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Lui & Lei

Black Baby. Tutto in fondo..., è sogno.


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
28.04.2023    |    2.982    |    6 9.3
"Sopraggiunse una sensazione di consapevolezza universale, come se in un lampo si fosse squarciato un velo mostrando ai miei occhi la natura delle cose; della..."
Kruder & Dorfmeister - Black Baby
https://www.youtube.com/watch?v=d54NLJH7iJA


Percezioni sensoriali deformate, atmosfere allucinate e fluttuanti, stato mentale alterato.
Niente di quanto leggerai è reale, tutto in fondo..., è sogno.


***

Chiusi gli occhi,
ed assaporai la solita piacevole ansia.

La porta si dischiuse appena e l'ombra di una testa fece la sua flebile comparsa.
Inutile cercare di intuire i dettagli, niente era ancora reale se non l'oscurità e il febbrile tentativo di dare un volto al desiderio. Lentamente si stava svelando l'ambiente in cui sarei stato accolto. Entrai e mi parve di varcare la soglia di un'altra dimensione, mi ritrovai in un mondo dove tutto era sfocato e indefinito.

Davanti a me una luce gialla disegnava il profilo snello di una donna rendendone vaghi i lineamenti. Il braccio esile si staccò dal fianco ed una mano aggraziata mi indicò un punto della casa. Un sorriso mi stava guardando.

Denti perfetti e labbra piene danzavano confusamente invitandomi a seguire la direzione del suo dito, non era il caso che rimanessi impalato nell'ingresso sembrò suggerirmi.

Mentre camminavo verso la stanza avvertii dietro di me la sua bocca parlare, poi vidi un letto, l'abatjour accesa sul comodino e tutti gli inequivocabili accessori.
Avevo l'udito fuori uso, non capivo niente di quello che diceva finché non cadde a terra una chiave. Il rumore metallico mi svegliò da quel torpore e tutti i sensi si misero in funzione rivolgendosi all'unisono verso la femmina che avevo alle spalle.

La misi a fuoco lentamente partendo dai piedi.
Le caviglie sottili risalivano in polpacci affilati per poi slanciarsi nelle ginocchia splendide, di quelle rare da vedere. Una semplice vestaglietta nera lasciava intuire i fianchi, annuncio di rotondità indomite. Più su la forma adolescenziale del seno guizzava sotto le spalline mentre la schiena diritta donava un aspetto regale a tutta la figura. Clavicole ampie sorreggevano il collo lungo e superbo su cui troneggiava l'ovale del viso dai tratti delicati, le labbra tumide e gli occhi enigmatici che parevano bistrati da madre natura.

Rimasi incantato.

Aveva i capelli pettinati nel modo più bello e sensuale, stupenda cornice di un ideale femminile: uno chignon raccoglieva le ciocche chiare e crespe enfatizzando l'innata eleganza della nuca e dell'intero portamento. Tutto mi sembrava perfetto, perfino il neo sulla guancia aveva un senso, così come più sotto quella grande voglia scura.
La giovane mulatta mi sorrideva divertita del mio stupore. Intanto la sua pelle ambrata e lucida emanava un profumo sconosciuto.

***

Cuba, l'Avana

Per un breve periodo ho conosciuto la Isla Grande, accadde anni fa, quando ero più giovane, ingenuo e ancora molto curioso...
Non mettetevi a ridere. Andavo a caccia di anatre con degli amici, durante il periodo in cui i grandi stormi scendono dal Canada a svernare verso terre più calde. Non è stato semplice calarmi nell'atarassica dimensione cubana ma ancor più complicato fu riuscire ad apprezzare pienamente il dono primordiale ricevuto da quelle femmine.

Sesso, niente altro che Sesso nella sua forma più pura. Senza colpa, senza peccato, senza Dio e senza famiglia, svuotato di complessi e paure, privo di condizionamenti, indifferente al potere ed ai suoi simboli, senza tempo, né passato né futuro.
Solo corpi, solo materia priva di sentimento, inutile intralcio alla potenza della natura.
Solo piacere, quintessenza della vita stessa.
Iniziavo i miei soggiorni ostentando un interesse culturale verso la realtà dell'isola, scivolando inesorabilmente verso interessi e tesori decisamente più carnali.

Sensazioni lontane, sepolte in pozzi ancestrali,
riemersero quella notte.

***

D. era bellissima.

Glielo dissi con la sincerità del disperato ed arrivai a giurarle incondizionato amore eterno. In pochi minuti di conversazione conquistai la sua simpatia, poi lentamente ci avvicinammo. La baciai e mi baciò come mai mi sarei aspettato, sembrava fluttuassi in un sogno o forse in un ricordo. Mi staccai per ammirarla. Si tolse la vestaglia e si allontanò per farsi guardare meglio, maliziosa e sorridente.

Poi le chiesi di girarsi lentamente. ..

Accarezzai il seno piccolo, seguii il profilo dei fianchi, il ventre piatto e i glutei rotondi, non mi persi un centimetro del suo corpo. Le raccontai dei miei desideri, di quello che le avrei fatto..., di quello che avrei voluto da lei. Con un sorriso mi rispose che avremmo provato sebbene fosse ancora turbata dalla sua ultima esperienza. Mi provocò delicatamente con la bocca ma passammo il tempo soprattutto a ridere e baciarci.

Scoprimmo che accarezzarci era il modo migliore per conoscersi, che le nostre mani sarebbero state più sincere di mille confidenze. Non riuscivo a starle lontano, la presi ed entrai in lei fermando il tempo.

Dopo un po' mi chiese di fermarmi. D. aprì un cassetto e tirò fuori un contenitore con due palline colorate. Scelse quella rosa. Non capivo. Era uno dei tanti lubrificanti di cui si sarebbe servita, una piccola sfera che andava infilata dentro il suo corpo..., dietro.
Me ne volli occupare personalmente, non dovetti insistere, docile e delicata bambola tra le mie mani..., mi sorrise ancora, con occhi maliziosi e si girò.

Restammo uniti per un tempo infinito, quella femmina sembrava non avere alcun problema di tempo e resistenza. E nemmeno io. Provammo tutte le posizioni possibili, il suo sesso gonfio e lucido grondava dell'humus che feconda la terra e bagnava il mio cazzo, il mio inguine, il mio torace. Confessò di essere venuta più volte. Mi invitò a continuare tranquillo, perché le piaceva e sarebbe potuto riaccadere ancora..., e ancora.

Ero estasiato dalla sua giovane schiena di velluto che si muoveva sotto di me, affascinato dalle braccia distese che vagavano alla ricerca del fresco tra i cuscini e dalle sue dita sottili che accarezzavano e stringevano la federa di quel letto. In quella camera dalle persiane accostate nel centro dell'Avana. Il volto adagiato sul lenzuolo, le palpebre socchiuse, la linea delle ciglia nere e lunghe, il profilo della bocca bagnata e tremula.

Chi era questa creatura?

Mi accorsi subito del cambiamento.
Improvvisamente riuscivo a scorgere il suo piacere in ogni minimo dettaglio, rintracciavo in quel corpo il più piccolo palpito di godimento per poterlo interpretare ed amplificare e iniziavo a provare compiacimento per questo mio stato d'animo allucinato e morboso mai provato prima.

Sopraggiunse una sensazione di consapevolezza universale, come se in un lampo si fosse squarciato un velo mostrando ai miei occhi la natura delle cose; della vita.
Ogni fibra, ogni nervo, ogni cellula, ogni pensiero, ogni singola cosa rivelava in quel preciso momento il suo significato, l'appartenenza ad un disegno superiore e talmente elementare da lasciarmi inorridito. Scoprii collegamenti fino ad allora ignorati e relazioni tra realtà apparentemente incoerenti. Una percezione dilatata dell'universo in cui avevo coscienza del perché Tutto è Uno e Uno è Tutto...

Durò solo un attimo, poi tornai in me...

Da diversi minuti ero sopra di lei, mi dava le spalle e ci stavamo baciando instancabilmente come due adolescenti, aumentai il ritmo ed un po' preoccupato le chiesi all'orecchio:
"Mi amor, te duele?"
Si avvicinò alla mia bocca, mi trapassò con quel suo sguardo liquido e sospirò:
"No, es toda vida". Poi si accostò alle mie labbra e riprese a baciarmi.

Senza separarci arrivammo a stare frontalmente l'uno sopra l'altra, le lingue incollate ed il ritmo più veloce. D. gemeva. Stavo finendo e diedi due spinte letali, per me e per lei. "Cuidado" mi disse. Uscii da lei ed accostai il sesso alla sua bocca, mi concesse un piccolo spiraglio tra quelle labbra carnose.
Fu sufficiente.

Adagiati sul letto, la testa posata sulle sue natiche, parlammo a lungo.
Mi confidò di non ricordarsi che potesse essere così bello.
Lo so, era bugia, ma io amo pensare fosse vero, e forse lo è stato.

***

Mi risvegliai scosso dal sogno e dal suo ambiguo significato.
Indugiai qualche minuto in elucubrazioni morali, materialismo e mitologia greca, un po alla rinfusa, poi mi guardai attorno ancora agitato.

Una donna bionda e dalla pelle chiara,
dormiva accanto a me.

Ssssshhh non svegliarla
e ascolta.

Oh Black Baby!!


Nemesi
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