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Emergenza neve - Il passatempo


di Difficilissimo
07.05.2012    |    13.640    |    3 9.4
"Realmente il problema c’era, poiché Mirco era sempre e soltanto stato versatile, semmai con prevalenza attiva, e non pensava minimamente nella sua testa di..."
A fine Gennaio del corrente anno, l’Abruzzo è stato colto da un’ondata senza eguali di neve che ha messo gran parte della regione in seria difficoltà, bloccando strade, facendo chiudere uffici e scuole e causando una serie di disagi notevoli. Alcune persone sono state costrette a trascorrere diversi giorni in casa, senza poter uscire, viste le condizioni pazzesche in cui si trovavano le strade. Mirco si è trovò in questa condizione e per una settimana fu bloccato nella sua casa, che si trovava ad inizio collina, per cui in una posizione ancora più scomoda visto il ghiaccio che aveva avvolto il lungo viale che avrebbe dovuto condurlo in pianura. I genitori invece si recavano con normalità al lavoro, facendo affidamento a gomme termiche o catena, che permettevano loro di scendere. Questo permetteva a Mirco di trovarsi spesso da solo in quei giorni e così riscoprì una sua antica passione. A lui piaceva mostrarsi in una video chat famosa (del quale non faccio il nome) con una mascherina stile Zorro in faccia e si masturbava pubblicamente per uomini e donne. La cosa iniziò nuovamente a piacerli, dopo diversi mesi in cui aveva un po’ abbandonato l’hobby, anzi gli venne una vera e propria mania e trascorreva intere ore su quel sito masturbandosi tra i complimenti dei vari utenti che se lo gustavano. Perché Mirco era veramente un incanto, un meraviglioso ragazzino 17enne, non tanto alto ma con un bel fisico liscio e scolpito, un bel pisello che si era sviluppato sempre più negli ultimi anni e soprattutto un fantastico, strepitoso e unico culo, una cosa incredibile veramente: bello, sporgente e ben definito, un qualcosa che perfino maschi totalmente etero gli avevano fatto notare. Inutile dirvi che oltre a guardarlo, diversi utenti di quel sito gli provavano a proporre incontri e Mirco non rimase a lungo insensibile di fronte a questa prospettiva. Masturbarsi in web gli piaceva, soprattutto gli piaceva ricevere complimenti ma iniziò a pensare che un incontro era proprio ciò che cercava, visto che erano diversi giorni che non riusciva a scopare per via del tempo. Avrebbe volentieri incontrato Stefano, il suo speciale trombamico con il quale amava passare intere giornate a letto. Mirco si era ormai abituato a fare sesso gay con discreta frequenza e questa settimana di astinenza si iniziava a far sentire, così iniziò, per la prima volta in vita sua, a considerare l’ipotesi di un incontro dal vivo con una di queste persone. Partì inizialmente con l’idea di cercare un ragazzo giovane ma si accorse ben presto che le condizioni climatiche influivano in una maniera evidente sulla scelta della fascia d’età, visto che ovviamente i ragazzini si tiravano subito indietro quando venivano a conoscenza di dove abitasse Mirco, anche perché la maggior parte di coloro che scrivevano erano di Pescara. Ed era di Pescara anche un uomo, di 48 anni, con il quale Mirco iniziò a parlare. Non pensava mai di accettare un incontro con un uomo di quell’età ma qualcosa di questo signore lo stava iniziando a intrigare, gli erano piaciuti i complimenti che gli aveva rivolto e la maniera in cui si poneva con lui, molto più gentile e delicato di tanti cafoni che si erano fatti vivi. Poi fu anche determinante il fattore secondo il quale l’uomo non sembrò minimamente farsi problemi di fronte alla distanza e alle condizioni della strada e chiese a Mirco se avesse avuto la possibilità di passare la notte fuori. Lui disse subito di si, a casa aveva molto libertà e bastava inventare una piccola scusa, dire che andava da qualche amico là o che lo passavano a prendere i genitori di Stefano, quindi iniziò a dare speranza all’uomo. Il quale prima di mettersi definitivamente d’accordo con il bellissimo diciassettenne, del quale si era gustato il meraviglioso corpo, specificò di essere solamente attivo e chiese a Mirco se questo fosse un problema. Realmente il problema c’era, poiché Mirco era sempre e soltanto stato versatile, semmai con prevalenza attiva, e non pensava minimamente nella sua testa di essere la puttanella di un uomo così grande però, dopo una piccola riflessione, decise di dare ascolto al suo cazzo, che era ritto e sul punto di esplodere per la voglia, per cui accettò le condizioni dell’uomo, gli spiegò dove abitava e dove si sarebbero visti. Mirco cenò con i suoi famigliari, spiegandoli che sarebbe andato da Stefano, sicuramente l’ipotesi più credibile, poi iniziò a prepararsi. Visto il freddo polare indossò una tuta da sci con giaccone, con una calda calzamaglia sotto, un paio di doposci, un paio di guanti e un cappellino di lana. Era sicuramente un po’ buffo, tutto coperto e imbacuccato ma si avviò all’ora stabilità verso il punto dell’incontro. Con il cuore che impazzava per l’emozione e un po’ anche per la paura, iniziò pian piano a scendere verso la pianura, camminando sul prato a bordo strada e non sull’asfalto che era assai più ghiacciato e difficile da percorrere. Da lontano iniziò a vedere un auto, non sapeva se fosse dell’uomo perché i fari lo accecavano e oltretutto non sapeva nemmeno come fosse fatto questo signore, che non si era mostrato in cam e diceva di chiamarsi Giorgio. Arrivò presto a costeggiare l’auto e guardò al suo interno dove un signore gli alzò il braccio, poi abbassò il finestrino e chiese “Mirco?”. Lui con il cuore in gola e quasi mangiandosi la sillaba per l’emozione, soffocò un si, poi aprì lo sportello e salì nell’auto. Giorgio era un bell’uomo, sorridente e gentile e sicuramente con un fisico curato e chiese subito a Mirco di togliersi il cappellino per potergli guardare il viso. Mirco esaudì il desiderio di Giorgio e liberò i suoi bei ricci neri e i suoi meravigliosi occhi verdi ma la cosa che l’uomo notò subito e per il quale si complimentò, erano le strepitose labbra carnose di quel ragazzino diciassettenne (che aveva detto di averne diciotto). Durante il tragitto, Mirco, che non sapeva dove stessero andando, provò a prendere iniziativa, allungò la mano sul pacco di Giorgio e fece leggera pressione, sentendo che era in evidente tiro, poi cercò il bottone ma l’uomo lo fermò e gli disse che era meglio pazientare visto che la strada non permetteva nessuna distrazione. Dopo aver fatto un po’ di strada, Giorgio fermò la macchina dinanzi ad un hotel e disse a Mirco che dinanzi al portiere avrebbero dovuto dire di essere padre e figlio e che le condizioni della strada non permettevano loro di proseguire, quindi avrebbero passato la notte là per poi rimettersi in viaggio il giorno seguente. La scusa funzionò e ben presto i due si ritrovarono nell’ascensore con la chiave della loro camera in mano. Mirco era ancora più emozionato, stava per provare un qualcosa per lui nuovo, mai avrebbe immaginato di farsi scopare da un uomo adulto conosciuto in chat. Approfittò del breve tempo trascorso in ascensore per guardare bene Giorgio e confermò la prima impressione avuta: era un bell’uomo, con capelli corti castani, un viso sorridente e piuttosto giovanile, abbastanza alto e magro. Come i due si ritrovarono in camera, Giorgio si avvicinò pian piano a Mirco, lo afferrò per la testa e si avvicinò con la bocca, finendo inesorabilmente per baciarlo. Dopo una leggera indecisione iniziale, il bellissimo diciassettenne rispose al bacio mentre Giorgio gli aveva sbottonato il giaccone e gliel’aveva sfilato. Fece lo stesso con la tuta da sci, che sbottonò e fece lentamente scivolare verso il basso. Mirco agevolò il compito di Giorgio togliendosi gli scarponi da sci, così da fare cadere a terra anche la tuta. Rimase con la calzamaglia addosso e col petto nudo, che l’uomo provvide subito a leccare. Giorgio era in estasi, aveva veramente fatto un bel colpo ad incontrare questo ragazzino e stava iniziando veramente ad accorgersi di quanto fosse meraviglioso. Ordinò a Mirco di spogliarsi totalmente nudo, e così lui fece levandosi anche calzamaglia, calze e boxer e mettendo a nudo il suo uccello, piuttosto lungo e paccuto. Giorgio lo fece girare su se stesso e quasi si sentì male per il piacere quando gli vide dal vivo il culo. Era qualcosa di fenomenale, un culo talmente bello da far invida perfino ad una donna. Già aveva avuto modo di intravederlo via cam ma dal vivo era un qualcosa di strepitoso. Lentamente e ancora vestito, si avvicinò a Mirco e riprese a baciarlo, spostando con decisione le sue mani sulle prorompenti e bianche chiappe del ragazzo. Ci passò l’intero palmo, gustandosene lo spessore e la morbidezza, poi fece lentamente scivolare un dito in direzione del buchino. Non ebbe grandi problemi a spingerlo a fondo e riuscì a testarne anche la profondità e la naturalezza con il quale aveva accolto il suo dito. Per tutta risposta Mirco, che stava iniziando a perdere il controllo e si stava lasciando già trasportare dal piacere, si lasciò andare ad una forte ansimata, molto femminile. Dentro di sé non era poi così dispiaciuto dall’idea di essere finalmente la puttana di qualcuno, lui così orgoglioso e fiero non sarebbe mai stato in grado di comportarsi in questo modo con una persona che conosceva mentre con Giorgio si sarebbe potuto completamente lasciar travolgere dalla passione. L’uomo gli poggiò le mani sulle spalle e lo spinse verso terra, facendo inginocchiare ai suoi piedi, poi si slacciò la patta e fece uscire fuori il suo cazzo, sicuramente non enorme ma piuttosto paccuto. Mirco fu travolto dall’odoro inebriante di quel pene, odore di uomo forte piuttosto diverso da quello dei ragazzini col quale era andato lui. Con curiosità e voglia avvicinò la faccia a quel cazzo, lo odorò e poi lo assaggiò di gusto con la lingua. Giorgio ebbe un sussulto di piacere e strinse in maniera più forte e decisa la presa sulla testa di Mirco, tirandolo ulteriormente a sé. Mirco capì che Giorgio voleva andare subito al sodo, per cui lo accolse interamente in bocca e iniziò a spompinare al meglio delle sue capacità. Era un piacere vedere quel ragazzino dal culo pazzesco che spompinava di vero gusto un cazzo, con la bella immagine dei suoi ricci neri che si muovevano. Giorgio rovesciò la testa all’indietro e iniziò a incitare Mirco: “si puttanella mia, così, succhia troia , ahhhh”. Ad ogni incoraggiamento e ad ogni gemito Mirco prendeva ulteriore coraggio e faceva la sua spompinata più intraprendente. Ormai aveva tutto il cazzo in bocca, lo sentiva fino alla gola e quasi gli mancava il respiro, tanto succhiava con foga lui e tanto spingeva con forza Giorgio, e il suo viso era tutto paonazzo mentre continuava a ciucciare di gusto. Ben presto si accorse che i gemiti di Giorgio si stavano facendo più intensi così come la sua spinta, gli sentiva contrarre i muscoli e sapeva che sarebbe venuto a breve e infatti non sbagliò, sentì quasi immediatamente la sua bocca riempirsi di sborra, sentiva i getti caldi finirgli fino in fondo alla gola e avvertì quel sapore un po’ acido invadergli il palato. Tossì un paio di volte, poi mandò giù tutto e continuò a leccare l’uccello dell’uomo, con una passione e una voglia che lasciarono interdetto Giorgio. Disse a Mirco di andarsi a stendere sul letto mentre lui si spogliava, rimanendo poi nudo dinanzi al ragazzino. Giorgio aveva un fisico abbastanza sportivo e segnato, un po’ di peli sul petto ma non eccessivi, gambe muscolose e pelose. Si andò a sdraiare al fianco del ragazzino e i due ripresero a baciarsi con passione e foga. Giorgio intanto esplorava il meraviglioso corpo adolescenziale di Mirco, scorrendo con scioltezza le mani su quella liscia pelle totalmente priva di peli. A questo punto Giorgio invitò Mirco a salirgli sopra per un 69 e mentre il ragazzino gli ciucciava il cazzo ancora moscio per la precedente sborrata, lui gli infilò la lingua nel culo, gustandosi anche i gemiti frequenti del diciassettenne. Dopo che i due rimasero a lungo in quella posizione, con Mirco che sentiva il suo cazzo quasi scoppiare per la voglia di sborrare, Giorgio lo fece girare e lo posizionò a novanta gradi, poi si mise alle sue spalle e gli chiese il permesse di poterlo penetrare senza profilattico. Mirco sapeva che non avrebbe dovuto accettare perché in fondo nemmeno conosceva quell’uomo ma era talmente eccitato che non riuscì a rifiutare e attese con impazienza che il paccuto cazzo di Giorgio lo penetrasse, cosa che puntualmente avvenne pochi secondi dopo. Mirco si sentì quasi squarciare in due per il dolore, non era poi così abituato a prendercelo in culo come pensava e questo pisello lo stava sentendo tutto. Abbassò la testa contro il cuscino cercando di resistere al dolore iniziale mentre Giorgio sembrò del tutto ignaro alle sofferenze del partner e proseguì a spingere come un toro, estasiato dalla prospettiva di sfondare letteralmente un culo tanto perfetto. Mentre l’uomo si reggeva per i suoi fianchi, Mirco continuava a gemere con la faccia con il cuscino, un po’ per il dolore e un po’ per il piacere, che pian piano iniziò a farsi largo. Provò a portare una mano sul suo uccello per poterselo finalmente segare ma Giorgio lo fermò e gli disse che non era il momento per godere lui ma che doveva solo sottomettersi come da accordo. I primi minuti di quella chiavata furono difficili, Giorgio non voleva saperne di rallentare i ritmi, era senz’altro trasformato dall’eccitazione e non sembrava nemmeno più quel gentile signore con il quale aveva viaggiato in auto fino ad una mezzoretta prima. Improvvisamente però il dolore iniziò a scomparire e il piacere divenne immenso, Mirco finalmente sentiva i benefici di quella scopata e iniziò a gemere di vero gusto, da troietta quale voleva essere in quella circostanza. “ahhhh ti prego amore scopami, ahhhhh, siiiii” si lasciò andare e Giorgio prese ulteriore coraggio e proseguì la sua scopata da animale. Quasi per ricompensare Mirco di tanto godimento, portò finalmente una sua mano sull’uccello piuttosto grosso del ragazzo, lo impugnò e iniziò a segarlo. Mirco era in totale trance, iniziò a urlare dal piacere, era trasformato in una vera maschera di piacere, aveva gli occhi semichiusi, la bocca spalancata e gemeva, mugolava, strillava, si contorceva per il godimento. Bastarono pochi colpi di mano e il suo cazzo esplose in una poderosa sborrata, gli innumerevoli schizzi finirono la loro corsa sul materasso e sul cuscino, poi Mirco si accorse di essere allo strenuo, quell’orgasmo l’aveva devastato tanto era stato intenso, per cui schiacciò nuovamente il viso contro il cuscino sporco (fregandosene) e attese che Giorgio terminasse la sua opera. Il 48enne spinse ancora un paio di minuti a grossa velocità, poi iniziò lentamente a calare il ritmo fino a esplodere in una grossa sborrata tra le chiappe del ragazzino. Giorgio lo strinse forte da dietro al momento dell’orgasmo, lo abbracciò e urlò lui stesso di piacere, poi rimase aggrappato al corpo del ragazzino, poggiandogli la testa sulla schiena e rimanendo a lungo sfinito in quella posizione. Con un filo di voce, ansimante, si complimentò con Mirco per la scopata, dicendo di non aver mai avuto il piacere di scoparsi un ragazzo tanto bello e tanto eccitante, con un culo che si era solo sognato fino a quel momento. I due amanti crollarono in un profondo sonno pochi minuti dopo, con Giorgio che si strinse a lui Mirco come avrebbe fatto con la sua donna. L’indomani i due scoparono ancora, stavolta in doccia, con Mirco poggiato a novanta sul muro e Giorgio a sfondarlo da dietro e a ricambiare il tutto con la solita sega, poi riaccompagnò Mirco verso casa, facendosi promettere da quel meraviglioso diciassettenne, del quale non sapeva la reale età, che si sarebbero rivisti il prima possibile per esplodere nuovamente nel piacere più immenso.
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