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Gay & Bisex

L'obiettivo - capitolo 5


di Difficilissimo
10.02.2012    |    6.126    |    0 9.6
"Devo ammettere che non fu affatto una settimana facile quella che ci stava per condurre al viaggio a Barcellona..."
Devo ammettere che non fu affatto una settimana facile quella che ci stava per condurre al viaggio a Barcellona. Per la prima volta da quando stavamo insieme, ormai 4 mesi, io e Pier iniziammo a non andare molto d'accordo. Mi infastidivano notevolmente alcuni suoi comportamenti, era troppo spaccone e troppo viziato e a volte si compiaceva eccessivamente nella sua ricchezza. Riuscimmo a discutere perfino sul viaggio, era stata una bellissima sorpresa da parte sua ma non riuscivo proprio a capire perchè dovesse per forza pagare tutto lui, avendo tra l'altro prenotato un hotel lussuoso e sicuramente costoso. Mi sembrò davvero una cosa eccessiva, anche perchè tentevo di spiegargli che io con lui sarei stato anche in un motel da una stella ma ovviamente fece orecchie da mercante e continuò a portare avanti le sue idee. Il momento peggiore della settimana lo vivemmo proprio il giorno prima della partenza, il Giovedì, quando Pier mi costrinse ad accompagnarlo in un grosso centro commerciale della zona a fare compere per il viaggio, neanche stessimo via chissà quanti giorni. Fu un pomeriggio infernale, nel quale non riuscivo a contemplare quale fosse la mia utilità in quell'accompagnamento visto che ogni suggerimento che io gli davo, veniva puntualmente ignorato e faceva sempre e solo di testa sua. Stava spendendo e spandendo in maniera esagerata, trattava male i commessi dei negozi con il suo fare a volte arrogante, continuava a provare capi di abbigliamento per il solo gusto di provarli e spesso optava per le cose più brutte ma costose, a prescindere dal fatto che gli potessero essere utili o meno. Cercai in tutti i modi di nascondere il mio fastidio, per evitare di litigare, ma si trattava di una vera impresa e, per provare a metterla un pò sullo scherzo iniziai a prenderlo un pò in giro. Gli cantavo ripetutamente frasi della canzone dei Pooh "Pierre" che per chi non lo sapesse parla di un ex compagno di scuola che viene scoperto ad una festa vestito da donna. Non immaginavo, nonostante ormai stessimo insieme da un pò, che Pier potesse essere così permaloso, fatto sta che ben presto mi mise il muso e quasi non mi parlava più. Al termine dell'infinito e stressante giro per i negozi, finalmente ci incamminammo verso il parcheggio e io, dopo una mezz'ora di silenzio, stupidamente ripresi a sfotterlo. "Pierre ti ho rivisto questa sera e tu, tu abbassi agli occhi, ti nascondi e poi te ne vai..scusami se ti ho rinosciuto". Pier iniziò improvvisamente a sbuffare, quasi come un toro, sembrava veramente sull'orlo di una crisi di nervi e a me quasi sadicamente venne ancora più voglia di farlo arrabbiare, così mentre sistemava la roba del cofano dell'auto gli
cantai nuovamente "Io ti rispetto, resta quel che sei, tu che puoi". A quel punto Pier esplose, chiuse con forza il cofano e iniziò improvvisamente a piangere come un bambino, un pianto isterico, divenne tutto rosso e gli scendeva perfino il moccolo dal naso, mi guardò e mi urlò "Io non sono un travestito, chiaro??" e io ancora sfottendo e sempre cantando gli risposi "Pierre sono grande l'ho capito sai". Non immaginavo minimamente quella che sarebbe stata la reazione di Pier e mi stavo per mettere a ridere, promettendo di smetterla, quando improvvisamente iniziò a correre verso si me e fece per colpirmi con un pugno. Riuscì a schivare il colpo ed essendo ben più grande e forte di lui fisicamente, e anche più abituato a fare a botte, riuscì a sopraffarlo facilmente, lo immobilizzai e lo misi contro la macchina, nel tentativo di calmarlo. "Pier sto scherzando, calmati" ma non ci fu niente da fare "VAFFANCULO, riportami a casa e domani ci vai da solo a Barcellona". Risalimmo in macchina e Pier passò l'intero viaggio a guardare fuori dal suo finestrino e a piagnucolare, non conoscevo ancora il lato così infantile del mio ragazzo e inizia a farmi l'idea che non dimostrava 16 anni solo di aspetto ma anche di carattere anzichè i reali 19. Arrivati sotto casa sua provai a parlare, cosa che era stata impossibile per tutto il viaggio "Pier...aspetta" ma non ci fu nulla da fare, scese di scatto dalla macchina, prese la sua roba nel cofano e lo vidi sparire nel portone di casa sua. Ero confuso, saremmo partiti? Gli sarebbe passata? Attesi quasi tutta la serata di poter chiarire con lui, ma aveva sempre il telefono staccato e non si era connesso a facebook per cui presi comunque la decisione di preparare la valigia, nella speranza che improvvisamente mi desse notizie di lui. Cosa che fece poco dopo la mezzanotte, quando ormai stavo per mettermi a letto, con un sms "Brutto stronzo che non sei altro, non ti permettere mai più di prendermi in giro o domani in aereo niente coccole!! hai capito!!! PS: scusami tanto amore, sono stato un bambino, a domani". La mattina ci vedemmo all'ora stabilita, raggiungemmo l'aeroporto in taxi e poi partimmo. Devo dirvi che nel viaggio fummo presto colti da un'ondata di voglia difficile da controllare, volevamo unire i nostri corpi per fare pace anche "fisicamente" e a Pier venne l'idea di scopare nel bagno di volo ma riuscì a farlo desistere perchè mi sembrava un rischio inutile visto che avevo letto articoli di multe e denunce per fatti analoghi. Appena arrivammo però non riuscimmo a trattenerci e ci fiondammo nei bagni dell'aereporto, ci chiudemmo in un cesso e ci calammo i jeans, poi stando ben attenti a non toccare nulla ci facemmo un bel pompino a testa con tanto di sborrata in bocca. Con un taxi raggiungemmo il bellissimo hotel che Pier aveva prenotato, l'H10 Marina, un favoloso 4 stelle con piscina al coperto riscaldata, sauna e quant'altro. Anche la nostra camera matrimoniale non era niente male e Pier mi disse che in questi 3 giorni ci saremmo finalmente potuti comportare da fidanzati, visto che qua nessuno ci conosceva e rispetto a noi c'era sicuramente più tollerenza. Notai subito i nostri difetti, lui disordinato all'inverosimile e io pigro, tant'è che Pier lanciò tutta la roba per aria, si tolse tutto sparpagliandolo per la camera, e poi si andò a fare una doccia, mentre io mi misi subito in mutande e mi stesi sul letto. Sentivo l'acqua della doccia di Pier che scorreva e improvvisamente fui colto da un'eccitazione notevole, mi massaggiai un pò il pacco fino al punto di arraparmi al massimo, poi sfilai le mutande e raggiunsi il mio ragazzo in bagno. Entrai nella doccia e iniziammo a pomiciare con dolcezza e con passione, avvolti dal calore del vapore e dal nostro abbraccio. Non scopammo ma ci segammo con cura a vicenda, venendo nelle rispettive mani senza mai smettere un secondo di baciarci e di accarezzarci. Il pomeriggio lo passammo a fare i turisti, conoscevamo piuttosto bene la città visto che entrambi ci eravamo già stati un paio di volte e quindi ci muovemmo con discreta disinvoltura e devo dire che fu una bella sensazione quella di girare mano nella mano con lui e di baciarlo agli occhi di tutti. Sentivo che a volte avevamo gli sguardi addosso e che forse qualcuno ci giudicava anche male ma rispetto a quello che sarebbe successo da noi, notai che c'era un'infinità di tolleranza in più. Tornammo in alberto giusto in tempo per farci una sauna prima di cena, andammo nella sala turca con i soli asciugamani in vite, poi una volta dentro, essendo soli, li togliemmo, restando nudi. Poco dopo entrarono un paio di signori, io non diedi molto peso ai loro cazzi, visto che erano abbastanza adulti e quindi fuori dai miei gusti mentre mi sembrò di notare che Pier gettasse più di un occhio alle nudità dei tipi. La sera uscimmo, un pò di discoteca, senza fare orari folli, con Pier che più volte sembrò sul punto di litigare con la gente visto che era veramente geloso e si infastidiva anche soltanto se qualcuno o qualcuna mi rivolgesse la parola. La notte facemmo l'amore con passione, ci penetrammo più volte e in più posizioni. La giornata seguente la passammo in maniera similare alla prima ma nel pomeriggio avvenne un episodio fondamentale della nostra vacanza. Ci recammo nella piscina coperta dell'albergo e, forse per la stagione o forse per l'orario vicino alla cena, non c'era nessuno se non il bagnino, un ragazzo abbronzato che aveva ad occhio meno di 30 anni. Io e Pier, come stavamo facendo ormai da quando eravamo arrivati, ce ne fregammo della sua presenza e ci mettemmo appoggiati sui gradini della piscina, con le gambe che scendevano in acqua. Eravamo abbracciati e ci baciavamo, poi improvvisamente notai che il bagnino non ci staccava mai gli occhi di dosso e lo feci presente a Pier "Amò forse è il caso che smettiamo perchè quello non la smette di guardarci". Pier mi sorrise e rispose "Ti va se ce lo scopiamo?". Non riuscì inizialmente a capire se scherzasse o dicesse sul serio ma preferì chiarire subito la cosa:
- No no, scordatelo, io non ti divido con nessuno, pensi che riuscirei a vederti scopare con lui?
- Eddai su, stiamo a Barcellona, possiamo pure concederci una serata di trasgressione, ti prometto che da domani torniamo a rigare dritti!!
- Ma scusami, chi te lo dice poi che lui ci sta?? e poi ti ho detto di no, non voglio!
- Fallo per me, mi piacerebbe un'esperienza del genere, tanto scemo, io amo te non ti credere, ho fatto tanto per averti e rovino tutto così? Stai tranquillo, solo per stasera..e poi ci penso io a vedere se è gay
Lo lasciai fare e lo guardai mentre si alzò e andò a parlare con il bagnino. Non riuscivo a capire nulla perchè c'era il rumore delle onde idromassaggio e poi erano distanti ma vedevo che sorridevano entrambi e un paio di volte Pier si voltò per indicarmi. Tornò qualche minuto dopo con una faccia compiaciuta e mi disse:
- Dopo cena, verso le 9 viene in camera nostra a scopare!!
- Ah...bene...scusami ma che gli hai detto?? Per curiosità
- Gli ho detto che se gli dava fastidio quello che stavamo facendo o non si poteva fare avremmo smesso e mi ha detto "No no continuate". Allora gli ho fatto "no perchè ho visto che ci guardavi, se ti scoccia andiamo in camera" e lui mi risponde "eh no poi come faccio a guardarvi?". Gli ho chiesto se era gay e alla sua conferma gli ho fatto la proposta! Grazie amore mio che accetti, lo so che lo fai per me!!


All'ora stabilita il bagnino, che si chiamava Felix e aveva 27 anni, giunse in camera nostra. Era vestito bene, in camicia e si era sistemato e curato ottimamente. Devo dire che era un gran bel ragazzo e dopo le presentazioni decidemmo di non perdere tempo e ci spogliammo. Felix era proprio fico, muscoloso, un pò più alto di me, con un bel sedere e una ventina di centimetri di cazzo sul quale Pier non riusciva a togliere lo sguardo. Io incontrai un pò più di difficoltà di loro nello sbloccarmi ma pian piano mi unì alla festa, visto che si erano messi a pomiciare sul letto e quasi subito Pier si era abbassato per prenderglielo in bocca. Iniziammo un festival del pompino, io lo presi in bocca a Pier, che aveva in bocca il cazzo di Felix il quale a sua volta aveva il mio e ci spompinammo per bene. Devo ammettere che questo Felix lavorava veramente bene con la bocca, si vedeva che aveva grande esperienza e io pian piano mi stavo sciogliendo e mi lasciai andare al piacere più totale. Gemevamo, ansimavamo e continuavamo a succhiarci i cazzi, poi decidemmo di inverti le posizioni, cosicchè io presi in bocca il grosso cazzo di Felix, il quale lo ciucciava a Pier che a sua volta si occupava del mio. Ci portammo a turno all'orgasmo, Felix mi venne corposamente in bocca e mi gustai il forte sapore della sua sborra, poi anche Pier volle assaggiarla e venne vicino a me a leccare ogni goccia di quel prezioso liquido. Tutti e tre con le bocche piene dei nostri liquidi, ci iniziammo a baciare, attorcigliammo le nostre tre lingue senza mai smettere un momento di toccare i nostri corpi. Felix stava in mezzo a me e Pier e tutti e due sembravamo estasiati dal corpo di quel bagnino che non riuscivamo a fare a meno di accarezzare e palpare. Quando sentimmo nuovamente i cazzi duri decidemmo di penetrarci, il primo a voler in culo fu proprio Felix e io e Pier ci alternammo alla postazione, poi fu il mio turno e infine quello di Pier che si lasciò andare al più totale piacere e mentre io e Felix gli spaccavamo il culo gemeva come una cagna in calore. Terminata la scopata, restammo un pò a riprendere fiato nel letto, poi Felix, in un italiano non perfetto ma comuneque facilmente comprensibile ci fece una proposta:
- Ragazzi io stasera vado ad una festa gay, si balla, si beve e poi ad una certa il clima si fa più "caliente". Sono tutti miei amici, se vi va di unirvi a noi, mi fa tanto piacere, che ne dite?
Ovvio che io inizialmente non ero d'accordo ma anche in questo caso Pier intervenne e alla fine promise a Felix di riuscire a convincermi, per cui il bagnino si rivestì e ci diede il suo numero di cellulare, dicendo che ci sarebbe partito attorno alle 11, quindi di fargli sapere per tempo.
- Eddai amò andiamo, te l'ho detto è solo per stasera!
- No Pier e che cazzo è, già ho fatto questo, poi a vederti pure scopare con decine di persone sconosciute no
- Ma guarda che qua il geloso sono io, non sei mai stato tu, quindi non fare parti che non ti appartengono!!
- Non c'entra un cazzo, stiamo insieme e non andiamo scopando a destra e a sinistra
- Infatti mai nessuno di noi ha scopato a destra e sinistra, io ho lasciato anche la mia ragazza per stare con te quindi questo proprio non lo puoi dire e poi non mi pare che Felix ti sia dispiaciuto no?
- Beh questo no ma là non conosciamo nessuno
- Appunto, andiamo, ci divertiamo e da domani te lo prometto che non si ripeterà.
Alla fine accettai la proposta, ero agitato ma anche un pò incuriosito da quello che sarebbe potuto succedere mentre Pier mi sembrava notevolmente più a proprio agio. Non ero sicuro che fosse la cosa giusta quella di cedere su questa discussione, ma ormai era fatta e mi ritrovai in questi miei pensieri durante il tratto di strada nella macchina di Felix..
Secondo voi ho preso la decisione giusta? Avreste fatto anche voi la stessa cosa??? Nel sesto capitolo vi racconterò quello che è successo in quel Sabato notte di movida spagnola!!!
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