Lui & Lei
Doppelgänger: Betty & Betta
di xNemesi
14.02.2024 |
1.243 |
10
"Ti mando un ultimo bacio dallo specchio, prendo un fazzoletto e asciugo le tue lacrime..."
Kings Of Convenience - Mrs. Coldhttps://www.youtube.com/watch?v=UBtjik6uYrY
Ma come non vieni più?
Sono 2 settimane che ti aspettiamo!, mica siamo qui a pettinare le bambole in tua attesa, già la volta scorsa ci hai bidonato con la scusa del guasto alla macchina ed oggi tiri fuori la storia di tua moglie che ti ha incastrato per andare a prenotare in agenzia viaggi la crociera di Pasqua!
No perché e scusate lo sfogo…, sto stronzo non deve rendere conto solo a me, ma anche alla mia amica.
Mettetevi nei mie panni, ora come glielo spiego che Lui non viene?
E’ da una settimana che è tutta agitata. Che appena si sveglia la mattina mi chiama per sapere se ci sono novità e poi durante tutto il giorno mi manda le sue foto, ogni volta pettinata o vestita in modo diverso per sapere da me come prepararsi per Lui. La notte poi…, mi ha persino confessato che a volte si sveglia, esce dal letto dove dorme col marito e va a chiudersi in bagno pensando al quel suo cazzo che l'altro giorno le ho fatto rivedere in foto mentre le leggevo tutte le porcate che aveva promesso di farle provare.
Oggi poi l’ho sentita così emozionata al solo pensiero del suo arrivo che a un certo punto mi è sembrato che quasi piangesse di felicità.
E pensare che avevo organizzato questo giorno solo per Lei. La mia amica speciale.
Un’amica d’infanzia che in pratica conosco da quasi una cinquantina d’anni. Un’amica con cui sono sempre andata d’accordo, con cui ho sempre condiviso tutto, anche gli amanti fino a quando abbiamo messo la testa a posto e ci siamo sposate in un’estate di vent'anni fa, proprio lo stesso giorno e nella stessa chiesa per poter condividere tutto.
Adesso invece da qualche anno, da quando entrambi i nostri mariti si sono assopiti in un letargo sessuale che inizialmente ci ha stupito per farci poi decisamente incazzare, abbiamo deciso di divertirci un po’ insieme, ovviamente con classe e discrezione.
Spero solo che capisca e non si incazzi come l’ultima volta che Lui ci ha dato buca. Mi ha tenuto il broncio per un mese e l’ho dovuta portare quasi a forza dal dottore, pensando che fosse caduta in depressione.
Prendo coraggio…, mi siedo sul letto faccio dei bei respiri, cerco di rilassarmi, sfodero la mia faccia migliore e poi prendo lo specchio che tengo sempre nel primo cassetto del comodino sotto all’ultimo romanzo di King, mi sfilo gli slip, spalanco per bene le gambe, ed eccola, ci ritroviamo ancora una volta faccia a faccia.
Ciao Betta come stai? Le dico guardandola con tenerezza. La poveretta è ancora su di giri.
Sembra un’atleta pronta a scattare al nastro di partenza della maratona, d’altra parte si è allenata tanto per questo evento per fare bella figura. Ancora non sa che non verrai.
La fisso osservando con grande ammirazione quel suo nuovo look sbarazzino ideato apposta per lui.
Non ho proprio il coraggio di dirglielo e poi in questi casi forse le parole non servono a molto. Lei infatti, capisce subito tutto, e resta lì, immobile come una statua di sale. Lo sguardo imperscrutabile e fisso verso lo specchio.
Tento di sollevarle il morale accarezzandola. Si commuove immediatamente.
Si lo so, le dico…, mi spiace davvero che al suo posto ci sia io. Lo so che le carezze le avresti preferite ricevere da lui, ma sai a volte bisogna sapersi accontentare nella vita e quello la, un po’ lo conosci anche tu, se non fosse che poi è sempre bravissimo a farsi perdonare, dovremmo decidere un giorno di mandarlo affanculo.
Annuisci tra le mie dita.
Ti sento così calda morbida e liquida, e dallo specchio ti vedo rossa come la mela di Biancaneve. Ti sento proprio bisognosa di coccole e nonostante tu ne abbia una gran voglia, sento che ancora, il pensiero di lui ti trattiene.
Ma una buona amica, ed io per te lo sono, non può certo arrendersi e lasciarti lì da sola e quindi insisto, non posso proprio vederti in questo stato.
Prima ti solletico un po’, voglio vederti ridere e poi ti accarezzo prima gentilmente e poi con più forza, voglio restarti vicino, così vicino da farti sentire che sono dentro di te e farti provare che il tuo dolore è anche il mio dolore.
Lacrime calde iniziano a scendere sempre più copiose, ora si che ti sento pronta a liberarti di rabbia, ansia e delusione.
Accompagno queste mie carezze sempre più frenetiche e circoscritte con dei piccoli urletti che escono senza controllo dalle mie labbra. Urletti che so ti hanno sempre fatto sorridere fin da quando te li facevo da ragazzina.
I tuoi lineamenti si contraggono e ti sento calda sotto le mie dita capisco che il momento di sconforto pian piano sta svanendo. Che bello vederti così, finalmente ti riconosco, ma per te voglio di più.
Con indice e medio ti tocco sempre più veloce, quasi non sento più la pressione delle mie dita su di te. Tutto ciò che è al di fuori di noi in questo momento non conta più, siamo noi e l'amore che ci unisce è il nostro piccolo cielo in questa stanza. Al diavolo lui, la moglie e la crociera del cazzo!
Ci siamo solo noi, così unite, così calde, così belle e uniche. Corriamo nude tenendoci per mano su un prato fiorito di margherite, in una calda giornata di primavera. Non so neanche che canzone io stia balbettando ma fa da sottofondo a questo nostra danza dai ritmi tribali in cui restiamo unite ed abbracciate.
Ultimi movimenti sincopati ed eccoti finalmente schizzare, ma questa volta lacrime perlescenti di gioia, poi ti osservo distenderti anche tu rilassata. Come sei bella, sembri ancora più morbida e dolce.
Anch'io mi sento il viso arrossato e i piedi mi formicolano, provi a dirmi qualcosa, ma ti fermo, non c’è bisogno di ringraziare, lo sai che ogni tuo desiderio per me è un ordine e sai anche quanto mi piace farti felice.
Ti mando un ultimo bacio dallo specchio, prendo un fazzoletto e asciugo le tue lacrime.
Sei ancora lì che mi guardi mentre mi arriva un vocale whatsapp sul telefono.
E' quel tipo che ho conosciuto in chat qualche sera fa.
Quello di cui ti ho parlato e di cui ti ho fatto vedere le foto.
Un po’ troppo giovane mi hai detto perplessa.
Dice che è qui in zona per lavoro ma ha finito presto ed è libero per l’intero pomeriggio.
Non so proprio cosa rispondergli abbasso la testa e ti guardo.
Tu hai ascoltato tutto.
Non è possibile!
Pensavo di averti consolata ma il solo sentire quella sua voce densa e roca ti ha nuovamente ringalluzzita ed emozionata.
Ok vieni. Siamo sole.
Ti aspettiamo. Gli dico.
Prendo lo specchio ti guardo come fa una madre ad una figlia che le chiede di far tardi la sera:
“Lo faccio solo per te. Passi per questa volta, ma non ti abituare!”
Nemesi
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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