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Tiziana: Caramelle Da Uno Sconosciuto...


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
07.06.2023    |    5.206    |    4 7.4
"Ci mise un po’ a capire tutto ma nel giro di poche ore, grazie alla pazienza del figlio, riuscì a imparare quello che le serviva per iniziare a muoversi..."
Fiorella Mannoia - Chissà da dove arriva una canzone

https://www.youtube.com/watch?v=ZE5hiB16MX8


Perché a volte, accettare caramelle da uno sconosciuto, non è peccato.

***

Tiziana 49 anni, un marito e due figli ormai ventenni, da qualche tempo si svegliava
provando una strana inquietudine che riaffiorava puntualmente durante il giorno.
Eppure aveva sempre trovato soddisfacente la sua vita e quando ripensava al tempo
trascorso i momenti di luce sovrastavano abbondantemente fin quasi a dissolverli i rari
momenti d’ombra.

All'inizio aveva dato la colpa ai sintomi via via, sempre più evidenti della menopausa
ma c’era anche altro. C’erano giorni in cui guardandosi la mattina allo specchio non si
riconosceva più. Non che si vedesse così invecchiata, Tiziana era ancora una donna
molto bella e curata, semplicemente c’era qualcosa nell'espressione del suo viso,
un’ombra invisibile a tutti, tranne che a lei che vedeva ingrandirsi ogni giorno insieme
ad un velo di ansia e malinconia.

Ad un tratto la cognizione del tempo che passa a cui non aveva fatto mai caso era
cambiata e tutto le sembrava correre troppo in fretta.
I giorni, le settimane i mesi volavano via senza lasciare niente di importante da
ricordare. In alcuni momenti Tiziana arrivava a concentrarsi sul suono della sua voce o
sull'acuto ticchettio dei suoi tacchi camminando per strada, solo per avere la conferma
di essere reale e non un fantasma.

Le sue giornate da diverso tempo passavano tutte una uguale all'altra.
Ogni mattina dal lunedì al venerdì e qualche volta anche al sabato lavorava nella
segreteria scolastica di un liceo di Milano molto importante, poi tornava a casa, si
riposava, sistemava un po’ la casa, leggeva, guardava un po’ di tv, faceva qualche
telefonata alle amiche o ai suoi anziani genitori ed era già ora di mettersi in cucina per
preparare la cena.

Prima che i due figli si trasferissero lontano da casa, per seguire gli studi universitari,
era tutto molto diverso. Per casa c’era sempre un bel movimento di ragazzi e allegria,
a volte si litigava ma almeno ci si sentiva vivi. Anche in cucina non si divertiva più.
A Tiziana cucinare era sempre piaciuto. Le piaceva improvvisare ma anche sfidare la
sua abilità su ricette molto complesse. Oltre ad essere abbonata ad un paio di riviste
di cucina gourmet, aveva anche frequentato due o tre corsi di cucina in una
importante scuola di Milano, dove le era capitato di incontrare persone famose come
quella volta in cui si ritrovò ai fornelli a friggere frittelle di carnevale, fianco a fianco
con David e Victoria Beckham ai tempi in cui giocava nel Milan.

Adesso cucinare per se stessa e il marito non le dava più nessuna soddisfazione, a
parte che lui era un uomo molto abitudinario e poco propenso alle novità.
Nonostante fossero passati diversi anni, non riusciva ancora a dimenticare e
perdonargli quella volta in cui ai suoi mini soufflé di verdure con fonduta di reblochon
e su cui aveva lavorato per ore, preferì una semplice michetta col salame.

Lui era così, non lo faceva per cattiveria, era semplicemente un uomo quadrato, molto
diverso da quando lo aveva conosciuto e le aveva fatto una corte serrata portandola in
posti romantici in giro per il mondo e per lei ogni sera inventava storie fantastiche.
Ecco, forse un pizzico di fantasia e imprevedibilità nella sua vita era la cosa che più le
mancava. Non che lui non fosse attento e devoto. A volte ancora riusciva a stupirla
quando ad esempio tornava a casa da uno dei suoi viaggi portando con se proprio
quelle scarpe o quel vestito, che Tiziana aveva visto nella vetrina di un negozio o su
quella rivista di moda e che segretamente aveva desiderato.

A parte questo, lei era arrivata alla conclusione che suo marito sembrava talmente
soddisfatto della sua vita da non sentire il benché minimo bisogno di cambiare niente,
come se non esistesse nulla di nuovo che valesse la fatica di essere provato.

Tiziana da qualche mese, aveva scoperto un piacevole passatempo.
Tutto era iniziato un pomeriggio durante le festività natalizie.
In quel periodo la presenza dei due figli a casa la rendeva molto felice.
Un giorno parlando con il più piccolo accennò con un velo di tristezza al fatto che
presto li avrebbe nuovamente visti partire, lasciandola di nuovo sola.
Lorenzo oltre a rincuorarla ebbe l’idea di scaricare sul nuovo cellulare che le avevano
regalato, un po’ di app con cui avrebbe potuto messaggiarli, telefonare e video
chiamare quando voleva e qualche giochino di quelli da giocare in rete da soli o
sfidando altri giocatori.

Tiziana che non era mai stata molto tecnologica e fino ad allora si era sempre
accontentata di telefonare con il suo vecchio ma affidabile Nokia. Ci mise un po’ a
capire tutto ma nel giro di poche ore, grazie alla pazienza del figlio, riuscì a imparare
quello che le serviva per iniziare a muoversi con una certa autonomia.

Quel pomeriggio le aveva fatto particolarmente piacere il modo con cui Lorenzo, le
avesse spiegato di come la rete potesse essere anche pericolosa, di come fosse meglio
evitare di fornire ad estranei dati personali, di come evitare di cliccare su pagine e
annunci che promettevano vincite milionarie. In qualche modo le era sembrato di
tornare bambina e di dover imparare tutto da capo, ma questa volta con uno dei suoi
figli nel ruolo del genitore attento e premuroso.

Tra tutti i giochi che Lorenzo le aveva scaricato, il suo preferito era un gioco di parole
che prevedeva di gareggiare con un'altra persona di cui vedeva apparire solo il nome
o un nick e che consisteva nel trovare il maggior numero di parole nascoste in uno
schema pieno di lettere che sembravano messe lì a casaccio.
Da qualche tempo le era sembrato di notare che appena si collegava a quella app per
giocare, nel pomeriggio ma soprattutto alla sera, mentre era sul divano a guardare
qualche film col marito, film che di solito sceglieva lui e che lei finiva per guardare con
la coda dell’occhio, si ritrovava a sfidare più volte lo stesso giocatore “Luca”.

Tiziana era davvero diventata brava. Ormai erano in pochi quelli che riuscivano a
batterla, Luca era uno di quelli, anche se a volte aveva avuto l’impressione che in
alcune partite l’avesse fatta vincere di proposito.
Una sera mentre tutto scorreva placidamente come sempre, suo marito era intento a
guardare il solito film di spionaggio e ammazzatine e lei giocava a parole intrecciate,
nella parte inferiore dello schermo le si aprì un piccola finestrella con un messaggio:

- Luca chiede se può mandarti un messaggio.
Per accettare premi SI. Per negare premi NO.

Tiziana rimase stupita. Ormai aveva fatto una discreta pratica con le app di
messaggistica che usava regolarmente per tenersi in contatto con i suoi figli e con
qualche amica, ma che quella applicazione di gioco si potesse anche usare per inviare
e ricevere messaggi proprio non lo sapeva.
La finestra con il messaggio intanto continuava a lampeggiare.
Le sembrava di avere in mano al posto del telefono il lampeggiante impazzito di una
ambulanza. Forse fu solo per spegnerlo e farlo smettere che premette quasi senza
pensare uno dei due tasti.
Il tasto SI.

***

Tiziana, ha fretta di tornare a casa è in ritardo. Di solito non lo è mai.
Di solito non ha imprevisti e a casa non c’è niente o nessuno che l’aspetti.
Tutto oggi sembra cospirare contro di lei. Quell'ultima comunicazione che il dirigente
scolastico le aveva chiesto di inviare mentre era già pronta per uscire.
Il traffico più intenso del solito, i semafori che al suo arrivo diventavano tutti rossi.

L’ascensore fuori servizio e le chiavi di casa che non si trovano nella borsetta.
E’ appena entrata. Giusto il tempo di richiudersi la porta a chiave alle spalle e fare
qualche passo verso il corridoio che il telefono comincia a lampeggiare.

Tiziana è confusa. E’ la prima volta e non sa cosa aspettarsi a dire il vero non sa
neppure come e perché ha accettato la proposta di Luca.

Luca che non ha mai visto.
Luca che ha 26 anni e frequenta il Politecnico a pochi chilometri da casa sua.
Luca che quando lei preme il tasto verde sul telefono, è già nudo.
Luca appoggiato alla tastiera del letto, con gli addominali e i pettorali che sembrano
disegnati a carboncino.
Luca con i capelli lunghi e gli occhi grandi e neri.
Luca con quel lieve accenno di barba su un viso ancora da ragazzo.
Luca con il cazzo grosso e duro già da uomo fatto.

Tiziana che indossa ancora gli abiti dell’ufficio.
Tiziana che si è sistemata sul divano del soggiorno con una luce soffusa alle spalle
Tiziana che la camera da letto non le sembrava appropriata
Tiziana un po’ in controluce per mitigare e nascondere i segni del tempo.

Luca è una parete verde acqua, con foto e poster appesi.
Luca è lenzuola stropicciate colorate a fumetti.

Tiziana è una parete bianco panna, anonima.
Tiziana è un divano in alcantara e una litografia di Mondrian alle sue spalle.

Non servono parole o istruzioni.
Tiziana si toglie la giacca e si sbottona lentamente la camicetta.
Luca la guarda, afferra il cazzo e inizia a masturbarsi.

Tiziana arrossisce imbarazzata, sente che è così ma non può vedersi, l’unica cosa che
vede e a cui pensa è il lento e ipnotico movimento della mano di Luca che sale e
scende su quella grossa asta di carne. La pelle che si tende e si ritira scoprendo il
glande bagnato, lucido e di un rosa più carico quasi porpora.
Tiziana che sposta lo sguardo negli occhi di lui.

Luca e i suoi occhi neri, intensi, con la stessa luce di un cucciolo curioso, bramoso di
placare la fame. Un cucciolo che cerca il capezzolo della madre da succhiare.
Luca che ha le unghie delle dita smangiucchiate ma polsi larghi e forti da uomo.

Tiziana si è aperta la camicia, con la mano solleva i seni liberandoli dalla loro prigione.
Lentamente. Prima uno e poi l’altro.
Tiziana ha giurato che il seno sarà l'unica cosa che mostrerà a Luca.
Tiziana e i suoi seni grandi e tondi ancora belli. Seni nudi, dalla pelle diafana e le
areole in rilievo dal tono ambrato che diventa sempre più scuro avvicinandosi ai
capezzoli sempre più duri.
Tiziana che non resiste alla voglia di stringerli forte tra indice e pollice.

Luca la guarda toccarsi. Ferma la mano poi riprende a masturbarsi più forte.
Tiziana non prova più alcun imbarazzo. Si sente leggera in testa e liquida tra le
gambe. Se solo lui ora le parlasse, potrebbe chiederle qualsiasi cosa.
Tiziana è stupita, curiosa e grata di poter assistere a quella evoluzione.
La metamorfosi di un ragazzo che per lei si trasforma in uomo.

Luca ora è un uomo che sta ansimando
Luca che respira sempre più velocemente
Luca che abbassa stupito lo sguardo sul suo cazzo pulsante.
Luca che chiude gli occhi mentre schizzi potenti di sborra gli disegnano il petto.
Luca che si abbandona. Il cazzo ancora duro in primissimo piano e il torace che si alza
e si abbassa in cerca di un equilibrio a fare da sfondo.
Luca che si risolleva e poi passa una mano aperta sulla testa per sistemarsi i capelli.
Luca che è ritornato ragazzo.
Luca che guarda grato Tiziana e le regala il suo sorriso più bello.

Tiziana che è ritornata ragazza.
Tiziana che guarda grata Luca e gli regala il suo sorriso più bello.

Tiziana e Luca che nell'attimo di quel sorriso,
provano lo stesso pensiero, lo stesso desiderio:
voglia di caramelle…


Nemesi
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