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Orientamento sessuale III parte
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09.07.2024 |
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"Mi prese la mano e se la portó sulla patta dei pantaloni e mi chiese di fare quello che sapevo fare..."
Dopo quell'estate a casa dei nonni e l'esperienza acquisita con mio zio Vittorio avevo già le idee più chiare e cominciai a pensare di trovare un compagno di giochi che sostituisce mio zio. Oramai era un chiodo fisso, le immagini che avevo visto con i loro rapporti clandestini mi frullavano per la testa e avrei voluto approfondire nel più breve tempo possibile, ma gli amici che avevo non l'avrei mai coinvolti nelle cose che avrei voluto fare, quindi non rimaneva che aspettare l'inizio della scuola, oramai finite le medie, iniziando le superiori avrei conosciuto nuovi compagni e magari avrei trovato quello giusto. Così arrivo settembre, per andare scuola avrei dovuto prendere i mezzi pubblici e fare una mezz'oretta di viaggio. Iniziato l'anno scolastico come previsto avevo tutti compagni di classe nuovi che venivano oltre dal mio paese e che non conoscevo, anche da altri paese i limitrofi. Il mio fisico non era cambiato molto e rimasi snello mma non magro, mi consideravo nella norma, ma intorno a me nella classe c'erano grassi, molto magri, qualcuno più o meno come me e due ripetenti che oltre più grandi per età, anche di fisico. La scuola piano piano inizió a ritmo pieno e bisognava studiare per stare appresso al programma. Devo dire che me la cavavo abbastanza bene e i due ripetente se ne accorsero, quindi iniziavano a girarmi intorno per aiutarli dove non capivano, devo dire che oltre a ripetenti erano davvero duri di testa. In un certo periodo dell'anno scolastico una professoressa di scienze, ci diede dei lavori da fare a casa e ci divise in gruppi di 4 ragazzi,il lavoro era complesso e lungo e andava fatto un pó alla volta a casa. La professoressa ci aveva divisi in modo che chi stava in difficoltà lo aveva messo nel gruppo di quelli un po' più bravi, tra cui io, la sorte volle che i 2 ripetenti fecero parte del mio gruppo insieme ad un'altro ragazzo anche lui bravino Formato questo gruppo dovevamo decidere dove fare questo compito, alla fine ci mettemmo d'accordo per andare a casa di uno dei due ripetenti perché aveva una casetta prefabbricata in giardino e che il lavoro lo potevamo lasciare lì senza doverlo riporre. La, settimana successiva un pomeriggio iniziammo il compito, ma successe che l'altro ragazzo bravino, era caduto dalla bici ed era finito in ospedale perché si era fatto molto male e la cosa per lui sarebbe stata lunga. Certo il gruppo appena formato aveva perso un pedina importante e il sottoscritto si doveva accollare anche il suo lavoro. Comunque iniziammo, ma da parte dei due ripetenti la collaborazione era molto scarsa perché non facevano altro che scherzare e dire battute, battute anche volgari con riferimento al sesso. Uno dei due scherzando mi stuzzicava, mi veniva dietro toccandomi il culo, poi mi abbracciava da dietro spingendo il suo pisello dietro tra le natiche per farmelo sentire , io cercavo di scansarlo cercando di ricordagli perché eravamo lì, si ricomponeva per un pó, ma dopo un pó ricominciava la stessa cosa, l'altro rideva mentre lui mi stuzzicava. Ad un certo punto la cosa iniziava a piacermi invece di darmi fastidio e non lo scansai più. Marco allora, così si chiamava si accorse che non lo evitavo più e mi chiese se mi piaceva, non gli dissi ne si ne no, ma si capiva e mi chiese se avevo mai giocato con il cazzo, non riuscii a negare ma non gli dissi con chi. Mi prese la mano e se la portó sulla patta dei pantaloni e mi chiese di fare quello che sapevo fare.. Nella mia mente si riforma a l'immagine di quello che facevo con zio Vittorio e iniziai ad eccitarmi, lui lo tirò fuori e io mi trovai nella mano quel pisellone che non si poteva dire nella norma perché non lo era. Cominciai ad accarezzarlo e a segarlo, lui stava già al settimo cielo e mi diceva di continuare perché ero bravo, io oramai eccitato mi davo da fare sempre di più, Paolo il suo amico stava lì zitto a guardare senza dire niente, ad un certo punto Marco mi chiese se sapevo fare altro ed io annuii, senza dirglielo iniziai a leccarlo e farlo entrare in bocca, Paolo sgranó gli occhi, non gli sembrava vero quello che stavo facendo, ad un certo punto Marco si tirò giù i pantaloni e così anche le palle ebbi tra le mani, questa situazione stava prendendo una piega piacevole, ma anche pericolosa, perché chissà se la cosa poi loro l'avrebbero spiifferata ai quattro venti? Oramai ero lì e per me era il seguito di una piacevole esperienza sessuale, a 14 anni poco più per me era già un successo. Mentre continuavo con la bocca, Paolo si fece coraggio e tiro fuori anche lui il suo cazzo, un cazzo spaventosamente grosso ed eccitatissimo, mi disse che dopo avrei dovuto fare la stessa cosa a lui, non ero convinto ma Marco disse che avrei dovuto farlo anche a lui e si allontanó da me invitando Paolo a porgermi il suo cazzo,dovetti stare al gioco anche perché in fondo mi piaceva. Mentre leccavo e succhiavo la cappella di Paolo, Marco all'orecchio mi disse che visto che ero così bravo e avevamo molto tempo, voleva anche mettermelo nel culo. Le dissi che non lo avevo mai fatto ed avevo paura che mi facesse male, ma non sentì ragioni ed anche io non opponevo una resistenza decisa, così mi fece lasciare il cazzo di Paolo e mi fece appoggiare le mani sul tavolino e mi tiró giù i pantaloni, io anche se avevo paura non facevo resistenza,sentii un dito di Marco, che dopo averlo bagnato si faceva strada nel mio buchetto ancora vergine fino ad entrare, non mi diede troppo fastidio,inizió a muoverlo cercando di slargarlo un pó, poco dopo sentii che ne infilava un altro e anche se mi faceva un pó male lo sopportai, entrate tutte e due le dita a me iniziava davvero a piacermi, pensavo che era arrivato il momento di provare quell'altra cosa che ho visto fare tra mio zio e il suo amico, quindi quello per me sarebbe stato il battesimo della prima volta nel mio buchetto. Marco aveva capito che avrei ceduto alle sue voglie, però io avevo paura del dolore che avrei dovuto subire, ma ritornando alle immagini di mio zio, capivo che era fattibile visto che a loro piaceva molto, quindi cercai di rilassarmi. Paolo era lì vicino a me e mentre guardava Marco che puntava il suo cazzo nel mio buchetto preventivamente allargato dalle sue dita, strusciava il suo cazzo sulla mia coscia. Sentii la punta del cazzo di Marco spingere verso il mio sfintere, la sensazione era piacevole fino a quando iniziò a spingere ancora di più, cominciai a preoccuparmi e a pensare che non c'è l'avrei fatta, ma volli resistere, perché sapevo, visto come godeva mio cugino, che prima o poi sarebbe stato solo piacere. Stavo stringendo i denti per resistere al dolore, quando ad un tratto sentii come uno strappo al mio sfinter e per non urlare dal dolore mi misi una mano in bocca , poi implorai Marco di toglierlo, ma fece finta di non sentire e spinse fino a farlo entrare tutto, all'orecchio mi disse sottovoce che non ero il primo a cui avevo rotto il culo e di restare fermo, sopportare ancora un pó e mi sarebbe passato. Io avrei voluto scappare via, il dolore c'era e anche se era più lieve era quasi insopportabile, ma alla fine restai è speravo che quello che mi aveva detto Marco fosse stato vero. Paolo era lì affianco a Marco e si massaggiavo il cazzo, che eccitato in quel modo era diventato spaventosamente grande. Passarono pochi minuti, effettivamente il dolore si affievoliva sempre più, quel corpo estraneo dentro il mio ano mi dava una sensazione di fastidio, ma era diventato sopportabile e Marco se ne accorse, così inizio a muovere il suo cazzo dentro di me con movimenti rotatori e andamento dentro fuori,devo dire che in quel contesto fu molto delicato e piano piano iniziavo a sentire piacere e mi rialassai. Marco, mentre mi stava inculando iniziò a dirmi che ero un frocetto e che lo aveva capito dal primo giorno che mi aveva visto , il suo cazzo aumentó il ritmo ed io stavo assaporando il piacere del cazzo nel culo, adesso entrava ed usciva con una certa facilità ed io stavo davvero godendo, ma fece prima lui, mi diede dei colpi di affondo più forti, lo sentii ansimare e dal buco oramai aperto, sentivo le pulsazioni che il suo cazzo faceva per sborrarmi nel culo. Siamo rimasti così, con io sempre con le mani sul tavolo e lui dietro di me, fermo con il suo cazzo nel mio culo, dopodiché piano piano lo sfiló e finalmente il mio ano si poté rilassare. Anche se con un dolore inimmaginabile, alla fine mi era piaciuto e già pensavo che oramai sarebbe stata la mia scelta futura per fare sesso. Purtroppo, devo dire purtroppo, ma alla fine me lo aspettavo, anche Paolo voleva la sua parte e voleva incularmi anche lui, io provai a dirgli che non me la sentivo di prendere il suo cazzo perché ancora più grosso di quello che mi aveva appena rotto il culo, ma lui non mollava, anche Marco cercava di convincermi che ce l'avrei fatta, come ce l'ha fatta anche un loro amico che io non conoscevo. Insomma mi convinsero e mi rimisi in posizione, certamente il buco era aperto, ma ora anche lubrificato dallo sperma di Marco, che ancora sentivo colare lungo le cosce, Paolo si posizionó con il suo cazzo dietro di me ed iniziò a spingere, io iniziai a sentire di nuovo un pó di dolore e mi contraevo, Marco si accorse delle mie smorfie di dolore e mi suggerì di spingere con l'ano come se dovessi evacuare, titubante obbedii, in quel momento Paolo diede un colpo un pó più forte e miracolosamente, anche se mi stava facendo male, la punta del suo cazzo si fece strada dentro di me, il più era fatto, bisognava solo fermarsi un pó, come avevo fatto con Marco per abituare questa nuova e più grande apertura, è poco dopo lo affondó fino in fondo al mio buco. Una forte sensazione di dolore con in pizzico di piacere che poco dopo si trasformó in piacere assoluto dove anche io completantolo, mentre Paolo aveva iniziato a scoparmi con più foga fino a venire anche lui dentro di me, io mi segavo sborrando come mai mi era riuscito, finita questa seconda parte il mio buco oramai apertissimo faceva scendere tra le mie cosce il liquido bianca stro di Paolo, probabilmente mischiato a quello di Marco. Da quella prima volta che fui sverginato molto brutalmente dai miei 2 compagni di scuola, non ho fatto altro che pensare ai cazzi e che la mia tendenza non sarebbe tornata più indietro. Dopo quell'episodio con loro ce ne furono altri e il compito che ci aveva dato l'insegnante praticamente l'ho fatto quasi tutto da solo, é stato anche un modo per ringraziarli di avermi aperto, oltre che l'ano, anche i miei desideri futuri. Oggi alla mia età non ho rimpianti, di amanti ne ho avuto molti e di esperienze di ogni tipo anche.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Orientamento sessuale III parte :
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