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Fausto e Margherita...


di xNemesi
05.06.2024    |    1.631    |    13 9.1
"Ancora semi svestiti, si sdraiarono sul letto uno accanto all'altro fissandosi negli occhi..."
Aretha Franklin - Ever Changing Times

https://www.youtube.com/watch?v=AM0MVuEmFGc



Si, perché come molti di voi sanno, la prima versione del capolavoro di Bulgakov si intitolava Faust e Margherita poi apparso alle stampe come “Il Maestro e Margherita”.

Ma tranquilli, in realtà questo racconto è molto più semplice, direi anzi molto più banale anche se magari ci potreste trovare temi in comune, come quello del tradimento, della passione, della curiosità nell’erotismo, dell’irrazionalità della mente umana e chissà forse anche dell’amore…

E che Bulgakov mi perdoni per questa folle accostamento…



***

Fausto e Margherita, si conobbero un giorno per caso.
Una comune amica che li conosceva entrambi fece in modo di metterli in contatto su Telegram. Non se ne conosce bene il motivo, o forse sì. Entrambi usavano quasi lo stesso nick e questa cosa le suggerì che potevano avere molto in comune.

Fausto e Margherita erano entrambi sposati. Tra le tante cose che i due avevano in comune c’era senz’altro il fatto che avevano entrambi dei partner che col passare del tempo avevano del tutto accantonato il sesso dalla loro vita, costringendo anche loro ad una vita di castità.

Oddio, proprio di castità conoscendoli non si potrebbe dire. Diciamo che entrambi, visto la situazione che vivevano tra le mura familiari, si erano dati da fare spesso e altrove.

Il fatto è che, fin dai primi scambi di battute su Telegram, Fausto e Margherita si trovarono subito in completa sintonia, al punto di arrivare a completare i pensieri e i desideri dell’altro, prima che apparissero e si completassero sullo schermo dei loro telefoni.

Fausto che aveva circa 15 anni più di Margherita che ne aveva una quarantina, in realtà non era un maestro, anche se in passato aveva insegnato, aveva poi intrapreso una professione che aveva a che fare con la scrittura e che sicuramente lo aveva ripagato molto bene.
Lo scrivo perché la vera maestra di questo racconto invece è proprio Margherita che svolgeva il suo ruolo con molta dedizione e passione.

E quindi? Direte Voi… La solita storia annunciata di corna niente di nuovo no?
Beh qualcosa di diverso dal solito in effetti c’è, ed il fatto che i due “Amanti” abitavano a più di mille chilometri di distanza.


- Ho voglia…!

Erano le due paroline magiche che al telefono Margherita usava con Fausto per farlo eccitare e fargli capire cosa voleva.


- E di cosa? Le rispondeva Lui.
- Del tuo cazzo da porco.
- E dove lo vuoi?
- Dove vuoi tu, ma prima lo voglio qui, tra le mie gemelle.

Si perché dovete sapere che Margherita oltre ad essere davvero molto bella aveva almeno una sesta o settima di seno di cui era estremamente fiera e credetemi, a ragion veduta.

- Sei sola? Gli chiedeva Lui.
- Secondo te? Gli rispondeva Lei.

Così dopo pochi attimi partiva la video chiamata.
Lei di solito appariva nel letto con le sole mutandine e un top semitrasparente da cui fuoriuscivano quelle sue grandi tette. Guardando la videocamera, ne afferrava una per leccarsi un capezzolo fissando Lui che nel frattempo da casa, in ufficio o in macchina, si abbassava pantaloni e boxer per afferrare alla base il suo cazzo.

- Lo Voglio! Lo voglio qui!

Gli diceva Margherita mentre con un braccio circondava le gemelle stringendole, mentre infilava l’altro avambraccio dal polso sottile tra le tette muovendolo avanti e indietro simulando l’azione di un grosso cazzo in una spagnola, mentre con la bocca spalancata e la lingua, sporgendosi, cercava avidamente la cappella del cazzo di Fausto da leccare, cazzo che nel frattempo, dall’altra parte d’Italia, era già diventato grosso, duro e sul punto di scoppiare.

- Si troia così…, fatti scopare la bocca.
- Lo voglio tutto, voglio sentirlo in gola. Rispondeva Lei.
- Toccati troia, fammi vedere come godi. Dillo…
- Cosa?
- Dillo…
- Si Fausto, sono la tua troia, scopami, riempimi, sfondami…

La video camera di Margherita, a quel punto si spostava in basso inquadrandola mentre a gambe spalancate si infilava nella fica uno, due, tre dita, gemendo, masturbandosi il grilletto e penetrandosi furiosamente, allargandosi oscenamente il sesso bagnato, lucido e rosa.

- Fammi vedere bene il cazzo porco, voglio vederti sborrare.
- Prima voglio vederti godere col mio cazzo che ti pompa e ti riempie la fica
- Vieni ora…, fammi vedere e sentire quanto sei puttana.

E Margherita a quel punto veniva, emettendo dei rantoli che quasi non avevano nulla di umano. Fausto rimaneva a guardarla. Ipnotizzato dalla visione di quella fica aperta e colante sulle lenzuola, dall’immagine delle dita affusolate di Margherita completamente bagnate, poi più su, dalle sue grandi tette ancora ondeggianti e dai capezzoli duri, la bocca e gli occhi di Lei spalancati in una espressione di stupore.
Poi dopo pochi minuti di pausa in cui i respiri tornavano quasi normali, la voce di Margherita arrivava puntuale a distogliere la mente di Fausto dai ricordi recenti di quelle visioni.

- Lo voglio! Voglio ancora il tuo cazzo porco. Voglio la sborra.
- E dove lo vuoi questa volta troia?
- Dove vuoi tu. Voglio vederti sborrare.
- Dillo, e dimmi dove lo vuoi.
- Sono la tua puttana Fausto, mettimelo nel culo, ti prego…

Ed eccola la nostra Margherita cambiare posizione, sistemare il telefono in modo tale da potersi inquadrare a quattro zampe sul letto, con la fica ancora aperta e grondante, il buco del culo in vista e le sue belle tettone appoggiate sul letto, in una visione che beh…, faceva andare ai matti quel gran porco di Fausto.

- Lo vuoi nel culo vero, troia?
- Si, ma prima me lo devi scopare con la lingua mentre io ti faccio un pompino.
- Sei proprio una gran puttana.

Ripeteva Fausto menandosi il cazzo come un ossesso e fissando Margherita che senza staccare gli occhi un secondo dal sesso dell’uomo, si apriva il buco del culo infilandoci dentro due dita fino in fondo, dita che poi lentamente estraeva portandosele alla bocca con quel suo viso angelico rivolto verso la videocamera, simulando un pompino profondo.

- Lo voglio! Adesso. Lo voglio tutto nel culo porco. Voglio che mi sborri dentro.
- Si troia, ora ti sfondo, tu masturbati mentre ti inculo.
- Si così… Mi sfondi porco. Voglio la tua sborra.
- Godi Margherita godi ancora per me…

Ed è a quel punto che solitamente Fausto, ormai arrivato al limite schizzava un getto potente di sborra che prontamente Margherita, a oltre mille chilometri di distanza raccoglieva con la lingua, leccandosi le tette, i capezzoli, le labbra, prima di venire una seconda od anche una terza volta continuando a masturbarsi incitata da lui mentre Lei non smetteva di restare in adorazione del suo cazzo.

E quindi? Che c’è di strano direte voi in due che fanno sesso al telefono?
In effetti nulla o quasi, se non il fatto che queste video chiamate col passare del tempo invece che diradarsi e perdere un po’ di interesse, come accade quasi sempre in questo tipo di relazioni a distanza, diventarono sempre più frequenti quasi un’ossessione per entrambi che ormai non ne potevano più fare a meno.

Ignorando ogni rischio, come drogati in crisi di astinenza, i due “scopavano” ogni giorno e a volte anche più spesso, nei luoghi e nelle modalità più strane e spesso inopportuni, col rischio di farsi scoprire, cosa che in effetti un giorno successe a Margherita, beccata da una collega sul tavolo dell’archivio dei registri di classe, mentre a gambe spalancate si stava masturbando la fica con una spazzola e con un paio di grossi pennarelli infilati nel culo. O come successe a Fausto una sera su una carrozza di prima classe del Freccia Rossa, Milano Trieste, quando venne beccato a braghe calate, da una vecchietta e dal suo barboncino che si misero ad urlare e abbaiare scandalizzati, mentre lui non riusciva a smettere di masturbarsi urlando oscenità alla sua Margherita che dal suo telefono, guardava la scena divertita e con un dildo nero gigante infilato nel culo.

Eh gia…, perché questa cosa oltre ad essere diventata una ossessione che ormai durava da oltre un anno, col passare del tempo si era trasformata in una fame sempre più mentale oltre che fisica che li aveva portati a cercare ed esplorare nuove situazioni. Prima l’uso di ogni tipo di toys, poi il pissing, il bondage, la dominazione, il masochismo per poi passare a coinvolgere nei loro video incontri e sempre a distanza, altre persone sconosciute, uomini, trans, donne, in ogni tipo di combinazione sessuale possibile.

A questo punto, qualcuno si chiederà: ma questa storia è vera? Ma alla fine si sono incontrati di persona o no? E come finisce sta storia, ammesso che finisca?

Si la storia è vera, ed ovviamente sia Fausto che Margherita smaniavano per incontrarsi.
Avevano già organizzato tutto nei minimi dettagli per ben due volte, per vedersi più o meno a metà strada. L’idea molto basic era quella di chiudersi in albergo e scopare ininterrottamente per due giorni, ma all’ultimo momento, pochi giorni di incontrarsi, entrambe le volte per cause imprevedibili gli appuntamenti andarono a monte.

E qui arriviamo ai giorni nostri.
A quello che doveva essere il loro primo incontro reale. Anche questa volta avevano pianificato tutto nei minimi particolari e nulla poteva andare storto. Quello che avevano bramato, sognato, desiderato per tanti mesi stava per accadere.

Fausto, arrivò in stazione con mezz'ora di anticipo. Il treno di Margherita era in perfetto orario.
Lei scese dalla carrozza restando ferma sulla banchina, Lui la riconobbe subito tra le tante persone in attesa e senza alcuna esitazione, si avvicinò e la baciò.

Salirono in macchina, quasi senza parlare.
I loro mille pensieri e le loro parole che fino a pochi attimi prima scorrevano fluidi, si erano come raggrumati in pesanti nuvole cariche di pioggia che non riusciva a liberarsi.
L’albergo nel centro della città dove li stavano aspettando era a pochi minuti di strada.
In pochi minuti sbrigarono le incombenze della registrazione e salirono in camera.

Si chiusero la porta alle spalle e senza parlare si baciarono, questa volta in modo decisamente più appassionato abbracciandosi per un lungo istante. Poi iniziarono a toccarsi spogliandosi lentamente esplorando finalmente con le proprie mani la pelle ed il corpo dell’altro.

Ancora semi svestiti, si sdraiarono sul letto uno accanto all'altro fissandosi negli occhi.
Ripresero a baciarsi assaggiandosi e mordendosi le labbra a vicenda. Le mani di Fausto si infilarono sotto la camicetta di Margherita per accarezzarle i seni, Margherita allungò una mano verso i pantaloni di lui per slacciargli la cintura e arrivare al suo cazzo.

Tutto sembrava perfetto, tutto andava come avevano da sempre immaginato e sognato eppure... Eppure una strana sensazione di assenza li aveva raggiunti. Era come se una strana consapevolezza di un qualcosa di mancante avesse colto entrambi nello stesso identico momento con la velocità di un fulmine e con la medesima forza. Qualcosa che nessuno dei due aveva immaginato o previsto ma che ora si mostrava ai loro occhi in tutta la sua imperturbabile lucidità.

Fausto, prese il viso di Margherita tra le sue mani, la baciò leggero e perdendosi in quei suoi grandi occhi color nocciola le fece un piccolo cenno. Non c’era bisogno di parole.
Margherita sorridendogli convinta, forse per la prima volta da quando era scesa dal treno, accenno ad un sì, con un altrettanto impercettibile cenno del capo.

Senza parlare, ma sorridendole e continuando a cullarla con lo sguardo, Fausto si rivestì ed uscendo si chiuse la porta alle spalle. Scese alla reception dell’albergo e prese un’altra stanza.

Dopo qualche minuto il suo telefono squillò.
Era la sua Margherita…

- Ho voglia…!



Nemesi



It’s an ever changing time
I see, that clock upon the wall
Well it don’t bother me at all
It’s an ever changing time
And me, ever changing time
Everything is going so much faster
It seems like I’m
Watching my life, and everything I do Wonder if
the dreams that I believed in Still come true...


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