui che sarebbe stato un segreto tra noi due . Inutile dire che accettò e mi disse di stare tranquillo come lo sono stati gli altri mariti passati, io in quel momento non sapevo da dove cominciare e fu lui che prima si affacció dalla porta della stanza assicurandosi che non veniva nessuno, ma tanto era così come tutte le altre notti, mi venne vicino ,si aprì la patta dei pantaloni, tirò fuori il suo attrezzo e mi disse di toccarglielo ,io rimasi a bocca aperta appena lo vidi, era moscio ma già così era il doppio del mio in erezione, gli dissi che si, glielo avrei toccato e probabilmente anche fatto una sega ,ma che si poteva scordare l’altra cosa, così lo presi in mano, era la prima volta che toccavo il cazzo di un altro, ma la sensazione era piacevole, essendo ancora moscio era morbido e mi piaceva davvero toccarlo, la cosa ovviamente durò poco, non ci mise molto a mettersi sull’attenti al tocco della mia mano, era cresciuto e indurito che la sua grandezza mi faceva quasi spavento. Paolo mi fece cenno di aspettare, così si tirò giù i pantaloni, si sedette su una delle due poltroncine, mi invitò ad inginocchiarmi e ad iniziare a fargli la sega. Avevo davanti a me un cazzo di una portata ragguardevole, era più di 20cm e un diametro di quasi 5cm, impossibile per me riceverlo nel culo, quindi mi dedicai a deliziare il mio collega con una bella sega, dove la mia mano per la sua dimensione, non riusciva a chiudersi intorno al suo cazzo ,andavo su e giù con la mano e con l’altra mi disse di toccargli le palle. lui sembrava già in estasi ed io già mi consideravo bravo a fargli la sega e mi piaceva davvero toccare quel bel cazzo, ma lui non si accontentava e mi chiese di leccarglielo, oramai ero in ballo e continuai a” ballare”, perciò mi abbassai e iniziai a leccargli la cappella ,che era più larga del resto del suo cazzo, feci fatica ad aprire la bocca per cercare di prenderlo evitando di fargli male con i denti, anche se la mascella mi faceva un po’ male, riuscii a fargli un mezzo pompino , in quel momento mi sono sentito una troia ,non avrei mai immaginato che avrei potuto fare una cosa del genere, ero eccitato e contento di quello che stavo facendo, lui sicuramente più di me, ad un certo punto volle toccarmi il culo e mi chiese di alzarmi e tirarmi giù i pantaloni, io non volevo per paura che mi volesse inculare, ma mi tranquillizzò dicendomi che voleva solo toccarlo e leccarmi il buco , mi resi conto che sarebbe stata un’altra esperienza da provare e così ubbidii. Lui seduto sempre sulla poltroncina ed io in piedi dandogli la schiena ,iniziò a toccarmi le natiche ,le aprì e poi sentii la sua lingua leccarmi il buchino, io sentendo la sua lingua frugare intorno al mio orifizio provavo un piacere che mi dava i brividi e inchinandomi assecondavo la sua lingua per farla entrare più a fondo, il mio cazzetto era andato in tiro e me lo toccavo, Paolo aveva capito che la cosa mi piaceva, così provò a fare un altro passo chiedendomi di incularmi , io non so nè come né perché gli dissi di si, ma da quel momento sono iniziate le mie sofferenze, si alzò e mi disse di andare verso il tavolino che era nella stanza chiedendomi di restare in piedi con le mani poggiate sul tavolo, poi andò a prendere qualcosa nel suo borsello e subito dopo sentìì le sue dita unte di qualcosa che roteavano delicatamente intorno al mio buco ancora inesplorato, subito dopo con un dito iniziò a premere per farsi strada dentro di me, io ero molto preoccupato del dolore che avrei potuto provare al momento che lui avesse deciso di passare all’attacco con il suo cazzone. Oramai ero lì e comunque se non ce l’avrei fatta a farmi inculare ,avrei mollato tutto. Per un pò il suo dito lavorò allentando il foro del mio ano, poi le dita divennero due e anche se sentii un po’ di dolore, Paolo mi disse di rilassarmi perché la crema che stava usando aveva anche un potere anestetico e che l’aveva già collaudata con altri nei casi più necessari . Con il secondo dito il fastidio si era accentuato, ma il dolore era appena percepibile, non ero comunque tranquillo , stavo facendo una cosa nuova e non sapevo come poteva finire, non dovetti aspettare molto,perché Paolo ad un certo punto tolse le dita che fino a quel momento avevano fatto il loro lavoro, aprendo e ammorbidendo l’ingresso del mio buco, immediatamente dopo ho sentito la punta del suo cazzo che premeva sul mio sfintere per farsi strada , io a quella pressione accennai smorfie di dolore ,lui mi teneva per i fianchi e mi sussurrava di resistere, che lo avrebbe fatto gradatamente e comunque se non resistevo avrebbe mollato . Io avrei voluto sospendere tutto , ma volli fidarmi di lui, così rimasi in posizione e cercai di rilassarmi e attendere il seguito, dopo un’ulteriore spinta mi sentii lacerare il buco e per non gridare ,mi morsi la mano; Paolo si era accorto che mi aveva fatto male e cercava di tranquillizzarmi dicendomi che il più era fatto perché la parte più larga del cazzo, cioè la sua cappella, era oramai dentro e per un pó rimase fermo interrompendo la spinta per permettermi di abituarmi al suo cazzo che si stava facendo strada ; il dolore mi aveva causato quella brusca intrusione mi fece uscire delle lacrime, lui essendo dietro di me non se ne accorse , passarono un paio di minuti e il mio " amico collega" ricominciò a muoversi e piano piano e a spingere dolcemente, il dolore a me si era affievolito molto e non opposi resistenza, ogni piccolo avanzamento del suo cazzo lui si fermava per un paio di minuti e diceva che lo faceva per farmi abituare alla dilatazione che stavo subendo ,nello stesso tempo mi rassicurava che quella prima volta sarebbe andata così, ma le successive sarebbero state di solo piacere. Rassegnato e dolorante ero li con il suo cazzo di Paolo quasi completamente nel culo e constatai che Paolo, a proposito del dolore aveva detto la verità,il dolore stava sparendo, finalmente arrivò a infilarmelo tutto, devo dire che in quel momento non mi faceva più male ,inizio a muovere il cazzo nel profondo del mio buco oramai allargato e lentamente iniziava ad uscire per un po’ e ritornava a spingere ,aveva iniziato ad incularmi e dovetti ammettere che Paolo aveva ragione, in silenzio iniziai a sentire il dolce piacere che quel cazzone mi dava muovendosi dentro di me, cominciai a muovermi anche io roteando il culo per sentire quel cazzone anche nelle pareti del mio sfintere, inizia anche a menarmi il cazzo per aumentare il piacere che adesso stavo provando; orami mi aveva aperto sia il culo che un mondo nuovo per godere ,il dolore iniziava davvero ad essere un brutto ricordo e al suo posto ora provavo solo piacere, lui cominciava a muoversi con più velocità e con più vigore, stavamo godendo entrambi , eravamo fuori dal mondo reale, ricordo che eravamo sul posto di lavoro e potevamo rischiare il licenziamento, ma i nostri cervelli in quel momento erano altrove fino a che lui non arrivò al culmine scaricandomi nel culo tutto il suo piacere.lui rimase attaccato a me con il suo cazzo ancora dentro di me mentre io seguitavo a segarmi fino al cumino del piacere e con una copiosa sborrata. Quando lui si sfilò da me, sentii scendere dal mio buco oramai profanato, un rigolo di sperma nelle mie cosce fino a imbrattare gli slip e i pantaloni perché erano soltanto tirati giù e mai sfilati .Ci pulimmo alla meno peggio con della carta asciugamani ci guardammo con soddisfazione e lui facendomi l’occhietto mi disse : “ visto che è andata come ti dicevo?”.
Continua……..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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