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Gay & Bisex

Le nuove leve - parte 3


di Difficilissimo
04.04.2017    |    7.388    |    2 9.4
"Tuttavia sentivo l'esigenza di andare oltre anche con lui, lo volevo a 360 gradi, volevo tutto il suo corpo, volevo il suo culo, il suo cazzo dentro di me,..."

Dal punto di vista sessuale proprio non potevo lamentarmi. Mi stavo “dividendo” tra due ragazzini bellissimi senza soluzione di continuità e la cosa mi piaceva troppo. Avevo riconquistato gran parte del rapporto intimo con Mario: quella piccola crisi dovuta alle rispettive sbandate per Fabietto e Matteo era rientrata e avevamo ritrovato quel feeling pazzesco di prima. Oltretutto ero rimasto davvero impressionato da come Mario avesse tranquillamente accettato la storia di Fabietto e di come mi permettesse senza patemi di continuarlo a vedere, dandomi perfino consigli quando ne avevo bisogno. Dall'altra parte Fabietto era proprio il tipo di ragazzo che mi piaceva, sia fisicamente e sia di carattere. Era un piacere stare con lui, mi prendeva completamente per tutto il tempo che stavamo insieme. Era sempre allegro, sempre col sorriso, pronto a scherzare in ogni frangente ma anche ad affrontare argomenti seri, con una maturità che non gli avrei mai attribuito prima di conoscerlo così a fondo. Io e Fabietto avevamo tantissimi gusti in comune, che spaziavano dal cibo alla musica, dal cinema ai videogiochi e questo ci aveva unito ancor di più. Lui non sapeva di Mario, non avevo chiaramente potuto dirglielo perchè avrei sputtanato Mario stesso, che come noto non ne voleva proprio sapere di sventolare in giro la sua omosessualità. Fabietto, comunque, mi aveva sempre detto che non dovevo sentirmi legato a lui e che non se la sarebbe presa se avessi avuto altre esperienze perchè in fondo eravamo solo amici un po' troppo intimi, il rapporto che ritenevo a mia volta perfetto. Ma a letto come andava? Ci vedevamo sempre, praticamente ogni giorno e si andava di sesso orale senza tregua, io a lui e lui a me. Amavamo i rispettivi cazzi e ce li succhiavamo con un gusto tangibile già a primo impatto. Fabietto si stava pian piano aprendo anche sessualmente, si stava scatenando ed era un maialino niente male. Erano meravigliosi quei messaggini sconci che mi mandava quando era certo che ero solo. Aveva un modo molto più diretto di porsi rispetto a Mario e la cosa mi eccitava tantissimo. Sovente mi chiedeva chiaramente di vederci per succhiarci i cazzi e quasi sempre il luogo dei nostri incontri era quel suo garage tanto disordinato quanto “intimo e riservato”. Tuttavia sentivo l'esigenza di andare oltre anche con lui, lo volevo a 360 gradi, volevo tutto il suo corpo, volevo il suo culo, il suo cazzo dentro di me, la sua calda urina, volevo tutto di Fabietto. Però lui non sembrava molto propenso a spingersi oltre. Era vergine e sembrava tenere molto a questa cosa. Tuttavia iniziai lentamente a far breccia nella sua volontà. Il tutto iniziò durante uno dei nostri soliti e meravigliosi incontri el suo garage. Eravamo completamente nudi, i vestiti erano finiti chissà dove e non vi nego che a volte impiegavamo quasi più tempo a ritrovarli sparsi ovunque che e a consumare i nostri rapporti stessi. Anche quel giorno ci eravamo denudati immediatamente, lui aveva una sorta di mania nello stare nudo, sembrava quasi smaniare dal togliersi subito tutto ogni volta che stavamo soli. Quel giorno eravamo particolarmente eccitati e iniziammo a leccarci come scannati. Quando fu il mio turno presi a esplorargli il corpo con la lingua come facevo sempre. Stavolta però mi sarei spinto oltre, avevo deciso. Se Fabietto mi avesse provato a fermare non l'avrei ascoltato e avrei un po' forzato la mano. Avevo troppa voglia di assaggiarlo “tutto” e così feci. Mentre lo facevo impazzire, salendo e scendendo continuamente dalla sua zona intima, quasi a torturarlo, mi soffermai un po' di più sui suoi coglioni. Glieli leccai anche da sotto, avvicinandomi molto al suo buco del culo. Non sembrò provare particolari disagi e, approfittando del fatto che fosse steso sopra la solita scrivania, riuscì abbastanza facilmente a fargli alzare su le gambe, in modo da “rendermi” molto ben accessibile la zona anale. Fabietto probabilmente non aveva ancora capito bene cosa volessi fare, convinto del fatto che avrei proseguito a ispezionare i suoi coglioni, pratica che evidentemente gradiva molto. Inizialmente feci proprio così e con la mano gli stimolavo la punto della cappella. Lo feci rilassare e poi iniziai lentamente a scendere. Era talmente rilassato che quasi non si accorse che ormai ero al buco del culo. Passai per la prima volta la lingua e qui Fabietto scattò su e fece per alzarsi, dicendomi di fermarmi. Ma lo bloccai con una mano, spingendolo per il petto e riportandolo in posizione. Lo intimai quasi bruscamente di stare fermo e lasciarmi fare, di fidarsi di me e pensare a rilassarsi. Lui obiettò qualcosa ma non mi avrebbe fermato per nulla al mondo. Lo continuai a tenere con la mano sul petto e lo bloccai. Con l'altra mano gli allargai nuovamente le cosce e tornai a infilare la lingua proprio sul suo culo. Fabietto sembrava molto perplesso,era tesissimo e preoccupato per quello che stavo facendo. Stava a me farlo rilassare e farlo fidare di me. Pensai che l'unico modo era dimostrargli quando potesse piacergli quella particolare pratica e quindi mi impegnai a farlo al meglio. Il suo sedere era pulito, non emanava alcun odore sgradevole e questo denotava una cura approfondita dal punto di vista dell'igiene. Così iniziai a spingermi sempre più a fondo. Sentivo Fabietto quasi supplicarmi di fermarmi ma non lo faceva con convinzione. Prima smise di lamentarsi, poi pian pianino si iniziò anche a rilassare e finalmente la smise di contrarre i muscoli e si sciolse sempre più. Io proseguivo l'ispezione del suo buchino e la cosa mi stava piacendo in un modo pazzesco. Quando ebbi la certezza che a Fabietto stava veramente piacendo, decisi di spingermi ancora oltre. Portai un ditino in direzione del suo buchetto, ci girai un po' intorno e lentamente tentai di spingerlo dentro. Fabietto ebbe un sussulto di dolore ma me lo lasciò fare. Evidentemente non aveva mai provato a penetrarsi. Inizialmente si lamentò un po' del dolore ma non mi chiese mai di fermarmi e io non lo feci. Mentre lo sditalinavo con l'indice, continuavo a leccare tutto intorno, arrivando anche ai coglioni ogni tanto. E anche stavolta in pochi minuti le lamentele sparirono e stavolta iniziò veramente a perdere il contegno. Fabietto cominciò sempre più ad ansimare, si divincolava. La cosa che mi fece impazzire fu il fatto che mentre gli leccavo il culo aveva iniziato a segarsi a tutta birra. Sembrava scatenato, si segava e ansimava, provai a guardarlo in faccia, seppur in una posizione non ottimale ed era una vera maschera di piacere. Dopo un po' ansimò fortissimo e sentì una colata di sborra colpirmi e imbrattarmi schiena e capelli. Era venuto senza ritegno. Non mi arrabbiai affatto, anzi la cosa mi aveva soddisfatto oltremodo. Mi alzai in piedi e lo presi per i capelli, quasi con forza ma senza fargli male. Lo portai a inginocchiarsi di fronte a me e gli misi il cazzo in bocca. Fabietto lo iniziò a succhiare e a leccare come ormai faceva da giorni. Io non avevo alcun freno ormai e, sempre tenendolo per i capelli, iniziai a scopargli la bocca. Era un po' la stessa dinamica delle nostre primissime volte, quando lui faceva fatica a dare un ritmo al pompino e si lasciava scopare la bocca anche con forza. Lo feci nuovamente, lui divenne ancora una volta tutto rosso e io lo spinsi quasi fino alla gola. Al momento dell'orgasmo gli sparai tutto dentro. Fabietto si staccò di colpo e iniziò a tossire, un po' di sborra la sputò a terra, altra riuscì a mandarla giù. Si lasciò quasi andare a terra, steso, senza energie, sembrava svuotato per quanto fatto. Io mi misi un po' in disparte e lo lasciai riflettere qualche minuto. Volevo che prendesse consapevolezza del piccolo passo in avanti che avevamo fatto e infatti poco dopo fu lui a venirmi a cercare. Pomiciammo per diversi minuti con dolcezza e mi ammise di aver goduto in una maniera incredibile, come mai in vita sua. Mai avrebbe immaginato che la stimolazione anale potesse essere tanto piacevole. Presi la palla al balzo e iniziai a parlargli del sesso anale. Era diventato l'argomento principe delle nostre conversazione. Fabietto aveva una voglia pazza di provarlo ma non si sentiva ancora pronto. Però aveva grande curiosità e me lo diceva senza problemi. Nelle nostre lunghe messaggiate serali su Whatsapp lo provocavo e lo portavo spesso a masturbarsi durante la chattata. Lui arrivava sempre a confessare un desiderio irrefrenabile di prenderlo nel culo da me, salvo poi prendere tempo quando effettivamente gli chiedevo di farlo nella realtà. Almeno fino a pochi giorni fa...
PS: questa parte è un pò più corta rispetto ai miei abituali racconti anche se forse entra prima nel vivo dell'aspetto sessuale. E' chiaramente di preparazione alla prima volta di Fabietto, che verrà raccontata nel quarto capitolo della saga...spero vi sia piaciuto, a presto
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