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Gay & Bisex

L'obiettivo - capitolo 1


di Difficilissimo
03.02.2012    |    10.916    |    0 9.1
"A me piacciono i ragazzini (nell'aspetto), quelli privi di peli o quasi e con quei bei faccini innocenti e belli, esattamente Pier..."
Probabilmente è così per tutti quanti voi, o per la maggioranza di voi, ma io personalmente ho un rapporto molto stretto con la mia masturbazione personale. Mi aiuta a sfogarmi, mi rilassa e mi permette anche di distaccarmi per alcuni minuti dalla realtà e creami, nella mia mente, situazioni interessanti che non sempre riesco ad avverare. E' così che quando conobbi Pier, la prima cosa a cui pensai fu che quella notte sarebbe stato al centro dei miei pensieri e probabilmente lo sarebbe stato anche per i giorni a seguire. Lo conobbi in occasione di una partita di calcetto tra amici, casualmente. Fui chiamato a giocare, solitamente non accetto mai di partecipare a partite di calcetto perchè gioco a calcio a certi livelli e rischio di farmi male inutilmente, ma si trattava di un periodo estivo in cui non avevo più gli allenamenti e decisi di accontentare i miei amici. Mi dissero subito che erano stati costretti a chiamare altra gente in quanto non tutti quelli del nostro gruppo avevano accettato e quindi avremmo rischiato di non raggiungere il numero. Uno dei nuovi chiamati era proprio Pier: ne rimasi subito ammaliato, era perfettamente il mio tipo in tutto e per tutto e gli puntai immediatamente gli occhi addosso, soprattutto mentre si cambiava. Avevo già in mente l'idea di poter fare la doccia con lui, avrei fatto in modo di entrare sotto l'acqua esattamente insieme a lui e di uscire quando l'avrebbe fatto lui, così da non perdermi un solo istante di quel ragazzo nudo. Era proprio carino, sicuramente non il tipo che piace a tutti e che accende le fantasie di tutti i gay o i bisessuali, ma rientrava perfettamente in quelli che erano i miei, particolari gusti. A me piacciono i ragazzini (nell'aspetto), quelli privi di peli o quasi e con quei bei faccini innocenti e belli, esattamente Pier. Era proprio bello di viso, con i capelli a spazzola castani, due bei brillanti come orecchini, intensi occhi neri e delle incantevoli fossette sulle guancia, oltre a delle belle e carnose labbra. Era basso, sotto al metro e settanta ma abbastanza formato, non muscoloso ma quel classico fisichetto scolpito del ragazzino che fa sport, carnagione olivastra, gambe sode e degli incantevoli piedini piccoli, che non raggiungevano nemmeno il numero 40. Aveva 19 anni ma ne dimostrava almeno 3 di meno a mio parere e mi sembrò subito un ragazzo spigliato e simpatico, tant'è che pur non conoscendo quasi nessuno di noi, si mostrò subito socievole e disponibile. Ci misero in squadra insieme e mi accorsi subito che era molto bravo, era infatti l'unico del mio team che riusciva a tenere i miei ritmi di gioco e gli domandai se giocava realmente a calcio e mi disse che faceva la categoria juniores in una squadra di un paese vicino. Terminammo la partita dopo quasi due ore di giocate incredibili in coppia, di decine di gol e abbracci tra di noi, poi complice anche il disumano caldo estivo, ci ritrovammo stremati e sudatissimi nello spogliatoio. Pier non sembrava avere fretta di spogliarsi, sfilava un indumento ogni 2-3 minuti, fermandosi a lungo a parlare con noi della partita e anche io mi finsi interessato ai suoi discorsi per allungare a mia volta i tempi dello spogliarello. Quando finalmente decise di sfilarsi le mutande, rimanendo così nudo, potei così osservarlo nel complesso e mi trovai davanti ad un sedere perfetto, quasi da donna tanto era bello, liscio, sporgente e sodo, poi si voltò e mi mostrò un uccello sicuramente piccolo. Onestamente non me n'è mai fregato nulla delle dimensioni, non sono mai stato in cerca di esperienze Big Monster come tanti raccontano di aver avuto o di sognare, ma mi accontento di un ragazzo che rientri nei miei canoni fisici generali e lui ci rientrava perfettamente. Non vi nascondo, però, che sinceramente rimasi un pò deluso perchè il suo cazzo era abbastanza al di sotto della media ma nonostante ciò, pur con la mia abilità nel non farmi notar,e non gli staccai mai gli occhi dal corpo durante tutta la doccia. Terminato il pomeriggio, lo salutai, tornai a casa e per prima cosa richiesi la sua amicizia su Facebook, che non tardò ad accettare così come non tardò a scrivermi. Si vedeva chiaramente che cercava di accaparrarsi le mie amicizie e continuava a parlarmi delle geste calcistiche che ci avevano visto proagonisti qualche ora prima. A me sinceramente di quello non importava nulla, anzi mi ero già abbassato gli slip alle caviglie e con un cazzo duro come un mattone e già in tiro, non avevo perso un solo istante e mi stavo masturbando con una sua foto in costume. Fu una sega intensa e mi ritrovai nuovamente in un bagno di sudore durante l'orgasmo, che accompagnai con un sussulto di piacere e dicendo a voce non altissima "Pier!"...Lo volevo, lo volevo assolutamente ma dovevo trovare qualcosa che potesse darmi speranza e pertanto cercai presto di spostare il discorso sul piano personale, chiedendoli qualcosa sulla sua vita. Mi disse di essere fidanzato e questo sembrò rendere subito più arduo il mio compito, mi mostrò delle foto della ragazza e gli provai a chiedere se facevano sesso. Mi disse di si ma dai discorsi che facemmo non mi sembrò particolarmente preso, o almeno questa era la mia idea. Anche nei giorni a venire io e Pier continuavamo a parlare, ci andammo anche a prendere una birra con gli altri amici una sera e ripetemmo la partita a calcetto, ciò nonostante, pur avendoci stretto, ancora non avevo nessuna informazione che potesse interessarmi. Mi stavo sempre più convincendo che sarebbe stata un'operazione al limite dell'impossibile e considerai anche l'idea di desistere quando improvvisamente.... CONTINUA

PS: ditemi se per ora vi sta piacendo, spero di si e che soprattutto apprezziate il seguito, che sicuramente sarà + "concreto" di questo...ma ogni storia ha un inizio e vale anche per questa!!!
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