Prime Esperienze

Nora e io 03


di Difficilissimo
17.03.2014    |    6.487    |    0 9.0
"Sembravamo tori scatenati, lei succhiava avidamente, vedevo la sua testa che si muoveva a mille sul mio cazzo e io, a mia volta, non ero da meno..."
Da qualche minuto mi ero girato sul fianco sinistro col fine di riposarmi un po’, dando le spalle a Nora che a sua volta stava provando a prendere sonno, visibilmente appagata per la sua prima volta. Solo che dopo un po’, quando ormai ero quasi in dormiveglia, udì la sua voce chiamarmi. Mi spiegò che aveva ancora i capelli completamente bagnati dopo la doccia, d’altronde gli aveva veramente lunghi e non era semplice farli asciugare con il solo asciugamano. Temendo potesse venirli mal di testa o mal di collo mi supplicò di procurarle un phon e io, per accontentarla, decisi di andarlo a chiedere subito ad Antonio e Viola nell’altra camera. Non potendo dire loro che il phon era per Nora, visto che avrebbero potuto scoprirci insieme, per rendere la cosa più credibile, mi bagnai di nuovo i capelli e, infilando accappatoio e ciabatte, mi apprestai a percorrere il corridoio. La loro camera ero sul nostro stesso piano ma dalla parte opposta dell’edificio, quindi avrei dovuto arrivare in fondo al corridoio e poi continuare. Girare in accappatoio non era un problema, dal momento che, essendo l’hotel fornito di sauna, si vedeva parecchia gente scendere proprio così. Giunto di fronte alla camera dei due fratelli, bussai e attesi ripensando senza sosta al fantastico sesso con Nora. Dopo alcuni istanti mi venne ad aprire Viola, quella che teoricamente sarebbe dovuta essere la mia ragazza. Era ancora vestita e intuì non avesse ancora fatto la doccia. Devo ammettere che lei e il fratello non erano proprio dei paladini dell’igiene, raramente si lavavano o si cambiavano i vestiti, per lo più per un’innata pigrizia e menefreghismo che li contraddistingueva e questo era uno dei tanti elementi che non mi piacevano di Viola, una delle tante cose per cui non ero affatto convinto di fidanzarmi con lei, soprattutto dopo quello che era successo tra me e Nora. Viola mi invitò a entrare e notai subito che Antonio non era in camera, mi spiegò che era uscito a comprare qualcosa da bere al supermercato. Poi mi fece accomodare sul divano e mi disse che sarebbe andata subito a prendermi il phon. Solo che l’attesa mi sembrò quasi subito decisamente troppo lunga per il semplice gesto che avrebbe dovuto limitarsi a fare e, infatti, dopo un po’ uscì si con il phon in mano, ma completamente nuda. Era la prima volta che la vedevo totalmente nuda, mi era capitato qualche volta di vederla in intimo ma senza nulla non era mai successo e devo ammettere che così faceva veramente la sua figura. Di viso non sarà stata una modella e i capelli corti e neri, molto da maschio, le donavano decisamente poco, ma il fisico, pur bassa di statura, era di quelli da togliere il fiato. Non era perfetta, questo era evidente, il fisico aveva le sue imperfezioni (le cosce un po’ larghe e un addominale non piatto ad esempio) ma era assolutamente uno di quei corpi arrapanti. Il seno, senza l’ingombrante limite del reggiseno, sembrava ancora più grosso di come mi appariva normalmente, con dei capezzoli giganti al centro. Non avevo mai visto dal vivo un seno così bello (forse solo una mia compagna di classe che mi scopavo ai tempi delle superiori le si avvicinava) ma anche il sedere, che ancora non riuscivo a vedere pienamente, sembrava altrettanto prosperoso. La figa era pelosa ma non eccessivamente, di colore scuro. Lì per lì mi venne anche in mente di dirle di Nora ma poi per fortuna mi trattenni, con loro non si sarebbe potuto discutere di questo argomento, ci avrebbero reso la vacanza un vero inferno tanto erano viziati e noiosi. Io e Nora dovevamo aspettare, io lo sapevo ma ero certo che anche lei fosse giunta alla mia stessa conclusione quindi decisi di lasciare Viola agire. Il mio cazzo era tornato magicamente su, era un vero mattone pronto a esplodere all’interno dell’accappatoio. Continuavo a osservare Viola che, dopo aver posare il phon sul tavolo, si stava sensualmente e lentamente avvicinando a me. Gettai un occhio anche ai suoi piedi, non ero ancora un vero amante del feticismo, pur essendo già interessato all’argomento e trovai i suoi veramente eccitanti. Erano piccoli, regolari e, visto che non si era lavata, pensai anche sudati visto che avevano sciato a lungo. Fu la goccia che fece traboccare il vaso della mia resistenza, attesi che mi giunse di fronte, poi la presi per i fianchi e la portai a sedermi sulle mie gambe. Lei a sua volta non perse tempo e mi aprì l’accappatoio, facendomelo poi cadere all’indietro. Le nostre lingue si cercarono e iniziammo a limonare come pazzi mentre le nostre mani erano come impazzite e cercavano ogni centimetro del corpo dell’altro. Le palpai tutto, con una particolare attenzione al grosso seno e ai suoi giganteschi capezzoli, che provvidi anche a succhiare. Poi lei era ormai pronta a impalarsi il mio cazzo nella sua figa ma io pensai che Nora mi stava aspettando con i capelli bagnati e sicuramente, sapendo che l’avevo fatta aspettare per scopare con Viola subito dopo averlo fatto con lei, non l’avrebbe affatto presa bene. Con una mossa intelligente e fulminea, giustificandola immediatamente con il fatto che Antonio sarebbe tornato a breve e non volevo che la prima scopata tra noi due fosse interrotta, la misi seduta al mio posto, le spalancai le cosce e mi abbassai in ginocchio tra le sue gambe, cercando immediatamente la sua fessa con la mia lingua e le mie dita. Lei era già bagnata, eccitata, la sua figa spanata non ebbe alcuna difficoltà ad accogliere le mie dita mentre approvò con un ulteriore gradimento l’ingresso della mia lingua in essa. Leccai come uno scannato, volevo farla venire subito e appagarla e lei sembrava scatenata, si contorceva sul divano mentre con le mani aveva afferrato la mia testa e mi guidava con forza nei punti dove voleva essere leccata. Mentre la sentivo mugulare, cercai con insistenza il suo clitoride e lo stimolai a lungo con le dita, poi scambiai il compito: portai due delle mie dita nella sua figa mentre con la lingua iniziai a leccare avidamente la sua fregna. Era eccitatissima e io anche, sentivo l’uccello pronto a esplodere qualora l’avessi toccato ma mi trattenni e portai in pochissimo tempo, forse 3 minuti, il mio compito a termine in quanto Viole rovesciò la testa all’indietro, mi bloccò la testa nel punto che più gradiva e poi si lasciò andare ad un’ansimata molto forte di piacere prima di scaricarmi tutto il suo prezioso nettare vaginale in bocca. La sua figa aveva un sapore forte, prettamente di sesso, di donna e il suo liquido anche non era affatto privo di gusto. La baciai rapidamente in bocca dandole appuntamento per la serata e corsi subito via dalla mia Nora, al quale non avrei dovuto dire nulla. Al mio rientro in camera Nora mi chiese come mai ci avevo messo più del dovuto e le spiegai, mentendo, che Viola si stava ancora asciugando i capelli e che avevo dovuto aspettare. Bevve la mia scusa e andò in bagno ad asciugarsi mentre io la aspettai sul letto. Quando tornò facemmo ancora l’amore senza perdere nemmeno un briciolo di quella passione e quella voglia della volta precedente. Non durai molto, visto che il mio cazzo era ancora provato dal sesso orale fatto a Viola, ma fu comunque un’ottima prestazione di entrambi. Lei poggiò la sua testa sul mio petto e parlammo del problema più grande, che non potevamo nascondere, soprattutto dopo che mi ero reso conto di quanto Viola volesse il contatto fisico con me. Fortunatamente Nora era d’accordo con me, dire ai due fratelli della nostra storia avrebbe reso la nostra settimana insieme un vero incubo, fatto di musi, litigate, dispetti e chissà cos’altro. Concordammo insieme, pur consapevoli che la cosa ci avrebbe provocato non pochi imbarazzi e una certa gelosia reciproca, di assecondarli per una settimana, poi al ritorno avremmo riconsiderato il tutto e deciso come agire. Sapevamo perfettamente che loro due, dopo pranzo, avrebbero dormito ogni pomeriggio, era una loro abitudine, per cui avremmo avuto sempre un paio di ore per toglierci le eventuali voglie l’uno con l’altra senza farci scoprire ma per il resto della giornata dovevamo comportarci come i fidanzati dei due fratelli. Già la sera iniziammo a comportarci di conseguenza, decidemmo di andare a bere qualcosa in un locale, che poi altro non era che la discoteca dell’hotel stesso solo che, essendo lunedì e con poca gente al suo interno, operava come un comune disco bar. Viola e Antonio erano molto viziati, abituati dalla mamma ad avere tutto e a spendere, in vacanza soprattutto, somme di denaro elevate e spesso gratuite. Per questo ordinarono moltissime cose da bere che finimmo a fatica e le condizioni di tutti e 4 non erano affatto delle migliori. Mentre iniziai volgarmente a pomiciare con Viola sul divano, mi accorsi che a loro volta Antonio e Nora si stavano baciando a tutta forza al centro della pista. Erano gli unici a ballare ma più che danzare si limitavano a muovere i loro corpi visto che non smettevano un istante di limonare. Fui preso da un senso di fastidio ma era la decisione migliore per tutti, quindi senza nemmeno accorgermene stavo salendo in camera mia con Viola. Non ci fu bisogno di dire nulla, lei entrò e iniziammo a spogliarci a vicenda. Mentre i nostri vestiti volavano rapidamente sul pavimento, io la caricai in braccio e la buttai sul letto. Quello stesso letto matrimoniale nel quale avevo scopato nel pomeriggio con la mia Nora ma ora questo non aveva importanza. L’alcool mi stava sempre più ripulendo la mente da qualsiasi cosa mi bloccasse e ora volevo Viola. Le sganciai via il reggiseno, le sfilai le mutandine e le tolsi i calzini, poi feci scivolare via anche le mie mutande. Eravamo nudi sul letto ma quasi non ci guardammo nemmeno i corpi. Era tutto più meccanico rispetto a come era stato con Nora e si capiva subito che entrambi cercavano il piacere e poco altro. Viola in fondo aveva sempre avuto una forte passione per me, anche se poi per parecchio era stata un po’ la trombamica e la zoccola personale di Alex. Nonostante avesse soltanto 16 anni, a letto aveva le sue esperienze, grazie allo stesso Alex, per questo sapeva come muoversi. Lei cercò subito il mio uccello e iniziò a succhiarlo avidamente. Allo stato attuale non l’avrei definito altro che un mediocre, forse appena sufficiente, pompino che però, a quel tempo e con poca esperienza nel campo, mi sembrò decisamente ben fatto e appagante. Viola non usava molto la lingua però lo stringeva bene tra le labbra e questo mi provocava comunque piacere visto che la pelle del mio cazzo scorreva nella sua bocca. Dopo un po’ rovesciai le posizioni e iniziammo un feroce 69. Sembravamo tori scatenati, lei succhiava avidamente, vedevo la sua testa che si muoveva a mille sul mio cazzo e io, a mia volta, non ero da meno. Leccavo quella figa come fosse la cosa più buona del mondo, ero immerso nei suoi umori e amavo quel odore forte, quella sensazione di annegare tra le sue gambe. Ci portammo quasi in simultanea al reciproco piacere venendoci entrambi in bocca. Poi tornammo a poggiarci sul cuscino. Eravamo stesi uno di fianco all’altro e ci baciavamo, sentivo nella sua bocca il sapore della mia sborra. Il primo orgasmo aveva un po’ calmato i nostri sensi e appagato le nostre voglie animalesche per cui il tutto prese un contorno più romantico. Pomiciammo a lungo fino a che, aiutato da una sua sega, il mio cazzo non riprese vigore. Lei tirò via le lenzuola e mi salì sopra a cavalcioni, impalandosi il mio cazzo in figa come avrebbe già voluto fare nel pomeriggio. Ebbe un gemito abbastanza forte di piacere, ci mise alcuni istanti a trovare la giusta posizione e il giusto ritmo, poi iniziò a rantolare come una vacca mentre mi montava con tutta la sua forza. Quasi si strusciava su di me, era una scopata molto violenta e più volte, fugacemente, cercammo le bocce e le lingue l’uno dell’altra. Le afferrai le chiappe e iniziai a mia volta a spingerla verso di me, venendo in su col bacino per dare ancora pià forza alla spinta. Lei era ormai scatenata, il viso era trasformato, sembrava quasi stesse piangendo tanto godeva e i suoi rantoli erano ora fortissimi e decisi. Dopo un po’ lei ebbe un orgasmo, molto violento, in cui si lasciò cadere sul mio petto emettendo un urlo abbastanza lungo e un po’ ridicolo, poi si fermò in quella posizione ansimando per la fatica ma mantenendo il mio cazzo al suo interno. Senza dire nulla la feci girare, mettendola in posizione missionaria, poi le feci allargare le gambe e continuai a scoparla per venire a mia volta. Non volevo prolungare troppo la prestazione, volevo soltanto avere un bell’orgasmo e poi dormire, per cui, mentre stantuffavo il suo corpo ormai senza energia, iniziai a toccarle i piedi per eccitarmi ancora di più. Mi vennero in mente pensieri abbastanza estremi, le fantasie che a volte mi capitava di avere stavano emergendo in modo forte, sognavo i suoi piedi, la sua pipì, il suo buco del culo ma cercai di farli restare solo un immagine stimolatrice. Il tutto ebbe il suo effetto perché sentì giungere fortissimamente il mio orgasmo, il mio uccello iniziò a premere, il mio fiatone si iniziò a fare sempre più forte: venivo! Tolsi il mio cazzo dalla sua figa un attimo prima di sborrare, poi glielo puntai sull’enorme seno e scaricai un fiume impressionante si sperma molto denso che gli si appiccicò tutto sul petto, il seno, i capezzoli e in piccola parte sul collo. Confermandomi la sua scarsa igiene non si preoccupò minimamente di pulirsi, mi diede il bacio della buonanotte e, ancora nuda e sporca di sborro, si addormentò al mio fianco. Per un momento il mio pensiero finì a Nora che probabilmente stava ancora scopando col cazzo gigante di Antonio ma cercai di soffocare dalla mia mente la cosa, guardai il corpo nudo di Viola al mio fianco, le buttai un braccio attorno al fianco e mi addormentai relativamente appagato. CONTINUA
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