Prime Esperienze
Juan l’amico del fratello
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22.10.2019 |
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"Era complicità allo stato puro… Mentre spariscono su per le scale, sento Aleska che fra un risolino e l’altro incomincia a dire: “Questo è lo studio di..."
Questo racconto, è già stato pubblicato, prima della cancellazione dell'account!Come quasi tutti i giorni di lavoro, Aleska ed io abbiamo un appuntamento telefonico, verso le due del pomeriggio, cioè subito dopo pranzo. Ma, l’altro giorno mi ha chiamato direttamente dal ristorante sul cellulare alle 13, “Ciao… sai la novità?” Esordisce con una voce che conosco molto bene, la voce di quando è eccitata, di quando ci sono novità, la voce di quando ha “rinfrescato” un bel ricordo….
In ogni caso continua, come un fiume in piena: “E’ venuto a trovare mio fratello Mario, il suo amico Juan di Siviglia, non Te ne avevo mai parlato, perché in realtà io l’ho conosciuto solo in un pomeriggio, quando con papà eravamo andati a trovare Mario durante il suo anno di Erasmus passato a Siviglia e poi non ci siamo mai più sentiti o visti…” E continua, senza quasi aspettare che io rispondessi al Suo saluto, che cade nel vuoto del telefono, sovrastato dalla Sua irruenza: “Solo che mio fratello questa sera non può assolutamente saltare la serata al Conservatorio… Quindi mi ha chiesto se possiamo invitare Juan a cena, io non avrei voglia di uscire… Ho pensato di invitarlo a cena a casa, Che ne dici?” Io non riesco ad esprimere il mio assenso, subito Lei riprende a parlare: “Vedrai caro… è un ragazzo molto simpatico, ovvio adesso avrà i suoi anni anche Lui, ha la stessa età di Mario… quindi 46… Ma quando ne aveva 23-24, quando l’ho conosciuto io, era veramente un gran bel ragazzo… oltre che simpatico!” Io sorridendo cerco di confermare il mio assenso ad organizzare la cena da noi, quando Lei in piena eccitazione continua: “Pensaci Tu al vino, ed a organizzare, cosa fare per cena… Io oggi ho ancora una video conferenza con tutto il gruppo di lavoro europeo e poi ho anche prenotato dal parrucchiere… Sono inguardabile!!!” Non aspetta risposta e prosegue: “Juan, arriverà accompagnato da mio fratello per le 18, passa da noi prima di andare al lavoro… Fai Tu gli onori di casa e tutto il resto… A si… ricordati anche di andare a prendere il Prosecco da Beppe, ricordi che l’abbiamo finito, vero?” sto per rispondere, quando interviene nuovamente dicendo: “Fai Tu qualche cosa di buono, qualche cosa di originale… Che ne so io, pensavo quel Tuo risottino burro salvia e gamberetti… si quello dovrebbe andare bene, poi prendi un po’ di San Daniele… a si ricordati il Prosecco…” La interrompo, alzando un pochino la voce: “Guarda, che me lo hai già detto del Prosecco… Si ho capito, organizzo Io una cenetta come si deve, per l’amico di Tuo fratello; Ti deve arrapare molto… questo Juan!” e proseguo senza sentire quello che Aleska stava farfugliando… In pieno stato confusionale: “Ho capito!!! Stai tranquilla, non Ti faccio fare brutta figura… Penso io a tutto, Tu vai a farti BELLA!!!” Poi da gran bastardo quale sono… aggiungo: “Ma hai già scopato con Juan? Ti sento già tutta bagnata!!!” Il silenzio cade dall’altra parte del telefono… Poi, mi dice: “Ma no!!! Cosa pensi, c’era anche mio padre… eravamo, andati…” La interrompo nuovamente: “Ecco perché.. Perché c’era Tuo padre! Non hai potuto!” Questa volta è Lei che mi interrompe: “Stupido!!!” Me lo sono meritato, però in quel momento ho capito che sarebbe stata una serata, molto, ma molto interessante.
La tranquillizzo ulteriormente e le garantisco che farò di tutto per farle fare bella figura sia con Mario, che non potrà esserci, sia con Juan che sarà nostro ospite a sorpresa!!! Dopo di che aggiungo: “Lo sai amore mio… Che quando stai bene Tu, io sto ancora meglio!!! Un bacio… dolce, dolce!” La sento sorridere e rilassarsi, quindi la saluto e chiudo. Mentre penso, a cosa fare di particolare a cena, ma ancor di più a questo Juan, cerco di immaginarmelo… cerco di capire, quale potrebbe essere stato il ricordo, lasciato in Aleska da Lui per renderla così eccitata ed io cosa posso fare per stupirla con qualche piccola sorpresa. Poi mi tranquillizzo e penso, quasi a voce alta… “Prosecco, gamberetti, la salvia è in giardino, di secondo… No, non va bene, capovolgiamo la cena, prima qualche cosa di fresco e poi il riso caldo!!! Si dovrebbe andare bene, mi farò ispirare mentre faccio la spesa…” Mentre sviluppo questo pensiero intanto la mia fantasia si era già messa in moto, come avrei potuto alzare il livello di erotismo della serata… quali argomenti, avrei potuto portare a tavola, quali possono essere gli approcci giusti per far stimolare una persona, un maschio, che arriva “OSPITE sconosciuto” quindi in qualche modo, più rispettoso ed accorto di un vecchio amico che si frequenta da anni, come rompere il ghiaccio? Ma vedremo di improvvisare, intanto lo devo conoscere, poi qualche cosa, mi farò venire in mente. Guardo l’ora, accidenti, il pomeriggio era trascorso di un attimo mi sembrava di aver appena concluso la telefonata ed invece, sono già le 16:30… Devo mettermi subito in attività, uscire dall’ufficio ed andare a far la spesa! Dunque organizziamo il menu, ma si ecco cosa manca un piatto di ingresso fresco e diverso, però sempre di pesce che leghi con: salvia e gamberetti… ci sono, carpaccio fresco di pesce spada farcito con fettine di avocado, che a me non dice niente, ma ad Aleska piace molto!!! Quindi, veloce da preparare… imbastendo il riso, faccio tutto il resto, Mario con Juan arriveranno alle 18, Mario, dovrà andare via subito, Aleska arriverà verso le 19 dal parrucchiere… Si certo tutto OK… Vado a fare la spesa, arrivo a casa, metto in fresco il prosecco ed ho ancora il tempo per preparare il soffritto di salvia burro e gamberetti… Perfetto, così potrò stare un po’ da solo con Juan, chiacchierare del più e del meno, capire i suoi gusti, il suo modo di porsi… e chissà anche quali siano gli argomenti che più lo intrigano…
Ora diamoci da fare… Il resto verrà! Non mi sono mai spaventato, sarà come sempre bellissimo con Aleska tutta arrapata ed io che faccio l’istrione!!!
Accendo la moto, fuori dall’ufficio, apro il cancello, ma la mia fantasia già corre veloce sulle bellissime chiappe di Aleska, di come Lei questa sera le metterà in risalto, senza essere mai volgare… Di come Lei saprà essere accattivante, invitante, forse anche proponente, ma con la dolcezza e la femminilità che la contraddistingue, insomma come saprà essere una vera signora ma troia!!!
Arrivo tranquillo al negozio di fiducia, dove prendiamo normalmente il pesce… Poi passo da Beppe a prendere la solita scatola da SEI di prosecco… Poi mi dirigo velocemente verso casa, sono già le 17:30… Ma nessun problema in tabella di marcia, preparo il burro fuso, aggiungo la salvia freschissima di orto, e poi i gamberetti… devono appena scaldare… Non cuocere! Perfetto il resto dopo mentre ci sarà anche Juan in attesa di Aleska, ecco qual è il momento giusto per capire le inclinazioni sessuali di Juan i suoi desideri, ogni maschietto che si rispetti ha SEMPRE dei desideri… Basta metterli in risalto!
Alle 18 meno qualche minuto suona il campanello del citofono…: “Ciao! Sono Mario!” rispondo: “Si Ti apro il cancelletto e vengo ad aprire la porta” Poso il citofono, un pochino il cuore mi palpitava, ripensando all’emozione che Juan aveva suscitato in Aleska, deve essere proprio un “Bel tipo!!!” Difatti la sorpresa nel vederlo, è stata anche più grande delle aspettative… Moro, occhi verdi, alto… ma non altissimo, un po’ più di me, spalle belle piantate su di un busto… ma non esagerato, bello tonico… Ma quello che colpisce in modo veramente eclatante, è il contrasto tra il suo incarnato scuro ed i suoi occhi verde chiaro!!! Adesso capisco, perché Aleska era eccitata ed emozionata oggi, chissà come se lo sarà immaginato a distanza di quasi venti anni!!!
Dopo i soliti convenevoli, Mario il fratello di Aleska ci lascia, con un: “Acc… devo già andare!!! Fate i bravi, mi raccomando!” Prende la porta e sparisce, io rimango solo con Juan, per rompere il ghiaccio, gli chiedo in che lingua ci saremmo dovuti esprimere perché io non conosco lo spagnolo, Lui mi rassicura che l’italiano va benissimo, al massimo qualche parola in francese o inglese…. Insomma il solito modo dell’arte d’arrangiarsi, in cui va bene tutto, ed in questo caso effettivamente la libertà d’espressione era a 360°: “Benissimo..” gli dico io: “Andiamo in cucina, così continuo a preparare..” “Certo!” risponde Lui incalzante: “Ti aiuto?”, “No grazie, è praticamente tutto fatto, adesso preparo tavola e quando arriva Aleska, finisco la cottura del riso!” Intanto preparo con cura tavola: piatti, bicchieri, posate, ecc. ecc.. Dispongo i piatti in modo da mettere Juan a capo tavola, fra Aleska ed il sottoscritto, organizzando la tavola in modo più raccolto, cioè tutti e tre vicini, lasciando lo spazio dall’altro lato del tavolo libero, per appoggiare stoviglie bottiglie e le portate… Ma anche facendo in modo che seduti le ginocchia si tocchino e non solo le ginocchia, allungando un po’ la mano, si può arrivare dove si vuole, sotto il tavolo! Sia da parte mia, che da parte di Aleska, che sicuramente ne approfitterà dal secondo bicchiere di prosecco in poi!
Verso in due flute, un po’ di prosecco fresco e gli chiedo se vuole sedersi in giardino anche se il sole ancora alto, impone una certa calura! Ci sediamo, ma appena seduti, sento la serranda del garage, che si alza e dopo poco la voce squillante di Aleska che dice: “CIAO!!! CIAO!!!” Noi rientriamo in casa ed Aleska, appare dalla porta che da sulle scale interne da cui si accede al garage. Bellissima, raggiante, i riccioli neri freschissimi belli boccolosi, si avvicina a me dandomi un bacio di sfuggita ed abbraccia Juan calorosamente, abbraccio che Juan ricambia e suggella con un bellissimo bacio sulle labbra, delicato ed accattivante, come fra vecchi amici, fra i quali c’è stato del “tenero”. Posa borsa tutto quello che aveva in mano sulla fratina, che teniamo nella zona di ingresso del living, si rivolge a me e mi dice con voce sensuale: “Occupati ancora un momento di Juan, mentre io vado su a rifrescarmi un momento ed a cambiarmi… Mi metto un po’ più libera… OK?” Quale altra risposta potevo dare, a tutta quella femminilità, se non: “Ma certo! Cara, Ti aspettiamo qui, mentre cuocio il riso, il resto è già tutto pronto: Carpaccio fresco di Spada con avocado, so che a Te piace… e poi risotto burro, salvia e gamberetti! Va bene?” Lei si volta verso Juan ed ammiccando dice: “Va bene?” che poteva dire il povero Juan ad una domanda così diretta, risponde: “Va benissimo!!!”
Passano circa 5 minuti, in cui Juan ed io ci siamo riempiti nuovamente i flute di prosecco, quando appare, sempre dalla solita porta che da sul living, ma questa volta venendo giù dalla camera da letto, Aleska… Trasformata in una “femme fatale” con un vestito lungo fino ai piedi a disegni giallo oro su nero, scollatissimo e semitrasparente, che lascia intravedere ma non fa vedere niente!!! Ovviamente, mi avvicino con un gran sorrisone e fare non curante, le accarezzo i glutei, per assicurarmi che non portasse slippini, io odio intravvedere i segni dell’intimo, sotto i vestiti! Difatti il tocco della “chiappa nuda” è totale ed arrapante, perfetto!!!
Io rientro subito, lasciando Aleska e Juan in giardino, accendo sotto il riso, accendo sotto il brodo di pesce, do ancora uno sguardo alla disposizione dei piatti… Avvicino ancora un po’ il piatto di Aleska ed il mio a quello di Juan, in modo da essere sicuro che le gambe sotto il tavolo si possano sicuramente toccare… accendo due candele che abbiamo preso a Berlino, accendo anche in salotto due candele profumate ed esco a chiamarli… Perfetto! Aleska stava parlando sommessamente, quasi bisbigliando tenendo una mano di Juan sfoggiando uno di quei sorrisi, per cui vale la pena vivere!!! Vale la pena vivere al fianco di una donna come Aleska!
Dico, ma senza alzare la voce… “Tutto pronto! Venite?” Aleska, si volta verso di me ed annuisce dolcemente, accompagnando per mano Juan all’interno, Io la guardo e dico: “Ho preparato dentro, perché mi sembra sia molto più fresco… Non trovi?” “Certo tesoro…” risponde Lei dolcissima! Porto in tavola un’altra bottiglia fresca di prosecco, e spengo il riso per lasciarlo: riposare mentre ci accingiamo a mangiare lo spada… profumato e freschissimo… Ottimo! Per far ripartire la conversazione, intervengo dicendo: “Allora Juan, eri un compagno di corso di Mario? Raccontaci della Tua gioventù… devi essere stato un idolo delle donne… Se Aleska, Ti ha ancora così ben presente a distanza di 20 anni!” Interviene Aleska in difesa… dicendo: “Ma non essere indiscreto… Sono domande da fare?” Io sorrido annuendo, ma a questo punto prende la parola Juan, intanto l’avocado con lo spada erano finiti ed io, mi alzo per prendere il risotto con i gamberetti, Juan con tono sommesso e molto sensuale, continua, guardando Aleska: “Ma no che dici Aleska, non sono mica domande imbarazzanti, sono dei complimenti fra uomini” e girandosi verso di me, continua: “Si mi sono difeso abbastanza bene, fino a quando ho trovato quella che mi ha fatto innamorare, ci siamo sposati, ma purtroppo non è durata molto… Non abbiamo avuto figli, ed oggi viviamo entrambi con nuovi compagni… Sono cose che capitano!!” Rispondo immediatamente per non far intervenire Aleska: “Si certo… E’ abbastanza difficile trovare la donna della vita… Però, come è capitato a me ed ad Aleska, se mi posso permettere…” Durante la pausa della sospensiva, guardo intensamente Aleska negli occhi, i quali diventano lucidi e le passa un brivido di commozione, ma è Juan che ristabilisce gli equilibri, me ne rendo conto dallo sguardo imbarazzato di Aleska. Li ristabilisce accarezzandole dolcemente e profondamente la coscia, guardandola negli occhi, con la mono sotto il tavolo…. La mia disposizione dei posti a tavola, si rivela PERFETTA!!! Per far scendere la tensione, intervengo sdrammatizzando: “La carezza di un amico, è e deve essere sempre, una cosa piacevole e ben accetta… Vero?” proseguo: “Lasciati andare, si sta creando una bella atmosfera di convivialità, mi alzo in piedi per servire il risotto e rompere questo stato di cose un po’ troppo teso, Juan mi guarda, mi sorride, ed affonda tranquillamente la mano, fra le cosce di Aleska, facendo in modo che lo vedessi bene, un mio bel sorriso rivolto a Lui lo rincuorano ed a quel punto prima di iniziare il risotto, fa schioccare un bel bacio sulla bocca di Aleska e facendo ritornare la normalità di una cena che si dilunga ancora a lungo, più in chiacchiere, da parte mia e di Juan che di cibo… Ma la sensualità era tangibile, fino a quando parlando, parlando, riesco a far dire ad Aleska, che per vari motivi, quando si erano conosciuti non c’era stato nulla, ma che a Lei era piaciuto molto, se non fosse stato per il contesto non adatto, sicuramente sarebbe scattata una “storia”.
Una granita al limone fresca fa terminare la cena, io mi alzo per primo e dico, andando a prendere la bottiglia di Calvados: “Allora ragazzi, io libero il tavolo dalle stoviglie mettendo velocemente in lavastoviglie, Voi, fate il giro della casa” poi guardando Juan in modo ammiccante, dico: “Ad Aleska, piace molto far vedere la Sua casa, è il simbolo della sua libertà e realizzazione!” Aleska, mi fa una linguaccia… ma prende per mano Juan e gli dice: “Vieni…” con uno sguardo che era più di una promessa. Era complicità allo stato puro… Mentre spariscono su per le scale, sento Aleska che fra un risolino e l’altro incomincia a dire: “Questo è lo studio di Roberto… E questa è la nostra camera da letto, ma te la faccio vedere dopo… adesso Ti porto in mansarda…” dopo di ché non ho più sentito nulla, solo qualche risatina di entrambi, mentre salivano le scale e poi dopo un po’, le riscendevano… Ma dopo alcuni minuti… Niente non apparivano… Io avevo versato un dito di Calvados per bicchiere, ma ancora niente… qualche risolino di Aleska e null’altro!
Di certo, la gelosia, non mi appartiene profondamente… Ma la curiosità, quella mi appartiene totalmente per cui non riesco a stare fermo… Dopo qualche minuto ancora; piano, piano, salgo anche io; quando arrivo sul ballatoio del primo piano, vedo la camera da letto accesa, ma non c’è nessuno, allora mi avvicino alla porta dello studio e vedo a terra il vestito di Aleska, un gemito molto esplicito, mi definisce la situazione… Più in là la camicia di Juan, sempre più incuriosito, entro.
Aleska si accorge della mia presenza si volta verso di me, mi guarda con uno sguardo trasognato e libidinoso, inginocchiata sull’inculatoio ed appoggiata alla spalliera per compensare le spinte che Juan con lentezza ma con un carico di forza e libido sempre maggiore, stava proferendo con ritmo simile ad un bolero… Avanti! Avanti! Sempre più forte… Sempre più forte...
Mi guarda a lungo, fra un gemito ed un sospiro e poi mi dice: “Caro, non capiva a cosa servisse… Ho dovuto spiegarglielo… Ma continuava a non capirlo, allora ho deciso di farglielo provare... Poi gli chiediamo se ha capito bene… Ma adesso… Mi sta inculando, molto profondamente, mi sta veramente aprendo come uno scrigno, uno scrigno pieno di tesori!!! Bellissimi tesori!”
Potenza dell’ironia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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