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Quell'estate in Grecia (11) - Serata in terrazza - P.4


di PaoloSC
09.05.2023    |    2.468    |    1 9.6
"Quindi si alzò e tornò da noi, asciugandosi la bocca con il braccio..."
Serata in terrazzo – Parte 4

“Allora, il vino è finito. L’alcol è quasi finito, fumo non ce n’è, abbiamo solo sigarette e… sigari, soprattutto per voi, ragazze!” dissi, indicando il mio pisello e generando una risata generale.
“Propongo un altro gioco per i nostri amici” iniziò Dede a spiegare.
“Francesca, tu che sei la nostra interprete, puoi fare la traduzione al volo?”
“Si, certo…Yes, sure!”
“Facciamo una versione dello schiaffo del soldato. Solo che chi sta sotto è bendato e deve indovinare chi lo o la tocca nelle parti intime. È valido tutto, escluso colpi e comunque provocare dolore, ovviamente. Rimane sotto fino a che non indovina. Ci state?” chiese a tutti.
“SIII!”
“no!”
“YEAH!”
“…”
L’unico no era quello di Filippo, che non fu nemmeno preso in considerazione. Avevo un piano anche per lui.
Caitlin, come nelle mie previsioni, non si era assolutamente espressa, arrossendo ancor di più, se possibile. Tra eccitazione latente ed alcol, aveva le gote infiammate e rosse come i suoi capelli.
“Ok! Allora, via tutto! Tutti nudi!” disse Dede.
Ci spogliammo dei pochi vestiti e ci mettemmo seduti. Rebecca si mostrò davanti a tutti sfilandosi la canottiera e gli slip e mostrando il suo corpo nudo e soprattutto, un pube foltissimo, quasi trascurato per quanti peli aveva.
Caitlin invece nicchiava, ma l’intervento di Dede fu risolutivo.
“Cait, piccola, vieni qui che a te ci penso io!” le disse e le sollevò la canottiera, mostrando un seno piccolo, quasi da bambina, con areole rosate di una tonalità così tenue da essere quasi luminose in penombra. Poi le slacciò lo slip del costume e glielo sfilò, mettendo in evidenza un bel culetto proporzionato al corpo quasi efebico ed un pube quasi imberbe, con una microscopica chiazza di pelo rosso sul monte di Venere. Dede la accarezzò e la fece sedere accanto a Sean che era già visibilmente eccitato.
Io pure ero eccitato ma dall’idea di quel che sarebbe potuto succedere, più che dalla situazione in sé, visto che io solo sapevo quel che avevamo in mente.
Facemmo la conta per chi dovesse andare sotto ed uscì Patrizia la quale voleva rifiutarsi ma poi fu convinta da Andrea: “Amore tranquilla, non succede nulla!”.
“Si, vabbè. Credici, Patti” pensai tra me e me.
Mentre Francesca bendava Patrizia e la faceva stendere sul lettino a gambe larghe, noi altri ci riunimmo in cerchio; spiegai a gesti di farle un massaggio sul clitoride e poi scelsi Dede come prima stimolatrice, contando su di lei per rompere il ghiaccio. Dede quindi si inginocchiò per terra accanto al lettino e stimolò brevemente Patrizia prima sul seno, poi sul pube ed infine sul clitoride, giusto una passata di un paio di secondi, sufficiente però a farle rizzare i capezzoli ed a farle allargare le gambe ulteriormente.
“Chi è stato? Maschio o femmina, per iniziare?” chiese Francesca.”
“Maschio! Andrea!” rispose a colpo sicuro.
“No! Sbagliato!” rispose.
“Ma come???” disse Patrizia, sorpresa.
“Resti sotto, amore!” le disse Andrea “Era Dede!”.
Feci il gesto di baciare indicando Francesca. Lei annuì e si avvicinò al lettino, si chinò e stampò un bacio sul clitoride della ragazza la quale trasalì di nuovo.
“Andrea?” disse, un po’ meno sicura.
“Nooo, toppa!” dissi. “Francesca!”
Ora feci il gesto del dito medio ed indicai Dede la quale rispose con un cenno, si avvicinò al lettino, si inginocchio e, divaricando con una mano le piccole labbra, infilò il dito che aveva precedentemente bagnato di saliva. Anche questa volta Patrizia trasalì, anche perché Dede fece un paio di volte su e giù dentro di lei.
“…Andrea?” disse, non più certa anzi, con tono veramente interrogativo.
Tutti: “NOO!!! Era Dede! Ora paga! Paga! Paga!”.
Andrea si fece avanti, si mise tra le sue gambe e la penetrò al volo. Patrizia si tolse la benda e disse “Ah, sei tu! Credevo mi toccasse Paolo!” provocando l’ilarità di tutti.
“Vabbè, basta voi due. Se volete, andate da un’altra parte, ci serve il lettino, qui!” dissi.
I due si spostarono e si misero in un angolino. Patrizia si inginocchiò e iniziò un pompino ad Andrea che nel frattempo la accarezzava e la guidava.
Ci rimettemmo in cerchio e scegliemmo. Era la volta di un maschietto. Tutti indicarono me. Guardai Francesca con fare interrogativo, in attesa della sua approvazione, ma certo che non mi avrebbe fatto fare figuracce. O no?
Mi bendarono e mi fecero sdraiare sul lettino. Ero visibilmente eccitato, avevo voglia di fare sesso da un bel po’ e la situazione era abbastanza calda anche per me.
Sentii la presenza della persona che si era messa accanto a me in ginocchio. Avrei voluto capire dal profumo, ma l’odore dell’eccitazione era forte in tutti noi ed era difficile riconoscere un uomo da una donna.
Mi prese il cazzo il mano e iniziò a masturbarmi, giusto tre o quattro colpi. Mano femminile, credo, non troppo grande e senza calli. Contatto incerto, quasi timoroso. Non era la mano di Francesca, ne ero certo. Dede non era, perché sarebbe stato scontato, essendo l’unica che sapeva lo scopo del gioco. Patrizia stava scopando, la sentivo ansimare dietro di me. Federica… forse la mano era quella sua, ma la facevo troppo schiva.
Caitlin? Impossibile.
Rimaneva solo Rebecca. Ma veramente avrebbe fatto una sega ad un quasi sconosciuto per gioco?
Poi fui preso da un dubbio tremendo: e se fosse stato un uomo?
Non conoscevo a sufficienza gli irlandesi, mi sembravano troppo machi per una cosa del genere. Pensai a Filippo e ad Adriano. Filippo lo scartai subito, impossibile.
Adriano, forse...giusto per il gusto di mettermi in difficoltà e ridere di me, il bastardo!
Presi la decisione: “Rebecca!”
“Nooo!” voce femminile, quella di Rebecca!
“TOPPA!!! Ero io!” disse Dede. Mi aveva fregato.
Ok. Chissà cosa mi sarebbe toccato.
Altra persona accanto a me. Si china, prende il cazzo in mano e lo bacia in punta.
“Federica!” dissi, convinto al 100%. Avevo fatto i conti. Un uomo non poteva essere, nessuno mi avrebbe baciato l’uccello. Dede e Francesca no, per gli stessi motivi di prima, idem Caitlin ed adesso pure Rebecca che, dalla sua risposta di prima, mi aveva fatto capire che non ero il suo tipo.
Per deduzione, rimaneva solo lei, visto che Patrizia aveva appena avuto l’orgasmo con Andrea.
“TOPPA!” di nuovo.
“Amore, vuoi saperlo?” mi chiese Francesca. “No, meglio di no, amore! Dovessi scoprire che mi è piaciuto farmelo baciare da un maschio!” dissi ridendo, ma non tanto sicuro che non fosse la verità.
Non ci potevo credere! Avevo sbagliato ancora.
Sentii qualche parlottio, dei no, delle risatine, un “aspetta” di Dede e poi sentii la presenza. Qualcuno mi si mise a cavalcioni, prese con la mano il mio cazzo e se lo infilò dentro di lei. Era di certo una donna, ma … NON ERA FRANCESCA!
Durò giusto il tempo di rendermi conto di quanto stava succedendo, quattro o cinque pompate e poi si levò da sopra di me.
Mi tolsi al volo la benda ed era DEDE!!!
E ora Francesca chi l’avrebbe sentita?
“Ma non vale, dovevi provare ad indovinare!” mi disse.
“Dai, era impossibile resistere!” le risposi.
Cercai con lo sguardo Adriano il quale mi fece cenno di non preoccuparmi. “È un gioco!” sillabò con la bocca dall’altra parte del terrazzo. Si era allontanato per non vedere?
Mi alzai e andai un momento in bagno a sciacquarmi il pisello, visto che Dede era bella bagnata di suo e mi sentivo sporco.
Quando tornai, era sotto John.
Chiesi ad Adriano di collaborare almeno per il primo step e lui mi fece l’ok.
Si avvicinò a John e gli diede una carezza leggera cercando di simulare una donna.
“Reb?” chiese John.
“Are you sure to really know who did touch you?” gli dissi, instillandogli il dubbio.
“No, I’m not. Please, don’t tell me anything!” ci rispose. Capivo la sua posizione, perché ci ero appena passato.
Dede indicò Federica come destinataria del bacio sul pisello, la quale accettò senza fiatare.
John era bello grosso, effettivamente le sue dimensioni erano quelle di cui si era vantato e Federica era piuttosto curiosa ed attratta da quel bastone. Gli si avvicinò, prese in mano l’asta sotto la cappella e vi stampò un bacio a piena bocca, quindi si staccò quasi a malincuore. Poi, tornando verso di noi, si coprì il viso con le mani per mascherare quello stato di vergogna mista ad eccitazione che la aveva presa. In quel momento ci raggiunsero anche Patrizia e Andrea.
Mimai loro il gesto del pompino prima e del sesso poi. Patrizia mi rispose con quello del sesso.
Io credevo si riferisse al fatto che avevano appena fatto sesso loro due, ed indicai quindi John. Lei guardò Andrea e annuì!
Ma che stava succedendo? È vero che eravamo ubriachi ed eccitati, che era quasi finita la vacanza e che avevamo passato una settimana molto promiscua, ma mi stavano cadendo una alla volta tutte le certezze!
Patrizia dette un bacio ad Andrea e si avviò. Quello che fece ci lasciò a bocca aperta.
Prima prese in bocca il cazzo di John, poi con la saliva si bagnò ulteriormente la fica e poi lo prese tutto in un colpo solo fino alla base, fece su e giù un paio di volte, si sfilò e tornò verso di noi.
“You’re a lucky girl” disse a Rebecca in un inglese raffinato dalla pronuncia impeccabile, poi le si avvicinò e la abbracciò dicendole in italiano “Era il mio sogno sentire un cazzo così grosso dentro di me. Ma amore non è solo il cazzo. E io amo il cazzo di Andrea perché dietro c’è lui!” e corse di nuovo ad abbracciare il suo ragazzo che aveva sentito tutto e che la guardò con gli occhi lucidi.
Nel frattempo Dede chiese a John chi fosse stato e lui dovette riconoscere di non saperlo, di certo non era Rebecca, ma l’unica cosa che poteva dire era che preferiva Reb perché era più stretta.
Rebecca nel frattempo si era avvicinata al suo ragazzo, gli aveva preso il cazzo in mano e poi se lo infilò tutto in bocca. Poi disse “La prossima volta che lo infili da qualche altra parte che non sia io, te lo stacco a morsi. Anche se fosse Patrizia” e si rivolse a Patrizia e le fece l’occhiolino.
Richiamai all’ordine e dissi che ora toccava a … Caitlin!!!!
La rossa era molto, molto schiva e non voleva ma Dede e Francesca la presero con delicatezza e tenerezza e la fecero distendere dopo averla bendata.
“Cait, per nessun motivo, dico nessun motivo dovrai togliere la benda. Se te la togli prima che indovini o che hai fatto quattro tentativi, dovrai fare un servizietto a tutti. Ok! Altrimenti non vale!”.
Caitlin assentì. Sembrava più un capro espiatorio destinato ad un sacrificio che una ragazza che avrebbe ricevuto attenzioni da persone sconosciute ma sicuramente bendisposte verso di lei.
Dede era veramente la nostra dea dell’amore e del sesso, la capo baccante, e Francesca era la sua spalla. Assieme avevano formato una coppia in grado di convincere una checca persa che l’amore eterosessuale era la cosa più bella e viceversa.
Non sapevo cosa avessero deciso, vidi però Patrizia entrare di corsa in salone e tornare con l’astuccio da cui tolse il vibratore che le era caduto il primo giorno in camera.
Ci fu un brusio, ma nessuno osò fiatare. Sembrava che tutti avessero capito che si stava verificando una situazione particolare, anche se non ne avevamo parlato con tutti.
Francesca e Dede presero il vibratore e montarono l’accessorio pallina sopra al corpo vibrante. Era quello destinato alla stimolazione del clitoride.
Iniziò Rebecca che si avvicinò e le carezzò le tette ed il pube, poi scese alle grandi ed alle piccole labbra in un unico movimento continuo che proseguì terminando sulle gambe.
“Ok Cait, chi era?” chiese Dede.
“Uhm, forse Paolo?” disse.
“NOOO!!! Sbagliato!” dicemmo in coro
“No, era Rebecca” le disse Francesca.
“Reb? Che mano dolce che hai!” le disse Caitlin. Rebecca sorrise arrossendo.
Si fece avanti Patrizia la quale aveva preso coraggio e confidenza da prima ed era in uno stato di profonda ed evidente eccitazione sessuale. Si mise in ginocchio accanto a Caitlin, le divaricò le gambe e le leccò la fica dalla vagina al clitoride più volte. Quindi si alzò e tornò da noi, asciugandosi la bocca con il braccio.
“Buona?” chiese ridendo Dede.
Patrizia, non potendo parlare, annuì con evidente piacere.
“Allora Caitlin, chi era?” chiese ancora Dede.
“Sean?”
“NOOO!” dissero tutti.
“No, era Patrizia!”
“Ohhh, che bello!”
Altra prova.
Dede prese il vibratore, lo accese e iniziò a masturbarla sul clitoride poi, divaricandole le labbra con le dita della mano destra, le inserì il plug vibrante lentamente, facendolo andare su e giù nei primi centimetri della vagina.
“Oh, YES!!! YESS!! FUCK!!!” urlò Caitlin.
Dede sostituì il plug con due sue dita ed iniziò a stimolare internamente Cait, continuando nel frattempo a tenerle il vibratore sul clitoride. L’irlandese si torse dal piacere al punto di avere un orgasmo squassante che si concluse con un lungo getto di liquido trasparente dalla sua vagina, accompagnato da gemiti ed urla di piacere.
“Cait, chi è stato?”
“Io…io non lo so. È stato bellissimo però! Ne posso avere ancora?” chiese, come se dovesse assaggiare un’altra fetta di dolce.
A quel punto Sean si fece avanti, si inginocchiò e si mise a baciare e leccare la sua donna in mezzo alle gambe. Caitlin prese la testa tra le mani e urlò di piacere: “Sean, sei tu? Ti prego, SCOPAMI!” e allargò ancora di più le gambe.
Sean si levò sulle ginocchia, sollevò il bacino di Caitlin e con un unico movimento fluido la penetrò, provocando gridolini di piacere.
Fu come se fosse stato dato il segnale di “Liberi Tutti!” perché in pochissimo le varie coppie si misero ad amoreggiare. Accanto a Francesca e a me, sullo stesso lettino, c’erano Dede a Adriano, dietro di noi Patrizia era a pecorina accogliendo Andrea, Federica era di fronte a noi a cosce larghe mentre Filippo la leccava, Rebecca si stava facendo letteralmente impalare da John.
Francesca mi baciò con un trasporto ed una passione che non provava da tempo, mi prese il cazzo in mano e guardandomi negli occhi mi disse: “Scopami e fammi venire come non hai mai fatto!”. Poi si sedette letteralmente su di me dandomi le spalle e si infilò il mio cazzo nella sua vagina completamente bagnata.
Dopo un po’ successe qualcosa che non avevo previsto.
Francesca e Dede si avvicinarono, entrambe mentre erano montate da me e Adriano, si presero per mano, si voltarono l’una verso l’altra e si baciarono.
“MA!!! FRA, CHE CAZZO FAI?” le chiesi.
“Continua a scoparmi, porco!” mi rispose mentre amplificava il movimento di su e giù. Altrettanto fece Dede che nel frattempo mise una mano sul clitoride di Fra. Adriano era impegnato a mantenere il ritmo e la sua fronte era imperlata di sudore.
“Fra’, mi presti Paolo un po’?” disse Dede a Francesca mentre ansimava.
“Si, ma non ti basta Adriano? Che ci devi fare?” le rispose con la voce tremula per lo sforzo.
“Li voglio sentire tutti e due dentro di me!” disse quasi urlando.
Adriano ed io ci bloccammo all’unisono e altrettanto fecero gli altri. Solo Caitlin e Sean continuarono, presi da un risveglio primordiale e da un’estasi congiunta.
Adriano ed io ci guardammo con fare interrogativo, poi dissi a Dede: “Non ti sembra di esagerare?”
“No. È una cosa che volevo fare da tempo, e l’unico a cui posso chiederlo, certa che non scatenerò una tragedia di coppia, sei tu perché sono certa che Francesca mi aiuterà, vero Franci?” disse baciandole le labbra.
Francesca annuì, si sfilò dal mio cazzo, si mise in ginocchio, lo prese in bocca, lo leccò per bene dalla cappella alle palle e poi su di nuovo per un paio di volte. Poi si rivolse a Dede e le disse: “Eccotelo, te l’ho tutto lavato e pulito. Dove lo vuoi?”
E Dede: “In culo, ovvio! E quando mi ricapita?” aggiunse mentre si sollevava e si sfilava da Adriano.
Guardai Adriano ancora, chiedendogli una muta conferma di quanto stava accadendo: non avrei voluto per nulla al mondo essere oggetto di discordia e di lite tra partner.
Adriano sembrò comprendere perfettamente i miei dubbi perché mi disse: “Lo so Paolo, ne avevo già parlato con Dede, è da un po’ che vuole fare sesso con due uomini assieme ed io le ho detto sì, anche perché mi ha promesso che vuole farlo anche con un’altra donna. E oggi so già chi potrà essere. Ma preferisco che sia tu, piuttosto che un altro, a farlo. Per cui, tranquillo, sono con te!” rispose con sincerità.
“Se lo dici tu!” dissi facendo spallucce.
Dede volle prima che Adriano la dilatasse un po’ e si fece sodomizzare per qualche minuto da lui. Io nel frattempo ero oggetto delle attenzioni di Francesca che approfittò per succhiarmelo ancora. “Così te lo tengo in tiro, devi essere duro per il culo di Dede!” mi disse. Non capivo se mi stava prendendo per il culo o che.
Quindi Adriano si mise sotto, Dede si mise sopra di lui e si infilò il suo cazzo nella vagina. Iniziò a dare qualche colpo in modo da assestare al meglio le parti. Poi, mi disse: “Sono pronta, dai, entra! Magari fai piano all’inizio, lo sai che sei bello grosso per me!” mi disse.
Poi aggiunse: “Fra, aiutami, guidalo tu!”.
Francesca mi prese con la mano e guidò la mia cappella sull’ano di Dede. Era già dilatato e bagnato dei suoi umori. Tenendomi in equilibrio sulle ginocchia e sul un braccio, cercando di non calpestare nessuno e di non crollare miseramente sulla coppia, mi appoggiai con l’aiuto della mia ragazza che mi tenevo fermo il pisello e poi impressi una piccola, continua spinta per superare la prima barriera. Dede trasalì di dolore.
Mi fermai subito e le chiesi: “Ti ho fatto male, Dede?”
“No, appena un poco, ora passa. Dai, mettimelo dentro!” mi implorò e nel farlo dette lei una spinta con il bacino per accogliermi. Scivolai dentro quasi senza resistenza, era molto bagnata ed ancora dilatata dall’esercizio precedente. Iniziai a fare su e giù quando Dede disse a mezza bocca: “Piano! Prendete il tempo! Sincronizzatevi! Se no fa male!” quasi soffrendo.
Francesca si avvicinò alla sua bocca e la baciò con la lingua, cercando la sua. Dede corrispose e fu un continuo di labbra succhianti, lingue intrecciate, Francesca ehe le accarezzava i seni, Dede che godeva e chiedeva di aumentare il ritmo.
“Dai, DAI! SCOPATEMI!!! ANCORA!” Dede era quasi senza controllo.
Anche gli altri se ne erano accorti ma stranamente, invece di fermarsi, aumentarono l’attività.
“Ti piace incularmi, eh?” sentii Dede che ansimava ad ogni nostro colpo.
“Si, hai il culo bello largo, si vede che ti piace!” le dissi.
“E’ più largo di quello di Fra?” chiese
“Si, è più largo. Frà è tutta più stretta!” le dissi ansimando di fatica e di piacere.
“Allora dopo la slarghiamo!” aggiunse. Iniziavo ad immaginare a cosa intendesse.
Intanto Federica e Patrizia, prese dalla curiosità e dalla sorpresa di assistere ad una situazione del tutto nuova ed impensabile fino a poco prima, si erano messa ginocchioni per poter meglio osservare.
Filippo prese Federica per le spalle, la tenne stretta a sè e la penetrò da dietro. Lei lo accolse e lo iniziò a dimenarsi sotto di lui.
Andrea invece, approfittando del fatto che Patrizia era già carponi, cambiò orifizio e la possedette di nuovo entrandole nel culo. Patrizia trasalì, lanciò uno strillo più di sorpresa che di dolore e poi si concesse lanciandosi in una danza con il bacino che si avvitava sul cazzo del suo fidanzato.
Sembrava un girone dantesco. Un’orgia così non l’avevo mai nemmeno immaginata.
“Dede, sto per venire!” dissi.
“Anch’io sto per venire, amore!” disse Adriano.
“Veniteci in bocca, tutti e due!” dissero in coro Francesca e Dede, inginocchiandosi davanti a noi, le bocche aperte. Come nelle decine di porno che avevamo visto, Adriano ed io ci segammo fino a che non venimmo schizzando in viso e nelle loro bocche. Poi, Francesca e Dede si baciarono e si pulirono a vicenda con la lingua e con le dita.
Dede infine me lo prese in bocca e mi disse “Ti finisco di pulire io!” mentre Francesca faceva lo stesso con Adriano.
Ci stendemmo sul lettino, ma eravamo scomodi e ci trascinammo in camera nostra tutti e quattro. Ci sdraiammo sul letto e ci addormentammo.
Ci risvegliammo l’indomani che era giorno fatto.

[Paolo Sforza Cesarani, 2022/23]
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